LA BOTANICA 2.

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Transcript della presentazione:

LA BOTANICA 2

I L I B R I R A C C O N T A N O

IL VIAGGIO DEL SEME Ho scritto questa storia perché i bambini mostravano una tale meraviglia e fascino all’ascolto delle lezioni con i cartelloni impressionistici, che mi sono lasciata trasportare dalla fantasia. Durante l’ideazione e la realizzazione grafica, ho visto nascere in me il personaggio, e mi sono sentita anche io seme e poi albero, penso di aver compiuto attraverso l’immaginario lo stesso viaggio avventuroso del seme. Credetemi è meraviglioso!

IL GIOVANE ALBERO

LO SCAMBIO DEI DONI EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi LO SCAMBIO DEI DONI

Era inverno, gli alberi erano EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo; presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura.

Il tempo passava, era giunta da EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia.

Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita.

Come lei nei giorni seguenti EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero. L’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno.

Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. EDUCAZIONE COSMICA LO SCAMBIO DEI DONI Era inverno, gli alberi erano spogli, i loro rami rivolti al cielo, presto l’inverno sarebbe finito, i raggi del sole avrebbero accarezzato la natura. Il tempo passava, era giunta da poco la primavera, un albero alto e maestoso, parlava tra sé e diceva: ” Mi sento solo senza la mia bella chioma di foglie, quando soffia il vento, pare che esse cantino una allegra melodia. Mentre diceva così, da un ramo giovane iniziò a provenire uno strano rumore, tric trac, tric trac, si vide una piccola crepa, come quelle che compaiono sui muri dei palazzi, ed ecco che venne fuori un puntino verde ed una vocina piccina piccina che diceva: “Sono qui sto per nascere, ho bisogno di acqua per crescere, altrimenti i raggi del sole potrebbero essiccarmi”. L’albero esultò di gioia, raccolse tutte le sue energie, chiese alle radici di aspirare quanta più acqua potevano per donarla alla fogliolina. Fu così che con i numerosi tubicini la portò in cima, fino alla fogliolina, che ne prese un po’ e iniziò ad estendersi tutta, da chiusa e raggomitolata, si espanse. Finalmente era nata, pronta a vivere l’avventura della vita. Come lei nei giorni seguenti altre ne nacquero e crebbero, l’albero era sempre allegro, mise i primi fiori che si trasformarono in frutti, finché passata la primavera e l’estate, giunse l’autunno. Le foglie si tinsero di giallo, arancione, rosso, il vento soffiava, le staccava dai rami, le sollevava in cielo e loro divertite si lasciavano cadere giù dondolandosi. Arrivate al suolo vicino ai grandi tronchi, si ricordavano di quando avevano ricevuto acqua e nutrimento dalla terra e compivano un generoso atto. Iniziava una grande danza, gli elementi di cui esse erano composte, l’acqua e le altre sostanze, si separavano le une dalle altre, in particelle piccole, sempre più piccole. Alla fine della danza ogni particella si mescolava al terreno soffice e tiepido diventando nutrimento per nuove piante ! La foglia aveva donato tutta se stessa. Si era compiuto lo scambio dei doni. RIFLETTIAMO Cosa aveva ricevuto la pianta dal terreno? Cosa le aveva dato in cambio? DISEGNO L’albero spoglio d’inverno. L’albero con le foglie in primavera. L’albero in autunno con le foglie cadute. La danza degli elementi

A CURA DI DANIELA FRANCHINI