Università della Terza Età e del Tempo Disponibile- San Martino Buon Albergo Docente: prof. Cecilia Chiumenti a.a Dacia Maraini
La vita Dacia Maraini è nata a Fiesole nel 1936 da Fosco Maraini (scrittore e antropologo) e da una nobildonna siciliana della famiglia degli Alliata di Salaparuta. La famiglia Maraini si trasferisce in Giappone nel ‘38 per motivi di studio del padre. Nel ‘43 il governo giapponese, in base al patto d'alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Poiché i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo. Sono anni di estrema fame. Rientrati in Italia, i Maraini si stabiliscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella villa Valguarnera di Bagheria, dove le bambine cominciano gli studi. Qualche anno dopo la famiglia si divide: il padre va ad abitare a Roma, lasciando a Palermo sua moglie e le tre figlie. Nel 1962 pubblica il suo primo romanzo, La vacanza, cui seguono L’età del malessere. In questi anni Dacia Maraini comincia a occuparsi anche di teatro e incontra Alberto Moravia, che nel 1962 lascia per lei la moglie e scrittrice Elsa Morante: i due vivranno insieme a lungo, fino ai primi anni Ottanta. I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell'infanzia sono ancora al centro delle sue opere successive.
opere L’età del malessere, 1963 Memorie di una ladra, 1973 Isolina, 1985 Premio Fregene La lunga vita di Marianna Ucria, 1990 Premio Campiello Bagheria, 1993 Buio, 1999 (racconti), premio Strega Colomba, 2004 Amata scrittura, laboratorio di analisi scritture, 2000 La nave per Kobe, 2001 La bambina e il sognatore, 2015
La lunga vita di Marianna Ucrìa, 1990 Premio Campiello La Sicilia del Settecento e una nobile sordomuta, Marianna Mentre in Europa trionfa il Secolo dei Lumi, a Palermo, in un tempo scandito da impiccagioni, matrimoni d'interesse e monacazioni senza vocazione, si consuma la vicenda di Marianna. A 7 anni la bambina è portata dal padre ad assistere all'esecuzione di un condannato a morte, nella speranza che una forte emozione possa guarirla. In famiglia Marianna è isolata e solo col padre Marianna ha un rapporto speciale, che comunica con lei con bigliettini. A tredici anni Marianna viene sposata allo zio, Pietro Ucrìa di Campo Spagnolo, fratello della madre. Dopo quattro anni di matrimonio, ha già tre figlie (Felice, Giuseppa e Manina), ma il marito aspetta con trepidazione quel figlio maschio che, quando finalmente arriverà, sarà chiamato Mariano. Il marito è freddo e interessato solo ad avere una discendenza, tollera tutte le stranezze di Marianna. Lei infatti vive nella villa di Bagheria, da cui non esce quasi mai, passando giornate intere a leggere e a scrivere. Marianna vive con grande intensità le numerose maternità e mostra un interesse intellettuale fuori del comune per le donne del tempo. LA SCRITTURA e LA LETTURA sono le valvole di salvezza di Marianna, donna privilegiata, ma anche vittima della società dell’epoca. Dopo la morte del marito, Marianna prende in mano la situazione economica del grandissimo feudo, conoscerà finalmente l’amore con un giovane servo e alla fine con il pretore di Palermo. Ma il finale rimane volutamente aperto …
TEMI: la donna nella società- la violenza sulle donne – la liberazione attraverso la cultura Letture: incipit; p. 54;p ; p ; p. 219; p Film realizzato da Roberto Faenza, 1997 (poco fedele al testo); rappresentazione teatrale del Teatro Stabile di Catania Storia vera di Marianna sposa del marito-zio Pietro Valguarnera (vedi Bagheria)
Bagheria, 1993 La spinta finale a parlare della Sicilia, con la volontà di recuperare la sua appartenenza a quel mondo fatto di ulivi e di mare, viene da un lato dalla rinnovata frequentazione di alcuni amici palermitani e dall’altro da un viaggio reale che Dacia decide di compiere con un’amica romana, dirette a visitare la villa Valguarnera, la villa della sua infanzia. Qui é ricevuta con una punta di sospettosa accoglienza dalla zia Saretta. In occasione di questa visita vede il ritratto di Marianna, cui darà voce col suo romanzo. Letture: incipit; p. 26; p. 58; p
Isolina, una storia crudele nella Verona del primo Novecento 16 Gennaio 1900 : nelle acque dell’Adige, vicino a Ponte Garibaldi, viene ritrovato dalle lavandaie un sacco contenente parti di un corpo umano. E’ Isolina Canuti, 19 anni, amante del tenente Carlo Trivulzio, costretta ad abortire, il cui corpo viene fatto a pezzi e gettato nelle acque del fiume. Verona è una città di soldati, l’esercito si schiera subito a proteggere i propri ufficiali, a insabbiare la verità. L’unico processo che si terrà nel 1901 sarà quello «provocato» dall’On.Le socialista Mario Todeschini e dalla querela per diffamazione del ten. Carlo Trivulzio. Si conclude con la condanna di Todeschini mentre il tenente Trivulzio. Viene scagionato. Uno degli avvocati del tenete Tribulvio è l’avv. Trabucchi Negli anni Ottanta Dacia Maraini venne a Vr per ricostruire la storia, nel tentavo d iridare dignità e voce a un’altra donna «muta per sempre». Letture: p. 88 Verona; p. 6-7; p. 30-1; p