IL VERBO Lavoro realizzato dagli alunni: Colucci Domenico

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Transcript della presentazione:

IL VERBO Lavoro realizzato dagli alunni: Colucci Domenico De Cillis Michele Di Gioia Domenico Fiorini Alberto Petio Alessandro Tarantini Luca

Cos’è il verbo? Il verbo è la parte variabile del discorso che fornisce, collocandole nel tempo, informazioni circa il soggetto della frase. Il «verbo» non solo definisce il soggetto, ma definisce anche il «tempo» dell'azione, presente, passato, futuro, ecc. e il tipo di rapporto temporale fra un'azione e l'altra. In aggiunta, il verbo indica il «modo» o la maniera in cui l'azione avviene. 

La struttura del verbo La radice La desinenza Il verbo è la parte più variabile del discorso ed è formato da due parti principali: La radice La desinenza

La radice La radice contiene e trasmette il significato di base del verbo. La radice si trova all’inizio del verbo: parlare > PARL- mettere > METT- finire > FIN- dormire > DORM-

La desinenza La desinenza, variando volta per volta, ci trasmette informazioni su: La Persona che compie o subisce l’azione o si trova nelle condizioni indicate dalla radice del verbo; Il Numero delle persone in questione; Il Tempo in cui accade o si verifica ciò che è indicato dalla radice del verbo Il Modo in cui viene presentato l’avvenimento o la situazione L’ Aspetto dell’azione indicata dalla radice del verbo; La Direzione dell’azione

1.1) La persona e il numero Il verbo segnala la persona o le persone che compiono l’azione a cui si riferisce la situazione espressa dal verbo. Queste persone vengono chiamate pronomi personali soggetto: Numero Persona Radice Desinenza singolare 1a io pens- -o 2a tu -i 3a egli -a plurale noi -iamo voi -ate essi -ano

1.2) Il modo Il verbo segnala il modo in cui chi parla o scrive presenta l’evento che vuole indicare. Questi modi si distinguono in due categorie: Modi finiti: così detti perché indicano sempre le forme delle persona che compie l’azione e del numero (indicativo, congiuntivo, condizionale e imperativo) Modi indefiniti: così detti perché indicano l’azione lasciando indeterminata la persona e il numero (infinito, participio, gerundio)

1.3) Il tempo Il verbo segnala il tempo in cui si verifica l’evento (azione o situazione) che esprime. Il verbo ha tre tempi fondamentali (o tempi assoluti): il presente, che indica la contemporaneità rispetto all’enunciazione; il passato, che indica l’anteriorità rispetto all’enunciazione; il futuro, che indica la posteriorità rispetto all’enunciazione. Per quanto riguarda la forma i tempi verbali si distinguono in: Semplici, quando sono costituiti da una sola parola, formata dalla radice del verbo + le desinenze; Composti, quando sono formati da due parole: una voce degli ausiliari essere o avere + il participio passato del verbo.

MODO INDICATIVO L’indicativo è il modo verbale della realtà, della certezza e della obiettività. Si usa nelle proposizioni per indicare ciò che è vero e sicuro. Presente Imperfetto Passato remoto Futuro semplice Passato prossimo prossimo Trapassato remoto anteriore Futuro

MODO CONGIUNTIVO Il congiuntivo è il modo verbale del dubbio, della possibilità, dell’incertezza e del desiderio. Il congiuntivo è il modo della soggettività e indica i fatti come li pensiamo. Il congiuntivo si usa sia nelle proposizioni indipendenti sia nelle proposizioni dipendenti: Nelle proposizioni indipendenti serve per esprimere: dubbio, desiderio ed esortazione Nelle proposizioni dipendenti è usato di norma: dopo espressioni impersonali, dopo congiunzioni o locuzioni subordinanti. Presente Imperfetto Passato Trapassato

MODO CONDIZIONALE Il condizionale è il modo che esprime l’idea di un’azione condizionata da qualcosa che le impedisce di realizzarsi e quindi viene enunciata sotto forma di dubbio o di ipotesi oppure come possibile solo se prima avviene un altro fatto. Presente Passato

MODO IMPERATIVO L’imperativo è il modo che si usa per esprimere un ordine, un comando, un suggerimento, un invito, una preghiera o un divieto. Presente

MODO INFINITO L’infinito esprime il puro significato del verbo, esprime cioè solo l’evento, l’azione, il fatto o la situazione indicata dal verbo. Il modo infinito ha due tempi: uno semplice, il presente, e uno composto, il passato. Funzione verbale Funzione nominale

Funzione verbale In funzione di verbo, l’infinito si usa: in numerose proposizione dipendenti implicite in dipendenza di verbi servili o aspettuali o causativi in alcune proposizioni indipendenti Esempio: La partita sta per iniziare.

Funzione nominale In funzione di nome, l’infinito, preceduto dall’articolo, da una preposizione articolata o da un aggettivo determinativo, può essere usato come soggetto, come oggetto, come complemento indiretto. In questi casi la sostantivizzazione dell’infinito avviene anche senza l’intervento dell’articolo o di altri elementi determinativi. Esempio: L’aver imparato bene l’inglese gli fu molto utile.

MODO PARTICIPIO Il participio è un modo che esprime il significato del verbo in forma aggettivale come se fosse una qualità attribuita a un nome; esso «partecipa» sia delle caratteristiche del verbo sia di quelle dell’aggettivo Come verbo esprime un’azione o un modo di essere; come aggettivo funziona da attributo di un nome, con cui concorda in genere e in numero. Presente Passato

MODO GERUNDIO Il gerundio esprime l’evento indicato dal verbo in funzione circostanziale, mettendolo cioè in un rapporto di causa, di tempo, di modo, di mezzo e simili con l’evento espresso dalla proposizione reggente. Si usa solo in connessione con un verbo finito, di cui di solito condivide il soggetto e quindi è un modo tipico delle proposizioni subordinate implicite. Presente Passato

I verbi transitivi e intransitivi Sono transitivi i verbi in cui l’azione compiuta dal soggetto transita, cioè passa, direttamente su qualcuno o qualcosa che completa il significato del verbo e che per questo si chiama complemento oggetto del verbo. Sono intransitivi i verbi che esprimono uno stato o un’azione che dal soggetto non passa direttamente su un oggetto, ma si esaurisce nel soggetto stesso che la compie senza aver bisogno di nessun complemento, cioè di nessun ulteriore «argomento» che completi il senso del verbo.

Verbi di forma attiva e passiva Il verbo è di forma attiva quando il soggetto compie l’azione indicata dal verbo Il verbo, invece, è di forma passiva quando il soggetto subisce da parte di qualcuno o di qualcosa l’azione indicata dal verbo.

I verbi impersonali I verbi impersonali sono verbi che esprimono un’azione o una condizione che non si può attribuire a persone o a cose determinate e, per questo, si usano soltanto nella terza persona singolare dei modi indefiniti. Esempio: D’estate albeggia presto.

I verbi ausiliari I più importanti e più usati verbi di «servizio» sono i verbi essere e avere, che, proprio per l’importanza della loro funzione, sono detti verbi ausiliari, cioè verbi «che aiutano». Essi, infatti, aiutano gli altri verbi a formare i tempi composti e il passivo. Esempio: Io ho mangiato.

I verbi servili I verbi servili sono verbi che si uniscono a un altro verbo, posto all’infinito, per qualificarne l’azione espressa. I verbi servili sono: Dovere Potere Volere Esempio: Io devo partire.

I verbi sovrabbondanti Alcuni verbi possono appartenere a due diverse coniugazioni. Questi verbi, che hanno uguale radice e uguale significato ma appartengono a due diverse coniugazioni, si chiamano, per la loro «sovrabbondanza» di forme, verbi sovrabbondanti. Esempio: annerare / annerire

QUIZ DI FINE CAPITOLO Inizia il quiz! Dal 67% al 100%  Bravo! Sai tutto sul verbo! Dal 34% al 67%  Va bene, ma dovresti studiare meglio! Dal 0% al 34%  E’ meglio che studi di nuovo il capitolo!

L’importanza di sapere la grammatica!!!

THE END