1 La cooperazione e lo sviluppo territoriale Giussani Alessandro.

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Transcript della presentazione:

1 La cooperazione e lo sviluppo territoriale Giussani Alessandro

2 I favolosi anni ’60 le Cooperative di Solidarietà Sociale “cooperare non più per servirsi ma per servire” “centro di primo ascolto e coinvolgimento”

3 Le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini attraverso: a) la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi; b) lo svolgimento di attività diverse - agricole, industriali, commerciali o di servizi - finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. l. 381/91 – art.1

4 24 ottobre 1844 Società dei Probi Pionieri di Rochdale «Lo scopo e il programma di questa società è quello di adottare provvedimenti per assicurare benessere materiale e migliorare le condizioni familiari e sociali dei suoi soci, costituendo un capitale di una sterlina per ogni azione per poter dare attuazione ai seguenti piani: «La creazione di un magazzino per la vendita di derrate, abiti, ecc. «La costruzione o l’acquisto di un certo numero di case ove possano dimorare i soci, che desiderano aiutarsi vicendevolmente per migliorare la loro condizione familiare e sociale. Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

5 24 ottobre 1844 Società dei Probi Pionieri di Rochdale «La fabbricazione di quegli articoli che la società riterrà opportuni, per dare lavoro ai soci disoccupati o per aiutare coloro che soffrono in seguito a ripetute riduzioni dei salari. « A maggior vantaggio e sicurezza dei suoi soci, la società acquisterà o affitterà una o più proprietà fondiarie che saranno coltivate dai soci disoccupati o il cui lavoro è mal retribuito».. Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

6 24 ottobre 1844 Società dei Probi Pionieri di Rochdale «Appena sarà possibile, la società si occuperà di regolare i poteri della produzione, della distribuzione e della direzione o, in altri termini, di fondare una colonia che viva coi propri mezzi per gli interessi comuni o di aiutare altre società per la fondazione di consimili colonie». Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

7 COLLABORAZIONE

8

9 COOPERAZIONE “Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quel altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.” A. Schopenhauer - Parerga e Paralipomena (libro 2, cap. 31; “Paragoni, parabole e favole”) Citato da S.Freud in “Psicologia delle masse e analisi dell’io”.

10 Morale della storia Il rapporto più importante non è quello con una persona perfetta, ma quello dove ognuno impara a convivere con i difetti dell’altro e riesce a vedere e ammirare le sue qualità

11 Incontro tra LIBERTA’ ADULTE che CREANO LEGAMI perché ti riconosci nell’altro e declini nella relazione di tutte le 6 persone (IO – TU – EGLI – NOI – VOI – ESSI)

12 SERVIRE BERAKAH NAMASTE’ OIKOS KOINE SAN MARTINO SIMBOLO ……..

13 LA COOPERAZIONE IN EUROPA La cooperazione moderna nasce in Europa nella seconda metà del In quegli anni la rivoluzione industriale aveva fatto sorgere le fabbriche e molti contadini, abbandonate le campagne, erano diventati operai, andando a vivere nelle città industriali. Le condizioni di lavoro erano durissime con ambienti di lavoro nocivi e salari da fame

14 Mutualismo nell’agire economico 1844 nasce la cooperazione Alto costo della vita nei centri urbaniCooperative di CONSUMO Difficoltà di accesso al creditoCasse di Credito Cooperativo Economie di scala e potere sulla determinazione dei prezzi di vendita Cooperative AGRICOLE Disoccupazione o sfruttamento o tradizione artigianale da continuare Cooperative di PRODUZIONE E LAVORO Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

15 Una moltitudine di realtà…”imprenditive”… (alcune fin dal ‘400) Famiglia patriarcale (condivisione) Confraternite e Società “religiose” (indigenza) Monte dei Paschi (accesso al credito “a breve”) Casse di Risparmio (patrimonializzare) Opere Pie (sussidi e servizi) 1880 – Società di Mutuo Soccorso Mutualismo tra lavoratori a tutela per la vecchiaia, disoccupazione, malattia, infortunio, decesso Da professionali a territoriali !!! 1878 – Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

16 Il “privato” (proprietà privata, talenti privati, patrimoni privati, impegni privati, organizzazioni economiche e sociali private) assume una particolare funzione pubblica:  risponde a bisogni di base (sopravvivenza, cura, dignità personale, …)  concorre alla produzione di beni comuni (inclusione sociale, sviluppo di appartenenze, tessuto di relazioni, dialogo tra diversità, costituzione di capitale sociale, costruzione di cultura, equilibrio di diritti e responsabilità, …) e quindi allo sviluppo di comunità Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

17  costruisce relazioni “non indipendentemete dal valore della persona”…antidoto ad una privatezza che pensa possibile agire indipendentemente dalle altre persone e dal “valore-persona”  agisce una sorta di genitorialità istituzionale (essere luogo e tempo di accompagnamento del cittadino, di ogni cittadino ad assumersi i propri doveri di partecipazione responsabile, a cogliere il senso della “polis”, ad esprimere la propria libertà e la propria carica innovativa assumendo consapevolmente e responsabilmente la storia e la cultura di quella comunità…in una dimensione al contempo individuale e sociale…privata e pubblica…pre-politica che informa le strutture sociali, economiche, ecc.). Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

18  Ponendosi come organizzazioni intermedie a servizio di una società di mezzo (luogo del capitale sociale): tra impresa e sociale, tra dono e scambio, tra privato e pubblico, tra diritti e responsabilità, tra nuove e vecchie generazioni, tra sicurezza e libertà, tra locale e globale, tra culture diverse…Organizzazioni impegnate storicamente e quotidianamente a far cogliere gli uni agli altri le diverse ragioni, a “portarsi dentro” le reciproche fragilità. Organizzazioni capaci di prossimità, di territorializzazione, di personalizzazione, di integrazione, di “costruzione di pezzettini di mondo” (perché attivano percorsi di cambiamento veri, che tengono insieme “diversi”, incontrando e facendo incontrare persone e vivendo la prossimità = sussidiarietà) Una sussidiarietà che supera il concetto ottocentesco di sussidio (di assistenza, di beneficienza o anche di mutualità corporativa) Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

19  Sulla identità e sui valori  Sullo sviluppo di coesione sociale e di comunità  Il paradigma della fragilità  Logiche economico-sociale di moltiplicazione e non solo di somma  Etica della vita ed etica sociale interconnesse strettamente  Mutualizzare i bisogni e responsabilizzare i desideri  Agire la propria funzione pubblica  Progettualità di medio-lungo periodo  Capacità di coinvolgere non cooperative IL CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO

Prima Cooperativa di Consumo in Italia/Piemonte 1908 n Cooperative nella Lega delle cooperative 1947 Costituzione Italiana – art. 45 La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. Le legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

21 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE I “probi pionieri di Rochdale” gettarono le basi della moderna cooperazione, fondata su principi come: –La solidarietà; –La libera adesione; –L’uguaglianza tra i soci (un voto a testa); –Controllo democratico; –Neutralità politica; –Diffusione e formazione cooperativa

22 Lo scopo principale di qualsiasi cooperativa è il miglioramento morale ed economico dei propri aderenti Attività sociale priva di fini speculativi, con precisa caratteristiche di mutualità, cioè di aiuto e di servizio ai soci Impresa con fini sociali e morali oltre che economici. La mutualità I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE

23 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE La cooperazione è riconosciuta anche nella Costituzione della Repubblica Italiana che all’art. 45 recita: “La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento, con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità” La mutualità

24 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE La cooperativa non viene costituita per remunerare il capitale dei soci, ma per raggiungere uno scopo di servizio e di reciproco aiuto fra i soci. Il capitale sociale ha un puro scopo strumentale, è uno dei mezzi per mettere in grado la cooperativa di raggiungere le finalità dello statuto Il capitale come strumento

25 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE Il socio della cooperativa vale come singola persona, indipendentemente dalla quantità di capitale versato. La partecipazione dei soci alla vita dell’impresa è una delle regole fondamentali dell’ordinamento cooperativo. La partecipazione e la centralità dell’uomo

26 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE Nella cooperativa è necessario assumersi responsabilità, alle quali bisogna fare fronte con spirito di solidarietà. Lo spirito di solidarietà si ritrova in tutte le cooperative, a partire dalle prime cooperative trentine, il cui motto era “Uno per tutti e tutti per uno”. Responsabilità nella solidarietà

27 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE La cooperazione… “ha la fierezza di provvedere ai bisogni propri, con i propri mezzi” ciascuno attraverso essa, può diventare “padrone di sé stesso e cercare la liberazione non solo per sé, ma per gli altri e a mezzo di altri “ Charles Gide ( ) Professore alla facoltà di diritto di Parigi, dirigente storico del movimento cooperativo francese L’autogestione

28 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE La cooperazione è un moto di trasformazione che si fonda sull’impegno personale associato… La cooperazione investe tutti i ceti sociali e ora si incardina anche sulle nuove professioni, dando orizzonti ideali e realizzativi a un moto solidaristico che è parte integrante del respiro civile delle società umane… …è il lavoro continuo per diminuire le imperfezioni dei mercati, della politica, della stessa statualità inverando una reale e orizzontale sussidiarietà che si fondi sulla cristallizzazione pratica di grandi ideali… G. Sapelli, Coop – Il futuro dell’impresa cooperativa, 2006 Einaudi - Torino

29 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE Le decisioni importanti vengono sempre prese alla base e cioè all’assemblea dei soci, che è l’organo sovrano. Al Consiglio di Amministrazione spetta il compito di metterle in pratica, sotto il controllo del collegio sindacale o del revisore dei conti. L’amministrazione democratica

30 I “PRINCIPI” DELLA COOPERAZIONE Tra i principi dei cooperatori di Rochdale, nel 1844, si ritrova lo sviluppo dell’educazione e della formazione cooperativa “La cooperazione…educa alla democrazia, nel senso della uguaglianza e della illimitatezza delle responsabilità…il socio di cooperativa incomincia a far pratica di bilanci e sente la responsabilità di una amministrazione e di un bilancio…” Alcide De Gasperi- La cooperazione Trentina n. 7 del 1950 La formazione cooperativa

31 CARATTERISTICHE COMUNI DELLA COOPERAZIONE TRADIZIONALE La dichiarazione di identità cooperativa approvata dal XXXI Congresso dell’Alleanza Cooperativa Internazionale (1) Manchester, 1995 “Statement on the Co-operative Identity ” è un’impresa è un’impresa; è un’associazione autonoma di persone che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri comuni bisogni e aspirazioni economiche, sociali e culturali, attraverso la creazione di una impresa di proprietà comune e democraticamente controllata. DEF. di COOPERATIVA: (1) Fondata nel 1895, a Londra

32 Le cooperative si fondano sui valori della iniziativa individuale (auto-aiuto), dell’auto-responsabilità, della democrazia, dell’uguaglianza, dell’equità e solidarietà. Fedeli allo spirito dei propri padri fondatori, i soci delle cooperative credono nei valori etici dell’onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale e del prendersi cura degli altri. Valori : Principi: I principi cooperativi sono linee guida con cui le cooperative mettono in pratica i propri valori.

33 Le cooperative sono organizzazioni volontarie, aperte a tutte le persone in grado di utilizzarne i servizi e disposti ad accettare le responsabilità connesse all’adesione, senza alcuna discriminazione di genere, sociale, razziale, politica o religiosa. 1° - Adesione aperta e volontaria 2° - Controllo democratico da parte dei soci Le cooperative sono organizzazioni democratiche, controllate dai propri soci che partecipano attivamente alla definizione delle politiche e all’assunzione delle relative decisioni. Gli uomini e le donne al servizio in quanto rappresentanti eletti sono responsabili verso la base sociale. Nelle cooperative di primo grado, i soci hanno gli stesso diritti di voto (un socio, un voto), e anche le cooperative di altro grado sono ugualmente organizzate in modo democratico.

34 I soci contribuiscono equamente al capitale delle proprie cooperative e lo controllano democraticamente. Almeno una parte di questo capitale è, di norma, proprietà comune della cooperativa. I soci, di norma, percepiscono un eventuale limitato compenso sul capitale sottoscritto come condizione per l’adesione. I soci destinano gli utili ad alcuni o a tutti i seguenti scopi:  sviluppo della cooperativa, possibilmente creando delle riserve, parte delle quali almeno dovrebbero essere indivisibili;  erogazione di benefici per i soci in proporzione alle loro transazioni con la cooperativa stessa,  sostegno ad altre attività approvate dalla base sociale 3° - Partecipazione economica dei soci 4° - Autonomia e indipendenza Le cooperative sono organizzazioni autonome, di auto-aiuto, controllate dai soci. Nel caso in cui esse sottoscrivano accordi con altre organizzazioni, incluso i governi, o raccolgano capitale da fonti esterne, fanno ciò a condizioni che assicurano il controllo democratico da parte dei soci e il mantenimento della autonomia della cooperativa stessa.

35 Le cooperative provvedono alla educazione e alla formazione dei propri soci, rappresentanti eletti, managers e dipendenti, in modo che questi siano in grado di contribuire effettivamente ed efficacemente allo sviluppo della propria cooperativa. Le cooperative informano l’opinione pubblica, particolarmente i giovani e gli opinionisti di maggiore fama, sulla natura e i benefici della cooperazione 5° - Educazione, formazione ed informazione 6° - Cooperazione tra cooperative Le cooperative servono i propri soci nel modo più efficiente e rafforzano il movimento cooperativo lavorando insieme, attraverso strutture locali e nazionali, regionali ed internazionale

36 Le cooperative lavorano per uno sviluppo durevole e sostenibile delle proprie comunità attraverso politiche approvate dai propri soci. 7° - Interesse verso la comunità

37 I favolosi anni ’60 – le Cooperative di Solidarietà Sociale “cooperare non più per servirsi ma per servire” Governare il cambiamento: carità come giustizia sociale – politica come partecipazione/funzione pubblica diffusa Disagio come “essere meno”: come risposta ad un contesto minaccioso prima che come deprivazione (diversamente abili e non meno abili) Centralità del “lavoro”: inclusione lavorativa di fasce deboli Imprendere con continuità, flessibilità, centralità della persona adeguate risposte a bisogni sociali sempre nuovi Servizi sociali + volontariato + cooperazione = cooperazione di solidarietà sociale Professionisti, giovani, anziani, volontari, obiettori, alpini, laici e preti… Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

38 23 gennaio 1963 – Roè Volciano (BS) Cooperativa S. GIUSEPPE (di assistenza e solidarietà sociale) Impegnata non tanto a perseguire uno scopo mutualistico tra soci, quanto piuttosto a fornire sostegno «a chi ha bisogno di aiuto, non soltanto con chi ha meno, ma soprattutto con chi meno è». Composta contemporaneamente da chi intendeva compiere un’azione di volontariato, da lavoratori che erano in tutto o in parte retribuiti e infine da chi, dell’intervento offerto era beneficiario. Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

39 I favolosi anni ’60 – le Cooperative di Solidarietà Sociale “cooperare non più per servirsi ma per servire” Comportamenti conseguenti Mutualità allargata Piccola dimensione e radicamento territoriale Specializzazione e professionalizzazione Continuità, organizzazione e volontariato Centralità della persona e innovazione Funzione “pubblica” Crescita come per il campo di fragole Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica

40 Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Evoluzione storica Le RETI CONSORTILI 1983 Sol.Co. Brescia (territorialità, intersettorialità, promozione innovativa, progetto Pegaso) 1987 Cgm (una impresa rete che si sviluppo in modo consapevole, secondo un progetto definito, ed è caratterizzata ad un tempo dall’autonomia dei diversi soggetti e dalla loro rilevante integrazione, rinforzata e garantita da vincoli societari specifici – funzioni a tre livelli: cooperativa, consorzio territoriale, consorzio nazionale)

41 L.381/ La cooperativa sociale è un’impresa privata senza scopo di lucro finalizzata “alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini” Persegue gli interessi generali della comunità Ha vincoli economici, ma finalità sociali (nonprofit) E’ spesso multi - stakeholder cioè cogestita da lavoratori, volontari e fruitori Legge 381/91 Produce servizi sociali (tipo A) e gestisce l’inserimento lavorativo (tipo B) Cooperativa Sociale – Impresa di comunità Identità della Cooperazione Sociale

42 SI DISTINGUE DALL’IMPRESA DI CAPITALI: obiettivo nell’obiettivo (non il profitto, ma il soddisfacimento di un determinato bisogno dei soci); composizione nella composizione ( c’è sempre bisogno di più soci che condividono l’obiettivo); attività nell’attività: non qualsiasi attività per ottenere un utile, ma quella in grado di soddisfare il bisogno che ha portato a costituire l’impresa cooperativa; LA FORMA GIURIDICA DELLA COOPERAZIONE. PERCHE’?

43 La nascita della cooperazione sociale italiana NATURA IMPRENDITORIALE + SOLIDARIETA’ La cooperativa poteva essere un’organizzazione capace di: OFFRIRE SOLIDARIETA’ FINALITA’ DI PRODUZIONE + Ciò determina:

44 Perché nascono? LE COOPERATIVE SOCIALI stabilità movimenti di volontariato Per dare stabilità a gruppi poco più che informali, a movimenti di volontariato, a realizzazioni della società civile che si era organizzata autonomamente per dare risposta ai nuovi bisogni a cui né lo Stato né il settore for profit erano in grado di far fronte. continuità 1)danno continuità all’offerta di servizi socio-assistenziali; forma imprenditoriale 2)permettono di organizzare in forma imprenditoriale la loro erogazione; Che caratteristiche hanno?

45 Ricompone sotto uno stesso tetto aspetti inconciliabili, l’impresa + la solidarietà, non per perseguire il profitto ma l’interesse generale della comunità La cooperazione sociale mette in crisi la stessa cooperazione tradizionale Non persegue l’interesse dei soci ma dell’intera comunità La cooperazione sociale mette in crisi la teoria economica e l’impresa tradizionale Perchè ?