Le nuove emergenze infettivologiche nel mondo Massimo Galli DiBiC L.Sacco, UNIMI-AO L. Sacco, Milano Massimo Galli DiBiC L.Sacco, UNIMI-AO L. Sacco, Milano.

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Le nuove emergenze infettivologiche nel mondo Massimo Galli DiBiC L.Sacco, UNIMI-AO L. Sacco, Milano Massimo Galli DiBiC L.Sacco, UNIMI-AO L. Sacco, Milano

Hoffmann B et al. N Engl J Med. 2015;373: Lo scrigno di Pandora è sempre pieno… Tre casi di encefalite fatale riportati in Sassonia- Anhalt, Germania il , uno osservato nel 2011 e due nel 2013 in ospedali differenti, in maschi di età tra 62 e 72 anni e stato di salute tipico per l’età. I tre erano allevatori di scoiattoli arboricoli della America Centrale (Sciurus variegatoides), si conoscevano, ma vivevano lontani l’uno dall’altro. L’analisi genetica del tessuto cerebrale di uno scoiattolo ha evidenziato la sequenza di un nuovo bornavirus con meno del 77% di omologia con i virus del cluster 1 dei mammiferi. Tre casi di encefalite fatale riportati in Sassonia- Anhalt, Germania il , uno osservato nel 2011 e due nel 2013 in ospedali differenti, in maschi di età tra 62 e 72 anni e stato di salute tipico per l’età. I tre erano allevatori di scoiattoli arboricoli della America Centrale (Sciurus variegatoides), si conoscevano, ma vivevano lontani l’uno dall’altro. L’analisi genetica del tessuto cerebrale di uno scoiattolo ha evidenziato la sequenza di un nuovo bornavirus con meno del 77% di omologia con i virus del cluster 1 dei mammiferi.

Confirmed, probable, and suspected EVD cases worldwide WHO 4/11/15 Letalità Guinea 66,6% Liberia 45,7% Sierra Leone 28,1% Totale 39,5% One new confirmed case of Ebola virus disease (EVD) was reported from Guinea in the week to 1 November. The case is the newborn child of a 25-year-old woman who was confirmed as a case in the prefecture of Forecariah during the previous week. On 1 November there were 382 contacts under follow- up in Guinea, 141 of whom are high-risk. Sierra Leone reported zero cases for a seventh consecutive week, and will be declared free of EVD transmission on 7 November if no further cases are reported.

Cumulative number of confirmed cases by sex and age group in Guinea, Liberia, and Sierra Leone Population figures are based on estimates from the United Nations Department of Economic and Social Affairs. These numbers are subject to change due to ongoing reclassification, retrospective investigation and availability of laboratory results. *Excludes cases for which data on sex are not available. ‡Excludes cases for which data on age are not available. § Data are until 9 May WHO 7/10/15

Si possono trovare anticorpi anti Ebola in persone sane senza precedenti noti di malattia?  IgG anti EBOV nel 15,3% dei abitanti di 220 villaggi in Gabon.  La prevalenza sale nei villaggi più vicini alla foresta e con l’età, ma non varia dopo i 20 anni.  Non altri fattori di rischio per EBOV, ne evidenza di precedente malattia.  I dati suggeriscono l’esposizione a una fonte d’infezione di accesso facile e generalizzato, come ad esempio la frutta contaminata da saliva di pipistrello.  IgG anti EBOV nel 15,3% dei abitanti di 220 villaggi in Gabon.  La prevalenza sale nei villaggi più vicini alla foresta e con l’età, ma non varia dopo i 20 anni.  Non altri fattori di rischio per EBOV, ne evidenza di precedente malattia.  I dati suggeriscono l’esposizione a una fonte d’infezione di accesso facile e generalizzato, come ad esempio la frutta contaminata da saliva di pipistrello. Becquart et al PLoS One 2010,5: e9126  Questi dati suggeriscono inoltre: che infezioni lievi o paucisintomatiche possano essere evento relativamente frequente, la possibilità di immunizzazione e di protezione naturale

Results on Quantitative RT-PCR in Initial Semen Specimens Obtained from Survivors of Ebola Virus Disease, According to Time after Symptom Onset Deen et al. NEJM

NEJM 14/10/2015

No safety concerns were identified at any of the dose levels studied. Fever developed in 2 of the 59 participants. Prolonged activated PTT and transient hyperbilirubinemia were observed in 4 and 8 participants,respectively. Geometric mean antibody responses on ELISA were highest (469 units; range, 58 to 4051; 68% response rate) at 4 weeks in the high-dose group, which had a 100% response rate for T cells on ELISpot, peaking at day 14 (median, 693 spot-forming cells per million peripheral-blood mononuclear cells). Flow cytometry revealed more CD4+ than CD8+ T-cell responses. At the vaccine doses tested, both antibody and T- cell responses were detected but at levels lower than those induced in macaques protected by the same vaccine. No safety concerns were identified at any of the dose levels studied. Fever developed in 2 of the 59 participants. Prolonged activated PTT and transient hyperbilirubinemia were observed in 4 and 8 participants,respectively. Geometric mean antibody responses on ELISA were highest (469 units; range, 58 to 4051; 68% response rate) at 4 weeks in the high-dose group, which had a 100% response rate for T cells on ELISpot, peaking at day 14 (median, 693 spot-forming cells per million peripheral-blood mononuclear cells). Flow cytometry revealed more CD4+ than CD8+ T-cell responses. At the vaccine doses tested, both antibody and T- cell responses were detected but at levels lower than those induced in macaques protected by the same vaccine.

In the immediate vaccination group, there were no cases of Ebola virus disease with symptom onset at least 10 days after randomisation, whereas in the delayed vaccination group there were 16 cases of Ebola virus disease from seven clusters, showing a vaccine efficacy of 100% (95% CI 74,7–100,0; p=0 ・ 0036). No new cases of Ebola virus disease were diagnosed in vaccinees from the immediate or delayed groups from 6 days post-vaccination. In the immediate vaccination group, there were no cases of Ebola virus disease with symptom onset at least 10 days after randomisation, whereas in the delayed vaccination group there were 16 cases of Ebola virus disease from seven clusters, showing a vaccine efficacy of 100% (95% CI 74,7–100,0; p=0 ・ 0036). No new cases of Ebola virus disease were diagnosed in vaccinees from the immediate or delayed groups from 6 days post-vaccination. Lancet 2015; 386: 857–66

Coronaviridae CoVs sono classificati in 4 generi: -Alphacoronavirus, -Betacoronavirus (clades 2a–2d), -Gammacoronavirus, -Deltacoronavirus. CoVs sono classificati in 4 generi: -Alphacoronavirus, -Betacoronavirus (clades 2a–2d), -Gammacoronavirus, -Deltacoronavirus. A survey of 335 dromedary camels in Kenya, representing nine herds in Laikipia County, showed a high seroprevalence (46.9%, range 14.3%– 82.9%) to MERS-CoV antibodies. Deem et al PLoS ONE 10(10): e A survey of 335 dromedary camels in Kenya, representing nine herds in Laikipia County, showed a high seroprevalence (46.9%, range 14.3%– 82.9%) to MERS-CoV antibodies. Deem et al PLoS ONE 10(10): e

35.7% MERS vs SARS 9.6% La SARS è stata fermata in pochi mesi nel corso del 2003, nonostante avesse interessato più continenti e causato un elevato numero di casi, tra cui 1707 (21.1%) in HCW. La MERS è in circolazione da più di tre anni e colpisce prevalentemente persone con comorbosità, il che spiega la più elevata letalità. Deve essere ancora chiarito se la malattia sia mantenuta successive immissioni dal reservoir animale o dalla trasmissione inter-umana. MERS-CoV R 0 pari a 0·60 (95% CI 0·42–0·80) nello scenario ottimistico e a 0·69 (95% CI 0·50–0·92) in quello pessimistico. R 0 di SARS-CoV prepandemico era 0·80 (0·54–1·13). Breban et al.Lancet 2013; 382: 694–699

Confirmed global cases of MERS-CoV Al 29/10/15 sono stati notificati al WHO 1,611 casi confermati con almeno 575 decessi (letalità 35,7%). In Corea 185 casi confermati (33 decessi, letalità 17,8%) tra HCW, pazienti ricoverati e familiari. Più di 16,000 contatti identificati e monitorizzati. Evidenza di trasmissione terziaria

A significant fraction of MERS cases were linked to the healthcare setting, ranging from 43.5 % for the nosocomial outbreak in Jeddah, Saudi Arabia, in 2014 to 100 % for both the outbreak in Al-Hasa, Saudi Arabia, in 2013 and the outbreak in South Korea in Both MERS and SARS nosocomial outbreaks are characterized by early nosocomial super-spreading events, with the reproduction number dropping below 1 within three to five disease generations. A significant fraction of MERS cases were linked to the healthcare setting, ranging from 43.5 % for the nosocomial outbreak in Jeddah, Saudi Arabia, in 2014 to 100 % for both the outbreak in Al-Hasa, Saudi Arabia, in 2013 and the outbreak in South Korea in Both MERS and SARS nosocomial outbreaks are characterized by early nosocomial super-spreading events, with the reproduction number dropping below 1 within three to five disease generations. There was a systematic difference in the exposure patterns of MERS and SARS: a majority of MERS cases occurred among patients who sought care in the same facilities as the index case, whereas there was a greater concentration of SARS cases among healthcare workers throughout the outbreak. Simulations indicate a 2-fold higher probability of occurrence of large outbreaks (>100 cases) for SARS than MERS (2 % versus 1 %); however, owing to higher transmission heterogeneity, the largest outbreaks of MERS are characterized by sharper incidence peaks. The probability of occurrence of MERS outbreaks larger than the South Korean cluster (n = 186) is of the order of 1 %. Simulations indicate a 2-fold higher probability of occurrence of large outbreaks (>100 cases) for SARS than MERS (2 % versus 1 %); however, owing to higher transmission heterogeneity, the largest outbreaks of MERS are characterized by sharper incidence peaks. The probability of occurrence of MERS outbreaks larger than the South Korean cluster (n = 186) is of the order of 1 %.

Ma quanti coronavirus avranno mai i pipistrelli? Segnalate infezioni umane da due altri coronavirus di probabile derivazione da pipistrelli, -HCoV-NL63 (αCoV) -HCoV-HKU1 (βCoV) Virus molto simili a MERS CoV sono stati ritrovati anche in: - Nycteris spp in Ghana - Pipistrellus spp in Europe - Neoromicia cf zuluensis in Sud Africa Annan et al. EID 2013; 19: Ithete et al EID 2013; 19: Un βCoV del lignaggio C isolato in Eptesicus serotinus in Italia presenta un’identità aminoacidica del 96.9 % con MERS-CoV. De Benedictis et al. Virus Gen 2014; 48:

Morbillo: eccolo di nuovo… Italia ISS  Dall’inizio del 2013 sono stati segnalati casi di morbillo di cui nel 2013, nel 2014 e 171 nei primi nove mesi del  Complessivamente il 57,2% dei casi è stato confermato in laboratorio L’età mediana dei 171 casi del 2015 è di 21 anni (range: 0–83 anni). IL 55,6% dei casi (n=95) osservato tra i 15 e i 39 anni. Il 17,5% dei casi (n=30) osservato in bambini <5 anni di età. Stato vaccinale noto in 161 (94,2%) : l’80,1% non vaccinato, il 17,4% aveva effettuato una sola dose di vaccino, il 1,9% aveva due dosi, lo 0,6% non ricorda il numero di dosi ricevute. Sessantacinque casi (38,0%) sono stati ricoverati e 25 (14,6%) hanno richiesto una visita al pronto soccorso. Quarantaquattro casi (25,7%) hanno riportato almeno una complicazione L’età mediana dei 171 casi del 2015 è di 21 anni (range: 0–83 anni). IL 55,6% dei casi (n=95) osservato tra i 15 e i 39 anni. Il 17,5% dei casi (n=30) osservato in bambini <5 anni di età. Stato vaccinale noto in 161 (94,2%) : l’80,1% non vaccinato, il 17,4% aveva effettuato una sola dose di vaccino, il 1,9% aveva due dosi, lo 0,6% non ricorda il numero di dosi ricevute. Sessantacinque casi (38,0%) sono stati ricoverati e 25 (14,6%) hanno richiesto una visita al pronto soccorso. Quarantaquattro casi (25,7%) hanno riportato almeno una complicazione

Morbillo: 136 casi a partire da una epidemia generatasi in una nave da crociera 1)Epidemia ospedaliera in Sardegna: 80 infettati, tra cui 15 HCW e 29 tra visitatori e ricoverati ‐ età mediana 26 anni (8 mesi-55 anni), 62,5% femmine, ‐ 74 non vaccinati, 2 una sola dose, 4 stato vaccinale non noto. ‐ 35 ospedalizzati (44,9%), tra cui 2 in ICU. 2) 56 altri casi, 28 primari (equipaggio e passeggeri) e 28 secondari; 39 Italiani. Altra epidemia secondaria in Italia meridionale Filia A et al. EID 2015; 21: Cozza V, et al. Euro Surveill. 2014;19:pii: Diciotto casi di morbillo in Italia nel XI-XII/ 2014, di cui 11 primari, 3 secondari, 4 terziari, età mediana 31 anni (range 5–52); 16/18 femmine; 15 non vaccinati, 2 dose singola, 1 non noto, in relazione epidemiologica con la frequentazione di una mostra canina in Slovenia. Filla A. et al. Euro Surveill. 2015; 20:pii=21050

Zanzare

Culex pipiens Cx. pipiens è divisa in due biotipi, chiamati pipiens e molestus, identici per morfologia, ma geneticamente distinti e diversi per comportamento. Il biotipo pipiens vive all’aperto, preferisce nutrirsi sugli uccelli (ornitofilico), si riproduce in sciami (eurigamo), necessita di un pasto ematico per deporre le uova (anautogeno), e va in diapausa durante l’inverno (Byrne and Nichols, 1999). Cx. pipiens è divisa in due biotipi, chiamati pipiens e molestus, identici per morfologia, ma geneticamente distinti e diversi per comportamento. Il biotipo pipiens vive all’aperto, preferisce nutrirsi sugli uccelli (ornitofilico), si riproduce in sciami (eurigamo), necessita di un pasto ematico per deporre le uova (anautogeno), e va in diapausa durante l’inverno (Byrne and Nichols, 1999). Il biotipo molestus vive al chiuso, preferisce nutrirsi sui mammiferi (mammofilico), si riproduce al chiuso (stenogamo), non necessita di pasto ematico per deporre la prima serie di uova (autogeno), e rimane attivo durante l’inverno (Marshall and Staley 1935). Nei paesi nordici i due biotipi sono più nettamente separati, mentre nei paesi del Sud Europa sono più spesso a contatto, il che facilita la generazione di ibridi Gli ibridi pungono indifferentemente uccelli e mammiferi, facilitando la trasmissione di WNV Nei paesi nordici i due biotipi sono più nettamente separati, mentre nei paesi del Sud Europa sono più spesso a contatto, il che facilita la generazione di ibridi Gli ibridi pungono indifferentemente uccelli e mammiferi, facilitando la trasmissione di WNV

Avian abundance and blood meal origins in Cx pipiens Relative abundance of birds (ai) and % of Cx. pipiens blood meals from bird species (fi) at site traps in Veneto. Rizzoli et al. Parasites & Vectors 2015; 8:213 A seasonal decrease in abundance of blackbirds is associated with increased feeding on Pica pica,and this may be linked to seasonal emergence of WNV in humans. Feeding preferences on blackbirds are more marked in rural areas, while preference for magpies is higher in peridomestic areas. Other species, such as Passer domesticus, appear to be selected by mosquitoes opportunistically in relation to its abundance.

WNV in Italia: 2015 In Italia da giugno all’ sono stati segnalati 30 casi confermati di WNND) e 9 casi confermati di febbre da WNV (8 in Emilia- Romagna e 1 in Lombardia). E’ stata segnalata positività per WNV in 13 donatori di sangue: 5 in Emilia Romagna, 7 in Lombardia e 1 in Friuli. Nell’UE sono stati riportati 78 casi di malattia da WNV e 92 casi nei Paesi limitrofi (ECDC ). In Italia da giugno all’ sono stati segnalati 30 casi confermati di WNND) e 9 casi confermati di febbre da WNV (8 in Emilia- Romagna e 1 in Lombardia). E’ stata segnalata positività per WNV in 13 donatori di sangue: 5 in Emilia Romagna, 7 in Lombardia e 1 in Friuli. Nell’UE sono stati riportati 78 casi di malattia da WNV e 92 casi nei Paesi limitrofi (ECDC ). Alessandria, Bergamo, Bologna,Brescia, Como, Cremona, Ferrara, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Monza – Brianza, Novara, Nuoro Ogliastra, Olbia-Tempio, Parma, Pavia, Piacenza, Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Sassari, Udine, Vercelli, Verona

Chikungunya è sbarcato in America…. e si è trovato bene ! Prima del 2013, epidemie di chikungunya erano state descritte solo in Africa, Asia, Europa, e in isole dell’ Oceano Indiano e Pacifico Alla fine del 2013 prime trasmissioni in area caraibica Da allora osservate epidemie in 44 paesi del continente americano per un totale di più di 1.2 milioni di casi sospetti. Prima del 2013, epidemie di chikungunya erano state descritte solo in Africa, Asia, Europa, e in isole dell’ Oceano Indiano e Pacifico Alla fine del 2013 prime trasmissioni in area caraibica Da allora osservate epidemie in 44 paesi del continente americano per un totale di più di 1.2 milioni di casi sospetti.

ZIKV is a Aedes mosquitoes transmitted flavivirus first isolated from a monkey (a ‘sentinel’ Macacus rhesus) in 1952 in the Zika forest in Uganda. Animal reservoir is still unknown Clinical manifestations are very similar to those of DENV and CHIKV infections, but usually milder. Human infections have been documented in several African and SE Asian countries and outbreaks were reported in 2007 on Yap Island (Micronesia), more recently in French Polynesia, New Caledonia, Easter Island and the Cook Islands in 2013 and in returning travellers in Japan, Germany, Canada, Australia, US and now Italy. ZIKV is a Aedes mosquitoes transmitted flavivirus first isolated from a monkey (a ‘sentinel’ Macacus rhesus) in 1952 in the Zika forest in Uganda. Animal reservoir is still unknown Clinical manifestations are very similar to those of DENV and CHIKV infections, but usually milder. Human infections have been documented in several African and SE Asian countries and outbreaks were reported in 2007 on Yap Island (Micronesia), more recently in French Polynesia, New Caledonia, Easter Island and the Cook Islands in 2013 and in returning travellers in Japan, Germany, Canada, Australia, US and now Italy.

Aedes aegypti: una reintroduzione possibile? Sulla base di riferimenti storici su epidemie di febbre gialla in Francia e Spagna, si ritiene che Ae.aegypti si sia diffusa in Europa meridionale alla fine del XVII secolo, con possibili reintroduzioni successive in area mediterranea. Aeger JM. Bull Yellow Fever Institute 1902; 3: 1–2 Nel corso dei secoli XVIII e XIX si sarebbero verificate epidemie di dengue in città portuali del Mediterraneo, tra cui Napoli nel Schaffner F, Mathis A. Lancet Infect Dis 2014; 14: 1271–80 Sulla base di riferimenti storici su epidemie di febbre gialla in Francia e Spagna, si ritiene che Ae.aegypti si sia diffusa in Europa meridionale alla fine del XVII secolo, con possibili reintroduzioni successive in area mediterranea. Aeger JM. Bull Yellow Fever Institute 1902; 3: 1–2 Nel corso dei secoli XVIII e XIX si sarebbero verificate epidemie di dengue in città portuali del Mediterraneo, tra cui Napoli nel Schaffner F, Mathis A. Lancet Infect Dis 2014; 14: 1271–80 Ae. aegypti era presente negli anni ’50 del secolo scorso in tutti i paesi mediterranei e nei paesi costieri del Mar Nero e del Mar Caspio, al di sotto dei 44° e 30’ di latitudine Nord, per poi scomparire dall’inizio degli anni ’60. L’ultima, sporadica osservazione in Italia risale al 1972 Callot J, Delecolle J-C. Ann Parasitol Hum Comp 1972; 47: 665 Ae.aegypti è oggi assente in Europa occidentale, ma ha ricolonizzato nel 2008 le coste del Mar Nero Yunicheva YU,et al.Med Parazitol Parazit Bol 2008; 3: 40–43 Ae. aegypti era presente negli anni ’50 del secolo scorso in tutti i paesi mediterranei e nei paesi costieri del Mar Nero e del Mar Caspio, al di sotto dei 44° e 30’ di latitudine Nord, per poi scomparire dall’inizio degli anni ’60. L’ultima, sporadica osservazione in Italia risale al 1972 Callot J, Delecolle J-C. Ann Parasitol Hum Comp 1972; 47: 665 Ae.aegypti è oggi assente in Europa occidentale, ma ha ricolonizzato nel 2008 le coste del Mar Nero Yunicheva YU,et al.Med Parazitol Parazit Bol 2008; 3: 40–43

Una lezione da Madeira Ae.aegypti è stata reintrodotta almeno dal 2004 l’isola di Madera (Portogallo) Almeida APG, et al. Euro Surveill 2007; 12: E Nel 2012 sono stati registrati 2144 casi di dengue, 122 dei quali ospedalizzati Bhatt S, et al. Nature 2013; 496:504. Responsabile un virus del sierotipo1, proveniente dal Sud America. Alves MJ, et al. Euro Surveill. 2013; 18:pii:20398 Ae.aegypti è stata reintrodotta almeno dal 2004 l’isola di Madera (Portogallo) Almeida APG, et al. Euro Surveill 2007; 12: E Nel 2012 sono stati registrati 2144 casi di dengue, 122 dei quali ospedalizzati Bhatt S, et al. Nature 2013; 496:504. Responsabile un virus del sierotipo1, proveniente dal Sud America. Alves MJ, et al. Euro Surveill. 2013; 18:pii:20398 Probabile anche una recente reintroduzione del vettore dal Sud America a partire da una ristrettissima popolazione fondante.Seixas G, et al. Mem Inst Oswaldo Cruz, 2013; 108 (S1): 3-10 Grazie per l’attenzione

West Nile Virus: animali serbatoio Isolato in vari uccelli selvatici, in specie acquatiche e terrestri. I Passeriformes (>5000 specie!) sviluppano una viremia sufficiente alla trasmissione mediante vettore. Molti di essi sono resistenti all’infezione (si infettano ma non muoiono) In altri (ad esempio in molti corvidi) il virus causa una malattia letale (specie sentinella). Isolato in vari uccelli selvatici, in specie acquatiche e terrestri. I Passeriformes (>5000 specie!) sviluppano una viremia sufficiente alla trasmissione mediante vettore. Molti di essi sono resistenti all’infezione (si infettano ma non muoiono) In altri (ad esempio in molti corvidi) il virus causa una malattia letale (specie sentinella). Passer domesticus Corvus brachyrhynchos Turdus migratorius Il ruolo di una specie aviaria come amplificatore dell’infezione da WNV dipende dalla numerosità di individui della stessadisponibili nell’area e dalle preferenze manifestate dal vettore La possibilità di trasmissione all’uomo dipende dal’attitudine del vettore a nutrirsi, e dalla frequenza con cui il vettore si nutre, di sangue umano Il ruolo di una specie aviaria come amplificatore dell’infezione da WNV dipende dalla numerosità di individui della stessadisponibili nell’area e dalle preferenze manifestate dal vettore La possibilità di trasmissione all’uomo dipende dal’attitudine del vettore a nutrirsi, e dalla frequenza con cui il vettore si nutre, di sangue umano

Il più importante evento della storia dell’umanità Una stima aggiornata al 2002 indica i 106 miliardi gli esseri umani vissuti sulla terra dalla stabilizzazione di H.sapiens come specie. Nel 2002, quindi, era vivente il 6% degli esseri umani che hanno in tutti i tempi calcato il suolo del pianeta.

Montpellier, settembre- ottobre/2014 In October 2014, an outbreak of 12 chikungunya cases, 11 confirmed and 1 probable, was detected in Montpellier, a town in the south of France colonised by Ae.albopictus since A case returning from Cameroon living was identified as the primary case. The epidemic was due to an East Central South African (ECSA) strain. In October 2014, an outbreak of 12 chikungunya cases, 11 confirmed and 1 probable, was detected in Montpellier, a town in the south of France colonised by Ae.albopictus since A case returning from Cameroon living was identified as the primary case. The epidemic was due to an East Central South African (ECSA) strain. Delisle et al. Euro Surveill. 2015;20: pii= 21108

Chikungunya, Spain On 3 August 2015, WHO was notified of a case of chikungunya virus infection in the city of Gandia, Valencian Community. This is the first time that an individual with no history of travel to a chikungunya-endemic area has tested positive for the disease in Spain. On 3 August 2015, WHO was notified of a case of chikungunya virus infection in the city of Gandia, Valencian Community. This is the first time that an individual with no history of travel to a chikungunya-endemic area has tested positive for the disease in Spain. Weekly Epid Rec 2015, 90, 409–420 Ma….il caso si è rivelato un falso positivo e tutti i 21 casi (!) di chikungunya riportati nella Comunità Valenciana nel 2015 sono risultati di importazione da aree endemiche

Ebola vaccines Two candidate vaccines have clinical-grade vials available for phase 1 pre-licensure clinical trials. cAd3-ZEBOV has been developed by GSK in collaboration with the US NIAID. It uses a chimpanzee-derived adenovirus vector with an Ebola virus gene inserted. rVSV-ZEBOV was developed by the Public Health Agency of Canada in Winnipeg. The license for commercialization of the Canadian vaccine is held by an American company, the NewLink Genetics company. The vaccine uses an attenuated or weakened vesicular stomatitis virus; one of its genes has been replaced by an Ebola virus gene Two candidate vaccines have clinical-grade vials available for phase 1 pre-licensure clinical trials. cAd3-ZEBOV has been developed by GSK in collaboration with the US NIAID. It uses a chimpanzee-derived adenovirus vector with an Ebola virus gene inserted. rVSV-ZEBOV was developed by the Public Health Agency of Canada in Winnipeg. The license for commercialization of the Canadian vaccine is held by an American company, the NewLink Genetics company. The vaccine uses an attenuated or weakened vesicular stomatitis virus; one of its genes has been replaced by an Ebola virus gene

Tra pipistrelli e dromedari Isolata una sequenza parziale di MERS CoV in un campione fecale di 1/29 esemplari di Taphozus perforatus catturati in Egitto (tasso di infezione 3.5%; 95%CI 0-20, molto inferiore rispetto a quello di SARS CoV % -osservato nei rinolofidi in Cina) Memish et al. EID 2013; 19: MERS CoV circolerebbe nei dromedari in Arabia Saudita almeno dal 1992 Alagaili et al.mBio 2014; 5: e Dimostrata la trasmissione diretta dal dromedario al proprietario Azhar et al. NEJM 2014; 370: 2499–2505 Non chiarito invece un possibile ruolo di animali serbatoio di pecore, capre, bovini, roditori Isolata una sequenza parziale di MERS CoV in un campione fecale di 1/29 esemplari di Taphozus perforatus catturati in Egitto (tasso di infezione 3.5%; 95%CI 0-20, molto inferiore rispetto a quello di SARS CoV % -osservato nei rinolofidi in Cina) Memish et al. EID 2013; 19: MERS CoV circolerebbe nei dromedari in Arabia Saudita almeno dal 1992 Alagaili et al.mBio 2014; 5: e Dimostrata la trasmissione diretta dal dromedario al proprietario Azhar et al. NEJM 2014; 370: 2499–2505 Non chiarito invece un possibile ruolo di animali serbatoio di pecore, capre, bovini, roditori ? A survey of 335 dromedary camels in Kenya, representing nine herds in Laikipia County, showed a high seroprevalence (46.9%, range 14.3%– 82.9%) to MERS-CoV antibodies. Deem et al PLoS ONE 10(10): e A survey of 335 dromedary camels in Kenya, representing nine herds in Laikipia County, showed a high seroprevalence (46.9%, range 14.3%– 82.9%) to MERS-CoV antibodies. Deem et al PLoS ONE 10(10): e