Le origini di roma.

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Le origini di roma

Le origini di roma Enea era scampato alla distruzione di Troia; ma con il crescere delle conoscenze geografiche sul Mediterraneo occidentale si arricchì l’elenco dei luoghi visitati dal profugo troiano. Già all’inizio del V secolo Enea venne fatto approdare sulle coste del Lazio. Suo compagno era Ulisse, dalle cui nozze con Circe, sarebbe nato Latino, capo dei Tirreni o Etruschi.

Ci fu quindi una mescolanza tra le tradizioni indigene con i miti greci sulle peripezie dei reduci da Troia: Romolo divenne nipote di Enea, essendo nato da Rea Silvia. Ma c’era un problema di cronologia: la caduta di Troia avvenne nel 1180 a.c. ed era un’era troppo alta per la presunta fondazione di Roma perché Romolo potesse essere parente stretto. La sutura tra Enea e Romolo fu operata con l’inserimento artificioso della lista dei re albani (il figlio di Enea, Ascanio avrebbe fondato Alba Longa dando origine alla serie di re albani, da cui poi arrivò Romolo che si spostò a Roma).

Il Dio Marte si era invaghito di Rea Silvia e si unì a lei generando due figli: Romolo e Remo. Temendo di perdere il trono di Albalonga, Amulio li fece abbandonare in una cesta buttata nel Tevere. Protetta dagli Dei, la cesta si ingarbugliò in un cespuglio e venne raccolta da una lupa che li allattò consentendo loro di sopravvivere. Romolo fondò Roma secondo il rituale etrusco: tracciò un solco quadrato per delimitare il confine della città (pomerium= spazio di terreno consacrato lasciato libero da costruzioni: nessuno poteva oltrepassarlo con le armi). Remo profanò il solco e venne ucciso da Romolo.

Roma primitiva è sorta per iniziativa di Albani ma, al suo interno, aveva anche una componente di Sabini (lo dimostra il lessico latino che contiene molti sostantivi di origine sabina: lupus, bos). Salto qualitativo avvenne con la scoperta di quanto potesse essere importante l’isola Tiberina, un’isoletta ai piedi del Campidoglio: essa, dividendo in due il letto del Tevere, ne rendeva agevole l’attraversamento, conferendo impulso ai traffici. Intorno a questo centro di transito e incontro venne col tempo costituendosi la città di Roma.

Il Tevere segnava la linea di confine naturale tra due regioni che prima della romanizzazione denotavano due lingue, tradizioni e culture diverse: l’Etruria e il Lazio. Roma era solo una delle città fondate dai Latini. Questi centri (oppida) erano nati, come Roma, dall’associazione di più villaggi e sorgevano su colli sovrastanti la piana del Tevere.

753-509 a. c. 7 re, probabilmente però furono di più 753-509 a.c. 7 re, probabilmente però furono di più. All’inizio Roma si ampliò subito, abbracciando il Quirinale ed il Campidoglio: così le due stirpi, quella latina e quella sabina si unirono. Romolo= alla sua morte viene trasformato nel dio Quirino Numa pompilio re sabino Tullio Ostilio di stirpe latina. Sconfigge Alba Longa Anco Marcio: creò il porto di Ostia Tarquinio Prisco: brusco cambiamento perché fu un re etrusco Servio Tullio Tarquinio il Superbo etrusco

Romolo divise il popolo in tre tribù: Ramnes, Tities e Luceres ognuna delle quali divisa in dieci curiae Sono associazioni di gentes la cui appartenenza era trasmessa di padre in figlio In totale c’erano quindi 30 curie e ciascuna forniva all’esercito una centuria di fanti e una decuria di cavalieri, per un totale di 3000 soldati a piedi e 300 montati. Le curie avevano funzione politica e militare: decisioni sulla pace, guerra e sulla vita della comunità.

La divisione in curie era alla base delle più antiche assemblee cittadine, i comitia curiata, che quindi non includevano tutto il popolo. Romolo riunì i più influenti capifamiglia, i patres, in un consiglio, il senato, che aveva il compito di aiutare il re Con i re etruschi. Tarquinio Prisco fece costruire un tempio a Giove sul Capitolino e prosciugò le zone paludose tanto. Poi vennero creati canali, templi, ed il mercato del bestiame. Fino a Servio Tullio il potere era di tipo gentilizio, perché nelle mani delle gentes, che partecipavano ai comizi e fornivano l’esercito.

Riforma serviana. Divide la città in 4 tribù urbane, cioè all’interno del pomerium e riorganizza la popolazione sulla base del reddito in cinque classi, divise in 193 centurie che avevano funzione militare e civile Le prime tre classi fornivano la fanteria pesante con la costosa armatura oplitica, le ultime due la fanteria leggera La quinta classe era costituita dagli inermes, i senza armi che accompagnavano l’esercito.

Con questa riforma Servio smantellò il sistema gentilizio delle tribù e delle curie, sostituendolo con la riforma centuriata. All’impegno militare fece coincidere un ruolo politico, creando una nuova assemblea: comizi centuriati Questo sistema però aumentò il potere dei ricchi, perché il popolo votava diviso per centurie e ogni centuria disponeva di un voto: poiché la prima classe e i cavalieri contavano già 98 centurie su 193, i cittadini ricchi acquistarono sempre maggiore potere.

La cacciata dei re. 509 a.C. La rivolta degli aristocratici romani fu provocata dall’insofferenza per la crescente influenza etrusca. Fu così istituita la Repubblica in cui il potere venne affidato a due consoli. guidavano l’esercito, guidavano il senato e presiedevano i comizi. Il senato aveva funzione consultiva ed era formato dai patrizi (patres). Il parere del senato si esprimeva nei senatus consulta. I senatori rimanevano in carica per tutta la vita.