LA PASQUA A CAMPAGNA Classi IA-IIA-IB-IIB-IC -IIC.

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Transcript della presentazione:

LA PASQUA A CAMPAGNA Classi IA-IIA-IB-IIB-IC -IIC

LE TRADIZIONI DELLA SETTIMANA SANTA Il ciclo delle commemorazioni pasquali inizia con il Mercoledì delle Sacre Ceneri, segue la Quaresima, segnata dalle Domeniche di Quaresima, la Domenica delle Palme, in cui si portano in chiesa le palme e i rametti di ulivo da benedire; altre commemorazioni legate alla Settimana Santa sono il Giovedì Santo, che conclude la Quaresima, il venerdì Santo, la Domenica di Pasqua, e il giorno dopo, il Lunedì dell'Angelo, chiamato anche "Pasquetta". Pasqua è la principale festività del Cristianesimo. Essa celebra la resurrezione di Gesù che, secondo le Scritture, è avvenuta nel terzo giorno successivo alla sua morte in croce. La data della Pasqua, variabile di anno in anno secondo i cicli lunari, determina anche la cadenza di altre celebrazioni e tempi liturgici, come la Quaresima e la Pentecoste (50 giorni dopo Pasqua). Pasqua cade sempre di Domenica, giorno della resurrezione di Gesù, e precisamente nella Domenica che segue il plenilunio dell'equinozio primaverile. La data si trova sempre tra il 22 marzo e il 25 aprile. La Settimana Santa è nata per rivivere gli avvenimenti della Passione di Cristo. E' la settimana che chiude la Quaresima e che precede la Pasqua. E' detta anche "Grande Settimana"; ha inizio con la Domenica delle Palme e si conclude con il Triduo Pasquale.

DOMENICA DELLE PALME Campagna conserva scrupolosamente le tradizioni dei suggestivi riti pasquali che si svolgono durante la Settimana Santa. Domenica delle Palme: nella mattinata inizia la benedizione delle Palme e degli Ulivi, oggi molto più elaborate e decorate, mentre un tempo si trattava di semplici rami d'ulivo, a cui i bambini più fortunati potevano legare, con del filo di cotone, qualche caramella o cioccolatino, abbellendoli con alcuni fiocchetti. Durante la settimana Santa c’era anche l’usanza della benedizione delle case. In questa settimana il Sacerdote,seguito dal fedele chierichetto, arrivava nelle case munito di aspersorio e acqua Santa, e seguito da tutta la famiglia,visitava le stanze dell’abitazione, impartendo la sacra benedizione.A volte si ringraziava il sacerdote,regalando delle uova fresche, che si depositavano nel «panariello» portato dal chierichetto; al ragazzino spesso non veniva risparmiato qualche scappellotto per aver fatto una frittata lungo le stradine del paese.

GIOVEDI' SANTO - I SEPOLCRI Il Giovedì Santo è suddiviso in due parti distinte. Nella prima parte si svolge la benedizione degli oli e la Messa del Crisma ("Chrisma" è un termine greco che significa "unguento profumato" infatti si tratta di un olio mescolato a balsamo e aromi), Nella seconda parte inizia il Triduo Pasquale con la messa della Cena del Signore che comprende anche il rito della lavanda dei piedi a persone che rappresentano i dodici Apostoli La preparazione del Giovedì Santo, comincia qualche mese prima, nelle abitazioni dei fedeli, con la semina di grano, ceci e lenticchie in piatti rivestiti con dell'ovatta umidificata, messi poi in luoghi bui, senza neanche un filo di luce, perché germoglino, per essere pronti da portare nelle Chiese per l'allestimento dei Santi Sepolcri che, durante la serata e la nottata, tutte le famiglie si recano a visitare. Nel passato, a Campagna, si celebrava la “chiesa ru t'rramot”, cioè si facevano rumori sbattendo le sedie sul pavimento per rappresentare il terremoto seguìto alla morte di Cristo. Poi il Santissimo veniva esposto all'interno del Sepolcro che, durante la serata e la nottata, tutte le famiglie si recavano a visitare.

VIA CRUCIS E PROCESSIONE DEL VENERDI' SANTO Il Venerdì Santo è il primo giorno del triduo pasquale. La Via Crucis del Venerdì Santo, consiste nel passare in processione e nel meditare davanti ad una serie di croci accompagnate dalle immagini che raffigurano gli episodi della Passione. La parola Passione deriva dal latino "Passio, Passionis", che deriva da "Pati", che significa soffrire. Nella religione cristiana la Passione è attribuita al complesso di sofferenze e dei tormenti patiti fino alla morte, sulla croce, da Gesù Cristo. Ed è proprio il Venerdì della Settimana Santa il giorno tradizionalmente considerato della Passione A Campagna, nel crepuscolo serale, si svolge la suggestiva processione del Venerdì Santo con le varie Confraternite e si portano in spalla la bara del Cristo morto seguito dall' l'Addolorata.

TRADIZIONI DEL SABATO SANTO « SPARA ‘A GLORIA» Se per gli adulti la cosa più importante era la partecipazione ai riti religiosi della settimana Santa, che culmina nella domenica di Pasqua, per i bambini invece il momento più atteso e desiderato era il Sabato Santo,e precisamente le ore 12:00. A mezzogiorno infatti «Sparava la Gloria »,cioè tutte le campane del paese risuonavano a festa dopo che erano state in silenzio per la passione di Gesù, questo suono per i fanciulli significava che finalmente potevano assaggiare i dolci preparati per le feste,che fino a quel momento,avevano potuto solo mangiare con gli occhi. Inoltre c’era ancora un altro motivo che rallegrava i ragazzini: mentre risuonavano le campane,ci si doveva trovare nel proprio orto o podere e quando si sentiva lo scampanio si dovevano abbracciare gli alberi di fico e scuoterli con forza gridando : «CAMPAN SUNANN STI FIC SCUTULANN ! Si era convinti, nella semplicità d’animo di quei tempi, che ciò avrebbe aiutato il fico a produrre tanti frutti e salvarsi dagli attacchi dei parassiti.

DOLCI TRADIZIONALI PASQUALI

RICETTE Pastiera r' riso Ingredienti per la frolla: Farina 300 gr-Burro 150 gr-Uovo 1-Tuorli 2 Sale 1 pizzico Buccia di Limone q.b-Zucchero 120 gr Ingredienti per la farcia: Riso 150 gr-Ricotta 300 gr-Zucchero 300 gr- Latte 500 ml- una noce di burro Uova 4-Canditi (cedro e buccia di arancia) 50 gr- Limone 1 - Liquore - Strega un bicchierino- Acqua di fiori d'arancio 3 cucchiai Preparazione Preparate la pastafrolla con tutti gli ingredienti indicati, poi fatela riposare almeno un'ora in frigorifero. Mettete in un pentolino il latte, la buccia di limone, un pizzico di sale e una noce di burro, portate a ebollizione e aggiungete il riso, portatelo a cottura, e a fine cottura metà dello zucchero indicato. Fate raffreddare il riso che non deve diventare colloso ma rimanere piuttosto cremoso, aggiungendo se fosse troppo denso un po' di latte freddo.Lavorate la ricotta con lo zucchero restante, incorporatela poi al composto di riso.Unite alla crema preparata, il liquore Strega, l'aroma d'arancio (o acqua di fiori d'arancio), le uova, tenendo da parte 2 albumi che incorporerete successivamente montati a neve. Stendete la frolla (tenendone da parte un pezzo per la griglia) e rivestiteci uno stampo infarinato e imburrato (26 cm), tenendo i bordi abbastanza alti, versate il composto e cuocete la pastiera di riso in forno già caldo a 170° per circa 1 ora e un quarto, o comunque fino a cottura e doratura. Servite la pastiera di riso spolverizzata di zucchero a velo.

RICETTE Panariell r' raffaiuol Ingredienti per il Pan di Spagna: 8 uova 160 gr di farina gr di zucchero buccia di limone Per decorare: naspro confettini colorati Preparazione Separare i tuorli dalle chiare; sbattere a lungo tuorli e zucchero, finché diventano chiari e spumosi. Unire la buccia grattugiata di limone e la farina poco per volta mescolando delicatamente. Montare gli albumi a neve molto soda e aggiungerli al composto mescolando lentamente dal basso verso l'alto per evitare di smontare le chiare. Infornare a 170° e cuocere per circa 40 minuti. Una volta freddo ricoprire con naspro al limone (se non si è capaci di farlo lo si può comprare già pronto) e mentre è ancora caldo guarnire con i confettini

RICETTE Panariell r' pasta (sarebbe una sorta di Pan brioche) Ingredienti: 500 gr di farina gr di burro (una volta si usava l'olio) 100 gr di zucchero 200 ml di latte 25 gr di lievito di birra 2 uova 1 presa di sale Preparazione In un pentolino scaldate il latte e scioglietevi il lievito di birra. In una ciotola disponete la farina a fontana e versate lo zucchero le 2 uova, il sale e il burro a tocchetti. Versate il composto di latte e lievito e amalgamate tutti gli ingredienti. Formate una palla e mettetela a lievitare in una ciotola coperta con un canovaccio per 1 ora e mezza circa o finchè non sarà raddoppiata di volume; Trascorso il tempo necessario date all’impasto la forma che desiderate ( di solito si fa un rotolo che poi si chiude a cerchio o si forma una treccia con tre rotoli più piccoli), mettete nello stampo e lasciate lievitare ancora per un paio d’ore; Mettete in forno a 180° per circa 40 minuti; fate raffreddare. Di solito si mangia bagnando le fette con del Marsala

RICETTE Pizza r' crema Ingredienti per la sfoglia: 400 gr di farina 00 Una tazzina di olio 50 gr di zucchero Vermouth q.b. Ingredienti per la crema: Latte 1 litro 4 tuorli Buccia tagliata a spirale di un grosso limone 4 cucchiai di farina 8 cucchiai rasi di zucchero Preparazione In una pentola mescolare zucchero e farina e unire una tazzina di latte; aggiungere i tuorli sempre mescolando,finché diventa tutto omogeneo, e poi tutto il restante latte. Lavare e asciugare il limone, ritagliare la scorza e unirla al latte. Cuocere a fuoco dolce, continuando a girare. Appena addensa eliminare la buccia, e far raffreddare. Preparare la pasta mescolando gli ingredienti indicati (la consistenza dovrà essere come la pasta della pizza). Tirare la sfoglia molto sottile e rivestire una teglia imburrata e infarinata; versarci la crema, livellarla con un cucchiaio e ricoprire con strisce ricavate dalla pasta avanzata (tipo quelle della crostata). Cuocere finché sulla superficie si formano piccole macchie brune. *Questo tipo di sfoglia una volta si usava anche per la pastiera di riso

PROVERBI SULLA PASQUA Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi". Cioè durante le feste di Natale si sta con i parenti mentre a Pasqua, complice il bel tempo, si fa una gita o una vacanza. "Contento come una Pasqua" Si dice di qualcuno molto è felice. "Vuole far venire la Pasqua in maggio" Si dice di chi vuole fare cose impossibili da realizzare. "Lungo come la Quaresima" Si dice di qualcosa, un evento e un discorso, esageratamente lungo e sproporzionato.

LEGGENDE SULLA PASQUA A Pasqua c'è la tradizione di colorare e decorare le uova. Una leggenda può spiegarci il perchè. Maria Maddalena era una delle donne che erano andate al sepolcro di Gesù, ma l'aveva trovato vuoto. Allora corse alla casa nella quale erano i discepoli, entrò tutta trafelata e annunciò la straordinaria novità. Pietro, uno dei discepoli, la guardò incredulo e poi disse: "Crederò a quello che dici solo se le uova contenute in quel cestello diverranno rosse."E subito le uova si colorarono di un rosso intenso! La leggenda della passiflora Nei giorni lontani, quando il mondo era tutto nuovo, la primavera fece balzare dalle tenebre verso la luce tutte le piante della Terra, e tutte fiorirono come per incanto. Solo una pianta non udì il richiamo della primavera, e quando finalmente riuscì a rompere la dura zolla la primavera era già lontana... - Fà che anch'io fiorisca, o Signore! - Pregò la piantina. - Tu pure fiorirai - rispose il Signore. - Quando? - chiese con ansia la piccola pianta senza nome. - Un giorno... - e l'occhio di Dio si velò di tristezza. Era ormai passato molto tempo, la primavera anche quell'anno era venuta e al suo tocco le piante del Golgota avevano aperto i loro fiori. Tutte le piante, fuorché la piantina senza nome. Il vento portò l'eco di urla sguaiate, di gemiti, di pianti: un uomo avanzava fra la folla urlante, curvo sotto la croce, aveva il volto sfigurato dal dolore e dal sangue... - Vorrei piangere anch'io come piangono gli uomini - pensò la piantina con un fremito... Gesù in quel momento le passava accanto, e una lacrima mista a sangue cadde sulla piantina pietosa. Subito sbocciò un fiore bizzarro, che portava nella corolla gli strumenti della passione: una corona, un martello, dei chiodi... era la passiflora, il fiore della passione.

La leggenda del salice Gesù saliva verso il Calvario, portando sulle spalle piagate la croce pesante. Sangue e sudore scendevano a rigare il volto santo coronato di spine. Vicino a Lui camminava la Madre, insieme ad altre pie donne. Gli uccellini, al passaggio della triste processione, si rifugiavano, impauriti, tra i rami degli alberi. Ad un tratto - Gesù stramazzò al suolo. Due soldatacci, armati di frusta, si precipitarono su di Lui, allontanando la Madre, che tentava di rialzarlo "Su, muoviti! E tu, donna, stàttene da parte." Gesù tentò di rialzarsi, ma la croce troppo pesante glielo impedì. Era caduto ai piedi di un salice...Cercò inutilmente di aggrapparsi al tronco. Allora l'albero pietoso chinò fino a terra i suoi rami lunghi e sottili perché potesse, afferrandosi ad essi, rialzarsi con minor fatica. Quando Gesù riprese il faticoso cammino, l'albero rimase coi rami pendenti verso terra: perciò fu chiamato «Salice Piangente ». La leggenda del melograno Gesù saliva faticosamente la via del Calvario. Dalla Sua fronte trafitta di spine cadevano gocce di sangue. Gli Apostoli, timorosi, seguivano Gesù da lontano, per non farsi vedere; ed uno di essi, quando il triste corteo era passato, raccoglieva i sassolini arrossati, dal sangue benedetto di Gesù e li metteva in un sacchetto. A sera gli Apostoli si radunarono tutti tristi nel Cenacolo; l'apostolo pietoso trasse di tasca il sacchetto per mostrare ai compagni le reliquie del sangue di Gesù; ma nel sacchetto trovò un frutto nuovo, dalla buccia spessa ed aspra dentro alla quale erano tanti chicchi, rossi come il sangue di Gesù. Era nato il melograno.

La leggenda del pettirosso Gesù era sulla Croce. Le spine della corona che stringeva la fronte si conficcavano nelle sue bianche carni facendo uscir grosse gocce di sangue. Un uccellino, che volava poco distante, vedendo la sofferenza di Gesù, sentì tanta pietà per Lui. Gli si avvicinò con un leggero pispiglio. Cosa, disse l'uccellino? Forse rimproverò gli uomini di essere stati cattivi, forse, rivolse a Gesù tenere parole di consolazione. Poi tentò di portargli aiuto e, col becco tolse alcune di quelle spine che lo torturavano. Le piume dell'uccellino caritatevole si macchiarono di rosso. L'uccellino conservò, come prova di amore, quelle gocce di sangue sul suo cuoricino. Gli uomini vedendolo lo chiamarono «pettirosso». Ancora oggi tutti gli uccellini che appartengono alla famiglia dei pettirossi hanno sul petto qualche piumetta sanguigna.

LE PIANTE DELLA PASQUA Il periodo di Pasqua coincide anche con il ritorno della primavera, quando la natura si veste di tenero verde e le piante ricominciano a fiorire. Alcune di queste rappresentano meglio i simboli della Pasqua. I CHODI DI GAROFANO - Nel linguaggio dei fiori sono considerati il simbolo vegetale dei chiodi che vennero usati per la crocifissione di Gesù Cristo. IL GAROFANO ROSSO -Il rosso è il colore che simboleggia la passione di Gesù Cristo e la leggenda narra che il garofano rosso sia nato dalle lacrime della Madonna, addolorata per la morte di suo figlio Gesù. IL GRANO DI PASQUA - I germogli primaticci di grano rappresentano la resurrezione della natura dopo l'inverno, insieme alla resurrezione di Gesù Cristo. Spesso il grano, dopo essere stato benedetto, viene riportato a casa e fa bella mostra come centrotavola nel pranzo pasquale. LA PALMA - La Palma è tra le piante che rappresentano la Pasqua. Viene ricordata anche con la Domenica delle Palme, il primo gradino della Settimana Santa. I primi cristiani ricordavano l'ingresso di Gesù Cristo in Gerusalemme, sulla groppa dell'asinello, mente la folla lo applaudiva agitando rami di palma. Con le foglie simili ai raggi del sole era il simbolo divino del suo splendore e anche, presso gli antichi Romani, l'emblema della Vittoria, che era chiamata "Dea Palmaris". Sicché, con i rami di palma agitati festosamente, la folla di fedeli acclamava Gesù Messia e Re d'Israele, giunto a liberare il suo popolo. LA PASSIFLORA - Chiamato "fiore della Passione", il suo nome deriva dal fatto che i filamenti del fiore ricordano la corona di spine portata da Gesù Cristo. Nel linguaggio dei fiori la passiflora rappresenta la passione: la leggenda narra che questa pianta raccolse una goccia di sangue di Gesù flagellato sulla croce conservandolo nel proprio calice, infatti, nel fiore sembra che ci siano le spine della corona che aveva cinto il capo del Cristo, i chiodi della croce, la spugna e il martello usato per la crocifissione. IL PIOPPO - La leggenda narra che i soldati romani scelsero il legno di pioppo per fare la croce di Gesù. L'albero fu orgoglioso e drizzò i suoi rami, ma il Signore lo maledì e lo condannò a tremare in eterno ad ogni soffio di vento, che è proprio la caratteristica dell'albero di pioppo. L'ULIVO - L'ulivo celebra e simboleggia la pace sin dall'antichità ed è tra le piante più rappresentative della spiritualità delle festività pasquali. rametti di ulivo che vengono portati in chiesa la Domenica delle Palme, per essere benedetti.