Umberto Saba
La formazione culturale Saba, come Svevo, ha con la cultura italiana un rapporto complesso: nasce a Trieste (1883) quando la città è amministrata dall’Impero Austro-Ungarico; lontananza dal mondo delle avanguardie (Firenze, Milano); fedeltà alle forme letterarie della tradizione italiana (Petrarca, Leopardi … Carducci, Pascoli, D’annunzio …)
La formazione culturale Essere ai confini della cultura italiana gli faceva desiderare di essere compreso e riconosciuto dal maggior numero possibile di italiani come un “poeta nazionale” Far parte della cultura tedesca gli permise di conoscere prima degli italiani opere di autori importanti in lingua tedesca (Freud, Nietzche…)
La formazione culturale Come per Svevo, per Saba fu importante il rapporto con la Psicanalisi (1929-1931), intrapresa per curare la nevrosi, frutto di un’infanzia “difficile” assenza del padre prima infanzia serena, ma interrotta, vissuta con una balia (Peppa Sabaz) rapporto molto complesso con la madre.
Modernità e complessità La più importante raccolta di poesie di Saba, il “Canzoniere” è assieme: apparentemente facile e “arretrata” dal punto di vista della tecnica poetica, che si rifà alla tradizione classica moderna, originale e,a tratti, complessa e difficile, se si va oltre ad una lettura superficiale
Il ruolo della poesia per Saba Contro la poesia-verità dell’800 D’annunzio = poeta vate, dispensatore di verità e superiore all’uomo comunie Contro le tendenze innovatrici del ‘900: Crepuscolari: poesia = espressione della crisi A favore della “poesia onesta”
La “poesia onesta” Il poeta ha il dovere di essere onesto con il lettore, cercando nel proprio io le verità più intime La poesia deve esprimere la radice unificante dell’eros, il principio del piacere (Freud) Il poeta deve registrare la verità profonda e nascosta di ogni essere: egli è “sacerdote dell’eros”
La “poesia onesta” Solo considerando la vita nella sua interezza è possibile ricostruirne le coordinate psichiche, quindi: poesia “narrativa”; ogni poesia è inserita in una trama, alla quale appartengono tutte le altre; il Canzoniere si presenta come un “romanzo autobiografico”; Rifiuto del “frammentismo”.