Raffaella Zucaro CRA - INEA L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità Marcello Mastrorilli CRA - SCA 20 giugno 2015.

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Transcript della presentazione:

Raffaella Zucaro CRA - INEA L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità Marcello Mastrorilli CRA - SCA 20 giugno 2015

CONTENUTO DELLA PRESENTAZIONE Le risorse idriche tra direttiva quadro 2000/60 e politica per lo sviluppo rurale L’irrigazione nel Mediterraneo Il valore dell’irrigazione Il valore delle esternalità prodotte dall’irrigazione Le opportunità e i vincoli per il settore irriguo Considerazioni 2

3 LE RISORSE IDRICHE TRA DIRETTIVA QUADRO ACQUE E POLITICA PER LO SVILUPPO RURALE

L’IRRIGAZIONE NEL MEDITERRANEO 2,4 Mha irrigati, tra i Paesi europei è seconda solo alla Spagna (circa 3 Mha) 19% incidenza della superficie irrigata sulla SAU (quarta dopo Malta, Cipro e Grecia). più del 50% della SAU irrigata è gestita in maniera collettiva (consorzi di bonifica e irrigazione e consorzi di miglioramento fondiario). circa aziende irrigue (2010): riduzione del 15% rispetto al 1982 (50% di riduzione delle aziende agricole in generale ) rispetto ad una riduzione di SAU del 20%, la superficie irrigua si è ridotta di appena l’1%. 4

L’IRRIGAZIONE IN ITALIA prevale la tipologia di prelievo da acque superficiali volumi prelevati a fini irrigui in termini di aziende l’attività irrigua si concentra al Sud (36% delle aziende irrigue nazionali). 5

tendenza verso l’adozione di sistemi di irrigazione più efficienti per il 42% delle aziende e il 40% delle superfici irrigate la sommersione è adottata dal 2% delle aziende e interessa il 9% della superficie irrigata totale le principali colture irrigue sono, oltre al riso, il mais da granella, foraggere avvicendate e mais verde. Seguono agrumi, fruttiferi e le ortive in pieno campo L’IRRIGAZIONE IN ITALIA 6

i Consorzi organizzano le erogazioni attraverso gli esercizi irrigui in relazione ai fabbisogni delle colture praticate e alle condizioni idrologiche del suolo in alcune aree (Veneto e Friuli VG) prevale l’irrigazione senza un esercizio irriguo stabile attraverso l’attingimento dai canali consortili di bonifica i Consorzi percepiscono dagli utenti la contribuenza irrigua a copertura dei costi di gestione L’IRRIGAZIONE IN ITALIA 7

Progetto “Attività di ricerca e supporto tecnico per la definizione di una politica dei costi per l’uso irriguo dell’acqua”, realizzato dall’INEA e finanziato dal MiPAAF Gruppo di lavoro: Gian Marco Dodaro, Marianna Ferrigno, Stefania Luzzi Conti e Raffaella Zucaro (INEA) Massimo Buizza (Consorzio dell’Oglio) Massimo Canali (Consorzio di bonifica Ledra Tagliamento) Francesco Maragon, Antonio Massarutto e Stefania Troiano (Università di Udine) Francesco Marotta (Consorzio di bonifica Destra Sele) Franco Moritto (Consorzio di bonifica Nurra) Paolo Rosato e Lucia Rotaris (Università di Trieste) Giulio Tufarelli (ANBI) Paola Zanetti (Consorzio di bonifica Emilia Centrale) IL VALORE DELL’IRRIGAZIONE 8

IL VALORE ECONOMICO DELL’IRRIGAZIONE In un’analisi svolta con l’Università di Trieste si è stimato il valore dell’irrigazione in rappresentative realtà agricole nazionali a partire dall’effetto prodotto sul valore dei suoli agrari (metodo edonimetrico). La valutazione ha coinvolto tutte le regioni (una provincia rappresentativa per regione) per un totale di 166 regioni agrarie e 1368 comuni e i seguenti dati: valore Agricolo Medio (VAM) (Fonte: Agenzia delle Entrate, 2013); struttura delle attività agricole (VI Censimento Agricoltura, 2010); tipo e fonte di irrigazione (VI Censimento Agricoltura, 2010); caratterizzazione geografica e climatica (ISTAT; Banca Dati Agrometeorologica del CRA-CMA); caratterizzazione economica generale (VI Censimento Agricoltura 2010, Censimento Industria, Commercio e Artigianato, 2011); caratterizzazione demografica (Censimento Popolazione 2011). 9

10 il VAM delle colture più importanti dal punto di vista economico (seminativo, frutteto, orto e prato) si aggira sui 40 mila €/ha. differenza fra irriguo e non irriguo pari a 13,5 mila €/ha. In termini percentuali tale differenza è più elevata al Centro-Sud (60-80%). seminativi è pari a circa il 27% frutteto (+35%) orto (+82%) prati (+48%). IL VALORE ECONOMICO DELL’IRRIGAZIONE

PRINCIPALI RISULTATI l’ irrigazione contribuisce al valore agricolo, e quindi al reddito, di tutte le principali colture a tutte le latitudini l’irrigazione contribuisce alla stabilità del reddito nel tempo, diminuendo il rischio economico a livello di impresa agricola l’irrigazione è essenziale per la sopravvivenza di sistemi agricoli basati sulle colture specializzate in tutte le realtà italiane 11

ESTERNALITÀ DELL’USO DELL’ACQUA PER L’AGRICOLTURA Esternalità negative: decadimento qualitativo delle acque sovrasfruttamento delle falde intrusione salina eccessivo prelievo delle acque superficiali Esternalità positive: ricarica delle falde sotterranee (attraverso i canali) creazione di aree umide e mantenimento degli agroecosistemi mantenimento del paesaggio agrario storico e fruizione paesaggistica mitigazione delle esondazioni presidio e monitoraggio del territorio mantenimento delle filiere produttive fondate sulle produzioni irrigue 12

con l’Università di Udine sono state valutate alcune esternalità positive connesse alla pratica irrigua l’irrigazione, producendo una variazione nella disponibilità dei beni ambientali a libera fruizione, determina una variazione del benessere collettivo quantificata nella disponibilità a pagare degli utenti per la stima del valore economico monetario dei benefici che derivano dall’attività irrigua, si è scelto di applicare la metodologia dell’Esperimento di Scelta (Choice Experiment – di seguito CE) i CE valutano un bene in funzione delle utilità parziali derivanti delle caratteristiche (attributi) che lo compongono (Bennet e Blamey, 2001) ESTERNALITÀ DELL’USO DELL’ACQUA PER L’AGRICOLTURA 13

L’ESPERIMENTO DI SCELTA Ha previsto l’analisi delle preferenze degli intervistati riguardo diversi ipotetici contratti di fornitura dell’acqua, costruiti in relazione ad alcune caratteristiche rappresentative dell’irrigazione. Le alternative proposte sono state: tipo di paesaggio (agricoltura irrigata, agricoltura non irrigata, agricoltura non irrigata causa siccità pur in presenza di impianti di irrigazione) produzioni di qualità (presenti o assenti) cultura contadina (presente o assente) ricarica delle falde acquifere profonde (totale, parziale o assente) aggravio mensile in bolletta (€ 0,80; € 1,50; € 4) 2800 questionari in tutta Italia 14

I RISULTATI I dati relativi al CE sono stati analizzati con il programma "Nlogit 4.0", attraverso il quale è stato sviluppato un modello logit multinominale (MNL). È stata valutata la disponibilità a pagare (DAP) da parte degli intervistati per bolletta (mensile) per famiglia: € 7,80 per avere un paesaggio tipico da agricoltura irrigata € 4,66 per la presenza della cultura contadina € 1,58 per introdurre l’irrigazione in un paesaggio in cui la siccità non consente l’utilizzo degli impianti di irrigazione presenti € 1,35 per il riempimento, anche se solo parziale, delle falde acquifere generano valori negativi della disponibilità a pagare una situazione di assenza di prodotti di qualità e il mancato, totale, ravvenamento delle falde acquifere, evidenziando l’avversione degli intervistati per queste situazioni. 15

Supponendo che ogni nucleo familiare italiano sia titolare di una bolletta dell’acqua, avremmo 24,6 milioni di famiglie che ricevono benefici da un paesaggio tipico da agricoltura irrigua, moltiplicando per la DAP è stato stimato il valore dei benefici : € 191,88 milioni al mese per la presenza di un paesaggio tipico dalla agricoltura irrigua € 114,64 milioni al mese per la presenza della cultura contadina € 38,87 milioni al mese per la trasformazione di un paesaggio che non è irrigato in quanto si trova in situazione di siccità € 33,46 milioni al mese per il riempimento solo parziale delle falde acquifere I RISULTATI 16

OPPORTUNITÀ PER L’AGRICOLTURA IRRIGUA Grande rilevanza del tema risorse idriche nella nuova programmazione per lo sviluppo rurale: Priorità 4b) migliore gestione delle risorse idriche, fertilizzanti e pesticidi Priorità 5a) rendere più efficiente l’uso dell’acqua nell’agricoltura Art. 17 (M4) per investimenti in immobilizzazioni materiali, comprese le infrastrutture e attrezzature per l’aumento dell’efficienza della pratica irrigua Artt. 45 e 46 per gli investimenti infrastrutturali e irrigui Art. 18 (M5) investimenti per prevenzione e ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici e la prevenzione dalle esondazioni Art. 28 (M10) per i pagamenti agro-climatico-ambientali Art. 30 (M12) per indennità connesse all’applicazione della direttiva quadro acque a compensazione dei costi addizionali e/o mancati redditi 17

Inoltre: Art. 20 (M7) per i servizi di base e rinnovamento dei villaggi nelle zone rurali (infrastrutture su piccola scala) Artt.22, 23 e 24 per le foreste Art. 35 (M16) costituzione e funzionamento dei gruppi operativi del PEI Art. 15 (M2) per i servizi di consulenza e assistenza alla gestione delle aziende agricole in materia di gestione e protezione delle acque Art 16 (M3) per i regimi collegati a prodotti derivanti da metodi di produzione o coltivazione specifici o la cui produzione rispetta standard di tutela ambientale elevati Piano di azione agricoltura Indirizzi strategici per la definizione e attuazione del programma di misure relative al settore agricolo nel secondo ciclo dei piani di gestione OPPORTUNITÀ PER L’AGRICOLTURA IRRIGUA 18

VINCOLI PER L’AGRICOLTURA IRRIGUA eco-condizionalità condizionalità ex-ante realizzazione di una politica dei prezzi dell'acqua che contempli adeguati incentivi per l’uso efficiente delle risorse idriche (tariffe volumetriche) adeguato contributo al recupero dei costi dei servizi idrici a carico dei vari settori di impiego dell'acqua disposizioni previste dall’art. 46 per gli investimenti irrigui esistenza un piano di gestione del bacino idrografico approvato obbligo di misurazione dell'acqua guadagno minimo in termini di efficienza idrica (risparmio idrico potenziale o reale) 19

SISTEMA TARIFFARIO VOLUMETRICO domanda di acqua per l’irrigazione è poco reattiva alle variazioni di prezzo per la bassa elasticità della domanda ai diversi livelli di prezzo redistribuzione dell’acqua a favore delle colture più redditizie (con possibile aumento della domanda complessiva di acqua se le colture più redditizie hanno fabbisogni unitari maggiori) maggiore ricorso a fonti alternative (pozzi) la politica dei prezzi basata sul sistema volumetrico e la copertura dei canali è considerata un metodo di controllo per evitare sprechi questo sistema non si adatta a molte realtà italiane (paesaggio e agricoltura condizionati dalla presenza di canali di bonifica con funzioni ecosistemiche) integrazione e sinergie con gli obiettivi della direttiva alluvioni 20

AZIONI PER UN USO EFFICIENTE DELL’ACQUA IRRIGUA A livello gestionale: sviluppare la capacità di una gestione pluriannuale delle risorse idriche incentivare la gestione collettiva per il settore irriguo diffusione e utilizzazione dei sistemi informativi e di supporto alle decisioni (servizi di consulenza irrigua, sistemi early warning per rischio siccità, alluvioni, esondazioni) riordini irrigui, revisione degli esercizi irrigui e dei piani contributivi in base alle coltivazioni in campo A livello aziendale: miglioramento delle tecniche di distribuzione dell’acqua miglioramento della capacità di ritenzione idrica dei suoli aumento dell’efficienza d’uso dell’acqua delle coltivazioni pianificazione aziendale, innovazione e modernizzazione della gestione 21

22 L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità

23

 significativi incrementi di temperatura globale  strettamente correlati all’aumento della concentrazione dei gas serra (GHG) IPCC Report Previsioni  riscaldamento dell’atmosfera  gli incrementi termici saranno disomogenei modelli di circolazione globale dell’atmosfera (GCM)  l’area Mediterranea necessita di una particolare attenzione Giannakopoulos et al., 2009  l’Italia è una delle aree più sensibili al cambiamento climatico indotto dai gas serra Giorgi, 2006 L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità 2

25 l’agricoltura e l’industria alimentare sono i settori più vulnerabili dell’area mediterranea Hanson et al., 2007 precipitazioni in estatein inverno dal 10 al 40% in menoaree alpine+ meridione- variabilità interannuale temperatura precipitazioni estati secche+intensità+ frequenza- rischio di alluvioni superiore all’attuale Coppola e Giorgi, 2010  eventi estremi  ondate di calore  dry spell decremento di gelate tardive negativo impatto  agricoltura  attività forestale  comparto energetico  turismo L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità 2

26 < produttività delle colture Bindi and Olesen, 2011; Rötter et al., 2012 > irrigazione colture primaverili-estive Giannakopoulos et al., 2009; Falloon and Betts, 2010; Stuart et al., 2011 specie a ciclo determinato  accelerazione del ciclo colturale  contrazione delle fasi fenologiche specie a ciclo non-determinato  maggiore accumulo di biomassa Guereña et al. 2001; Giannakopoulos et al. 2009; Moriondo et al., 2011 Colture primaverili-estive  anticipi delle date di semina Rey et al., 2011  maggiori consumi idrici Lavalle et al., 2009 Breeders  durata del ciclo  fasi fenologiche fioritura e maturazione Richards, 2006 L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità 2

27 Superare le criticità 1 tecnologie informatiche analisi what-if per la gestione di quantitativi ridotti di acqua irrigua  Rispidric (Rinaldi et al, 2008),  Irriguida (Di Lena et al., 2009),  Irriframe (Rossi e Mannini, 2011)  accesso in real time a network di centraline meteorologiche strategie agronomiche di risparmio idrico incidono più sui quantitativi di acqua meno sui livelli produttivi

28 analisi what-if per la gestione di quantitativi ridotti di acqua irrigua  Rispidric (Rinaldi et al, 2008),  Irriguida (Di Lena et al., 2009),  Irriframe (Rossi e Mannini, 2011)  irrigazione di precisione strategie agronomiche di risparmio idrico incidono più sui quantitativi di acqua meno sui livelli produttivi Superare le criticità 1 tecnologie informatiche

29 analisi what-if per la gestione di quantitativi ridotti di acqua irrigua  Rispidric (Rinaldi et al, 2008),  Irriguida (Di Lena et al., 2009),  Irriframe (Rossi e Mannini, 2011)  telerilevamento e controllo territoriale dell’acqua irrigua strategie agronomiche di risparmio idrico incidono più sui quantitativi di acqua meno sui livelli produttivi Superare le criticità 1 tecnologie informatiche

30 varietà e ibridi che tollerano carenza idrica  Mais:  Optimum® AQUAmax™ Pioneer Hi-Bred (rese granellari < 9,4 t ha-1)  DroughtGard Monsanto  Artesian Sy Hydro Syngenta Superare le criticità 2 bio - tecnologie

WUE (kg m -3 ) = resa / acqua utilizzata Sostanza secca totale [ kg m -2 ] Produzione vendibile [kg m -2 ] Scala temporale:  intero ciclo colturale Obiettivi:  valutare la produttività delle colture in base ai consumi idrici Risultati:  ottimizzare le rese in funzione dei consumi idrici stagionali Superare le criticità 3 agro - tecniche 31

GRAZIE PER L’ATTENZIONE L’irrigazione nell’area del Mediterraneo tra potenzialità e criticità …. il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici…... …. la tecnoscienza, ben orientata, è in grado non solo di produrre cose realmente preziose per migliorare la qualità della vita dell’essere umano…. 32