LATTUGA (Lactuca sativa L.)

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Transcript della presentazione:

LATTUGA (Lactuca sativa L.) Famiglia: Asteraceae (Compositeae) Centri di origine: Medio Oriente; Italia per la lattuga romana In Italia le maggiori coltivazioni si hanno in Puglia, Sicilia, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Veneto

Si conoscono le seguenti varietà botaniche: var. capitata : lattuga a cappuccio a foglia liscia var. crispa : lattuga a cappuccio a foglia riccia var. longifolia : lattuga romana var. acephala (= secalina) : lattuga da taglio, lattughino var. augustana : lattuga asparago o da stelo

Lattuga Iceberg ‘Great lakes’ sel. Brasilia Lattuga a cappuccio Lattuga romana Lattuga ‘Lollo rossa’

COMPOSIZIONE DELLA PARTE EDULE Acqua 90-95 % Zuccheri 2,5 % (glucosio, fruttosio, galattosio, xilosio, arabinosio, mannosio) Fibra 1,5 % Ca (mg/100g) 35 K (mg/100g) 240 Vit. A (UI/100 g) 1200 Vit. C (mg/100g) 10

ESIGENZE TERMICHE T° minima letale: 0°C, ma può sopravvivere anche a -5°C T° minima di germinazione: 2°C T° ottimale di germinazione: 15-20°C T° minima di crescita: 7°C T° ottimale di crescita: 20-24°C di giorno, 7-11 °C di notte T° > 27°C favoriscono l’allungamento dello stelo e conferiscono sapore amaro alle foglie T° elevate inducono termodormienza nei semi: nei tipi a cappuccio a foglia liscia, già a 23°C i semi vanno in dormienza; in altri, invece, ci vogliono circa 32°C perchè la germinazione si blocchi

Si avvantaggia di elevate intensità luminose, che favoriscono la crescita delle foglie ed inibiscono l’allungamento dello stelo Il fotoperiodo lungo (16 ore) aumenta la produzione, ma in concomitanza con elevate temperature notturne (>18°C) può favorire la pre-fioritura

ESIGENZE PEDOLOGICHE Si adatta a tutti i tipi di terreno, purchè ben drenati e con pH=6.5-7. Manifesta crescita stentata a pH acidi Si avvantaggia di una buona disponibilità di sostanza organica (4-5%). E’ poco tollerante la salinità (max 1,3 dS/m dell’estratto saturo del suolo e 0,9 dS/m dell’acqua di irrigazione)

AVVICENDAMENTO Va evitata la coltura ripetuta, per motivi sanitari (Sclerotinia, ecc.). Non si ripete la coltura prima di 2-3 anni o almeno 3 cicli colturali con altre specie. Entra in successione a carota, spinacio, patata Si hanno difficoltà di germinazione dei semi di lattuga in presenza di estratti radicali di asparago, pomodoro e cetriolo.

IMPIANTO Per semina diretta o per trapianto. I semi sono dormienti subito dopo la raccolta. La dormienza è favorita dalle basse temperature nel mese precedente la raccolta dei semi, dalla conservazione a 30°C di semi molto umidi (a questa T° l’umidità deve essere del 5%) e dall’essiccazione a temperature > 25°C

Considerata la termodormienza indotta dalle alte temperature, qualora si debba seminare con temperature elevate, si possono attuare diversi accorgimenti: - osmo-priming (con KNO3 o polietilenglicole) - imbibizione dei semi in soluzioni contenenti gibberelline o chinetina o ethephon - pre-germinazione a temperature ottimali e successiva semina in campo - semina superficiale su terreno secco, irrigato poi di sera per stimolare la germinazione nelle ore più fresche

Dopo la semina è necessario fare il diradamento (quando le piantine hanno 2-4 foglie vere) Trapianto di piantine con 3-5 foglie vere (20-30 gg dopo la semina) Non bisogna interrare il colletto. Epoca: in primavera e in estate (marzo-aprile e luglio-settembre) al Nord; in autunno al Sud (ottobre-novembre) Distanze (al trapianto e dopo il diradamento nella semina diretta) : 35-50 cm tra le file, 20-30 cm sulla fila

ESIGENZE NUTRITIVE Asportazioni per 10 t di prodotto: 32 kg N, 16 kg P2O5, 70 kg K2O, 16 kg Ca, 20 kg Mg Circa il 70% degli elementi nutritivi viene assorbito nei 20-30 gg che precedono la raccolta.

CONCIMAZIONE La concimazione organica (20-25 t/ha) è utile, ma va fatta con notevole anticipo rispetto al momento dell’impianto. In generale, per una resa di 30 t/ha (secondo i nuovi disciplinari) : 50-70 (max 100) kg N/ha, dei quali 30% all’impianto, 30% un mese dopo il trapianto, 30% un mese prima della raccolta 40-60 (fino a 80) kg P2O5 in pre-impianto 120-150 (fino a 180) kg K2O in pre-impianto Problematica del contenuto di nitrati nelle foglie

IRRIGAZIONE L’umidità del terreno deve essere costantemente elevata per tutto il ciclo colturale: il 65% della CC sino all’inizio della formazione del grumolo, il 75% successivamente La maggiore richiesta di acqua si ha durante la formazione del grumolo I valori di Kc variano da 0,5 (dopo il trapianto) a 0,8 (dallo stadio di 7-9 foglie) a 1,2 (dalla formazione rapida delle foglie) Si interviene quando il terreno ha perso il 30% dell’AFD (il 20% in serra) Volume stagionale: 1500-2000 m3/ha Metodi: aspersione, manichetta forata, a goccia

CONTROLLO DELLE INFESTANTI “FALSA SEMINA” SARCHIATURA PACCIAMATURA SOLARIZZAZIONE DISERBO: in pre-impianto: propyzamide, trifluralin, dinitramina, eventualmente in miscela

RACCOLTA Il ciclo colturale può variare da 40 a 100 giorni (ma si può scendere anche a cicli di soli 30-35 giorni). Il trapianto accorcia il ciclo rispetto alla semina diretta. Rese: 20-50 t/ha in pien’aria, 30-70 t/ha in serra, a seconda anche del tipo di lattuga

OBIETTIVI DEL MIGLIORAMENTO GENETICO Uniformità delle dimensioni dei grumoli Contemporaneità di maturazione Elevato sviluppo dell’apparato radicale Germinazione alle alte e basse temperature Eliminazione del sapore amaro Minore attitudine all’accumulo di nitrati Resistenza fisiopatie (“tipburn”, vetrosità) Resistenza a malattie (Bremia lactucae, Fusarium spp., Alternaria cichorii, Sclerotinia spp., Botrytis cinerea, Stemphilium botryosum) Resistenza a parassiti (afidi: Nasonovia ribes nigri, Acyrthosiphon lactucae, Myzus persicae, Uroleucon sonchi) Resistenza alla salinità

Coltura idroponica su lana di roccia