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Edith Bruck Nelly Sanchs Francesco Guccini Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento,

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Presentazione sul tema: "Edith Bruck Nelly Sanchs Francesco Guccini Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento,"— Transcript della presentazione:

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4 Edith Bruck

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6 Nelly Sanchs

7 Francesco Guccini Io chiedo come può l'uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento Ancora tuona il cannone ancora non è contenta di sangue la bestia umana e ancora ci porta il vento Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà Son morto con altri cento, son morto chr ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento, Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento...

8 ANNA FRANK Venerdì 24 dicembre 1943 Cara Kitty, quando viene qualcuno di fuori, col vento negli abiti e il freddo nel viso, vorrei ficcare la testa sotto le coperte per non pensare : " Quando ci sarà di nuovo concesso di respirare un po' d'aria fresca?" [...] Credimi, quando sei stata rinchiusa per un anno e mezzo, ti capitano dei giorni in cui non ne puoi più. Sarò forse ingiusta e ingrata, ma i sentimenti non si possono reprimere. Vorrei andare in bicicletta, ballare, fischiettare, guardare il mondo, sentirmi giovane, sapere che sono libera, eppure non devo farlo notare perché, pensa un po', se tutti e otto ci mettessimo a lagnarci e a far la faccia scontenta, dove andremo a finire ? A volte mi domando : "Che non ci sia nessuno capace di comprendere che, ebrea o non ebrea, io sono soltanto una ragazzina con un gran bisogno di divertirmi e di stare allegra?

9 Martedì, 6 giugno 1944 "This is D-day" disse alle 12 la radio inglese... The invasion has begun!... Secondo i notiziari tedeschi, paracadutisti inglesi sono atterrati in Francia. Mezzi da sbarco inglesi combattono con i marinai tedeschi, dice la BBC. L'alloggio segreto è in subbuglio! Si avvicina dunque davvero la liberazione lungamente attesa, la liberazione di cui si è tanto parlato, ma che è troppo bella, troppo leggendaria per diventar mai realtà? Quest'anno, 1944, ci darà la vittoria? Non lo sappiamo ancora, ma la speranza ci fa rivivere, ci ridona coraggio e forza. Ci vorrà coraggio infatti per resistere alle continue angosce, alle privazioni, alle sofferenze; ora ciò che più importa è rimanere calmi e tenaci. Ora più che mai occorre ficcare le unghie nella carne per non gridare. La Francia, la Russia, l'Italia e anche la Germania possono gridare per la loro miseria; noi non ne abbiamo ancora il diritto. O Kitty, la cosa più bella dell'invasione è che io ho la sensazione che stiano arrivando degli amici. Questi orrendi tedeschi ci hanno così lungamente oppressi, tenendoci il coltello alla gola, che il pensiero degli amici e della salvezza ci riempie nuovamente l'animo di fiducia. Non si tratta più solamente degli ebrei, ma dell'Olanda e di tutta l'Europa occupata. Forse, dice Margot, a settembre o a ottobre potrò tornare a scuola.

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