Giornata della memoria

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Transcript della presentazione:

Giornata della memoria OLOCAUSTO Giornata della memoria

Sembra impossibile!!! Il Generale Dwight D. Eisenhower aveva ragione nell’ordinare che fossero fatti molti filmati e molte foto.

Esattamente, come è stato previsto circa 60 anni fa… E’ una questione di Storia ricordare che, quando il Supremo Comandante delle Forze alleate (Stati Uniti, Inghilterra, Francia, etc.), Generale Dwight D. Eisenhower, incontrò le vittime dei campi di concentramento, ha ordinato che fosse fatto il maggior numero di foto possibili e fece in modo che i tedeschi delle città vicine fossero accompagnati fino a quei campi e persino sepellissero i morti.

E il motivo, lui l’ha spiegato così: “Che si tenga il massimo della documentazione – che si facciano filmati – che si registrino i testimoni – perchè, in qualche momento durante la storia, qualche idiota potrebbe sostenere che tutto questo non è mai successo”.

Il Regno Unito ha rimosso l’Olocausto dai piani “Tutto ciò che è necessario per il trionfo del male, è che gli uomini di bene non facciano nulla” (Edmund Burke) Il Regno Unito ha rimosso l’Olocausto dai piani di studio scolastici poichè “offendeva” la popolazione musulmana, che afferma che l’Olocausto non è mai esistito...

COME SI PUO’ NEGARE L’EVIDENZA

Questo è un presagio spaventoso sulla paura che si sta diffondendo nel mondo e che così facilmente ogni Paese sta permettendo di far emergere.

Sono trascorsi più di 64 anni dal termine della Seconda Guerra Mondiale.

Ora, più che mai, a fronte di qualcuno che sostiene “L’Olocausto è un mito” è fondamentale fare in modo che il mondo non dimentichi mai.

L’obiettivo che si vuole raggiungere inviando questa e-mail è che venga letta da almeno 40 milioni di persone in tutto il mondo.

Sii un anello di questa catena e aiuta ad inviare questo PPS in tutto il mondo. Traducila in altre lingue se necessario!

Non cancellarla. Sprecherai solamente un minuto del tuo tempo nell’inviarla ad altre persone. Saluti e grazie anche da parte mia. Aurelio Palmieri