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Dr. Linda Beamer California State University, Los Angeles Cultural parameters illustrated (Eight parameters have been chosen from among those proposed.

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Presentazione sul tema: "Dr. Linda Beamer California State University, Los Angeles Cultural parameters illustrated (Eight parameters have been chosen from among those proposed."— Transcript della presentazione:

1 Dr. Linda Beamer California State University, Los Angeles Cultural parameters illustrated (Eight parameters have been chosen from among those proposed by the leading authors in the field) Adattamento di una serie di lucidi preparata da una collega della Cal State per spiegare i parametri culturali che lei ritiene più utili. Sito suggerito da Emanuela Fiorito Per vedere queste lucidi, sulla tastiera del tuo computer premere sui tasti con le frecce avanti -> e <- indietro). Per uscire premere sul tasto ESC ("escape").

2 Aggiungo alcune note per illustrare il significato di questi lucidi. Per prima cosa, Beamer fa (come voi dovete fare) una propria scelta tra i vari parametri* usati dagli studiosi della comunicazione interculturale. Aggiunge anche qualche variante personale, come voi siete incoraggiati a fare. ______________________________________________________ *Il termine "parametro" viene spiegato di seguito. Note in italiano (1/6)

3 Note in italiano (2/6) " parametro " – indicatore convenzionale di una quantità o qualità che non è possibile misurare in sé. Ad esempio, non è possibile, dall'esterno, misurare se uno sciopero nazionale sia riuscita o meno (le fabbriche non hanno interesse ad rivelare quante persone hanno scioperato, anzi hanno interesse a dare cifre false). Ma se durante le ore di uno sciopero ENEL registra, in tutte le zone industriali del paese, un fortissimo calo nel consumo dell'energia elettrica, si può presumere che buona parte dei saldatori elettrici, delle catene di montaggio, dei computer ecc. fosse spenta e quindi che buona parte degli operai e degli impiegati si fosse astenuta dal lavoro. Un " parametro " della riuscita di uno sciopero potrebbe essere, dunque, il forte calo nel consumo di energia elettrica nel paese, proprio nelle zone ed ore più indicative.

4 Note in italiano (3/6) Trovare parametri che rendano "tangibili" (e quindi misurabili) le qualità che distinguono una cultura da un'altra, è il primo compito di chi studia "scientificamente" le culture. Se vivi negli USA, in Francia, nel Messico... senti che la gente si rapporta a te in modo diverso, ma spesso non riesci a descrivere in che cosa consiste questa differenza. Invece, se costruisci una griglia di parametri, puoi misurare le distanze tra te e quelle persone su un certo numero di piani. Così riesci a rendere "concrete" le tue impressioni, cioè le espliciti. Uno studio diventa scientifico, infatti, non quando "dimostra" qualcosa (non succede quasi mai) ma quando rende espliciti (e falsificabili) i suoi obiettivi, termini, metodi e dati.

5 Per esempio, se nella tua griglia metti il parametro "individualismo collettivismo", quando andrai negli USA o nel Messico potrai contare le situazioni in cui vedi americani o messicani agire da soli o con altri. A pranzo tornano in famiglia o mangiano fuori? E al bar quanti vedi mangiare da soli e quanti in compagnia? Quando si ammalano, la collettività provvede o vanno in cliniche private con assicurazioni privata (se ce l'hanno)? Contandoli e ricontandoli, cominci a capire tendenze e controtendenze nei vari ambienti del paese studiato. Certo, le culture non sono o bianche o nere. Tutte sono un miscuglio di tutto. Ma confrontando i tuoi dati, paese per paese (compresa l'Italia), riuscirai a rendere "visibile" buona parte di una qualità impalpabile: il modo di porsi della gente nelle diverse realtà. Non solo ma, contando e ricontando, avrai scoperto sottogruppi nel Messico e negli USA le cui tendenze divergano, almeno un po', dalla media nazionale: quindi eviterai facili stereotipi perché capirai i vincoli contestuali dei comportamenti. Note in italiano (4/6)

6 Note in italiano (5/6) Nei lucidi che seguono, dunque, Beamer illustra gli 8 parametri (espressi come coppie di valori opposti) che lei ha scelto in quanto più indicativi delle differenze tra le varie culture. In pratica, Beamer indica gli atteggiamenti che caratterizzano ogni parametro. Poi Beamer mostra come la qualità della via (e dei rapporti umani) cambia nelle differenti culture proprio in base al miscuglio che ogni cultura fa di questi 8 parametri. Sarebbe come se ogni cultura avesse una tavolozza di 8 colori in opposizione (colori caldi - colori freddi, colori luminosi – colori scuri, ecc.) che usa in vario modo per creare dipinti caratteristici. Dicevo che ogni cultura è un miscuglio di tutto. Ora aggiungo: ma non nelle stesse proporzioni, non con lo stesso stile e non per ottenere lo stesso effetto.

7 Note in italiano (6/6) Gli 8 parametri che prende in esame Beamer sono: (1.) fare da sé fare insieme ad altri (individualismo collettivismo), (2.) rispettare le forme considerare ingannevoli le forme, (3.) distribuire orizzontalmente il potere ordinare verticalmente il potere (gerarchia), (4.) mantenere il controllo della situazione lasciare il controllo della situazione ad altri, (5.) voler apprendere facendo voler apprendere da un "maestro", (6.) osservare le regole adattare le regole alle proprie esigenze, (7.) parlare schiettamente parlare per allusione, (8.) sopportare le incertezza volere che tutto sia programmato. Buona lettura!

8 Dimensions of Culture Individualist vs. Collectivist Form distrusted vs. Form trusted Horizontal vs. hierarchical Self in control vs. Other in control Learn from experience vs. from authority Rules-observant vs. Rules-bending Communication direct vs. indirect Uncertainty-tolerant vs. Uncertainty-averse

9 Individualist vs. Collectivist Individualist cultures: Value independence for each individual Decision-making about ones own affairs is left to the individual Accomplishments are credited to the individual Milestones in reaching ones goals are important Overcoming obstacles on ones own is valued

10 Collectivist cultures: Value the group as the basic unit, and the individual as a fraction of a whole Membership in the group is important Membership means decision making is done by the collective Membership means accomplishments are collective

11 Hierarchical cultures: value status and rank those at the top are not challenged or questioned those at the top are responsible for outcomes those at the top often have a responsibility for nurturing those below Horizontal vs. Hierarchical

12 Horizontal cultures: have fewer ladders shared responsibility many contributors to the decision-making [collectivistic if given only "through channels" – editor's note] input is considered valid when it comes from many sources throughout an organization flat structure equalizes individual responsibility and opportunity

13 Form Trusted vs. Not trusted When form is trusted: the rules of correct behavior are known to all: Risk of making a faux pas is slight Social errors can make the group as well as the individual look untrustworthy, immature Personal and group face can be protected Comfort level is high for those who know the rules

14 Where form is suspect: Lack of authenticity is disparaged Phoniness must be revealed and rejected if individuals can present themselves by their own words and deeds, being authentically who you say you are is important rules of behavior can camouflage the actual person False representation may be admired when it succeeds

15 Self in Control vs. Other in Control When the self is in control of events: the self also is responsible for outcomes planning carefully becomes important to avoid unplanned results strategy and strategic thinking results tactics to achieve strategies are valued freedom is closely related to control control is closely related to independence and achievement

16 When the Other is in control: Fate, Destiny, the Will of God explains outcomes Striving against the controlling power is folly piety may be valued spiritual and spirit-filled world view freedom results from letting go of control lack of order would result if the larger other were not taking charge

17 Learning from experience vs.authority Learning from experience means: It isnt true or learned until it is lived obstacles are turned into learning opportunities experiences can be viewed as successes Older persons have experienced more, and therefore are more learned Experiences that dont teach something are wasted opportunities Hands-on learning is the most valuable kind

18 Learning from authorities means: Teachers, authors, religious leaders, lecturers, etc. are the source of learning One learns by mastering their wisdom Personal experience is only fragmentary compared to the collected wisdom One learns by becoming aware of and storing mentally the insights of others

19 Rules-observant vs. Rules- bending Rules-observant cultures: Believe it is good for people to follow laws equally expected of all keeps people from exploiting others View law breakers as negative Trust the law to ensure equality of opportunity, in spite of flawed implementation

20 Rules-bending cultures: Expect to be able to make exceptions when status issues arise when inequalities of need are apparent for the sake of relationships See laws as inevitably impossible to apply in ways that ensure the good See their own ability to get around rules as a positively valued skill

21 Direct vs. Indirect Communication Direct communication means: putting the main message up front preferring words that are unadorned, straightforward, and dynamic valuing the truth/facts over politeness calling people on their waffling or contradictions or ambiguity using bullets and point form avoiding contextual detail

22 Indirect communication means: delaying main messages until after details and explanations tolerating and enjoying ambiguity in word choice preserving and nurturing the relationship with others valuing the pleasant exchange more than objective truth relying heavily on context to communicate important meanings

23 Uncertainty tolerant vs. averse Tolerating uncertainty means: less concerned about taking personal risks acceptance of challenges in new situations failure is not necessarily a huge disaster willingness to live without all the answers often responsibility lies with other and not with individual planning is not viewed as the cure-all for preventing problems

24 Aversion to uncertainty means: tendency to plan in order to minimize the unknown tendency to play by the rules in work issues, especially regarding promotion desire to have clear lines of authority and responsibility in the workplace fear of failure fear of being in a risky situation where the outcome is unpredictable

25 Asian Cultures Individualist collectivist Horizontal hierarchical Form distrusted trusted Self control Other control Learn from experience authority Rules-observant rules-bending Communication direct indirect Uncertainty-tolerant un. -averse

26 Euro – American Culture Individualist collectivist Horizontal hierarchical Form distrusted trusted Self control Other control Learn from experience authority Rules-observant rules-bending Communication direct indirect Uncertainty-tolerant un.-averse

27 African American Culture Individualist collectivist Horizontal hierarchical Form distrusted trusted Self control Other control Learn from experience authority Rules-observant rules-bending Communication direct indirect Uncertainty-tolerant un.-averse

28 Latino Cultures Individualist collectivist Horizontal hierarchical Form distrusted trusted Self control Other control Learn from experience authority Rules-observant rules-bending Communication direct indirect Uncertainty-tolerant un.-averse

29 Clusters of Cultures Asian Latino African American Individualist Collectivist Euro American German/British

30 Horizontal Hierarchical German/British Euro American African American Asian Latino

31 Form distrusted Form trusted Euro American African American German/British Latino Asian

32 Self in control Other in control Euro American German/British African American Asian Latino

33 Learn from Experience Learn from Authorities African American Euro American German/British Asian Latino

34 Rules Bending Rules Observant Asian Latino African American Euro American German/British

35 Communication Direct Communication Indirect Asian Latino German/British Euro American African American

36 Uncertainty-averse Uncertainty-tolerant German/British Euro American African American Asian Latino

37 Note in Italiano – II (1/2) Adesso Beamer offre degli esempi pratici. Cioè, lei immagina una serie di situazioni in cui persone di culture diverse si trovano a dover lavorare insieme. Il primo caso è quello di una persona con valori definiti "asiatici" (nei lucidi precedenti), che deve comunicare con un datore di lavoro afro- americano. Questo sarebbe il caso, per esempio, di uno studente borsista cinese a New York che, data l'eseguitià della borsa, lavora part-time come commesso in un drugstore gestito da un nero – ci sono scene di questo tipo nei film di Spike Lee.

38 Note in Italiano – II (2/2) Dunque, usando i parametri definiti da Beamer, dovresti essere ora in grado di prevedere dove si verificheranno più probabilmente le incompensioni e le difficoltà di comunicazione nelle interazioni tra un asiatico (nel caso che stiamo immaginando, un giovane commesso d'origine cinese) e un afro-americano (ossia, nel nostro caso immaginario, il padrone di un drugstore a Brooklyn). Perciò, prima di premere sul tasto avanti ->, prova a scrivere su un foglio di carta il parametro (o i parametri ) che, secondo te, potranno più facilmente dar luogo ad attriti o comunque a difficoltà di comprensione tra i due personaggi. Quando avrai finito di scrivere, premi sul tasto avanti ->.

39 What it Means for Communicating at Work African American workplace: Asian student: Communication problems likely to occur: about communication style, status, future

40 Note in Italiano – III (1/5) Allora, come è andato? Hai indovinato i punti di atrito probabili? Forse non capisci le risposte della Beamer, perchá lei usa colori anziché nomi per indicare i parametri. Chiariamo dunque la sua risposta. Nel caso della comunicazione tra un asiatico ed un afro-americano, dice Beamer, le aree di più probabile incomprensione riguarderanno: voler apprendere facendo voler apprendere da "maestri" parlare schiettamente parlare per allusione sopportare le incertezze volere che tutto sia programmato Cioè, questi tre parametri sono, sulla scala asiatica e poi su quella afro- americana, i più distanti. Distanza vuol dire avere meno in comune, cioè avere meno valori condivisi alla stessa maniera. Invece, il parametro più simile sulle due scale (che segna meno distanza tra i due personaggi) è mantenere il controllo della situazione cedere il controllo della situazione -- sia il nero che il cinesa tendono verso la rassegnazione o il fatalismo.

41 Note in Italiano – III (2/5) Come si manifestano queste differenze di cultura nei discorsi che avvengono tra il commesso (cinese) e il suo padrone (afro-americano)? Immaginiamo tre scene, una per ogni parametro. Prima scena: imparare da un maestro Uno dei professori del commesso (all'Università) è un cliente del drugstore. Ogni volta che entra il cinese dice "Good afternoon, Professor Whyte" mentre il nero dice solo "Hello, Mr. Whyte". Inoltre, il commesso aggiunge sempre frasi come: "May I help you, professor? The aspirin's over here, professor – this way, professor." Poi, ogni volta che Whyte esce, il padrone scoppia: "Skip that 'professor' stuff, man, what will people think? We ain't at the Opera!" Ma la scena si ripete. Gli attriti si accumulano. Un giorno il padrone vede il commesso che sta leggendo, durante l'ora di pranzo, il libro di marketing del professore. "It's not for an exam – spiega il commesso – I'm reading it because you asked me to redo the shop window". Il padrone scoppia: "What?!?! That book's just theory, man, go see the competition's windows!" Il commesso dice: "I did, but they're all 'pre-conjunctural'." Altro scoppio.

42 Note in Italiano – III (3/5) Seconda scena: parlare per allusione e sopportare le incertezze Il padrone dice: "Tomorrow's a bank holiday, there'll be lots of customers. See if we got enough cigarettes* on stock!" Il commesso, dopo uno sguardo nella cantina, torna e dice: "There could be fewer." Il padrone scoppia: "Hey, what d'ja mean? If there's plenty, say 'there's plenty', in plain English!" Il cinese ripete: "There's plenty." Torna la calma. Non c'è più incomprensione, allora? Per niente. Cosa significa "plenty" per il commesso? Significa quello che significa "plenty" per il padrone? Forse no. In fondo, il commesso non ha guardato i dati sulle vendite delle sigarette durante i bank holiday precedenti (visibili nei libri contabili). Non ha nemmeno contato il numero delle stecche. A qunato pare per lui basta che ci sia un bel numero di stecche poi si vedrà. L'incertezza del futuro e dell'approvvigionamento non lo turbano affatto. Ma se l'indomani finiscono le stecche, sarà invece molto turbato il suo padrone, più pianificatore anche perché cresciuto in America, non importa se in un quartiere nero. *nei drug store americani si vende di tutto, comprese le sigarette.

43 Note in Italiano – III (4/5) Terza scena: accettare che gli eventi vadano "come devono andare" Questo parametro è invece l'unico che i due personaggi hanno in comune – anche se, secondo lo schema di Beamer, un afro-americano lo sente meno forte di un asiatico. La sig.ra Whyte entra nel drugstore e chiede un calmante: un grosso ramo d'albero, indebolito da una recente tempesta, era appena caduto sulla sua macchina parcheggiata lungo Riverside Drive. La macchina è da buttar via, conclude la signora agitatissima. "Good thing you weren't inside! – osserva il nero – and as for your car, well, I guess its time had come!" Il commesso cinese aggiunge: "Yes, you can be thankful, Mrs. Whyte, fate was with you more than against you!" La signora li guarda allibita: "What do you mean, 'fate'? It's gross negligence by the city,that's what it is! I'm taking them to court! They should have seen the branch was weak, laser scanners exist for that and if the city doesn't have one, it should!" La signora esce più agitata di quanto non era entrando. Il nero e il cinese la guardano, scuotendo il capo; poi si mettono a ridere. Il primo dà una pacca sulle spalle del secondo e aggiunge: "Hey, you're not so bad after all, how about a beer after hours?"

44 Note in Italiano – III (5/5) Conclusione: se vuoi parlare bene una lingua con una persona di diversa cultura, dovete entrambi cercare di intendervi sulle parole che usate. Ma intendersi sulle parole significa anzitutto intendersi sui valori che danno colore e consistenza alle parole. Hai bisogna dunque di un metodo per individuare e rendere "tangibili" quei valori. I parametri che offre Beamer (quasi tutti ripresi da Hall, Hofstede, Trompenaars, ecc.) sono un primo passo in questa direzione. Questi parametri sono assai discutibili; ancora più discutibili sono i raggruppamenti di "culture" e le assegnazioni di parametri ad ogni raggruppamento. Ma la scienza avanza sbagliando e correggendosi. Abbiamo dunque almeno un punto di partenza su cui lavorare.

45 Asian workplace: Latino student: Communication problems will occur less often: key values are similarly oriented

46 Latino workplace: African American student: Communication problems likely about style of communicating, future, status and learning

47 Euro American workplace: Latino student: Communication problems likely to occur: about many cultural values, communication style

48 Note in Italiano – IV Quest'ultimo lucido, come hai visto, paragona la distribuzione dei parametri culturali "latini" e quelli "euro-americano" – sempre secondo Beamer. Tu ti sei ritrovata in uno di questi schemi? O in tutti e due, in quanto sia europeo che latino? Oppure in nessuno dei due? Nell'ultimo caso, quali distribuzione proporresti per rendere tangibile (e verificabile) la tua forma mentis culturale? Ecco un ottimo esercizio per concludere questa esposizione! I lucidi terminano qui. Quando premerai avanti ->, terminerà anche il programma.


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