Il rumore I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.

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Il rumore I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta

Il rumore Oltre ad essere l’agente inquinante più diffuso negli ambienti di lavoro, è spesso presente anche nelle situazioni di vita extralavorativa, specie nei grandi centri abitati. La sua sorgente principale è costituita dal traffico veicolare.

Che cos’è il rumore ? Viene definito come un “suono sgradevole”. Ha la stessa natura del suono, nel senso che entrambi sono il risultato di energia meccanica emessa da una sorgente che si propaga in un mezzo (solido, liquido o gassoso) sotto forma di vibrazioni.

Si dice che un suono è: - acuto: - grave: Responsabile di questa sensazione è la frequenza, cioè il numero di oscillazioni o vibrazioni nell’unità di tempo. Se essa presenta oscillazioni regolari si parla di “suono”, se irregolari di “rumore” . - lieve: - forte: Responsabile di questa sensazione è l’intensità, che dipende dalla pressione che l’onda sonora esercita sul nostro orecchio e che si misura in decibel (dB).

Si ricorda che: - la soglia di udibilità è tra 5 e 10 dB; - il tic tac di un orologio ha un’ intensità di 20 dB; - una normale conversazione si svolge a 60-70 dB; - un concerto rock e alcune attività lavorative possono superare i 100 dB; - un aereo al momento del decollo supera i 120 dB e quindi la soglia del dolore.

Alcuni riferimenti:

Come si trasmette il rumore?

Effetti del rumore sull’orecchio un rumore molto forte come un’esplosione provoca dolore e spesso... lacerazione del timpano; un rumore meno forte, ma superiore a 80/85 dB, può determinare una riduzione dell’udito.

Ipoacusia da rumore 1) ridotta capacità uditiva temporanea dopo esposizione a rumore, sensazione di orecchie ovattate; 2) apparente stato di benessere; 3) difficoltà alla percezione dei toni acuti; 4) difficoltà a percepire la conversazione. La fase 4 si instaura quando l’esposizione al rumore ha una durata tale da non consentire il recupero uditivo e si parla pertanto di ipoacusia da rumore.

Il nostro orecchio tollera meglio: I rumori continui rispetto a quelli impulsivi (ad esempio il rumore di un martello che batte su una lamiera); i rumori gravi rispetto a quelli acuti; i rumori meno intensi.

Il rumore può interessare altri organi? SI! Può determinare in particolare: alterazioni della frequenza cardiaca e circolatoria; modificazioni della pressione arteriosa; modificazioni funzionali del sistema nervoso e neurovegetativo; alterazioni a carico dell’apparato digerente; ... e inoltre contribuire all’aumento degli infortuni sul lavoro facendo diminuire l’attenzione e la concentrazione degli operatori e la percettibilità dei segnali acustici.

Come ci si difende? A diversi valori di rumorosità Conoscendo il livello di rumorosità si possono attuare misure di prevenzione adeguate. Tale livello si ricava da misure effettuate con strumenti detti fonometri. A diversi valori di rumorosità corrispondono criteri di prevenzione differenti.

La misurazione del rumore

È importante ricordare che: Il tempo di esposizione al rumore costituisce un elemento fondamentale per stabilire la nocività del rumore stesso. Più in particolare si parla di esposizione personale quotidiana del lavoratore al rumore, che viene misurata in decibel.

Interventi tecnici per ridurre il rumore alla sorgente: - isolamento della sorgente con opportuni materiali fonoisolanti; - smorzamento delle vibrazioni mediante idonei materiali (gomme, ammortizzatori a molle e tappeti di feltro); - rivestimento dei diversi locali con specifici pannelli fonoassorbenti; - idonea manutenzione delle macchine.

Obblighi dei lavoratori Il lavoratore deve impiegare con cura ed in modo adeguato i dispositivi di protezione individuale forniti; deve dare immediata segnalazione al datore di lavoro di eventuali inefficienze dei suddetti dispositivi; non deve rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di protezione; deve sottoporsi ai controlli sanitari previsti nei suoi riguardi.

Inserti Ovatte speciali di lanapiuma e filtri acustici di materiale plastico da introdurre nel condotto uditivo in caso di esposizioni non superiori a 95 db. Si indossano sollevando verso l’alto il padiglione auricolare e spingendolo con una leggera manovra di avvitamento. Devono essere maneggiati con le mani pulite, onde evitare possibili infiammazioni o infezioni. Quelli di tipo riutilizzabili devono essere tenuti sempre puliti e devono quindi essere frequentemente lavati con acqua e sapone neutro

Cuffie Adatte per esposizioni prolungate, più efficaci degli inserti. Il loro grado di efficienza e di comfort dipende da alcuni semplici accorgimenti: - verificare al momento di indossarle che i cuscinetti aderiscano bene alle orecchie; - mai modificare o manomettere in alcun modo il protettore; - riporre sempre la cuffia e in appositi contenitori dopo l’uso; - sostituire la cuffia quando è troppo usurata.

Caschi Sono indicati per attività particolarmente rumorose, risultano però ingombranti e poco agevoli impedendo l’ascolto della voce di conversazione

Importante Per essere pienamente efficace, il dispositivo antirumore deve essere utilizzato con continuità per tutta la durata dell’esposizione al rumore . Inoltre è indispensabile che ... sia inserito e tolto lontano da fonti di rumore, al fine di non creare variazioni della pressione acustica dannose per il lavoratore.

Grazie per l’attenzione!!!