Mononucleosi infettiva

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
SEPSI NEONATALE Nelson : Sindrome causata dalle conseguenze metaboliche ed emodinamiche di una infezione. Avery : Segni clinici di malattia ed emocoltura.
Advertisements

Sindrome di Behcet.
Lupus eritematoso sistemico
Citomegalovirus Dott. Amelia Forte Dott. Aniello Di Meglio
Scenario clinico 1 Vengo chiamato in consulenza dal Nido.
La rosolia nella donna in gravidanza
EPIDEMIOLOGIA   - AUMENTATA INCIDENZA DEL MORBO DI CROHN IN
HDV.
Infezioni embriofetali
Herpesviridae CM 2008.
HHV-8 (KSHV).
LE GLOMERULONEFRITI Università di Bologna Dott.ssa Rosalba Bergamaschi
Diapositive rivedute e corrette il 15 Settembre 2010
Diffusione dell’infezione
Dipartimento di Pediatria – Università degli Studi di Catania
EPATITE INFETTIVA EPATITE NON INFETTIVA IPERTRANSAMINASEMIA allergica
GENI? NO TERATOGENI!!!.
ENTEROCOLITE NECROTIZZANTE
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Streptococco Beta emolitico
Embriopatia rubeolica
Toxoplasma Dott. Carmine Sica Dott. Aniello Di Meglio
Ematologia ed Oncologia Pediatrica
RECENTI ACQUISIZIONI IN TEMA DI VACCINAZIONE MENINGOCOCCICA
Il sistema di sorveglianza nazionale, dal 2005
Perché fare diagnosi di laboratorio ?
La Malattia di Gaucher ANTONINO GIUFFRIDA.
SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum
URETRITI INFETTIVE URETRITE GONOCOCCICA URETRITI NON GONOCOCCICHE
Papillomavirus (HPV - Human PapillomaVirus)
Il morbillo è una malattia che può essere eliminata in tutto il mondo
LA SEPSI NEL PAZIENTE PEDIATRICO CON MALATTIA ONCOEMATOLOGICA MONICA CELLINI U.O. PEDIATRIA ONCOLOGICA MODENA 23 NOVEMBRE 2010.
Il Papillomavirus Umano (HPV)
LINFEZIONE DA PAPILLOMA VIRUS UMANO: CARCINOGENESI L. Micheletti, Università degli Studi di Torino 2008.
RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI
Principi e basi della diagnostica virologica
GENOVA 9 FEBBRAIO 2006 VACCINAZIONE ANTI-VARICELLA.
EPATITE A.
Epidemiologia delle malattie infettive
Ittero neonatale Cause dell’iperbilirubinemia fisiologica neonatale:
È una malattia infettiva importante causata da un virus che si trasmette da persona a persona per via respiratoria. Il morbillo inizia con febbre alta.
Che cosa è una leucemia? Malattia neoplastica derivante dalla trasformazione di una cellula staminale che perde la sua capacità maturativa e privilegia.
“Ai confini della vita: i Virus”
EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE
l’epatite A Una malattia “emergente” nei Paesi Occidentali
Toxoplasmosi Aggiornamento Marzo 2014 Dott Carlo Corchia
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA STREPTOCOCCO β EMOLITICO DI GRUPPO B
Trasmessa per via parentale
Vaccinazione anti-rosolia
Varicella Aggiornamento Marzo 2014 Dott Carlo Corchia
Broncopolmoniti da batteri atipici: vi sono cambiamenti nella terapia?
La rosolia nella donna in gravidanza
INFEZIONI IN GRAVIDANZA
Concetti generali dei trapianti
reumatologia pediatrica
CORSO REGIONALE SULLA ROSOLIA CONGENITA Ancona 1° ottobre 2007 La conferma di laboratorio della rosolia Patrizia Bagnarelli. Istituto.
Tavola rotonda Ruolo e funzioni degli operatori sanitari dell’Ospedale Sacco: Milano, 30 ottobre 2014 Aula Magna AO Polo Universitario L.Sacco Il malato.
MORBILLO EZIOLOGIA Paramyxovirus: virus a RNA a singola elica, di nm
Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Clinica Ostetrica e Ginecologica Lezione 13: Diabete in gravidanza, infezioni TORCH, HIV, GBS Gianluigi.
Infezioni del feto e del neonato.
Virus dell’epatite Virus epatite A Virus epatite B (a DNA) Virus epatite C Virus epatite D Virus epatite E responsabili del 90% delle epatiti acute e del.
MALATTIE ESANTEMATICHE
Infezioni virali dell’infanzia e dell’adolescenza Morbillo, rosolia, varicella, esantema, enterovirus, mononucleosi infettiva.
Infezioni virali dell’infanzia e dell’adolescenza
Varicella Malattia virale acuta causata da un herpesvirus: Varicella- Zoster virus.
Infezione congenita da Cytomegalovirus (cCMV) Incidenza 1% nati vivi Danno permanente SNC.
Leptospirosi. Movimento rotatorio (flagelli interni nello spazio periplasmico) Osservazione al microscopio in campo oscuro (ridotte dimensione, difficile.
LE INFEZIONI A TRANSMISSIONE SESSUALE S i s t e m a S a n i t a r i o F r a n c e s e PREVENZIONE DEPISTAGGIO TRATTAMENTO Dr TOSINI William CDAG/CIDDIST.
Virus dell’epatite Virus epatite A Virus epatite B (a DNA) Virus epatite C Virus epatite D Virus epatite E responsabili del 90% delle epatiti acute e del.
Infezioni intravasali e cardiache Batteriemie e sepsi Endocarditi, miocarditi e pericarditi.
Transcript della presentazione:

Mononucleosi infettiva Malattia contagiosa a decorso generalmente acuto , di eziologia virale, caratterizzata da febbre, linfoadenopatia, splenomegalia, leucocitosi con presenza in circolo di cellule mononucleate atipiche

Mononucleosi infettiva-epidemiologia Malattia ubiquitaria Nelle aree industrializzate picco d’incidenza :14-18 anni Nei PVS infezione contratta in età infantile Infezione contratta nella prima infanzia: sintomatologia aspecifica o assente Infezione del giovane adulto: spesso seguita dal quadro clinico tipico

Human Herpesvirus

Mononucleosi infettiva-manifestazioni caratteristiche Cliniche Febbre Faringite Linfoadenopatia Ematologiche 50 % cellule mononucleate > 10 % linfociti atipici Sierologiche Comparsa transitoria di anticorpi eterofili Anticorpi anti-EBV specifici

Mononucleosi infettiva-complicanze Ematologiche: anemia emolitica; piastrinopenia; anemia aplastica; sindrome emofagocitica Cardiache: miocardite; pericardite Respiratorie: ostruzione laringo-tonsillare; polmonite; pleurite; polmonite interstiziale linfocitaria; linfoadenopatia ilare Dermatologiche: rash-penicillina correlato; vasculite leucocitoclastica; orticaria cellulo-mediata; leucoplachia orale Renale: nefrite interstiziale; glomerulonefrite Epatiche: epatite; necrosi epatica massiva Milza: rottura Immunologiche: anergia; ipo/ipergammaglobulinemia; sindromi linfoproliferative

Mononucleosi infettiva Triade classica: febbre; linfoadenopatia; faringite Sintomi % Segni % Mal di gola 82 Linfoadenopatia 94 Malessere 57 faringite 84 Cefalea 51 Febbre 76 Anoressia 21 Splenomegalia 52 Mialgie 20 Epatomegalia 12 Nausea 12 Rash cutaneo 12 Tosse 5 Ittero 9 Vomito 5 Artralgie 2

CMV (HHV5)

Citomegalovirus Citomegalovirus umano (HCMV) è un virus a DNA a doppia elica classificato tra i Betaherpesvirinae, sottofamiglia degli Herpesviridae Il virione ha dimensioni variabili tra 180 e 300 nm; il core contenente DNA è circondato da un nucleocapside composto da 162 capsomeri; è rivestito da un envelope di natura lipidica HCMV possiede il genoma più complesso tra i virus patogeni per l’uomo (contiene 229,354 paia di basi) La sua capacità codificante è sufficiente per almeno 200 prodotti genici

Citomegalovirus-epidemiologia Virus ubiquitario a diffusione endemica HCMV è rilevabile nella saliva, nelle secrezioni cervico-vaginali, nello sperma, nel sangue e nell’urina Entro il 4° anno di vita il 14-31 % dei bambini è infetto (trasmissione verticale o perinatale)

Citomegalovirus-epidemiologia Trasmissione verticale: è il risultato del passaggio transpalcentare di HCMV durante una fase di viremia materna (infezione primaria o ricorrente) La maggior parte dei casi di trasmissione perinatale avviene al momento del parto; nelle puerpere la sede più comune di riattivazione di HCMV è quella mammaria (il 30 % delle donne sieropositive per HCMV elimina in modo intermittente il virus con il latte)

Citomegalovirus-epidemiologia Nel periodo d’età compreso tra 16 e 30 anni si raggiunge nella popolazione generale il tasso di sieroprevalenza; la trasmissione è prevalentemente sessuale (influenzata da condizioni socioeconomiche, numero di partner e gravidanze) L’infezione da HCMv è un’evenienza frequente nei pazienti sottoposti a trapianto d’organo (infezione primaria, reinfezione, riattivazione endogena) HCMV può essere trasmesso con le trasfusioni di sangue (rischio 0,4-2,4 % per unità di sangue trasfuso)

Infezione da CMV Il citomegalovirus può infettare il feto per via transplacentare Può essere trasmesso al neonate quando viene a contatto con le secrezioni genitali materne o con il latte Circa il 7 % degli infetti presenta sintomi alla nascita I casi di infezione congenita da CMV senza sintomi clinici rappresenta un problema di rilevanza clinica (rischio di sordità e ritardo mentale che dura per anni) Circa il 15 % di coloro i quali non presentano sintomi alla nascita svilupperà danni

caratteristiche biologiche Dopo l’infezione primaria persistenza del virus nell’organismo umano (infezione latente) Reservoir: cellule linea mieloide (DNA integrato) progenitori CD34+ monociti CD14 + cellule dendritiche megacariociti prevalenza acquisizione prevalentemente durante l’infanzia: 30-70% in paesi sviluppati ca 90% in PVS e in gruppi a rischio

CMV – infezione congenita e neonatale Rischio infezione nella gravida 0.7 – 4.1 % Rischio infezione congenita 40% ( > 1° trimestre per elevata viremia materna, ritardo di riposta immunitaria, immaturità fisiologica del feto) Meccanismo trasmissione: via ematogena transplacentare, passaggio di leucociti infetti

CMV – infezione congenita e neonatale malattia associata a infezione congenita (freq. non riconosciuta): sequele (1) Difetti udito (sordità) e sviluppo neurologico 10-17% Difetti irreversibili SNC 5-10% Ritardo di crescita intrauterina Microcefalia (80% gravi alterazioni neurologiche) Morte (20%) Encefalite Epilessia Sordità (80% dei neonati sintomatici e 7-15% dei non sintomatici) Ritardo di sviluppo psicomotorio Miopatia (rara) Coroidoretinite (rara)

Sequele (2): Ittero Epatosplenomegalia Trombocitopenia Petecchie Epatite (self limiting) Dilatazionie e calcificazioni dei ventricoli laterali

Calcificazioni cerebrali :encefalite da CMV

Idrocefalo: CMV congenito

Infezione perinatale Generalmente asintomatica Sintomi nel 30 %: - epatosplenomegalia - linfoadenopatia - epatite - polmonite evoluzione favorevole per nati a termine può mimare sepsi nei prematuri identificazione tramite PCR o coltura su urine o anticorpi su sangue

Vaccino analogo completato studio fase 1 in adulti e bambini In caso di patologia congenita asintomatica il rischio di sviluppare sordità e ritardo mentale prosegue per anni: frequente riscontro nel momento dello sviluppo del linguaggio. Circa 8000 bambini/anno in USA sviluppano patologia neonatale/congenita CMV associata. Costo per cure sanitarie e rieducative 4 miliardi $/aa (Griffith PD and Walter S. Curr Opin Inf Dis 2005) Studio in maialini di Guinea: efficacia del vaccino nei confronti di sordità e trasmissione intrauterina. (Schleiss MR et al. J Inf Dis 2004) Vaccino analogo completato studio fase 1 in adulti e bambini (Pass RF et al. J Inf Dis 1999; Mitchell DK et al. Pediatric Infect Dis J 2002

Immunità materna (IgG pos) prima del concepimento conferisce 69% di protezione contro CMV congenito Dopo un parto di un bambino con CMV congenito è consigliabile attendere 12 mesi prima di eventuale nuovo concepimento (Griffith PD and Walter S. Curr Opin Inf Dis 2005) No trattamento specifico per gravide o neonati (follow up e screening sordità) Studio controllato randomizzato: trattamento CMV congenito con ganciclovir (8-12 mg/kg/die ev per 6 settimane) significativa riduzione dell’incidenza di sordità; 63% neutropenia (Kimberlin DW et al. J Pediatr 2003)

Infezioni ospite immunocompetente spesso asintomatica Frequente sindrome similmononucleosica: Febbre Mialgia Linfoadenopatia LC rare complicanze: Artralgia Artrite Colite ulcerosa Polmonite Epatite Meningite asettica

Infezioni ospite immunocompromesso Trapianto d’organo solido Possibilità trapianto R-/D- poco probabile per : - limitata disponibilità di organi - elevata prevalenza di CMV-Ab nella popolazione trapianto R-/D+ è il più a rischio di sviluppo di malattia carico virale > in R-/D+ rispetto ad altre combinazioni R/D carica virale proporzionale al rischio di sviluppo malattia d’organo trapiantato malattia da CMV inizialmente si localizza all’organo trapiantato (Tolkoff-Rubin NE et al. The interaction of immunosoppression with infection in the organ transplant recipient. Transplant Proc 1994:26(5 suppl 1):16-19 Diffusione sistemica (polmonite, enterite, epatite, retinite, miocardite, pancreatite,nefrite, patologie SNC)

Retinite da CMV

Infezioni ospite immunocompromesso Infezione da HIV Esofagite Sintomi: odinofagia, disfagia, algie retrosternali e singhiozzo Segni: presenza di ulcera o mucosa eritematosa Diagnosi: bioptica (immunoistochimica) Colite-Gastrite Sintomi: crampi, dolori addominali, diarrea acquosa (più rara presenza di sangue), spesso febbre, tenesmo, calo ponderale, decadimento stato generale. Segni: erosioni, ulcere serpiginose, pseudomembrane, raramente lesione occupante spazio Possibili complicanze: perforazione e gangrena Diagnosi: bioptica (immunoistochimica)

Metodiche diagnostiche Coltura virale: richiede almeno 21 giorni, non eseguita routinariamente Determinazione di antigeni fluorescenti precoci: fibroblasti infetti identificati con anticorpi fluorescenti specifici per l’antigene p72. Sensibilità insufficiente Determinazione antigenica: quantifica i leucociti positivi per antigene pp65. Rapido e sensibile PCR: può essere eseguita su sangue intero e su plasma. Rapida e sensibile, facilmente automatizzata. Permette il monitoraggio del trattamento e la verifica delle resistenze Esame istologico: sensibile e specifico. Operatore esperto

Presentations of Acute Cytomegalovirus Infection in a Normal Person Common Asymptomatic* Mononucleosis syndrome Fever Malaise Sore throat Headache Increased levels on liver function tests Lymphocytosis Antibiotic rash Less common Exudative pharyngitis Splenomegaly Cervical adenopathy Nonspecific rash Anemia Rare Icteric hepatitis Guillain-Barré syndrome Encephalitis Myocarditis Pneumonitis *--Most common presentation

Citomegalovirus- infezione congenita E’ la più frequente infezione congenita (negli USA l’incidenza è di 0,2-2 % di tutti i nati vivi) Manifestazioni cliniche: Basso peso alla nascita 50 % Epatosplenomegalia 60 % Petecchie 76 % Ittero 67 % Microcefalia 53 % Convulsioni 7 %

Citomegalovirus- infezione congenita Parametri di laboratorio: Ipertransaminasemia (> 80 IU/L) 83 % Piastrinopenia (< 100,000/L) 77 % Iperbilirubinemai 81 % Incremento proteine nel LCR 46 %

This term newborn was covered with reddish purple 0 This term newborn was covered with reddish purple 0.5-1 cm nonblanching macules and papules. On exam he was found to have microcephaly and hepatomegaly. A skin biopsy showed extramedullary hematopoiesis, and head US showed diffuse calcifications. The clinical and laboratory findings were typical of cytomegalovirus or other TORCH infection in the newborn.

Citomegalovirus- infezione congenita This term newborn was covered with reddish purple 0.5-1 cm nonblanching macules and papules. On exam he was found to have microcephaly and hepatomegaly. A skin biopsy showed extramedullary hematopoiesis, and head US showed diffuse calcifications. The clinical and laboratory findings were typical of cytomegalovirus or other TORCH infection in the newborn.

Citomegalovirus- diagnosi Isolamento virale (urina, sangue, saliva, latte materno, liquido seminale, feci) colture di fibroblasti umani (effetto citopatico: 5-7 giorni/2-6 settimane); metodica shell vials (inoculazione del campione biologico su monostrato di fibrobalsti umani per 16-24 ore a 37 °C;la presenza del virus viene rilevata mediante una reazione di immunofluorescenza indiretta o di immunoperossidasi con un anticorpo monoclonale specifico per l’antigene p72) Dimostrazione di antigeni virali (permette di indentificare i leucociti infetti (PMN) del sangue periferico che esprimono la proteina pp65 medinate immumofluorescenza) Dimostrazione dell’acido nucleico (HCMV-DNA): sangue periferico; LCR; umor acqueo; Rilevamento di anticorpi specifici (IgM e IgG anti-HCMV)

Toxoplasmosi - eziologia Toxoplasma gondii, protozoo intracellulare obbligato Si riconoscono 3 forme: Tachizoite Bradizoite (all’interno delle cisti) Oocisti Nei felini presenta un ciclo enteroepiteliale e un ciclo extraintestinale Negli altri mammiferi ha solo un ciclo extra intestinale

Toxoplasmosi – modalità di trasmissione

Toxoplasmosi – modalità di trasmissione Alimentare :ingestione di alimenti contenenti le cisti o contaminati da oocisti Transplacentare, in utero o durante il passaggio attraverso il canale del parto I° trimestre 17% (infezione più severa) III trimestre >65% (più frequentemente asintomatica) Trasfusione di sangue o di leucociti Trapianti d’organo (cuore, fegato, rene, midollo osseo)

Toxoplasmosi – manifestazioni cliniche Ospite immunocompetente Linfoadenopatia (laterocervicale, sovraclaveare, ascellare, inguinale, retronucale, mediastinica, mesenterica, retroperitoneale) Febbre, malessere generale, artromialgie, cefalea, esantema maculopapulare, epatosplenomegalia. Rare: miocardite, pericardite, epatite, polmonite, encefalite, meningoencefalite

Toxoplasmosi – manifestazioni cliniche Ospite immunocompetente Corioretinite infezione congenita infezione acuta Visione offuscata, scotomi, dolore, fotofobia, strabismo, riduzione del visus

Toxoplasmosi congenita Clinicamente apparente alla nascita: febbre, ittero, vomito diarrea, rash cutaneo, idrocefalo, microcefalia, calcificazioni cerebrali, microftalmia, cataratta, glaucoma, corioretinite, atrofia n. ottico, sordità, miocardite, polmonite, epatosplenomegalia, ritardo psicomotorio, anemia, piastrinopenia Asintomatica alla nascita sequele tardive