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Fond. di informatica 1 parte 41 fondamenti di informatica parte 4 appunti per la laurea in Ingegneria Civile, Edile, Ambientale a.a. 2005-2008 di anna.

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1 fond. di informatica 1 parte 41 fondamenti di informatica parte 4 appunti per la laurea in Ingegneria Civile, Edile, Ambientale a.a. 2005-2008 di anna maria carminelli gregori carmin@units.it Ancora linguaggio C & C++

2 2 Esercizi proposti zOra che le frasi più importanti del C e C++ … zcalcolo del M.C.D. e del m.c.m. di 2 interi; z//calcolo del M.C.D. di 2 numeri interi con z//algoritmo di Euclide: lettura di 2 interi dei quali uno maggiore dellaltro e inizializza resto =1; z// Fintantochè il resto è diverso da 0 fai: z// { dividi il più grande (dividendo) per il più piccolo z (divisore) z// analizza il resto della divisione z// assegna al dividendo il valore del divisore ed al z divisore il valore del resto } z// Il divisore dell ultima divisione è il M.C.D.

3 3 Prima di proseguire zancora qualche riflessione utile. zE gia stato detto che lo schema di flusso puo essere di notevole aiuto quando la logica del programma da costruire non e semplice. Altrimenti puo bastare indicare nei commenti gli obiettivi nel linguaggio naturale (pseudocodice). zSe nel tema dell esame (applicativo) gli obiettivi sono posti con la stesura stessa (come appare anche dal testo seguente relativo all esame del 17.10.2000) lo schema di flusso non occorre e non e richiesto.

4 fond. di informatica 1 parte 44 Tema del 17.10.2000 zScrivere in C++ un programma, strutturato in sottoprogrammi, che letti da tastiera 3 dati numerici, positivi e ciascuno <1 z_ ne valuti il minimo e il massimo; z_ se il minimo e inferiore a 0.25 proceda a moltiplicare per 1.1 i dati e a rivalutarne il minimo e il massimo, ripetendo tali operazioni fintantoche il minimo risulti maggiore o uguale a 0.25; z(segue)

5 fond. di informatica 1 parte 45 Tema... z_ visualizzi sul video o i dati modificati, z o la stringa Non occorre modificare i valori letti; z_ (memorizzi in una tabella in Memoria Centrale e) visualizzi sul video i dati originali. zN.B. E' SCONSIGLIATO L' USO DI VARIABILI GLOBALI. zL uso delle tabelle sara mostrato +oltre quindi nell ultima domanda attualmente e considerata solo la richiesta di visualizzazione.

6 fond. di informatica 1 parte 46 Considerazioni e... zI 3 dati numerici, sono positivi e ciascuno <1: per memorizzarli occorreranno 3 variabili di tipo …. Di questi 3 dati si deve valutare il minimo e il massimo, NON l ordinamento ! zPer valutare il minimo occorre considerare una variabile dello stesso tipo dei dati e chiamarla per esempio min. Per il massimo la variabile dello stesso tipo sara max. zLa rivalutazione del minimo implica un procedimento iterativo che si puo realizzare con una funzione contenente la frase while.

7 fond. di informatica 1 parte 47 zNella sintassi delle frasi if, while et similia compare una condizione o asserzione logica che puo essere vera (True) o falsa (False). Sono due possibili valori di stato che vengono assunti da una qualsiasi asserzione logica nel caso che essa si verifichi o no. Potendo contrassegnare un asserzione logica con un identificatore di variabile, questa assumera il valore vero se l asserzione logica si verifica, falso in caso contrario. Pero il significato della variabile diventa quello di una variabile logica

8 fond. di informatica 1 parte 48 Il discorso quindi zsi apre verso una nuova direzione che e la logica, trattata da molteplici studiosi ed autori gia nel periodo greco-romano (1 es. Aristotele) zLa logica matematica studia i possibili mezzi matematici atti a descrivere la logica delle proposizioni. Tra i suoi studiosi c e per esempio il filosofo Leibnitz. Un logico- matematico molto importante e George Boole che nel 1847 publico un trattato di logica matematica che da lui prese il nome di Algebra di Boole. zA questo tipo di algebra ci introducono anche:...

9 fond. di informatica 1 parte 49 Gli operatori logici del C e C++ : zNegazione not ! zProdotto logico and && zSomma logica or || zIl loro significato sara chiarito proprio dall algebra di Boole ed anche dall esempio seguente che puo facilitarne l introduzione. L es. si riferisce al prg. project15 di programm4 che converte minuscole in maiuscole. La frase if che li si usa e simile alla seguente:

10 fond. di informatica 1 parte 410 && = and e inoltre zif (car>=a) z{if (car<=z) putchar (car+A-a) } zelse putchar (car); zSignificato: se car e compreso nellintervallo a-z allora scrivi car dopo averlo convertito in maiuscolo se no scrivilo cosi come e. (Remember: A=65 10, a=97 10 in pratica è una traslazione nella scala dei codici.) Con gli operatori logici la frase puo essere cosi riscritta: zif ((car>=a) && (car<=z)) putchar (car+A-a) zelse putchar (car); // 65=A________90=Z__97=a________121=z zcome è in project23. Si deduce dunque che: …

11 fond. di informatica 1 parte 411 il collegamento tra espressioni relazionali zpuo avvenire con operatori logici in modo da costruire espressioni logiche. zPreciso significato logico dell operatore && di collegamento nellesempio precedente: zse car >a e inoltre car < z allora convertilo. zL espressione car >a && car < z e di tipo logico. Il C non prevedeva alcun tipo di dato logico e occorreva usare il tipo int con i 2 valori 0 e 1 per rappresentare 0 False (Falso) e 1 True (Vero). Il C++ nelle ultime versioni, prevede il tipo bool per rappresentare variabili logiche. Vedere project71 in programm2 dove ripeti è stata dichiarata variabile logica ossia bool ripeti;

12 fond. di informatica 1 parte 412 Il significato zdegli operatori logici del C e C++ e il seguente: zNegazione not ! => opposto di zProdotto logico and && => e inoltre zSomma logica or || => oppure zLe costanti logiche True=Vero=1 e False=Falso=0 (che puo assumere ogni variabile e/o espressione logica) sono tipiche dell algebra di Boole, non del C dove venivano definite con z#define True 1 z#define False 0 zQueste definizioni appaiono nei prg. per compatibilità col C

13 13 Come tradurre costanti ed operazioni dell A.d.B. in C++ zPer prima cosa si considerano le costanti True e False. In C++ la definizione esiste già, in C puo avvenire con la direttiva al precompilatore già vista: z#define True 1 // in C basta che sia positiva 0 z#define False 0 zStabilito che True = 1 si capisce il significato del ciclo infinito while(1) ed anche alcune condizioni del tipo: if (ripeti) cout<< ch; …. zO NO ? Se NO cfr. programm1 e provare

14 fond. di informatica 1 parte 414 True e False zsono le 2 uniche costanti logiche dell algebra di Boole con valori: False=0 True 0 posta = 1 zLe variabili booleane o logiche sono simili alle variabili numeriche usate nell algebra classica, ma possono assumere solo questi 2 valori ossia sono binarie. Oggetto dell algebra di Boole sono insiemi di variabili con nomi diversi e contenenti False = 0 o True =1. zSulle 2 entita 0 e 1 si possono introdurre le 3 operazioni basilari dell algebra di Boole.

15 fond. di informatica 1 parte 415 Algebra di Boole zL idea di G. Boole era quella di automatizzare il ragionamento umano. Punto di partenza del suo discorso sono le proposizioni con significato di osservazioni e/o asserzioni logiche. Es. Oggi piove; Prendo un taxi; Sono ricco; Socrate e un uomo;.…Di ciascuna di queste si puo dire che e vera o falsa. (Quali altre non hanno questo significato? Per es. le ingiunzioni: Non uscire!) zAd ogni asserzione logica si puo' associare una variabile a 2 valori (binaria) contenente uno dei 2 valori Vero o Falso, (True, False), 1 o 0. Si tratta delle variabili booleane o logiche.

16 fond. di informatica 1 parte 416 Operazioni di base dell algebra booleana sono: zil prodotto logico o congiunzione = and, zla somma logica o disgiunzione = or, zla complementazione o negazione = not. zLa definizione di ogni operazione avviene tramite una tabellina: in quelle del prodotto e della somma compaiono due variabili indipendenti ed una variabile dipendente che contiene il risultato; in quella della negazione la variabile indipendente e solo una come la variabile dipendente.

17 fond. di informatica 1 parte 417 Tabellina di Prodotto (congiunzione = and ) zX Y X Y con X e Y var. indipend. e X Y var. dipend. z0 0 0 z1 0 0 z0 1 0 z1 1 1 Tabellina di Somma (disgiunzione = or ) zX Y X+Y con X e Y var. indipend. e X+Y var. dipend. z0 0 0 z1 0 1 ARITMETICA ELEMENTARE, MA PARTICOLARE z0 1 1 perche 1 e il tetto oltre il quale non si va !!! z1 1 1

18 fond. di informatica 1 parte 418 Tabellina di negazione e … funzioni elementari ! zA not (A)=Ā con A var. indipend. e not(A) var. dipend. z0 1 not (A) e indicata anche con A barrato z1 0 ossia A negato o -A zOgni operazione puo essere considerata come una funzione elementare di 1 o 2 variabili zG.Boole, evidenziando la correlazione tra le var. binarie e le proposizioni logiche associabili ad esse, sottolinea come anche le operazioni booleane su tali proposizioni logiche assumono un significato logico.

19 fond. di informatica 1 parte 419 Significato logico delle operazioni booleane (esempi) zOperazione logica congiunzione = and =. = e inoltre zPiove Ho soldi Prendo taxi z X Y X Y (come in algebra e omesso il. ) z 0 0 0 z 1 0 0 z 0 1 0 z 1 1 1 zOper. logica complementazione Fa freddo Non Fa freddo zse la var. vale 1 il risultato e 0 A not (A)=Ā z 0 1 0 1 z 1 0

20 fond. di informatica 1 parte 420 Operazioni algebriche ==> operazioni logiche zOperazione logica disgiunzione = or = + = oppure zPiove Fa fresco Metto impermeabile z X Y X + Y z 0 0 0 z 1 0 1 z 0 1 1 z 1 1 1 zAltro esempio: sia b = oggi piove ed e tempo brutto; z c = oggi e tempo bello; zse b = true (=1) deve essere c = false (=0) e viceversa, e poi non puo essere che sia b=c=true z

21 fond. di informatica 1 parte 421 Conclusioni: z1 a conclusione: l A.d.B. definisce operazioni di tipo matematico che permettono di interpretare operazioni logiche; z2 a conclusione: gli operatori dell A.d.B. possono effettuare automaticamente le proposizioni logiche tipiche dell intelligenza umana … primo passo verso la programmazione logica (Prolog); z3 a conclusione: data la semplicita dell A.d.B. e possibile l automazione dei suoi calcoli con circuiti elettronici.

22 fond. di informatica 1 parte 422 Gli operatori logici del C e C++ z(come gia visto) collegano le variabili logiche o le espressioni relazionali e permettono di ottenere cosi un espressione logica. zComplementazione not ! zProdotto logico and && zSomma logica or || zEs. di uso in project23 di programm4. zCon questi operatori o simili, ma di uguale significato, il C, C++ e gli altri linguaggi di programmazione come il Pascal, il Basic,... possono essere usati per costruire programmi con analisi di tipo logico (per es. gli Expert System per le diagnosi automatiche.)

23 fond. di informatica 1 parte 423 A proposito della variabile logica da usare in project22… riprendermo il discorso alla fine di parte 4 z

24 fond. di informatica 1 parte 424 A.d.B. e dualita zL A.d.B. si puo definire in modo molto rigoroso introducendo il concetto di reticolo caro ai matematici. In questo approccio elementare si introdurrano le Proprieta degli elementi, degli operatori logici e delle operazioni logiche. za) l elemento 0 si dice duale dell elemento 1, l operatore + duale dell operatore. e vale la seguente legge di dualita: zb) da qq. identita booleana se ne puo trarre un altra per dualita sostituendo i rispettivi duali agli elementi 0 e 1 ed a ogni operatore.

25 25 c) proprieta delle operazioni logiche: si dimostrano con ztabelline dette tabelle di verita e si possono estendere a n variabili. z1) associativa della somma: z (A+B)+C = A+(B+C) zNOTA: la somma di 2 o piu variabili assume il valore 0 solo se tutte la var. sono 0 e assume 1 negli altri casi z2) associativa del prodotto: z (A B)C = A(BC) zNOTA: il prodotto di 2 o piu variabili assume il val. 1 solo se tutte la var. sono 1 e assume 0 negli altri casi

26 fond. di informatica 1 parte 426 Proprieta delle operazioni dell Algebra di Boole z3) doppia negazione: z not (not A) = A z4) distributiva del prodotto: z A (B+C) = AB + AC z5) distributiva della somma: z A+(BC) = (A+B)(A+C) (piove o (ce vento e inoltre fa freddo) = (piove o ce vento) e inoltre (piove o fa freddo)) z6) assorbimento z AA = A A+A = A z7) proprieta del complemento: A+Ā =1

27 fond. di informatica 1 parte 427 Proprieta fondamentali & Legge di de Morgan: znot (A+B) = not(A)not(B) il negato della somma logica = prodotto dei negati (ossia il negato di piove o fa fresco = non piove e inoltre non fa fresco) zduale: not(AB) = not(A) + not(B) zFa comodo per le esclusioni, per es. se si vuole inviare posta in UE, ma non in Belgio né in Francia, si può scrivere in entrambi i modi seguenti: zif ( !(stato== Belgio || stato==Francia) ) invia(p); zif (!(stato== Belgio) && !(stato==Francia))inv(p); zAltro esempio in project233 programm4 e di seguito.

28 fond. di informatica 1 parte 428 zmain () z{ /* Inizio programma */ zchar car; zcout<<"\ndammi un carattere:"; zwhile ((car = getchar()) != EOF) z{ //not( A + B ) //if (( car >= 'f') && ! ((car >= 't')||(car == 'h')))putchar(car); zif (( car >= 'f')&& !(car >= 't')&& !(car == 'h')) z putchar(car); //not A and not B z } z return 0; z} /* Fine programma */

29 fond. di informatica 1 parte 429 Saltare fino a 30 compreso de Morgan (continua) zLegge di de Morgan estesa: (chiarisce la dualita ) zse in un espressione booleana si sostituisce ogni variabile col suo complemento, ogni operatore + con loperatore prodotto, ogni operatore prodotto con loperatore + si ottiene il complemento dell espressione data.

30 fond. di informatica 1 parte 430 Applicazione alla zlegge di de Morgan duale che e: znot(AB) = not(A) + not(B) (il negato del prodotto = somma dei negati) zSe in not(AB) (1 o menbro) si sostituisce zA con not(A), B con not(B) e l operatore. con + si ottiene: znot(not(A) + not(B)) ossia il complemento di not(A) + not(B) (2 o menbro) che e uguale a not(AB)!! quindi il complemento di not(AB)=AB, zo come si indichera tra 2 diapo, nand(AE) = (Ā+Ē).

31 fond. di informatica 1 parte 431 Operazioni algebriche ==> circuiti logici zCome si e gia visto, ogni operazione eseguibile su variabili booleane (somma, prodotto, complementazione ed altre da queste deducibili) puo' essere definita tramite una tabella con variabili indipendenti e dipendenti detta tabella di verita. zE per ciascuna di queste tabelle di verita' esiste il corrispondente circuito elementare …=>Importanza delle tabelle di verita

32 fond. di informatica 1 parte 432 Tabelle di verita delle Operazioni fondamentali zche sono: not z or z and zed anche: xor or esclusivo z nand and negato z nor or negato zPer le relative tabelle ed i corrispondenti circuiti elementari (detti porte logiche = gate) vedere la diapo seguente tratta dal Bishop. zMeo 1 lez.9 e seg.

33 fond. di informatica 1 parte 433

34 fond. di informatica 1 parte 434 Realizzazione circuitale del calcolo binario zPer rappresentare grandezze binarie si usa di norma la tensione elettrica come grandezza di riferimento con valori convenzionali: alto =1 basso =0. zUn circuito elettronico elementare che rappresenti un operazione fondamentale dell A.d.B. e detto porta (gate). Esso riceve in ingresso uno o due impulsi elettrici da 1 o da 2 punti di ingresso e fornisce 1 uscita nel punto di uscita: le tensioni sui 2 punti di ingresso rappresentano i valori delle variabili indipendenti; la tensione sul punto di uscita il valore della variabile dipendente.

35 fond. di informatica 1 parte 435 Grafici dei circuiti elementari = porte zI simboli dei circuiti elementari (porte) riportati in diapo 33 sono tratti dal Bishop. zIn ogni circuito elettronico di E.E. sono utilizzate le porte. zI circuiti logici ottenuti combinando le porte logiche corrispondono a funzioni dell A.d.B. e si dicono circuiti combinatori. z SALTARE FINO A DIAPO 42 compresa

36 fond. di informatica 1 parte 436 Funzioni di variabili booleane SALTARE FINO A DIAPO 42 zCon solo 2 valori discreti (e non un' infinita' di valori continui come 0.001, 0.011, 0.111 … 0.990...) anche le Funzioni dell A.d.B. si possono rappresentare in forma tabellare. zPer esempio siano 2 variabili booleane A, E col significato di: zA = oggi piove; E = ho l' ombrello; la funzione f(A,E) (col significato di: f(A,E) = esco in auto), si potra' scrivere cosi: zA E f(A,E) z0 0 0 oggi piove=ho lombrello=esco in auto=falso z1 0 1 vero falso vero z0 1 0 etc. z1 1 1

37 fond. di informatica 1 parte 437 Tabelle di verita' delle f(x,y) zLa tabella precedente e' la tabella di verita' della funzione f(A,E). La sua espressione booleana si costruisce "elencando" tutte le condizioni che portano f(A,E) ad assumere valore VERO. zNell esempio: f(A,E) e vera (ossia esco in auto) se A e vera e inoltre E e falsa (oggi piove e non ho l ombrello) oppure se A e vera e inoltre E e vera (oggi piove e inoltre ho l ombrello). ANCHE: f(A,E) e vera se: A e vera e inoltre Ē e vera oppure se A e inoltre E sono vere.

38 fond. di informatica 1 parte 438 L espressione booleana di f ze quindi: f(A,E) = AĒ + AE = A(Ē+E) = A zQuesto e il modo di costruire l espressione booleana di una qualunque funzione f(X,Y,Z …) dove X, Y, Z… sono variabili booleane z(L "elenco" di tutte le condizioni che portano f ad assumere SOLO il valore VERO =1, e costruito con le righe della tabella di verita in cui f=1: su ogni riga le variabili sono legate da operatori and mentre le righe sono legate da operatori or).

39 fond. di informatica 1 parte 439 Semplificazione zL espressione ottenuta puo poi essere tradotta in un circuito logico equivalente: se pero non e semplice e meglio semplificarla applicando le fondamentali proprieta dell' algebra di Boole. zSi arriva ad un' espressione booleana semplificata che si traduce in un circuito logico piu semplice e quindi piu economico di quello che si otterrebbe utilizzando l' espressione non semplificata.

40 fond. di informatica 1 parte 440 Esempio: zA E U f z0 0 0 1 z0 0 1 1 z0 1 0 0 z0 1 1 0 z1 0 0 0 z1 0 1 1 z1 1 0 0 z1 1 1 1 z A parole: z f e VERA se A,E,U sono tutte FALSE oppure se A e E sono FALSE e inoltre U e VERA oppure se A,E,U sono tutte VERE oppure se A e inoltre U sono VERE e inoltre E e FALSA.

41 fond. di informatica 1 parte 441 Semplificazione zL' espressione booleana corrispondente e: zf= ĀĒŪ + ĀĒU + AĒU + AEU 1 a espressione da semplificare z1 o passo ĀĒŪ + ĀĒU = ĀĒ (Ū+U) = ĀĒ proprieta dist. del prodotto e del complemento (U+ Ū)=1 z2 o passo AĒU + AEU = AU(E+Ē) = AU proprieta dist. del prodotto e del complemento (E+Ē)=1 zQuindi: zf= ĀĒ + AU zfzf z...

42 fond. di informatica 1 parte 442 Il circuito corrispondente z(molto piu semplice di quello relativo all espressione non semplificata) e elementare: zi 2 segnali A e U entrano direttamente in una porta and mentre i segnali A e E prima di entrare in una porta and devono essere complementati o possono entrare direttamente in una porta nor. Riflettere su questo: per quale legge ? Le uscite delle 2 porte and e nor entrano poi in una porta OR da cui esce il segnale risultante, valore della f(A,E,U).

43 fond. di informatica 1 parte 443 Conclusioni: zi circuiti logici che si ottengono combinando le porte logiche, corrispondono a funzioni dell' algebra booleana ciascuna caratterizzata da una Tabella di Verita e rappresentata da un' espressione che si semplifica usando le relazioni fondamentali, per es. la proprieta distributiva del prodotto: A(B+C) = AB + AC; o la proprieta distributiva della somma: A+(BC) = (A+B)(A+C); (fa freddo o (nevica e piove)) o anche usando la proprieta di assorbimento: zA+A = A; AA = A zo le leggi di de Morgan, di dualita … tutte le leggi dell A.d.B.

44 fond. di informatica 1 parte 444 Circuiti logici Combinatori: smemorati zI Circuiti logici Combinatori che si ottengono combinando le porte logiche, corrispondono a funzioni dell' algebra booleana ed hanno la caratteristica di essere "smemorati": zi valori di uscita sono funzione dei soli valori di ingresso in un dato istante.

45 45 Altro tipo di circuiti logici sono i circuiti sequenziali zcon memoria: i valori di uscita sono funzione dei valori di ingresso e dello Stato del circuito. zPer Stato di un sistema si intende in generale il valore della situazione in cui il sistema si trova. zEsempio del prof. Mezzalama e il sistema "apriporta a 2 Stati: porte aperte-porte chiuse e relativi comportamenti diversi. zEsempio tipico di Circuiti Combinatori e il Decodificatore; Esempio tipico di Circuiti Sequenziali ze il Registrino di Memoria detto Flip-Flop. zTutti questi Circuiti si trovano nella CPU di E.E.

46 fond. di informatica 1 parte 446 Decodificatori SALTARE FINO A DIAPO 51 compresa zPer la conversione dei dati da un formato all' altro sono necessari appositi DECODIFICATORI. zUn semplice esempio di DECODIFICATORE elementare e formato da un circuito con 2 morsetti di ingresso (su cui scrivere un codice da 0 a 3) e 4 morsetti di uscita di cui solo uno deve essere attivo in un certo istante. Il codice scritto sui 2 morsetti di ingresso indica il morsetto di uscita che si vuole rendere attivo nell' istante considerato. Queste sono le specifiche del circuito DECODIFICATORE.

47 fond. di informatica 1 parte 447 L esempio di decodificatore (saltare fino 51 compresa) zpresentato appare inizialmente come una scatola nera qui sotto rappresentata che per ogni segnale di input ha un segnale di output. z A _____ ______0_ z ______1_ z E _____ ______2_ z ______3_

48 fond. di informatica 1 parte 448 Sui morsetti di ingresso si scrive un codice con: zsegnale su: A E z 0 0 basso su A basso su E z 0 1 " " " alto " " z 1 0 alto " " basso " " z 1 1 " " " alto " " zDei morsetti di uscita solo uno deve essere attivo in un cero istante. zIl circuito attua quattro funzioni booleane distinte.

49 fond. di informatica 1 parte 449 Per ciascuna funzione booleana di uscita zsi puo scrivere una tabella di verita. Per es. per l'uscita 0 si ha: A E USC.0 z 0 0 1 z 0 1 0 z 1 0 0 z 1 1 0 zDalla prima riga della tabella si deduce: USC.0 = ĀĒ quindi il DECODIFICATORE prima visto come una scatola nera contiene al suo interno anche porte nor: in una di queste entrano i segnali A ed E (teorema di de Morgan).

50 fond. di informatica 1 parte 450 Sintesi di circuiti zSi e arrivati alla sintesi del circuito USC.0 tramite l' ispezione della tabella della verita che descrive la funzione logica USC.0 per ogni combinazione di valori delle due variabili A e E. E' questa una tecnica usata per la sintesi di circuiti combinatori semplici; la sintesi di ogni circuito combinatorio complesso si ottiene con la descrizione delle funzioni (= operazioni) che il circuito stesso deve realizzare. La descrizione viene espressa in un linguaggio simile ad un linguaggio di programmazione. (Corso di Reti logiche)

51 fond. di informatica 1 parte 451 Perche ? zLispezione delle tabelle di verita che descrivono funzioni logiche per ogni combinazione di valori delle variabili di ingresso, diventa pesante all aumentare del numero N delle variabili. Il numero delle righe di una tabella di N var. e pari a 2 N (num. di combinazioni diverse) ossia di tipo esponenziale e quindi al crescere di N (= 10, 20, 30...) si deve usare un altro metodo.

52 fond. di informatica 1 parte 452 Flip-Flop Set-Reset = FF_SR zCircuito elementare di memoria che memorizza un BIT = BInary digiT = cifra binaria => informazione elementare zE realizzato con 2 porte nor retroazionate come si vede nel grafico di Meo-Mezzalama dove Q indica lo stato attuale del circuito. zE detto anche multivibratore bistabile … zDomanda: che tipo di circuito e ? Sequenziale! zSaltare fino 55 compresa

53 fond. di informatica 1 parte 453 Q= STATO del SISTEMA circuito FF_SR : o 0 o 1 Saltare a 56 zSe in ingresso S = R = 0 risulta z se Q=0 allora not(Q)=1 e z Q restera 0 z in uscita z se Q=1 allora not(Q)=0 e z Q restera 1 zIl RISULTATO e diverso pur avendo lo stesso ingresso: cio dipende dallo STATO del circuito => il valore di uscita e funzione dell ingresso e inoltre dello STATO del circuito … sequenziale

54 fond. di informatica 1 parte 454 Altre situazioni: z Se in ingresso S = 1 (SET) e R = 0 risulta: zse attualmente Q=0 allora nor(Q S)=0=not(Q) z quindi Q = nor(not(Q) R) diventa 1; z 0 0 zinvece se Q=1 allora nor(Q S) = 0 = not(Q) z quindi Q = nor(not(Q) R) resta 1. z Se in ingresso S = 0 e R =1 (RESET) risulta: zse attualmente Q=0 allora nor(Q S)=1=not(Q) quindi Q = nor(not(Q) R) resta 0; ed anche se Q=1 nor(Q S) = 0 = not(Q) quindi Q=nor(not(Q) R) diventa 0. In definitiva:... z 0 1

55 55 FF_SR: 8 situazioni possibili = 4 input X 2 stati attuali (Q_ora) zX Y nor(X+Y) z0 0 1 z1 0 0 z0 1 0 z1 1 0 z S R Q_ora Q_poi z 0 0 0 0 S=R=0 no modifiche z 0 0 1 1 Q_poi=Q_ora z z 1 0 0 1 S=1 forza Q_poi a 1 z 1 0 1 1 z 0 1 0 0 R=1 forza Q_poi a 0 z 0 1 1 0 z 1 1 0 0 o 1 Ambiguita da z 1 1 1 0 o 1 togliere con modifiche nella struttura (FF tipo D o JK)

56 fond. di informatica 1 parte 456 La Dipendenza dal tempo zdeve essere introdotta in tutti i circuiti collegandovi il segnale di clock come ingresso ulteriore: e il segnale periodico che cadenza il funzionamento dei circuiti e permette la sincronizzazione di tutte le operazioni. zEs. i Flip-Flop non sono usati singolarmente, ma aggregati a gruppi di 4 o di 8 (=byte) o di 32 (registro). Le 2 linee portanti l informazione entrano in porte and col segnale di clock: le uscite delle porte and diventano gli ingressi dei Flip-Flop => Tutti FF sono temporizzati nello stesso modo e sono attivi solo quando e attivo il segnale di clock.

57 fond. di informatica 1 parte 457 Memorie zI Flip-Flop vengono usati negli elementi di memoria di E.E. ossia nella RAM e nei registri della CPU. zLa memoria principale o C.M. di E.E. (composta con circuiti denominati RAM =Random Access Memory) ha come parametri significativi il tempo di ciclo TC e la capacita C (dimensione). zTC = intervallo tra la richiesta di un dato da parte della CPU e la fine della risposta della memoria che torna allo stato di ricezione.

58 fond. di informatica 1 parte 458 SRAM e DRAM: zsono 2 tipi di circuiti. z TC 10 nsec zSRAM = Static RAM C << C(DRAM) z + veloci, ma + costose e. + voluminose z z TC 50 nsec zDRAM = Dinamic RAM C 20 Milioni di bit / chip z + usate zL egenda: il simbolo significa dell ordine di; z il chip e … il nostro centopiedi

59 fond. di informatica 1 parte 459 ROM (Read Only Memory) zCircuiti con informazione memorizzata in modo permanente z 1) programmabili 1 sola volta in fabbrica zTipi 2) dall utente z 3) cancellabili e riprogrammabili. +volte z1) ROM, 2) PROM, 3) EPROM

60 fond. di informatica 1 parte 460 Emulazione della C.M. zDella C.M. di E.E. fu detto (parte 1) che nel Modello di von Neumann la memoria e di tipo lineare ossia: successione di locazioni (posizioni, celle, byte, parole) numerate (e quindi indirizzabili) sequenzialmente ! zProblema1: sua emulazione con un programma in C e C++. zProblema2: memorizzare le tavole dell A.d.B. zSoluzione: utilizzo di tabelle o array o altro ?

61 61 Array zE un tipo di variabile composta, strutturata zImportante perche permette di: zmantenere in memoria un insieme di elementi omogenei (dello stesso tipo, detto tipo base); ztutti presenti contemporaneamente, posti in memoria consecutivamente a partire da un indirizzo iniziale, ma accessibili in modo casuale o diretto usando la loro posizione; zaccessibili +volte tramite appositi indici interi che in C e C++ assumono uno tra i valori compresi in un dato intervallo a partire da 0 (a cui corrisponde il primo elemento dell array); zRichiede un opportuna definizione in cui sia dichiarata al compilatore la sua dimensione.

62 62 Esempi di definizione di array o tabelle a + dimensioni in C++ zint a[5] array monodimensionale o vettore di 5 componenti intere memorizzabili in: za[0], a[1], a[2], a[3], a[4]. Necessario 1 indice per individuare la componente i esima a[i] zfloat f[2][3] array bidimensionale o matrice di 2 righe e 3 colonne memorizzabili in: zf[0][0], f[0][1], f[0][2], (tipo base=float) zf[1][0], f[1][1], f[1][2] Necessari 2 indici per individuare la componente i,j esima f[i][j] zint c[2][3][4] array tri dimensionale di tipo intero (4 matrici di 2 righe e 3 col.: necess. 3 indici).

63 fond. di informatica 1 parte 463 Possibili inizializzazioni: zIn fase di compilazione: zfloat f[5] = {0.0, 1.0, 2.0, 3.0, 4.0}; zint g[100] = {7}; // si inizializza solo g[0]=7; zint dedo [] = { 2, 3};// inizializzazione obbligatoria: NON c e dimensione => il compilatore la calcola automaticamente in base al numero di valori di inizializzazione: UNico caso ammesso senza dimension. zIn fase di esecuzione con cicli a ripetizione notare: zes. for (i=0; i<5; i++) f[i] = (float) i ; z for (i=0; i<100; i++) g[i] = 0; // g azzerata

64 fond. di informatica 1 parte 464 Creazione-stampa di vettori zIl primo esempio duso di vettori e in program5 il project24 (qui di seguito) dove si notano i vettori tab e cop dichiarati di MAX componenti o elementi. Il vettore tab e creato nel main con un for mentre in cop (non inizializzato) sono letti, con la procedura leggi, e sempre con un for, i valori degli elementi del vettore, uno dopo l altro; la sua copia e fatta nella procedura copia, la visualizzazione nella procedura scrivi; zin tutti i sottoprogrammi il passaggio di vettori (e array in generale) e fatto per indirizzo.

65 fond. di informatica 1 parte 465 Uno spezzone di project24 z#define MAX 2 // Si può cambiare MAX come si vuole z// Dichiarazione dei Prototipi dei MODULI usati zvoid attendi(); void scrivi(int*); void leggi (int []); z void copia (int [],int []); z main() /* Inizio Modulo principale */ z { int n, tab[MAX], cop[MAX]; /* definizione vettori di MAX elementi senza inizializzazione e INIZIO Parte esecutiva */ clrscr(); zfor (n=0; n<MAX; n++) //creazione di tab z tab[n] = MAX-n; zcout<<"\nho costruito tab e vado a scriverla"<<endl; zscrivi(tab); // tab inizializzata

66 fond. di informatica 1 parte 466 continua zcout<<"\nnon ho costruito cop ma vado a scriverla"<<endl; zscrivi(cop); // cop non inizializzata zcout<<"\nora vado a leggere cop"<<endl; leggi (cop); z cout<<"\nora vado a copiare cop in tab"<<endl; zcopia(tab,cop); // tab=cop z cout<<"\nho copiato cop in tab e vado a scriverla"<<endl; z scrivi(tab);attendi(); return (0);

67 fond. di informatica 1 parte 467 Il nome del vettore o tabella e zsinonimo dell indirizzo del primo elemento del vettore => Si puo scrivere: float ris[10]; zfloat *p; p=ris; /*oppure*/ p=&ris[0]; zris e un puntatore, ma costante perche sigillato a puntare sempre allo stesso vettore. zEs. char* puni =sono un idea; // puni e inizializzato con l indirizzo di s, ma poi avendo: puni =punto un oggetto; // a puni si assegna un altro indirizzo: quello di p. zNon si puo mai invece modificare l indirizzo in ris, il contenuto SI !!! zMeo 1 lez. 37

68 fond. di informatica 1 parte 468 Allocazione in memoria di tabelle zSia: int tab[3] = {25, 53, 64}; ztab nome ed indirizzo ziniziale della tabella; tab ztab è sinonimo di z10000; z25 và in tab[0] z53 tab[1] z64 tab[2] zda 1000C c è altro. z Central Memory z 10000 z 10004 z 10008 z 1000C z 11111 z25 z53 z64 zaltro

69 fond. di informatica 1 parte 469 Esempi di vettori in...program5 zPROBLEMA: calcolare la frequenza di caratteri alfabetici contenuti in una frase terminante col punto. Alla fine: visualizzare tutte le frequenze !=0 zProgetto logico: n. o caratteri alfabeto ingl. =26; zn. o contatori di frequenza=26=n. o elementi vett. da inizializzare a zero; int freq[26]={0,0,… 0}; zlettura e calcolo: fintantoche il carattere letto non e il punto, aggiungi 1 all elemento che indica la frequenza del carattere letto; poi fai la visualizzazione.

70 fond. di informatica 1 parte 470 Progetto logico: continua zCome si puo trovare questo elemento? zNel vettore freq[26] si trova tramite l indice intero corrispondente nel codice ASCII al carattere letto, ma: zA=65; … Z=90; a=97; … z= 122 zOccorre fare una traslazione di scala ossia riportare i valori dei codici ASCII nell intervallo 0-25 z=> per i caratteri minuscoli basta fare: car_letto - a; e poi incrementare il contatore freq[car_letto- a]++; zinvece per i maiusc. occorre prima convertirli a minus. con: car_letto = car_letto - A + a (cfr. project15-16) e incrementare il contatore freq [car_letto-a]++; (come sopra).

71 fond. di informatica 1 parte 471 La visualizzazione zSi puo fare con un for dove la var. di controllo e ancora il codice ASCII del carattere: zfor (char ch = a; ch<=z; ch++) zif (freq(ch- a) != 0) // non è nulla! zcout << \nIl car.<< ch<< ha la frequenza: << freq[ch- a]; zCon questo progetto logico zfare il programma monoblocco prima e poi strutturato a moduli.

72 fond. di informatica 1 parte 472 Non confondere stringhe costanti con tabelle di caratteri zLa stringa char *pst= buonino; e costante. C e C++ la vedono come una sequenza di caratt. terminanti con \0. Questo è il segnale di fine stringa!!! Essa non e copiata in pst: a pst e assegnato l indirizzo del suo primo car. b. zDovendo leggere o inizializzare una stringa di caratteri qualunque e responsabilita del programmatore riservarle adeguato spazio in memoria. Una tabella (vettore) di caratteri puo servire a questo scopo, ma non e l unica soluzione.

73 fond. di informatica 1 parte 473 programma leggiora (prj25) z/*Il programma lavora con stringhe. z Dapprima usa la funzione sizeof ("IO") che ritorna la dimensione di IO ossia il suo numero di caratteri che sarà 3 dato che ogni stringa termina con '/0'; z poi usa un puntatore a stringa che permette di visualizzare la stringa, ma non il suo numero di caratteri; z poi ancora in leggi chiede la stringa che deve leggere nell' array ora.*/ z/* Variabili del main */ char ora[15]; int n; char* ps ="bello"; z clrscr(); n = (int)sizeof("IO"); z cout<<"Numero di caratteri della stringa: "<<n<<endl; z n= (int)sizeof(*ps); z cout<<"Stringa puntata da ps: "<< ps z <<" Numero di car. della stringa puntata da ps: "<<n; z leggi(ora); z scrivi(ora); z attendi(); zreturn (0);

74 fond. di informatica 1 parte 474 Es. char riga[40]; zOgni elemento della tabella riga e di tipo char e quindi disponibile a contenere un carattere. zPer assegnare una stringa di caratteri ad una tabella ci sono varie possibilita: leggercela da tastiera (e per un es. di cio vedere il prg. project25 in program5) oppure occorre copiare la stringa carattere per carattere … zCome? Cfr. diapo seguente! Ma intanto: per la lettura di tutti i caratteri spazi bianchi compresi, in project25 (leggiora) si usa la funz. del C++ get(char*,...) collegata al flusso cin ossia cin.get(char*,... ). (In C cio si ottiene con la funz. gets() ).

75 fond. di informatica 1 parte 475 Copiare stringhe: oltre il prg. project24 ecco la proc. strcp zvoid strcp(char *s, char *t) /* s, t: puntatori a carattere e quindi a stringa; la proc. strcp copia la stringa puntata da t in quella puntata da s */ zwhile ((*s=*t) != \0) /*fintantoche il contenuto di t assegnato alla cella puntata da s e diverso da \0 (=fine stringa) fai*/ z{s++; t++}; // + sintetica ?! z{while (*s++=*t++);//perche manca !=\0 ?? z};

76 fond. di informatica 1 parte 476 Come si scrive una procedura? zL esempio precedente vuole mostrare anche questo: fissati i parametri formali del sottoprogramma basta scrivere il suo corpo usandoli in modo corretto e coerente col progetto logico fatto. zLa procedura strcp potra essere attivata da qualunque altro modulo usando come parametri effettivi o puntatori a stringa o nomi di vettori contenenti caratteri (cfr. es.) zVisti gli esempi modificare in project24 la proc. copia in modo simile alla proc. strcp.

77 77 Esempi zchar *ps2,*ps1 = stringa12; zchar s1[10], str[10]=abcdefghi; zstrcp(str,ps1);//si puo strcp(ps2, s1)? Meglio NO zstrcp(s1,str); // strcp(ps1,s1) puo dare errore; zRicordare il significato del nome di un vettore(!) (sinonimo dell indirizzo) e che le array sono sempre trasmesse tra moduli per indirizzo come indicato nel programma project24. Nel programma project28 invece si usano vettori nel main e in 2 o 3 procedure: renderlo tutto modulare! zAttenzione poi al project27 che vuole ampliare array e produce errore in esecuzione …! zIl più interessante è il project26 che ordina un vettore di interi: usare lo stesso algoritmo (selezione descritto nei commenti del programma) per ordinare un vettore di caratteri. E… vedere diapo seguenti!

78 fond. di informatica 1 parte 478 SORT (Ordinamento) zSi riprende il project26 che ordina un vettore di interi usando lalgoritmo di selezione o scelta diretta. zCon questo algoritmo l ordinamento di una tabella di n elementi si ottiene in n-1 passi come indicato nella diapo seguente. z

79 fond. di informatica 1 parte 479 SORT & Algoritmo di Scelta diretta. Con questo metodo l'ordinamento di una tabella di N elementi si ottiene in N-1 passi. Al passo 1 si ricerca il minimo tra gli N elementi con N confronti (il CONFRONTO è l operazione dominante!) e trovatolo si scambia (di posto) col primo elemento; al passo 2 si ricerca il minimo tra gli N-1 elementi (dal secondo all'ennesimo con N-1 confronti ) e trovatolo si scambia (di posto) col secondo elemento ; cosi' di seguito fino al passo N-1 quando si potranno scambiare di posto l' elemento N-1 con l'elemento N. Ad ogni passo #confronti N #passi N #operazioni effettuate dall'algoritmo è dell' ordine di N*N... QUINDI da usare se N < 10.

80 80 void ordina(int x[], int n) /* x è orlata cioè l elemento x[0] è trascurato: Effettua l' ordinamento di x (tabella di n elementi) con Scelta Diretta Variabili locali usate: i,j,k,min; Parametri in ingresso: n,x; per es. n=3, x[1] =3, x[2] = 4 x[3] =1 Parametri che escono definiti: x; x[1] =1, x[2] = 3, x[3] = 4 */ { int i,j; /* var. di controllo cicli */ int k; /* indice del minimo */ int min; /* var. contenente il minimo */

81 fond. di informatica 1 parte 481 z z/* Inizio parte esecutive di ordina */ zfor (i = 1; i <= n-1; i++) z{ min = x[i]; k = i; // se i=1 allora min = 3 e k =1; z for (j = i+1; j <= n; j++) /* ciclo di ricerca del minimo */ z{ if (x[j] < min) // solo per j=3 questa condizione è vera (1<3) z { k= j; min = x[j]; /* per i=1 si ha: k=3. e min= 1 z i=2 k=3. e min= 3*/ } z }// fine del for su j z x[k] = x[i]; /* scambio tra x[3] e x[1]ottenendo 1, 4, 3 per z i=1 e 1, 3, 4 per i=2*/ zx[i] = min; /* per ricerche del min. senza successo z queste due frasi non hanno effetto */ z } //fine del for su i }/* fine di ordina */

82 fond. di informatica 1 parte 482 E… z…cercare altri algoritmi di SORT per esempio da pag. 503 del testo di Franco Crivellari: Elementi di programmazione con il C++, Franco Angeli; (primo riferimento in Bibliografia) dove sono descritti zALGORITMI (metodi) DI ORDINAMENTO come: z1) selezione (per minimi successivi) z complessita =O(n 2 ) z2) scambi (bubble sort) z complessita =O(n 2 ) z3) inserzione z complessita = O(n 2 ) z4) ad albero: doppio indice (quicksort) z heap-sort z5) distribuzione e fusione o MergeSort zPer la Complessità …corso successivo, ma intuitivamente = N.o di operazioni necessarie per raggiungere la soluzione di un problema zcomplessita = zO(n log(n))

83 fond. di informatica 1 parte 483 Precisazioni ed esercizi z Gli esempi in Program6 si riferiscono ad array a 2 dimensioni: il project29, letta una matrice, esegue qualche calcolo e la passa alla procedura di visualizzazione, project30 crea la Tavola Pitagorica della moltiplicazione e la passa alla procedura di visualizzazione. zLi ho lasciati perché sono semplici e possono essere sempre utili. A voi però lascio il compito di completare il tema in diapo 3-4.

84 fond. di informatica 1 parte 484 Break e altro La frase break si può usare anche in cicli while, do… while, for: vedere project 20 - 22 di programm4 dove si esce con un break da un ciclo infinito come qui riportato CON : bool attiva = false; yforever y { yswitch (menu(!attiva)) { ycase 1: cout <<"\nnumero 1 e ris: "; y ris = elabora(menu(attiva)); cout <<ris; break; ycase 2: cout <<"\nnumero 2 e ris: "; y ris = elabor1(menu(attiva)); cout <<ris; break; y case 99: cout fine forever; break; y default: cout <<"\n intero non previsto\n";}//fine switch y if (menu(attiva) == 99) break; // fine forever y }

85 fond. di informatica 1 parte 485 A proposito della variabile logica da usare in project22… riprendiamo il discorso? zOssevare i project 21 e 22. Quando la funzione menu() viene attivata nella frase switch e giusto che richiami la funzione leggi(n) in quanto n deve dirottare il controllo al caso ennesimo; invece quando la funzione menu() viene attivata nelle 2 funzioni di elaborazione non occorrera una nuova lettura purche n sia ancora disponibile. Questo e il punto: n e ancora disponibile? NO se in menu non si dichiara: zstatic int n;

86 fond. di informatica 1 parte 486 Significato delle variabili automatiche e statiche zIn C e C++ ogni variabile e caratterizzata oltre che dal tipo dalla sua classificazione rispetto alla sua allocazione in memoria ed alla sua durata. Le variabili finora trattate sono dette automatiche perche iniziano ad esistere (sono allocate in memoria) quando la funzione in cui sono definite e attivata e spariscono all uscita dalla funzione. Non conservano il loro valore tra una attivazione e l altra della funzione. Per conservarlo devono essere dichiarate static: senza questo attributo sono automatiche. zMeo 1 lez.33

87 fond. di informatica 1 parte 487 Static => protezione zTutte la variabili (locali o globali) definite static sono create ed inizializzate prima che il main inizi l esecuzione e sono distrutte solo al termine dell esecuzione del main program: la loro inizializzazione e eseguita una sola volta, se manca sono inizializzate a 0. zAnche una var. globale (o esterna) puo essere dichiarata static: in tal caso diventa visibile e usabile solo all interno delle funzioni definite nello stesso file sorgente in cui essa e definita, ma diventa invisibile ad altri file: è un tipo di protezione.

88 fond. di informatica 1 parte 488 Conclusione per menu() zPer salvare il valore di n letto solo la prima volta bisogna dichiarare n static (non solo int) e quindi scrivere menu cosi (come in project22): zint menu (int attiva) /* attiva param. formale di tipo logico che deve essere True solo al primo richiamo e False ai richiami successivi in cui si potrà usare !attiva senza cambiarlo in false*/ z{static int n; // n inizializzata a 0 zif (attiva) leggi(&n) /*se attiva = True in n va il valore digitato che resta immutato fino a nuova lettura che non si verifica se attiva = False */ zreturn n; }

89 89 E … per emulare la memoria? zLe matrici non bastano: per i dati occorrerebbe una zona a dimensione variabile (che si puo ottenere con luso di funzioni come malloc o new) di int ove porre valori interi e poi un altra zona di float, una di char …; una per gli indirizzi e le istruzioni in linguaggio macchina e poi ancora occorrerebbe un altra zona per gli interi unsigned, etc. Insomma un contenitore di elementi di tipo diverso, non omogenei (come invece avviene per le matrici) ed anche a dimensione variabile. zUn tipo di variabile strutturata che permette di mantenere in memoria un insieme fisso di elementi non omogenei e la struct del C e C++ simile al record del Pascal.

90 fond. di informatica 1 parte 490 Esempio di struct in C e C++ zstruct studente z{char nome[20]; zchar cognome[25]; zint eta; zfloat peso; zfloat altezza; z}; Concettualmente con la keyword struct si definisce un tipo di tabella non omogenea con elementi di vari tipi che in C e C++ possono essere anche funzioni: cosi fatta la struct puo servire a introdurre la class del C++…ma questa e un altra storia …

91 fond. di informatica 1 parte 491 Appendice a): perplessita 1 zRICORDARSI: l operatore >> preleva un dato dal un flusso di input: che tipo di dato? Il tipo che e stato dichiarato: char, int, float,... z2) RICORDARSI: non abusare di matrici e/o vettori; usarli solo quando esiste la necessita di tenere memoria dei valori calcolati o letti: se tale necessita manca allora usare il valore letto per i calcoli necessari e passare al successivo valore da leggere.

92 fond. di informatica 1 parte 492 Appendice a): perplessita 2-1 zRicordare che gli indici di un array sono SEMPRE di tipo discreto, MAI floating- pont!!! zNON CONFONDERE INDICE CON CONTENUTO DI UN ELEMENTO !!! zEd ancora array e strutture sono passati a procedure per indirizzo, ma il loro indirizzo è rappresentato dal loro NOME e NON da &nome o da *nome!!!

93 fond. di informatica 1 parte 493 Ancora su array: perplessita 2-2 zse si vuole fare una ricerca in un array ad una dimensione (vettore) si può usare il metodo lineare esaminando un elemento dopo l altro con un for oppure il metodo della bisezione (dividendo il vettore a metà e poi a metà delle metà e così via) accelerando la ricerca. zIn array a 2 dimensioni (matrici) il modo più semplice da usare è il metodo lineare: si esamina una riga alla volta e dentro ogni riga un elemento dopo l altro con 2 for nidificati.

94 fond. di informatica 1 parte 494 Appendice a): perplessita 2 z3) La funzione elabora usata in tanti esempi di programmi indica col suo nome una elaborazione di tipo generale. Quando l elaborazione e di un tipo specificato e meglio usare nomi di funzioni pertinenti, come fatto nell esempio sulla valutazione del minimo e del massimo (parte 4) dove si usavano nomi come minimo, massimo, rivaluta e memovis. Cosi il programma diventa +comprensibile e -generico Come ulteriore esempio, se in un programma...

95 fond. di informatica 1 parte 495 Appendice a): perplessita 3 z… se in un programma e richiesto di leggere una matrice di valori interi e ricercarvi un certo valore (letto anchesso da tastiera) le funzioni da usare e costruire saranno: zleggi(matrice); cin>> valore; zif (ricerca(valore, matrice, &riga, &colonna)) visualizza(\ntrovo valore in, riga,colonna); zelse cout<< \nIl valore non ce !<<endl; zQUI la funzione elabora e la ricerca che ritorna un valore bool!

96 fond. di informatica 1 parte 496 Appendice a): perplessita 4 z4) RICORDARE: la codifica F.P. normalizzata fa riferimento alla base 2 e quindi il valore dell esponente riguarda la base 2. Col metodo delle moltiplicazioni successive ogni moltiplicazione per la base isola una nuova cifra nella nuova base. Per es. =3.14 10 avra 11 2 come parte intera e 0010001111 2 come parte decimale. Normalizzando +.110010001111 2 E+10 2 con S=0, M=110010001111 2, E=010 2.

97 fond. di informatica 1 parte 497 Appendice a): perplessita 5 z5) RICORDARSI di fare attenzione alle specifiche di progetto di un programma: IN PARTICOLARE alle specifiche di progetto del programma da costruire all esame che stanno nelle relative richieste. Analizzarle e riflettere! zUN CONSIGLIO per l esame: scrivere il programma in modo semplice e chiaro, con qualche commento, ma senza fronzoli, badando a rispondere a tutte e sole le richieste. Privilegiare la sostanza ! Se resta tempo aggiungere … i fiorellini !

98 98 Appendice a): perplessita 6 6)RICORDARE quanto detto in fondinf3 diapo 48 e seg. Primo motivo per l' introduzione dei sottoprogrammi: Si inserisce una sola volta il codice del sottoprogramma (per es. la printf ….) Se si devono leggere 10 matrici si scrive una procedura di lettura di una matrice generica e si richiama 10 volte per leggere le 10 matrici una alla volta!!! NON scrivere una procedura con la lettura di 10 matrici … (e capita anche che qualcuno la richiami 10 volte!!!)

99 fond. di informatica 1 parte 499 Appendice a): perplessita 7 zAttenzione al significato del while che è: zfin tanto che, per tutto il tempo che è vera la condizione tra parentesi zE NON: fino al momento in cui diventerà vera!!! zSe si deve leggere un valore <0 si scriverà: zcin>> comodo; z while (comodo >=0) cin>> comodo; zed anche, se A e B sono array: z if (tot<soglia) cout<<"\n Soglia non z raggiunta da tot = "<<tot<<endl; z else { while ((tot=somma (A,B))>= soglia) z diminuisci(A,B); …. } ze ricordarsi l else, ma solo quando occorre !!!

100 fond. di informatica 1 parte 4100 Appendice a): continua perplessita 7 zed inoltre: usare il while appropriatamente! zNON si deve scrivere: zcin>> comodo; z while (comodo >=0) z{ } zva in loop !!!


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