I bambini del doposcuola “Pio XII” presentano:
in collaborazione con gli studenti del Laboratorio Grafico Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Turistici e di Grafica Pubblicitaria “Marco Polo” di Rovigo
“Giotto racconta ai bambini la storia di Gesù” testi tratti dal libro “Giotto racconta ai bambini la storia di Gesù” di Niccolina Costa ed. Allemandi & C.
Musiche di Angelo Branduardi ed Ennio Morricone
Cappella degli Scrovegni affreschi della Cappella degli Scrovegni Padova
Giotto anno 1306
(in ordine di apparizione): Lettori (in ordine di apparizione):
Luca
Elisa
Nicolas
Andrea
Martina
Francesco
Nicole
Alessandro
Cantanti:
Mattia Filippo Mario Alberto Antonio Anna Gaia Gloria
Probabilmente quando, nei primi anni del 1300, Giotto ha ricevuto da un ricco mercante, Enrico degli Scrovegni, l’incarico di affrescare una cappella con la vita di Gesù, si sarà sentito molto imbarazzato: “ Perfino i bambini sanno tutto su Gesù, e io cosa potrò dire?”, avrà pensato. Ma Giotto, oltre ad essere un grande pittore e un vero amico di Gesù, aveva anche intuizioni geniali: “ Dipingerò proprio per i bambini! Dirò le cose essenziali, cioè le più importanti, e le dirò in modo bello e maestoso, come si addice a Gesù!” A Giotto è venuta anche un’ altra idea piuttosto originale: quella di parlare non solo dei genitori, ma perfino dei nonni di Gesù, perché anche loro sono importanti.
I nonni di Gesù Come tutti i bambini del mondo, Gesù aveva dei nonni di cui, però, sappiamo poco. I genitori di Maria, la mamma di Gesù, si chiamavano Gioacchino e Anna e inizialmente non avevano figli. Ne soffrivano molto: Gioacchino andava spesso dal suo paese, Nazaret, al Tempio di Gerusalemme per offrire un sacrificio e chiedere la grazia di avere un figlio. Ma i sacerdoti del Tempio, invece di consolarlo e pregare con lui, lo disprezzavano.
I pastori consolano Gioacchino Gioacchino non osava tornare dalla moglie Anna: “Anche lei soffre - pensava - e non posso farmi vedere così afflitto “. Ha deciso allora di ritirarsi in un posto solitario dove c’erano dei pastori e dove sperava di essere consolato, oltre che da loro, anche dalla bellezza della natura, dagli alberi e dalle montagne. Molto umilmente, a testa bassa, Gioacchino chiede ospitalità e i due pastori decidono di ospitarlo nella loro capanna.
Gioacchino offre un sacrificio Il giorno dopo Gioacchino decide di fare un sacrificio e di offrire a Dio un capretto. Gioacchino dice a Dio: “Mio Signore, il capretto sono io che mi offro a te. Tu sai che io vorrei un figlio, ma accetto tutto quello che tu vuoi perché mi fido di te”. Dio ha visto che Gioacchino si affidava a lui e ha gradito la sua offerta e gli ha anche mandato un angelo a rassicurarlo.
Il sogno di Gioacchino Nella notte Gioacchino ha fatto un sogno bellissimo: ha visto un angelo che gli diceva che tra non molto gli sarebbe nato un figlio. Il mattino dopo Gioacchino si sveglia tutto rinfrancato e sereno, racconta il sogno agli amici e riprende in fretta il viaggio: non vede l’ora di tornare a casa e raccontare tutto alla moglie Anna. Ad Anna nel frattempo era apparso un angelo, il quale aveva dato anche a lei la buona notizia che sarebbe diventata mamma. Pensate che gioia!
L’incontro di Anna e Gioacchino Finalmente Gioacchino torna al suo paese. Anna gli va incontro fino alla porta della città, possiamo immaginare con quanta felicità. Anna e Gioacchino avevano un segreto nel cuore: presto avrebbero avuto un bambino, anzi una bambina: Maria, che sarebbe diventata la mamma di Gesù.
La nascita di Maria Quando è nata Maria tutte le vicine erano in festa e si sono date un gran daffare per aiutare Anna: hanno lavato la piccola Maria, l’hanno fasciata e gliela hanno portata perché le desse il latte.
Maria è portata al Tempio Maria era una bambina intelligente e gentile, molto amata dai suoi genitori. Quando Maria ha compiuto cinque anni, hanno pensato di portarla al Tempio, dove gli ebrei pregano e studiano la Parola di Dio. Allora non c’erano le scuole come oggi, e a volte i ragazzini stavano al Tempio per un certo periodo per imparare a scrivere e per studiare la Bibbia.
Il matrimonio di Maria e Giuseppe Anche Giuseppe andava al Tempio e lì ha conosciuto Maria e si è innamorato di lei. I sacerdoti hanno pensato di organizzare una specie di gara: Maria avrebbe sposato il ragazzo il cui bastone si sarebbe miracolosamente trasformato in un ramo fiorito. Il fortunato è stato Giuseppe, che il giorno del matrimonio ha regalato a Maria il suo bastone fiorito. E in quel momento è successa una cosa piuttosto strana: una colomba, simbolo della pace e dello Spirito Santo, si è posata sul ramo. Probabilmente Dio ha voluto essere presente con un segno visibile al matrimonio di Maria e Giuseppe, perché da questo matrimonio sarebbe nato Gesù: il figlio di Dio, il Salvatore che porta la pace nel mondo.
Maria diventa mamma Giuseppe e Maria tornano a Nazaret. Dopo qualche tempo a Maria è capitata un’altra cosa speciale: è apparso nella sua stanza l’arcangelo Gabriele, un angelo elegantissimo. Le ha chiesto da parte di Dio stesso se voleva diventare la mamma di suo figlio, del Figlio di Dio. Maria quando ha capito che era proprio Dio che glielo chiedeva ha detto di sì: “Voglio fare quello che mi dici tu, voglio fare la tua volontà.”
Gesù nasce in una capanna Gesù è nato in una capanna a Betlemme, mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Gerusalemme. La tradizione ci dice che è nato a mezzanotte, d’inverno, e che nessun albergatore ha voluto ospitare quella mamma in difficoltà. Solo alcuni pastori, avvertiti dagli angeli, hanno capito che stava succedendo qualcosa di speciale e che c’era bisogno del loro aiuto. Forse non pensavano che quel bambino fosse proprio il Messia, ma sono andati nella stalla abbandonata, dove c’erano solo il bue e l’asinello; hanno portato latte, uova, vestitini e si sono fermati tutta la notte a fare compagnia. Così hanno permesso a Giuseppe di riposarsi, perché anche lui era molto stanco.
La visita dei Re Magi Qualche giorno dopo Gesù ha ricevuto una visita specialissima: quella dei Re Magi. Erano personaggi molto importanti, scienziati. Avevano previsto che in quel tempo in Palestina, come indicava una stella cometa, sarebbe accaduto un evento straordinario, che avrebbe cambiato le sorti del mondo: la nascita di un bambino che in realtà era il re dell’Universo! Seguendo la stella cometa, si sono incamminati con i loro cammelli e sono arrivati da Gesù. Forse lì per lì sono rimasti un po’ male: avevano portato dei regali per un re, e non per un neonato povero. Ma erano persone serie ed oneste: si sono fidati dei loro studi e della stella, e hanno lasciato a Gesù oro, incenso e mirra, che sono profumi usati per i re e anche per Dio.