Le fonti storiche
La classificazione delle fonti (1) Una prima distinzione delle fonti è tra: materiali (vasi, affreschi, monete…); scritte (papiri, lettere, testi letterari, registrazioni di dati…); orali (audioregistrazioni, videoregistrazioni, canzoni popolari…).
Le classificazioni delle fonti (2) Le fonti sono anche distinte in: primarie o dirette, se documentano direttamente, o secondarie o indirette, se documentano indirettamente; ma la distinzione non sempre può essere acriticamente e automaticamente accettata es.: un’iscrizione su un monumento pubblico può essere fonte diretta per i dati cronologici e biometrici, ma indiretta se trasmette informazioni complesse su vari periodi storici manipolate a fine propagandistico.
Fonti primarie Si definiscono primarie le fonti costituite da tracce dirette e contemporanee di una presenza o di una attività umana che siano importanti ai fini della ricostruzione storica.
Tipologie di fonti primarie Sono primarie le fonti materiali, che ci restituiscono gli oggetti d'uso e tutti gli elementi concreti che ci consentono di risalire agli usi di una civiltà; sono primarie anche le fonti orali che ci restituiscono la testimonianza di chi ha partecipato ad un evento; tra le fonti scritte sono primarie quelle che derivano dal fatto storico in modo immediato: un’iscrizione, un discorso politico, la relazione di un diplomatico, la sentenza di un giudice, una mappa catastale, un contratto economico, una lettera; con l'invenzione della stampa si aggiungono i periodici e ora anche i siti internet.
Fonti secondarie Si definiscono secondarie le fonti costituite da opere storiografiche che risultano da un lavoro condotto su fonti, primarie o secondarie.
Tipologie di fonti secondarie In altre parole sono fonti secondarie le opere storiografiche (quando uno storico intraprende una ricerca indirizza il suo lavoro sia sulle fonti primarie, sia sulla storiografia, cioè sulle fonti secondarie che già si sono occupate del problema storico fonte della sua ricerca) la letteratura quando contiene informazioni storiche NB: Una fonte primaria non è, automaticamente, più autoritaria o accurata di una fonte secondaria. Le fonti secondarie sono spesso soggette a revisioni paritarie, sono ben documentate e sono spesso pubblicate attraverso istituti dove l'accuratezza metodologica è importante per la carriera futura e la reputazione dell'autore.
La classificazioni delle fonti (3) Un’ulteriore distinzione delle fonti scritte è tra intenzionali (scritte per essere lette) e involontarie (come i documenti amministrativi ed economici o le disposizioni politiche e militari…). Una distinzione simile è quella dello storico polacco Jerzy Topolski, che parla di fonti indirizzate (quelle che presentano un’ideologia e che quindi vanno interpretate con più attenzione) e non indirizzate (quelle che non sono condizionate da alcuna ideologia).
Le fonti per la storia antica La storia antica non dispone della ricchezza di materiale documentario delle altre epoche. Lo storico deve utilizzare tutto quello che ha senza potersi permettere scelte. Gran parte della documentazione è di tipo secondario e va sempre filtrata. Le fonti primarie presentano spesso molti problemi di datazione e di interpretazione.
Le tipologie documentali per la storia antica Fonti letterarie storiografiche non storiografiche (biografie, orazioni, opere geografiche …) Fonti epigrafiche Fonti numismatiche Fonti papirologiche Fonti archeologiche Fonti iconografiche
Storia antica: fonti letterarie Utili solo per le epoche più recenti, quando la scrittura è forma consolidata di comunicazione. Per le epoche più antiche, preistoriche (non è nota ancora la scrittura) e protostoriche (la scrittura è nota a pochi), le fonti sono quasi unicamente archeologiche. Es. sull’Italia preromana si sa ciò che documenta l’archeologia o ciò che ne hanno scritto i greci o i romani.
Storia antica: le fonti letterarie storiografiche La storiografia ha fine referenziale e informativo, ma risente delle ideologie dominanti e della visione del mondo dell’autore. Es. su molti imperatori romani abbiamo esclusivamente opere di storici di ceto senatorio, ostili ai principes e quindi propensi a metterli comunque in cattiva luce.
Storia antica: le fonti letterarie non storiografiche Le opere non storiografiche non hanno fine referenziale e spesso piegano la realtà dei fatti agli scopi del testo. Es. la biografia può avere il compito di esaltare un personaggio presentandolo come paradigma di virtù, enfatizzando e mitizzando gli eventi della sua vita.
Storia antica: l’epigrafia Le iscrizioni greche documentano soprattutto la vita civile e sono di tipo amministrativo o onorifico. Es.: decreti di conferimento di cittadinanza, sigle di patti, relazioni di prossenìa (ospitalità) tra famiglie di città diverse. Molte iscrizioni romane sono funerarie e documentano la storia delle persone. Si tratta comunque sempre di informazioni limitate.
Storia antica: la numismatica Le monete danno informazioni: sul materiale che ne compone la lega; sulla circolazione commerciale in base ai luoghi di ritrovamento; sulla datazione di un sito archeologico; su chi le ha emesse; sul mondo di valori della classe dirigente attraverso i temi delle raffigurazioni.
Storia antica: la papirologia Si occupa dell’interpretazione dei papiri in lingua greca, latina, copta e araba che si sono conservati in condizioni di temperatura e umidità eccezionali nelle depressioni del Sahara. Offre indicazioni geograficamente limitate e quasi unicamente di tipo amministrativo sulla gestione, molto particolare, dell’Egitto in epoca ellenistica e romana.
Storia antica: le fonti archeologiche Lo scavo archeologico fornisce soprattutto informazioni su: la vita materiale; le tecniche costruttive e abitative; il culto dei morti. L’archeologo fornisce i materiali di studio all’epigrafista, al numismatico, al papirologo e allo storico dell’arte.
Storia antica: le fonti iconografiche Le opere d’arte possono essere fonti storiche in quanto: esprimono la visione del mondo di un artista e di un’epoca; contengono raffigurazioni di ambienti e persone. La loro finalità principalmente estetica, comunque, richiede sempre la massima attenzione da parte dello storico.
Storia medievale: le fonti Le fonti della storia medievale sono più o meno le stesse di quella antica. Si aggiungono le fonti archivistiche e diventano più ricche e importanti quelle iconografiche.
Fonti per la storia medievale: l’archivistica e la diplomatica Nel medioevo si aggiungono le fonti archivistiche: infatti, prima nei centri religiosi (pievi e monasteri), poi nelle città, cominciano a essere conservate raccolte di documenti pubblici e privati. L’archivista necessita della stretta collaborazione del paleografo per la lettura delle grafie dei documenti e del diplomatico per accertarne l’autenticità.