IL CONFLITTO... ECOLOGICO.

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Transcript della presentazione:

IL CONFLITTO... ECOLOGICO

ANNIENTAMENTO DEL NEMICO la parola “CONFLITTO” sul vocabolario nel linguaggio comune se CONFLITTO = GUERRA allora unica soluzione ANNIENTAMENTO DEL NEMICO

definizione di conflitto (Glasl, 1997) « il conflitto sociale è un’interazione tra attori (individui, gruppi, organizzazioni), in cui almeno un attore percepisce un’incompatibilità con uno o più altri attori nella dimensione del pensiero e delle percezioni, nella dimensione emozionale e/o nella dimensione della volontà, tale che la realizzazione dei propri pensieri, emozioni, volontà venga ostacolata da un altro attore »

I PROTAGONISTI ATTORI INCOMPATIBILITÀ PENSIERO PERCEZIONI OSTACOLI

LE CAUSE CONTROLLO delle RISORSE BISOGNI DELLE PERSONE

LE CAUSE VALORI BISOGNI DELLE PERSONE

LE CAUSE CREDENZE BISOGNI DELLE PERSONE

LE CAUSE NATURA DELLE RELAZIONI TRA LE PARTI BISOGNI DELLE PERSONE

LE CAUSE SOPRAVVIVENZA BISOGNI DELLE PERSONE

DEFINIZIONE DEL PROBLEMA chi impone la propria visione del problema su quella dell’altro chi fa passare il proprio bisogno come “il” problema parte con un vantaggio perché porta l’altro sul proprio terreno di gioco opinione pubblica

tipi di CONFLITTO DILEMMA INTERIORE

tipi di CONFLITTO DIVERGENZA

tipi di CONFLITTO CONCORRENZA

tipi di CONFLITTO OSTACOLAMENTO

tipi di CONFLITTO AGGRESSIONE

il CONFLITTO è uno SPAZIO NEL QUALE GLI ATTORI: esprimono i propri bisogni entrano in CONTATTO/collisione con altri SPAZIO CREATIVO DI NEGOZIAZIONE e COMUNICAZIONE OCCASIONE CHE POSSIAMO USARE BENE o MALE

il vero problema è COME AFFRONTARLO ...tutti siamo bombe a orologeria... il conflitto c’è sempre ! è parte costitutiva della nostra quotidianità fa parte della nostra vita fa parte delle nostre relazioni con gli altri il vero problema è COME AFFRONTARLO

di solito si cerca di EVITARE IL CONFLITTO oppure si è presi dall’ “ANSIA DI SOLUZIONE” SOPRATTUTTO NELL’EDUCAZIONE DEI BAMBINI: “ non litigate! ”

classici “rimedi” fuga vittoria ad ogni costo NEGOZIAZIONE

dobbiamo creare una zona di esplorazione dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni

le emozioni e le volontà degli altri DARE VOCE e RISPETTARE le proprie emozioni le proprie volontà le emozioni e le volontà degli altri esprimere le proprie emozioni chiedere agli altri di esprimere i loro bisogni pensare soluzioni valutare tutte le idee emerse decidere come attuare la soluzione scelta

il “rispetto dell’ambiente” il CONFLITTO va: riconosciuto e gestito ... con la comunicazione ecologica... il “rispetto dell’ambiente” GRUPPO famiglia, classe, amici, coppia

l’ “ ambiente ” COMUNICAZIONE persone o attori, pensieri, azioni, parole, emozioni, bisogni

coltivare risorse di ogni persona rispettare le diversità mantenere la coesione del gruppo sull’obiettivo comune (fine prima parte)

un gioco cooperativo IL TANGRAM

COSA FARE nella comunicazione evitare la monopolizzazione del discorso evitare giudizi pesanti

COSA FARE nella comunicazione trasformare un giudizio pesante... in un suggerimento positivo rimanere positivi

IL PENSIERO COMPRENSIVO MULTIFATTORIALE un problema ha sempre tante cause tanti effetti

non cerchiamo “chi ha ragione” ma: chiariamoci le idee conosciamoci di più analizziamo il problema in ogni storia ci sono sempre almeno due lati...

proporrei di...per evitare di “non mi è piaciuto quello LE CRITICHE COSTRUTTIVE “posso parlare di un problema?” chiedere permesso per parlare essere concreti nelle critiche descrivere i propri sentimenti dare suggerimenti per il futuro “ per il futuro proporrei di...per evitare di sbagliare ancora “ “sei un cretino!” “non mi è piaciuto quello che hai detto perchè...” “ quando hai detto ... ci sono rimasto male”

LA “ SOLUZIONE “ DEL CONFLITTO considerare la figura del FACILITATORE

manteniamo la positività di pensiero percepiamo fortemente il problema LA “ SOLUZIONE “ DEL CONFLITTO manteniamo la positività di pensiero anche se … percepiamo fortemente il problema siamo stati delusi

LA “ SOLUZIONE “ DEL CONFLITTO cerchiamo sempre un linguaggio comune e di reciproco rispetto

sa riconoscere la violenza pratica l’abnegazione LA PERSONA NON VIOLENTA ripudia la violenza sa riconoscere la violenza è capace di empatia ha fiducia negli altri sa ascoltare è brava a dialogare è coraggiosa pratica l’abnegazione è paziente

SOCIETÀ E STATI ORGANIZZAZIONE gruppo LIVELLI DI COMPLESSITÀ... persona gruppo ORGANIZZAZIONE SOCIETÀ E STATI

cosa significa P A C E ?

se riusciamo a non considerare CONFLITTO = GUERRA ...allora la pace è...

EDUCAZIONE AL CONFLITTO NON VIOLENZA CO - OPERAZIONE

risoluzione dei conflitti? è possibile costruire delle alternative alla violenza per la risoluzione dei conflitti? ESPERIENZE NON VIOLENTE NEI CONFLITTI ATTUALI

LA COMMISSIONE per la VERITA’ SUD AFRICA 1995 LA COMMISSIONE per la VERITA’ e la RICONCILIAZIONE Nata grazie a Nelson Mandela e all’arcivescovo Desmond Tutu (presidente) 17 membri tra collaboratori e investigatori Lavora sulla raccolta delle testimonianze sulle violazioni dei diritti umani protrattisi tra il 1960 e il 1993

LA COMMISSIONE per la VERITA’ SUD AFRICA Udienza pubblica 1995 LA COMMISSIONE per la VERITA’ e la RICONCILIAZIONE Tutta la Popolazione Conosce La verità Emette mandati di comparizione Persegue i colpevoli Eventualmente concede l’amnistia a coloro che CONFESSINO PUBBLICAMENTE IL PROPRIO REATO dimostrando di dire tutta la verità dimostrando di aver agito dietro motivi politici

LA COMMISSIONE per la VERITA’ delle violazioni dei diritti umani SUD AFRICA si è evitata la reclusione 1995 LA COMMISSIONE per la VERITA’ e la RICONCILIAZIONE il paese è rinato dalla sua stessa storia vittime e colpevoli si sono incontrati e confrontati si è cercato di comprendere le ragioni dell’odio e cause e circostanze delle violazioni dei diritti umani

approfondimento del conflitto dal 1995 al 1998 in un clima di apertura impegno culturale approfondimento del conflitto si sono ascoltate 800.000 – 900.000 persone ⁂ processo di dissotterramento dei crimini dell’apartheid eccessiva presenza di criminali non pentiti poca attenzione al passaggio rimorso / pentimento MA questa realtà ha evitato il perdurare della violenza si rende giustizia costruendo sulla consapevolezza della propria storia un futuro di pace

conflitto israelo - palestinese gran numero di associazioni, ong, gruppi che sostengono l’approccio non violento nel conflitto tra Israele e Palestina

conflitto israelo - palestinese NEVE SHALOM – WAHAT AL-SALAM Oasi della Pace villaggio in cui famiglie arabe ed ebree hanno deciso di vivere insieme 1979: “Scuola per la pace”, centro di educazione alla pace per giovani che vogliano impegnarsi su questa via anni ’80: istituzione di asilo e scuola elementare nel villaggio in cui è applicato un sistema d’istruzione “ misto ”

Cosa significa Cooperare ? LA COOPERAZIONE

CONDIZIONE DEL SOTTOSVILUPPO NEGLI ANNI ‘60 AMBIENTE SFAVOREVOLE SVILUPPO = = CRESCITA ECONOMICA CONDIZIONE DEL SOTTOSVILUPPO SVILUPPO TRASFERITO

DISTANTE DALLA CULTURA LOCALE DISTANTE DALLE PROBLEMATICHE LOCALI FLOP! …PERCHE’: DISTANTE DALLA CULTURA LOCALE DISTANTE DALLE PROBLEMATICHE LOCALI

maggiori DISLIVELLI SOCIO-ECONOMICI SVILUPPO CRESCITA ECONOMICA GRANDI AGGREGATI …OGGI = / più POVERTA’ maggiori DISLIVELLI SOCIO-ECONOMICI

PER REALIZZARE UN PROGETTO QUINDI PER REALIZZARE UN PROGETTO BISOGNA GUARDARE GUARDARE DENTRO DA DENTRO LA COMUNITA’ LA COMUNITA’

AIUTARE diventa COOPERARE SE SI è DISPOSTI A ENTRARE CONOSCERE CAPIRE GESTIRE LA SITUAZIONE

AIUTARE ANCHE SE STESSI non perché si ha un ritorno immediato COOPERARE E’ AIUTARE ANCHE SE STESSI solo se si entra nel circolo virtuoso della conoscenza e della crescita (nel lungo periodo!) non perché si ha un ritorno immediato

IL CONFLITTO... ECOLOGICO