Clicca qui per conoscere in soli 5 minuti le motivazioni per cui partecipare, e gli innovativi principi su cui verrà basato il ricorso! (Precari abilitati e no)
Scopo del ricorso e richieste:
verificare l'illegittima apposizione del termine sul contratto di lavoro
ed il diritto del ricorrente a riprendere il posto di lavoro precedentemente occupato,
verificare il diritto del ricorrente alla stabilizzazione del contratto e alla conseguente immissione in ruolo,
verificare il diritto del ricorrente al risarcimento del danno subito
e richiesta della retribuzione non percepita durante i mesi estivi,
verificare il diritto del ricorrente alla parità di trattamento economico
con il personale assunto a tempo indeterminato nella scuola sancito dalla direttiva europea 70/1999,
verificare il diritto del ricorrente alla percezione degli scatti stipendiali
nonché al risarcimento del danno subito per la loro mancata erogazione negli anni precedenti.
Queste richieste saranno inoltre rinforzate e si baseranno sul...
riconoscimento che un’esperienza lavorativa di almeno tre anni è assimilabile a titolo abilitante, (solo precari non abilitati)
riconoscimento che il Diploma di Scuola magistrale acquisito entro il 2002 è assimilabile a titolo abilitante anche per l'insegnamento nelle scuole statali, (solo precari non abilitati)
riconoscimento che l'assunzione dei precari non abilitati tramite lo scorrimento delle graduatorie d'Istituto (solo precari non abilitati)
è da considerarsi una pratica di tipo concorsuale e quindi conforme ai principi contenuti all'art. 97 della costituzione, (solo precari non abilitati)
riconoscimento che il docente precario non abilitato è stato assunto in quanto persona idonea allo svolgimento della professione, (solo precari non abilitati)
riconoscimento che la responsabilità del mancato possesso del titolo abilitante non è da attribuirsi a mancanze da parte del ricorrente. (solo precari non abilitati)
Il titolo abilitante non è acquisibile nel ns. ordinamento in condizioni di uguaglianza (solo precari non abilitati)
e pertanto non può costituire elemento di discrimine per l'accesso agli incarichi di ruolo (solo precari non abilitati)
in quanto ciò contravverrebbe alle disposizioni contenute all'art. 3 (Principio di uguaglianza) (solo precari non abilitati)
e all'art. 51 comma 1 (Accesso ai ruoli della PA in condizioni di uguaglianza) della Costituzione. (solo precari non abilitati)
Si cercherà inoltre di rafforzare il diritto dei ricorrenti alla stabilizzazione del contratto (abilitati e no) documentando che:
da un’analisi delle statistiche redatte dallo stesso MIUR è emerso che l'utilizzo di personale precario da parte del ministero
è dovuto a ragioni tutt'altro che eccezionali e temporanee,
la mancata assunzione a tempo indeterminato dei precari della scuola ha comportato sovra costi
qualora un precario con esperienza venisse a trovarsi disoccupato
per via dell'assunzione di un precario senza alcuna esperienza
obbligando così il Governo all'erogazione di una disoccupazione "inutile",
poiché elargita per un posto di lavoro esistente e realmente disponibile.
Scopo del principio di inconvertibilità dei contratti è il contenimento della spesa pubblica,
si vuole infatti scongiurare il rischio che attraverso la conversione di rapporti
si possano incardinare rapporti a Tempo Indeterminato senza una programmazione del fabbisogno.
Tuttavia alla luce di quanto esposto risulta evidente che
le assunzione di personale docente precario soddisfano un’esigenza stabile e continuativa,
tali lavoratori sono pertanto necessari per garantire la costante erogazione del servizio scolastico
ed il Ministero non può fare a meno del loro contributo.
Vengono pertanto a decadere le motivazioni economiche del principio di inconvertibilità del contratto,
che applicate a quest'ambito del pubblico impiego risultano irragionevoli e dannose.
Si richiede pertanto la conseguente immissione in ruolo del ricorrente.