FINALITA’ E METODOLOGIA OPERATIVA DELL’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI Presentazione dell’argomento in generale e richiamo agli schemi di bilancio ai quali si fa riferimento. Cenno alle differenze strutturali delle varie tipologie di azienda.
DEFINIZIONI Per indici: si attua con la costruzione di una Le analisi di bilancio sono particolari “tecniche” che, mediante confronti tra valori patrimoniali ed economici, facilitano l’interpretazione dei dati in essi contenuti e dei fenomeni aziendali che li hanno generati Per indici: si attua con la costruzione di una serie più o meno ampia di relazioni numeriche tra valori o classi di valori di bilancio ANALISI DI BILANCIO Per flussi: è una tecnica d’indagine volta ad individuare le cause che hanno prodotto (le fonti) e assorbito (gli impieghi) le risorse finanziarie 29/03/2017 Maria Ceparano
OBIETTIVI DELL’ ANALISI DI BILANCIO PER INDICI Le analisi di bilancio sono una tecnica fondamentale per conoscere ed interpretare la dimensione economico-finanziaria della gestione aziendale. Attraverso le analisi è infatti possibile ottenere importanti sintomi ed indizi su aspetti significativi dell’attività d’impresa, con l’esame critico del sistema di valori di cui è espressione il bilancio d’esercizio Conoscenza della situazione economica Conoscenza della Situazione patrimoniale Conoscenza della situazione finanziaria Interpretazione dei risultati 29/03/2017 Maria Ceparano
METODOLOGIA DELL’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI L’analisi economico-finanziaria della gestione attraverso i bilanci è caratterizzata dalla successione delle seguenti fasi operative: La revisione del bilancio da sottoporre ad analisi La riclassificazione del bilancio in funzione delle analisi La scelta e il calcolo degli indici da impiegare nelle analisi Il coordinamento degli indici e la relazione interpretativa finale 29/03/2017 Maria Ceparano
RICLASSIFICAZIONE DEI VALORI DELLO STATO PATRIMONIALE IMPIEGHI simboli FONTI Disponibilità liquide Dl Debiti a breve (Pass. Correnti) Db Disponibilità finanziarie Df Debiti a m/l (Pass. Consolidate) Dc Rimanenze Rm CAPITALE DI DEBITO Cd ATTIVO CORRENTE Ac CAPITALE PROPRIO Cp Immobilizzazioni immateriali Ii Capitale sociale Immobilizzazioni materiali Im Riserve Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO IMMOBILIZZATO If IM TOTALE IMPIEGHI TI TOTALE FONTI TF Gli impieghi si classificano in base al criterio finanziario: gli impieghi si collocano nelle classi dell’attivo corrente e dell’attivo immobilizzato distinguendoli a seconda della scadenza (entro i 12 mesi oppure oltre i 12 mesi). Le fonti sono classificate a seconda del loro grado di esigibilità, tenendo quindi conto della loro scadenza. 29/03/2017 Maria Ceparano
LO SCHEMA DEL CONTO ECONOMICO “A VALORE AGGIUNTO” E’ il più utilizzato dalla prassi italiana e suggerito dalla Consob. Classifica i componenti di reddito per natura e perviene a risultati economici intermedi di fondamentale rilievo informativo, tra cui: Il valore aggiunto della produzione ottenuta Il margine operativo lordo (MOL-EBITDA) Il reddito operativo (EBIT) 29/03/2017 Maria Ceparano
RIELABORAZIONE DEL CONTO ECONOMICO A “VALORE AGGIUNTO” Ricavi netti di vendita RV + costi patrimonializzati per lavori interni +/- variazione delle scorte di prodotti, semilav. + altri ricavi e proventi di gestione = VALORE DELLA PRODUZIONE Vp costo delle materie consumate Costo dei servizi Altri costi di gestione +/- variazione delle rimanenze di materie VALORE AGGIUNTO Va -costi per il personale =MARGINE OPERATIVO LORDO (EBITDA) MOL -ammortamenti - svalutazione crediti -altri accantonamenti =REDDITO OPERATIVO (EBIT) Ro +/- risultato della gestione finanziaria +/- risultato della gestione accessoria =RISULTATO ECONOMICO DELLA GESTIONE ORDINARIA +/- saldo della gestione straordinaria =REDDITO PRIMA DELLE IMPOSTE Imposte =REDDITO NETTO DELL’ESERCIZIO Re 29/03/2017 Maria Ceparano
RIELABORAZIONE DEL CONTO ECONOMICO “A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO” Questa classificazione rivolge particolare attenzione alla gestione caratteristica, facendo emergere importanti risultati intermedi, quali: Il costo della produzione venduta o costo del venduto Il margine lordo sulle vendite o margine lordo industriale Il reddito operativo (EBIT) 29/03/2017 Maria Ceparano
LO SCHEMA DI CONTO ECONOMICO “A RICAVI E COSTO DEL VENDUTO” =RICAVI NETTI DI VENDITA - Costo del venduto RV Cv =MARGINE LORDO INDUSTRIALE costi commerciali o di distribuzione -costi amministrativi + altri ricavi e proventi diversi Ml =REDDITO OPERATIVO (EBIT) +/- risultato della gestione finanziaria +/- risultato della gestione accessoria Ro = RISULTATO ECONOMICO DELLA GESTIONE ORDINARIA +/- risultato della gestione straordinaria =REDDITO AL LORDO DELLE IMPOSTE - imposte sul reddito =REDDITO NETTO DELL’ESERCIZIO Re 29/03/2017 Maria Ceparano
INDICI DI REDDITIVITA’ ROE=Re/Cp x100 (Indicatore della redditività effettivamente ottenuta e quindi del grado di remunerazione del rischio economico) ROI=RO/TI x100 (Misura la redditività dell’intero capitale investito nell’attività aziendale) ROD=OF/Cd x100 (Misura la capacità dell’impresa di remunerare il capitale di debito fornisce la misura dell’incidenza del peso degli oneri finanziari sulla redditività complessiva) EBITDA MARGIN= MOL(EBITDA)/RV x100 (Misura l’incidenza dei principali costi operativi, materie-servizi-personale-godimento beni di terzi, sui ricavi di vendita) ROS(EBIT MARGIN)= RO/RV x100 (Misura la redditività media unitaria) ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI= RV/TI (Misura il numero delle volte che nell’anno si è ripetuta la redditività unitaria, più è alto, maggiore è il grado di efficienza dell’impresa) LEVERAGE= TI/Cp (se =1 TI=Cp cioè l’impresa finanzia gli impieghi solo con il Cp) (se >1 TI>Cp ricorso contenuto al capitale di terzi) (se <2 soddisfacente equilibrio tra Cp e Ct) (se >2 ricorso a notevole indebitamento – impresa sottocapitalizzata) INCIDENZA GESTIONE NON CARATTERISTICA= Re/RO x100 (Misura l’andamento della gestione non caratteristica che comprende il risultato della gestione accessoria, finanziaria, straordinaria e carico fiscale) EVA= (ROI-COSTO DEL CAPITALE INVESTITO)x TI (Stima il valore economico creato da un’impresa) 29/03/2017 Maria Ceparano
INDICI DI PRODUTTIVITA’ (Maggiore è la produttività dei fattori impiegati tanto più elevate sono le capacità reddituali dell’azienda) PRODUTTIVITA’ DEL CAPITALE INVESTITO= VALORE AGGIUNTO/TI x100 (più tale indice assume valori prossimi al 100% maggiore è la produttività del capitale impiegato, migliore è l’efficienza) PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO= RV/N°DIPENDENTI VALORE DELLA PRODUZIONE/N°DIPENDENTI VALORE AGGIUNTO/N°DIPENDENTI (Analisi macroeconomica) COSTO MEDIO PER DIPENDENTE= COSTO DEL PERSONALE/N°DIPENDENTI INCIDENZA DEL FATTORE LAVORO= COSTO DEL PERSONALE/RV x100 29/03/2017 Maria Ceparano
ANALISI PATRIMONIALE (Esamina la struttura del patrimonio per accertare le condizioni di equilibrio tra impieghi e fonti) RIGIDITA’ IMPIEGHI= IMM.NI/TI x100 ELASTICITA’ IMPIEGHI= ATTIVO CORRENTE/TI x100 oppure ATTIVO CORRENTE/IMM.NI x100 INCIDENZA DEBITI A BREVE TERM.= DEBITI a breve scad./TI x100 INCIDENZA DEBITI A M/L TERM.= DEBITI a media-lunga scad./TI x100 INCIDENZA DEL Cp= Cp/TI x100 GRADO DI CAPITALIZZAZIONE= Cp/Cd (se =1 Cp=Cd autonomia finanziaria al 50%; se >1 Cp>Cd impresa capitalizzata) AUTONOMIA FINANZIARIA= Cp/TI x100 (se >66% la struttura finanziaria è ottima se compreso tra 33% e 66% la struttura è normale o soddisfacente se <33% pericolosa dipendenza dal capitale di debito) 29/03/2017 Maria Ceparano
ANALISI FINANZIARIA Esamina l’attitudine dell’azienda a fronteggiare i fabbisogni finanziari senza compromettere l’equilibrio economico di gestione INDICI DI SOLIDITA’ (sono collegati ai margini di struttura e al PCN e mettono in evidenza l’utilizzo delle fonti per effettuare i vari impieghi) Indice di autocopertura delle imm.ni= Cp/Imm.ni (se =1 situazione ideale) Indice di copertura globale delle imm.ni= Capitale permanente/Imm.ni (se >1 situazione di equilibrio) Indice di disponibilità=Attività correnti/Debiti a breve scad. (se <1 l’impresa non è in grado di estinguere i debiti a breve se compreso tra 1 e 2 situazione di equilibrio) INDICI DI LIQUIDITA’ (valutano la solvibilità dell’azienda, ossia la capacità di far fronte agli impegni finanziari di prossima scadenza con le proprie risorse liquide) Indice di liquidità secondario= (Dispon. Finanz. + DL)/Debiti a breve scad. (non dovrebbe assumere valori <1) (collegato al margine di tesoreria) Indice di liquidità primario= DL/Debiti a breve scad. (poco significativo) La presenza di una buona liquidità non sempre esprime una reale situazione di solvibilità, infatti tali indici sono falsati se al numeratore c’è denaro liquido derivante da prestiti) Posizione Finanziaria Netta= (DL+Crediti di finanz. a breve) – Debiti di finanz. a b/m/l/termine N°anni per rimborsare i prestiti= PFN/MOL(EBITDA) (tanto minore è il risultato tanto più l’impresa è in grado di rimborsare i debiti) DEBT RATIO= PFN/(Cp + PFN) x100 (esprime in quale misura il capitale investito è coperto mediante l’indebitamento finanziario)
INDICI DI ROTAZIONE INDICI DI DURATA (misurano la velocità di rigiro del complesso degli impieghi) Indice di rotazione dell’attivo corrente= RV/Attivo corrente (indica il n° delle volte in cui ruotano le risorse impiegate a breve per effetto delle vendite) Indice di rotazione delle rimanenze= Costo del venduto/Rimanenze (indica il n°delle volte in cui le rimanenze si rinnovano nel magazzino) Indice di rotazione dei crediti commerciali*= (RV+IVA)/Crediti v/clienti INDICI DI DURATA (indicano la durata media delle dilazioni di pagamento ottenute dai fornitori o concesse ai clienti) SITUAZIONE DI EQUILIBRIO: Durata media di dilazione accordata ai clienti deve essere quasi uguale ai giorni di dilazione che sono stati concessi dai fornitori. GG Di dilazione media sugli acquisti= (Debiti fornitori/Totale debiti fornitori sorti nell’anno) x 365 GG Di dilazione media sulle vendite= (Crediti clienti/Totale crediti clienti sorti nell’anno) x 365 Oppure: 365/Indice di rotazione dei crediti commerciali* 29/03/2017 Maria Ceparano
L’effetto leva ROE=ROI x Ti/Cp x Re/Ro Si definisce “effetto leva” l’effetto che si produce nell’azienda che ha finanziato i suoi investimenti anche con capitale di credito quando la struttura finanziaria agisce come “fattore moltiplicativo” del ROI producendo un “effetto amplificatore” sul ROE ROE=ROI x Ti/Cp x Re/Ro La redditività del capitale di rischio varia al variare di: -redditività del capitale investito, espressione della economicità della gestione tipica. -struttura finanziaria dell’impresa, definita dal leverage. -tasso di incidenza della gestione non caratteristica. 29/03/2017 Maria Ceparano
IL SISTEMA DI COORDINAMENTO DEGLI INDICI DI BILANCIO REDDITIVITA’ DEL CAPITALE PROPRIO REDDITIVITA’ DEL CAPITALE INVESTITO TASSO DI INCIDENZA DELLA GRSTIONE NON CARATTERISTICA INDICE DI INDEBITAMENTO ONEROSITA’ DEL CAPITALE DI CREDITO STATO PATRIMONIALE A VALORI PERCENTUALI QUOZIENTE DI INDEBITAMENTO STRUTTURA DELLE FONTI STRUTTURA DEGLI IMPIEGHI REDDITIVITA’ DELLE VENDITE ROTAZIONE DEL CAPITALE INVESTITO CONTO ECONOMICO A VALORI PERCENTUALI INDICI DI OMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHI INDICI DI COMPOSIZIONE DELLE FONTI INDICI I ROTAZIONE INDICI DI PRODUTTIVITA’ INDICI DI DURATA QUOZIENTI DI COPERTURA E AUTOCOPERTURA 29/03/2017 Maria Ceparano
Diapositiva sommario Finalita’ Metodologia Rielaborazione prospetti di bilancio Interpretazione dei risultati Conclusioni sulla situazione aziendale 29/03/2017 Maria Ceparano