Corso 05 Percezioni ingannevoli

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Transcript della presentazione:

Corso 05 Percezioni ingannevoli Considerazioni introduttive

Il remo spezzato: gli errori percettivi e il fenomeno della rifrazione Il bastone appare spezzato perché l’acqua costringe i raggi luminosi a piegarsi, ma questa spiegazione così risaputa ci costringe di fatto a rammentarci che la percezione è un evento reale che ha cause complesse, proprio come ciò che chiamiamo «oggetto della visione» altro non è che il risultato cui infine conduce una concatenazione di cause e di effetti. Gli inganni percettivi appaiono così come uno spiraglio che consente di prendere commiato dalla percezione e che ci permette da un lato di constatare quanto diverso sia il mondo reale dal mondo percepito e che dall’altro ci costringe a rammentare che anche le percezioni accadono nel mondo e che sono dunque eventi che debbono essere spiegati e non mezzi che ci consentano di carpire la verità ultima delle cose

Caroline Jaspers, Glasslight

Escher, Goccia d’acqua

Matisse, Pesci rossi

Le Meditationes de prima philosophia

Immagini della filosofia Non vi è dubbio che nella solitudine del filosofo che si siede presso al fuoco e che si libera da ogni cura e da ogni contatto con il mondo si faccia avanti un’immagine della filosofia che ha una sua eco sul terreno iconografico. Alla filosofia del dialogo che si recita in spazi ampi e pubblici fa da controcanto l’immagine solitaria del filosofo, che pensa e scrive nel chiuso della sua stanza. Due immagini molto diverse della filosofia che sembrano scandire due epoche differenti della riflessione filosofica ─ l’antichità classica e la modernità ─ e che traspaiono nelle raffigurazioni della filosofia che appare ora negli spazi classici e animati dal dialogo della Scuola di Atene di Raffaello ora nel chiuso di una stanza.

Le illusioni prospettiche molte esperienze, a poco a poco, hanno distrutto ogni fiducia che avevo riposto nei miei sensi; infatti talvolta le torri, che mi erano sembrate rotonde da lontano, da vicino mi apparivano quadrate, e statue grandissime, che stavano nell'alto di esse, apparivano piccole viste da terra; ed in innumerevoli altri fatti di tal genere trovavo che i giudizi, formati sui sensi esterni, erano errati (R. Descartes, Meditazioni filosofiche, op. cit., , Meditazione VI).

Una possibile critica L’esperienza non consta di una serie di fotografie, ma è un processo la cui unità di decorso è vincolata da regole che da una parte determinano il senso delle singole scene visive e che dall’altra non possono essere eluse, se non si vuole che venga meno la possibilità del riferimento oggettuale