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Rapporto 2007 sulleconomia lecchese Presentazione a cura di Giacomo Giusti Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne.

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1 Rapporto 2007 sulleconomia lecchese Presentazione a cura di Giacomo Giusti Area Studi e Ricerche - Istituto G. Tagliacarne

2 2 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (1) Le attuali peculiarità delleconomia internazionale fuori controllo Costo del petrolio in continuo aumento Continua sopravalutazione dellEuro rispetto al Dollaro per effetto della diminuzione del costo del denaro negli U.S.A. ma dellinvarianza nel contesto dellUnione Europea Elevate tensioni inflattive Risultato: una tendenza al rallentamento delleconomia mondiale….

3 3 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (2) …e una difficoltà italiana decisamente più marcata I 10 punti critici delleconomia italiana 1.elevato debito pubblico (104% del PIL, il più elevato dEuropa); 2.frammentazione del sistema produttivo, dove il 99,8% delle imprese ha meno di 50 addetti e circa la metà delle imprese ha meno di 10 addetti; 3.elevata vocazione in settori tradizionali ad elevata maturità, a basso valore aggiunto e fortemente esposti alla concorrenza internazionale; 4.forte dipendenza energetica dallestero; 5.scarsa dotazione infrastrutturale; 6.necessità di implementare ulteriormente le relazioni tra banche e imprese; 7.costi e tempi della burocrazia; 8.elevata pressione fiscale; 9.bassa propensione allinnovazione e alla ricerca scientifica; 10.difficoltà storiche ad avviare un processo di crescita da parte di numerose aree del Mezzogiorno, dove il divario con le regioni del Nord in termini di PIL pro capite non si riduce dagli anni Novanta.

4 4 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (3) Ma è ovunque così? I territori provinciali presentano andamenti diversificati rispetto allandamento nazionale. Si possono distinguere: Province procicliche (che seguono landamento nazionale). Vi rientrano quelle a forte caratterizzazione metropolitana (con una elevata densità abitativa, unelevata concentrazione di imprese del terziario avanzato e di attività manifatturiere ad elevato valore aggiunto) e quelle ad elevata vocazione manifatturiera, che presentano unalta propensione allesportazione e unampia diffusione delle imprese sul territorio (si tratta prevalentemente di province del Centro-Nord).

5 5 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (4) Ma è ovunque così? (1) Province cicliche (che seguono landamento nazionale): rientrano quelle a forte caratterizzazione metropolitana (con una elevata densità abitativa, unelevata concentrazione di imprese del terziario avanzato e di attività manifatturiere ad elevato valore aggiunto) e quelle ad elevata vocazione manifatturiera, che presentano unalta propensione allesportazione e unampia diffusione delle imprese sul territorio (si tratta prevalentemente di province del Centro-Nord).

6 6 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (5) Ma è ovunque così? (2) Province non cicliche: presentano in genere una elevata vocazione per i servizi tradizionali o per lattività agricola, e un peso particolarmente rilevante della domanda interna su quella aggregata. Rientrano, inoltre, in questo raggruppamento alcune realtà caratterizzate dalla presenza sul proprio territorio di imprese appartenenti alla grande industria manifatturiera che condizionano e determinano un ciclo congiunturale per certi versi starato dalle tendenze nazionali, le economie in cui il comparto edilizio assume un peso particolarmente rilevante, e le province di piccole e medie dimensioni caratterizzate da una apertura medio-bassa sui mercati esteri e una fragile presenza del settore manifatturiero o che seguono un modello di sviluppo molto peculiare caratterizzato da specializzazioni produttive leader. Tali province anticipano o posticipano le fasi del ciclo economico nazionale (anti-cicliche) o sono neutrali(acicliche).

7 7 LANDAMENTO LENTO DELLECONOMIA ITALIANA (5) Ma è ovunque così? La provincia di Lecco rischia di risentire in misura particolarmente elevata del rallentamento delleconomia italiana previsto per il 2008, dato un andamento del Pil provinciale che nellultimo decennio è risultato molto simile a quello nazionale. Province ad Alto impatto del ciclo economico nazionale nel 2008

8 8 LANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (1) Nel 2007 la provincia di Lecco conferma i segnali di ripresa registrati nel corso dellanno precedente, con una variazione positiva del prodotto interno lordo, una lieve espansione della base imprenditoriale, e soprattutto un forte aumento delle esportazioni e delle importazioni che evidenzia la crescente apertura del territorio alle opportunità provenienti dai mercati internazionali. Anche il turismo come meglio vedremo più avanti fa segnare una netta inversione di tendenza LeccoLombardiaItalia PIL+4,5+4,6+3,8 Imprese registrate+0,4-0,60,0 Occupati+0,5+0,8+1,0 Presenze turistiche*-4,3+2,0+3,2 Esportazioni+12,4+8,6+8,0 Importazioni+14,6+11,8+4,4 Impieghi bancari**+4,2+3,3+4,7 Sofferenze bancarie**+4,3+2,2+2,1 (*) Le variazioni fanno riferimento al periodo 2006/2005 (**) Le variazioni fanno riferimento al semestre Dicembre 2006-Giugno 2007

9 9 LANDAMENTO RECENTE DEI PRINCIPALI INDICATORI NELLA PROVINCIA DI LECCO (2) LeccoLombardiaItalia PIL pro-capite (euro)28.23733.44025.862 Imprese registrate ogni 100 ab.8,310,110,4 Tasso di occupazione (%)66,566,758,7 Tasso di disoccupazione (%)2,63,46,1 Concentrazione turistica* (%)47,8106,8157,4 Tasso di apertura (%)63,773,147,3 Tasso di copertura (%)159,576,197,4 Dotazione infrastrutturale (n. indice)81,2112,4100,0 Impieghi bancari pro-capite** (euro)23.04944.38024.257 Sofferenze bancarie su impieghi** (%) 2,91,73,3 (*) Anno 2006, (**) Giugno 2007 La motivazione di un pil procapite ancora distante dalla media lombarda è riconducibile alla elevata vocazione manifatturiera in settori tradizionali del made in Italy che per anni, in passato, si sono avvantaggiati delle manovre di svalutazione monetaria che li mettevano al riparo dalla concorrenza di altri Paesi industriali; solo negli ultimi anni, infatti, le imprese manifatturiere italiane si sono riposizionate su fasce di mercato di maggior qualità in grado di garantire un più elevato valore aggiunto.

10 10 LANDAMENTO DEL PRODOTTO INTERNO LORDO NELLULTIMO QUADRIENNIO Allargando lorizzonte temporale di riferimento, appare evidente la fase di ripresa delleconomia lecchese dopo un periodo non facile; mentre nel 2005 e nel 2006 il prodotto interno lordo ha registrato (a prezzi correnti) una variazione alquanto contenuta, risentendo delle criticità registrate a livello nazionale, nellultimo anno landamento del PIL è stato decisamente migliore ed ha evidenziato una variazione superiore a quella media nazionale. Nel 2007 Lecco si colloca in settima posizione allinterno della regione dopo Pavia (5,8%), Brescia (5,7%), Sondrio (5,6%), Bergamo (5,5%), Varese (5,5%) e Cremona (4,8%). Allargando larco di riferimento allultimo quadriennio, la provincia presenta una crescita (+17,4%) superiore a quella media nazionale (+15%), non riuscendo a raggiungere quella regionale (+18,4%), frutto della presenza di realtà che hanno registrato negli ultimi anni una variazione positiva più sostenuta, come nel caso di Bergamo o Brescia

11 11 I SETTORI PRODUTTIVI DELLECONOMIA LECCHESE Agricolt ura Industria Servizi Totale economia In senso stretto CostruzioniTotale Varese0,332,65,738,361,4100,0 Como0,729,16,535,663,7100,0 Lecco0,438,26,244,455,1100,0 Sondrio2,022,68,931,566,5100,0 Milano0,223,14,027,272,6100,0 Bergamo1,032,89,442,256,8100,0 Brescia2,133,17,040,157,8100,0 Pavia2,922,76,228,968,2100,0 Lodi3,726,47,533,962,3100,0 Cremona5,430,35,335,659,1100,0 Mantova5,035,15,840,954,2100,0 Lombardia1,127,55,633,165,9100,0 Nord Ovest1,225,25,630,768,0100,0 Italia2,120,56,126,671,4100,0 Valore più alto in Italia, grazie alle importanti produzioni distrettuali della meccanica e del tessile.

12 12 LANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NELLULTIMO SESSENNIO (1) Dopo la riduzione dellexport registrata nel 2003, negli anni successivi si rilevano esclusivamente variazioni positive, particolarmente sostenute nel 2005 e nel 2007 e più contenute nel 2004 e nel 2006. In questo contesto è interessante rilevare come, ad eccezione del 2006, la provincia di Lecco presenti negli altri anni osservati, compresi tra il 2004 e il 2007, variazioni sempre superiori a quelle medie nazionali. A tal proposito, occorre rilevare la concentrazione e laumento delle esportazioni in Paesi ad economia avanzata, a conferma della ritrovata competitività delle imprese del territorio.

13 13 LANDAMENTO DELLE ESPORTAZIONI NELLULTIMO SESSENNIO (2) 20032004200520062007* Tasso di copertura (Esportazioni /Importazioni) Varese138,4138,5140,6148,2153,3 Como180,0173,0173,3168,7175,0 Lecco189,0171,8172,6162,7159,5 Sondrio135,7112,5119,5123,5122,2 Milano53,349,852,153,449,9 Bergamo146,3151,9145,9144,6147,6 Brescia153,7155,7151,8141,0144,6 Pavia59,654,555,349,150,9 Lodi68,371,172,366,165,0 Cremona74,476,473,081,776,0 Mantova137,0139,5136,5117,2141,8 Lombardia77,374,976,778,376,1 Nord Ovest 86,383,985,185,583,5 Italia100,699,697,094,297,4 Nonostante un aumento percentuale delle importazioni superiore a quello delle esportazioni, il tasso di copertura resta superiore al 100, evidenziando la presenza di un saldo della bilancia commerciale positivo; il valore dellindice, infatti, risulta pari a 159,5, il valore più alto dopo Como (175,0) tra le undici realtà lombarde. Il tasso di copertura si presenta superiore al 100 anche in altre province lombarde ad elevata vocazione industriale, Osservando il valore dellindice negli ultimi anni. Lecco registra una graduale diminuzione, per effetto di un aumento delle importazioni superiore a quello delle esportazioni, fenomeno comune a larga parte del territorio regionale e nazionale; tuttavia, mentre in Italia nel 2007 si registra una nuova crescita del valore dellindice, nella provincia di Lecco prosegue la dimuzione

14 14 LE ESPORTAZIONI E I SETTORI PRODUTTIVI Dati in migliaia di euro Tutti i settori più significativi del Lecchese hanno avuto una crescita sostenuta con la parziale eccezione del tessile

15 15 LE ESPORTAZIONI E I MERCATI DI SBOCCO Dati in migliaia di euro Principali mercati di riferimento europei (tutti in espansione nel 2007): Germania. Francia, Regno Unito e Spagna. Quindi forte correlazione fra andamento delle esportazioni e trend economici di alcuni Paesi europei. Al di fuori dellEuropa, con riferimento al mercato americano, influiscono negativamente il cambio delleuro rispetto al dollaro e la dinamica della domanda americana non particolarmente favorevole, legata alla crisi dei mutui subprime e alle difficoltà di consumo di alcune fasce della popolazione. Italia=71,4%

16 16 LA VOCAZIONE IMPRENDITORIALE DEL TERRITORIO LECCHESE Modesto livello di vocazione imprenditoriale (quartultimo valore in Italia precedendo solamente Trieste, Palermo e Belluno). La minore vocazione imprenditoriale non è, tuttavia, riconducibile a scarso spirito diniziativa quanto ad una diversa struttura produttiva: le imprese lecchesi presentano infatti una maggiore dimensione media rispetto a quanto avviene in Italia (4,1 addetti a Lecco a fronte dei 3,5 a livello nazionale). La distanza con Milano si spiega sia alla elevata vocazione terziaria, con numerose piccole imprese di servizi, sia alla tendenza da parte degli imprenditori a concentrare nel capoluogo lattività professionale e di impresa, per usufruire di maggiori opportunità rispetto ai territori limitrofi. Numero di imprese registrate ogni 100 abitanti

17 17 LEVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE NELLULTIMO SETTENNIO (1) Dalla variazione del numero di imprese appare evidente il rallentamento della crescita del tessuto produttivo registrato in Italia negli ultimi anni; tale andamento ha interessato anche la provincia di Lecco, che presenta tassi di sviluppo crescenti tra il 2001 e il 2004 e decrescenti negli anni successivi, passando da +2,2% nel 2004 a +0,4% nel 2007.

18 18 LEVOLUZIONE TEMPORALE DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE NELLULTIMO SETTENNIO Ad eccezione del manifatturiero, che attraversa una fase di razionalizzazione con luscita dal mercato delle imprese meno competitive, la fase di espansione investe tutti i settori economici, evidenziando la crescente vitalità del tessuto produttivo locale; in particolare sono alcuni servizi alla persona (come quelli sanitari e sociali) a registrare la crescita più sostenuta, seguiti dalla filiera energetica che sta vivendo una fase di cambiamento su tutto il territorio nazionale per effetto del processo di liberalizzazione del mercato; questi due comparti, pur in crescita, presentano però ancora un peso limitato in termini di numerosità imprenditoriale in provincia, anche per la necessità di elevati investimenti che comporta maggiori difficoltà di ingresso nel mercato.

19 19 LEVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO LECCHESE I valori tra parentesi presentano un errore campionario superiore al 25% Occupati in aumento e disoccupazione ai minimi storici da quattro anni a questa parte con però ancora una volta forti squilibri di genere e occupazione fortemente vocata al manifatturiero (46,5% terzo maggiore valore del paese dopo Belluno e Macerata) che presumibilmente penalizza il gentil sesso. Questo squilibrio potrebbe essere alla base di un fenomeno che per la prima volta si è osservato nel 2007 e quindi aspetta anche delle conferme ulteriori, vale a dire una diminuzione dellofferta di lavoro da parte dei residenti (cosiddetto tasso di attività) che laddove dovesse perdurare

20 20 LECCO E IL TURISMO (1) ArriviPresenze 20062007Var.%20062007Var.% Inverno25.49226.269+3,045.16743.766-3,1 Primavera37.00639.963+8,088.29098.981+12,1 Estate55.75659.224+6,2211.447248.516+17,5 Autunno40.32840.988+1,6108.58793.165-14,2 Totale 4 stagioni 158.582166.444+4,9453.491484.428+6,8 La provincia di Lecco presenta nel complesso una minore vocazione turistica rispetto alla media nazionale, con quasi 48 turisti ogni 100 abitanti a fronte di un valore regionale e nazionale decisamente più elevato (Lecco si colloca al 92° posto nella graduatoria nazionale riferita allanno 2006) ma trend positivo decisamente positivo nel 2007. Degno di menzione laumento più marcato delle presenze rispetto a quello degli arrivi, espressione di una crescente capacità del turismo locale di trattenere i suoi visitatori.

21 21 LECCO E IL TURISMO (2) Sul fronte delle presenze particolarmente significativa è la crescita del turismo montano grazie anche alle diverse situazioni climatiche che hanno condizionato landamento della stagione sciistica. mentre in controtendenza è la componente Area Affari (-8,8%), che esercita un ruolo importante per lalta domanda di servizi ad elevato valore aggiunto ad essa collegati, ma che tende sempre più a connotarsi come turismo mordi e fuggi. La permanenza media dei visitatori nella provincia di Lecco risulta, infatti, pari a 2,2 giorni per questultima tipologia di prodotto, a 3,3 giorni per il Lago e a 4,5 giorni per la Montagna. ArriviPresenze 20062007Var.%20062007Var.% Lago66.44469.3254,3216.686226.9024,7 Montagna18.50120.1268,852.98789.93769,7 Affari73.63776.9934,6183.818167.589-8,8 Totale158.582166.4445,0453.491484.4286,8

22 22 IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (1) Indici di dotazione infrastrutturale (Italia=100) delle province lombarde Permane critica la situazione della rete stradale sia in termini di presenza sul territorio che in termini di raggiungibilità

23 23 IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (2) A.Q.S.T. (Accordo quadro di Sviluppo Territoriale) Ha individuato tre filoni di intervento migliorare lefficacia dei collegamenti del Lecchese con la Pedemontana, con il sistema autostradale lombardo e con laeroporto di Malpensa INTERVENTI PREVISTI interventi per il miglioramento del collegamento stradale tra Lecco e Bergamo, il collegamento veloce delle Province di Lecco e Sondrio con il sistema viario pedemontano attraverso la SS 36 (peduncolo Nibionno-Albese con Cassano) e attraverso la SP 51 (variante di Casatenovo e Monticello Brianza), il nuovo ponte sullAdda per connettere la SP 72 e la SS 639, la manutenzione straordinaria per la Statale 36 Monza–Colico, il collegamento Val Varrone–Strada Provinciale 72, la riqualificazione della viabilità stradale valvassinese e il nuovo collegamento a Cortenova (SP 62) la riqualificazione del tracciato della SP 342

24 24 IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (3) concorrere alla trasformazione dei collegamenti ferroviari in una reale alternativa per la mobilità di persone e merci INTERVENTI PREVISTI raddoppio ferroviario della linea Carnate–Airuno (attualmente in corso) con lammodernamento di alcune stazioni, riorganizzazione del nodo ferroviario della stazione di Lecco, collegamento della Stazione Olgiate-Calco con la SP 342 riqualificazione delle linee ferroviarie Monza-Molteno-Lecco e Lecco-Albate-Camerlata-Como, attuazione del nodo di interscambio presso la stazione di Calolziocorte. promuovere un più efficace utilizzo della navigazione lacuale quale alternativa di trasporto INTERVENTI PREVISTI il ripristino della navigabilità con lidrovia dellAdda, la realizzazione di un porto turistico a Lecco con investimenti anche per lattività ricettiva, lurbanizzazione primaria e modifiche alla viabilità attuale, la realizzazione di un attracco battelli con pontile e zona di rimessaggio e cantiere navale

25 25 IL PANORAMA INFRASTRUTTURALE (4) VACOLCSOMIBGBSPVLOCRMNLomb Nord Ovest 2007 Rete stradale 56,049,234,338,387,288,4118,8115,9147,963,569,484,7115,3 Rete ferroviaria 125,460,5104,570,977,446,964,4102,1101,4110,551,278,191,0 Porti* 0,0 57,6 Aeroporti* 1.163,928,20,0 167,3195,138,010,50,011,12,7174,0124,1 Impianti e reti energetico-ambientali 175,3147,0179,151,2176,2152,4141,0129,6182,0136,5163,7154,5129,6 Strut. e reti per la telefonia e telem.* 153,9139,3132,843,4185,2123,8108,974,296,589,484,4131,9114,1 Reti bancarie e di servizi vari 142,4133,0114,667,1278,3116,0114,680,089,086,678,4160,0137,3 Strutture culturali e ricreative 93,583,880,053,8165,589,672,0179,281,7150,085,2117,5108,5 Strutture per l'istruzione 108,5101,564,938,7157,890,780,787,878,879,967,8105,696,4 Strutture Sanitarie 156,2103,6115,260,5197,9108,9103,7138,092,496,872,8135,3117,2 TOTALE 215,483,681,242,2145,299,883,491,085,881,766,9112,4108,0 TOTALE SENZA PORTI 239,392,990,346,9161,4110,992,6101,195,390,874,3124,9113,6 Da un punto di vista delle infrastrutture a maggiore vocazione sociale i problemi più significativi si riscontrano per le strutture culturali e ricreative e in quelle per listruzione. Le prime sono penalizzate dalla carenza del sistema bibliotecario non tanto in termini assoluti (95) ma in termini qualitativi. Sono infatti assenti sul territorio biblioteche a gestione statale che sono quelle di maggior pregio. Qualche problema anche per quanto concerne lassenza di alcune tipologie museali e attrazioni naturali (giardini zoologici, acquari, orti botanici) Per le seconde pesa lassenza di un sede universitaria in provincia ed una offerta didattica che sia pure complessivamente soddisfacente proviene da fuori provincia ed è fortemente orientata da un punto di vista disciplinare alle specialitaingegneristiche (Politecnico di Milano) a cui si affianca un corso di Educazione Professionale della facoltà di chirurgia dellInsubria

26 26 IL CREDITO (1) Pur mantenendosi su livelli molto elevati Lecco è lunica provincia lombarda in cui è in calo in questo decennio la diffusione del sistema bancario rispetto alla potenziale domanda. Crescono gli impieghi sia pure in misura più contenuta rispetto al dato nazionale, in considerazione dellelevato livello medio di impieghi per azienda e delle caratteristiche del sistema produttivo locale, costituito quasi interamente da piccole e soprattutto medie imprese. Inoltre, il dato è condizionato dallalto numero di nuove imprese, generalmente di piccolissime dimensioni, che hanno in genere minor propensione allinvestimento e maggiori difficoltà di accesso ai finanziamenti bancari Impieghi bancari medi per azienda. Dati in euro

27 27 IL CREDITO (2) Nel primo semestre 2007 si registra nella provincia lecchese una inversione di tendenza, con le sofferenze che riprendono a crescere (+4,3%) ad un tasso superiore a quello medio regionale e nazionale, elemento questo da tener monitorato in quanto potrebbe essere la spia di alcune situazioni di criticità incipienti, non necessariamente attribuibili alle imprese ma anche alle famiglie. Sofferenze bancarie (dati in milioni di euro)


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