PEPERONE (Capsicum annuum L.)

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Transcript della presentazione:

PEPERONE (Capsicum annuum L.) Famiglia: Solanaceae Centri di origine: America centrale (Messico) e meridionale (Bolivia) come centri primari, Asia come centro secondario di diffusione In Italia è coltivato soprattutto in Sicilia, Lazio, Puglia, Campania, Calabria, e Piemonte

Tipologia a cornetto (‘sigaretta dolce’) Tipologia a trottola 9-11 cm 7-9 cm 8-10 cm 3-3,5 cm 18 cm 6-7 cm Quadrato olandese Tipologia a ciliegia 7-8 cm Rettangolare lungo 1-2 cm 5-6 cm 8-10 cm 12-15 cm 6-8 cm 18-30 cm Corno di bue Tipologia a cornetto (‘sigaretta dolce’) Tipologia a trottola

Contenuto (100 g) della bacca di peperone (valori medi) Peperoni dolci Peperoni piccanti Acqua (g) 92,3 87,8 Proteine (g) 0,9 1,8 Lipidi (g) 0,3 0,5 Glucidi (g): - solubili 4,2 1,5 - amidi ---- 2,1 Fibra (g) 1,0 2,0 Calorie (Kcal) 22 25 Sali minerali (mg): - ferro 0,7 0,5 - calcio 17,0 18,0 - fosforo 28,0 18,0 Vitamine: - B2 (riboflavina) (mg) 0,07 0,23 - B3 o PP (niacina) (mg) 0,5 3,0 - A (g) 139,0 824,0 - C (mg) 151,0 229,0

La piccantezza della bacca è legata alla presenza dell’alcaloide capsaicina, prodotta soprattutto nei tessuti placentari. E’ carattere controllato da più geni, la cui espressione è molto influenzata dalle condizioni climatiche.

ESIGENZE TERMICHE Minima letale: 0°C Minima biologica: 10-12°C (> nelle cv a frutto grosso) Minima di germinazione: 16-18°C (> nelle cv a frutto grosso) Ottimale di germinazione: 25-30°C Ottimale notturna: 15-18°C Ottimale diurna: 22-25°C Ottimale per la germinazione del polline: 20-25°C L’allegagione è ostacolata con T° > 25°C ed inibita sopra i 32°C. Temperature notturne basse stimolano la formazione di frutti polposi e allungati con scarsa presenza di semi, a volte partenocarpici e deformati, mentre quelle elevate determinano invaginazione stilare e formazione di frutti tozzi, contorti e poco carnosi. Con modeste escursioni giorno/notte si ha abscissione fiorale e dei frutti, perchè è ostacolata la traslocazione dei carboidrati nei pedicelli fiorali.

Abbassamenti termici notturni (8-10°C) nelle due settimane successive all’emergenza favoriscono l’induzione fiorale e conferiscono rusticità alle piante, che in seguito tollereranno meglio gli stress termici ed udometrici. Con alte temperature i frutti risultano più piccanti. E’ specie neutrodiurna, ma la crescita, così come la fioritura e la fruttificazione, può essere stimolata dal giorno breve (9-10 ore). Si avvantaggia di elevata luminosità (min 6000 lux), che favorisce la fioritura e la fertilità del polline. Predilige zone naturalmente o artificialmente riparate dai venti (è soggetto alla sbrancatura dei rami) e con elevata U.R. (opt.70-75%).

ESIGENZE PEDOLOGICHE Rifugge i terreni compatti, asfittici, perchè l’apparato radicale presenta una scarsa capacità di scambio, è superficiale, formato da radici sottili e delicate. Vuole terreni ben strutturati, soffici, drenati, con pH=6.5-7 E’ fondamentale eseguire lavorazioni profonde ed accurate

Specie potassofila, con elevate esigenze di N e Ca ESIGENZE NUTRITIVE Asportazioni per la produzione di 10 t di bacche: In serra: 53 kg N; 10 kg P2O5; 67 kg K2O; 48 kg CaO; 6 kg MgO Rapporto N : P : K : Ca : Mg= 1: 0.2 : 1.3 : 0.9 : 0.1 In pien’aria: 26 kg N; 7 kg P2O5; 34 kg K2O; 21 kg CaO; 5 kg MgO Rapporto N : P : K : Ca : Mg= 1: 0.3 : 1.3 : 0.8 : 0.2 Specie potassofila, con elevate esigenze di N e Ca

N : aumenta la resa; aumenta il tenore in aminoacidi (lisina, ac N : aumenta la resa; aumenta il tenore in aminoacidi (lisina, ac. aspartico, ac. glutammico) dei frutti; ritarda e prolunga la fioritura, ritarda la maturazione P : anticipa la fioritura e la maturazione, favorisce l’irrobustimento dei tessuti K : anticipa la fioritura e la maturazione, favorisce l’irrobustimento dei tessuti

CONCIMAZIONE Importante quella organica: 40-50-60 t/ha Mediamente (con resa di 40 t/ha): 150-250 kg N/ha, frazionato, all’impianto e in copertura a partire dall’allegagione dei primi frutti; 100-150 kg P2O5/ha, all’impianto 250-300 kg K2O/ha, all’impianto Le massime esigenze nutritive si hanno all’inizio della fioritura e della maturazione dei frutti

IMPIANTO Semina in semenzaio e successivo trapianto (dopo 50-60 gg). Trapianto di piantine con 5-8 foglie, alte almeno 15 cm. Distanze: negli impianti a file semplici, 70-100 cm tra le file, in quelli a file binate, 100-120 cm tra le bine, 50-70 cm entro la bina; 30-40 cm sulla fila; investimento di 3 piante/m2 Epoche di trapianto: in serra: marzo-aprile al Nord; febbraio-marzo al Centro-Sud; settembre-febbraio in Sicilia in pieno campo: fine aprile-maggio-giugno al Nord; aprile-maggio al Centro-Sud; giugno-luglio in Sicilia

Piantine pronte per il trapianto, rispettivamente in seminiera alveolata ed in paper pot Piantina trapiantata

ESIGENZE IDRICHE Specie esigente in fatto di umidità del suolo: l’acqua nel terreno non dovrebbe scendere sotto il 65% dell’acqua facilmente disponibile (AFD). Sono opportuni interventi frequenti con modesti volumi di adacquamento. Le massime esigenze si hanno all’allegagione ed all’inizio della maturazione. Con carenza di acqua si riduce la superficie fogliare, si ha cascola di fiori e frutticini, diminuiscono le dimensioni dei frutti, vengono favoriti il marciume apicale e le scottature solari. Complessivamente si richiedono 4000-10000 m3/ha, con volumi di adacquamento di 250-300 m3/ha.

AVVICENDAMENTO E’ molto sensibile alla stanchezza del terreno: non va ripetuto sullo stesso appezzamento prima di 3-4 anni. Risente dell’accumulo di escreti radicali tossici prodotti anche da altre solanacee, nonchè della stanchezza per presenza di patogeni edafici (Verticillium, Fusarium). Entra bene in avvicendamenti con leguminose da granella; non tollera la successione al cavolfiore.

DISERBO In pre-trapianto: trifluralin, dinitramina, difenamide In post-trapianto: dinitramina, setossidim, propyzamide, fluazifopbutyl

ALTRE CURE COLTURALI RINCALZATURA PACCIAMATURA TUTORAGGIO SCACCHIATURA, CIMATURA TRATTAMENTI CON FITOREGOLATORI (alleganti, maturanti) TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI

Tutoraggio con pali a “T” 6-8 m 1,5-2 m 1,10-1,20 m Tutoraggio a spalliera 6-8 m 1,20-1,30 m 2-2,5 m 5 m Tutoraggio “all’olandese” Tutoraggio con rete

Schema del sistema di tutoramento della pianta mediante filo di nylon Filo di ferro Schema del sistema di tutoramento della pianta mediante filo di nylon Filo di nylon Cappio usato per “imbragare” la pianta Schema di potatura con un solo frutto ed una sola foglia lasciata per ogni biforcazione

Coltivazione idroponica su sacchi di perlite

RACCOLTA Si effettua quando i frutti hanno pressochè completato l’accrescimento Può avvenire a bacche verdi (60-70 gg dal trapianto) o a bacche colorate (80-100 gg dal trapianto). La raccolta a bacche colorate è ritardata e la resa è inferiore per il < n° di frutti/pianta; i frutti hanno però peso maggiore ed un più elevato contenuto in vitamina C e zuccheri. Rese da 30 t/ha (cv a frutto piccolo) a 80 t/ha (cv a frutto grande e raccolta in verde).

Piante pronte per la raccolta rispettivamente a bacca verde ed a bacca colorata