Giorgia Giovannetti1 Lezione 8 Prof. Giorgia Giovannetti Economia Applicata
Esercizio 1 D1: Si discuta l’elasticità della funzione di offerta nel caso essa abbia equazione pari a p=q; p=2q; p=5+q; p= 5+2q; p= 5+0.5q; per valori p=q=10 R: L’elasticità della curva di offerta è pari a 1 nel caso della bisettrice, maggiore di 1 per le rette che si trovano al di sopra minore di 1 per rette che si trovano al di sotto. Quando la curva di offerta ha intercetta positiva tende a avere una elasticità superiore a uno nel tratto in cui la funzione si trova al di sopra della bisettrice e inferiore a uno nel tratto in cui si trova sotto
Esercizio 2 D2: Siano date le seguenti funzioni di domanda q=15-2p; q= ,5p; q= 13-p. Si ottengano le curve di domanda inversa. Si confrontino fra loro. Si individui il punto di elasticità unitaria R2: Le funzioni di domanda inversa sono p=7,5-0,5q; p=24-2q; p=13-q. Quanto maggiore la pendenza della funzione di domanda diretta tanto minore quella della domanda inversa. Ciò dipende dal fatto che la pendenza dell’una è il reciproco dell’altra. Solo quando la pendenza è =1 in valore assoluto, sono uguali. Si ha elasticità unitaria quando il prezzo è la metà della quantità nel primo caso, quando è il doppio della quantità nel secondo caso, quando è uguale alla q nel terzo caso
Riassunto e piano lezione La distinzione tra le diverse forme di mercato La determinazione dell’equilibrio di concorrenza perfetta sia di breve che di lungo periodo La descrizione del monopolio e la determinazione dell’equilibrio La differenziazione dei beni e la concorrenza monopolistica: determinazione dell’equilibrio di breve e di lungo periodo L’equilibrio in un oligopolio nel caso sia di collusione che di non collusione Un confronto tra le implicazioni delle diverse forme di mercato sul benessere sociale
Riassunto: quanta concorrenza deve affrontare un’impresa? Le forme di mercato sono distinte in base ai seguenti parametri Grado di libertà con cui nuove imprese possono entrare nell’industria Natura del prodotto Grado di controllo sul prezzo da parte delle imprese
Riassunto: classificazione delle forme di mercato All’estremo del massimo grado di concorrenza c’è la concorrenza perfetta (completa libertà di entrata, prodotto omogeneo, nessun grado di controllo da parte delle imprese sul prezzo) All’estremo opposto c’è il monopolio (presenza di barriere all’entrata, prodotto unico, massimo grado di controllo sul prezzo da parte del monopolista) Situazioni intermedie sono date dalla concorrenza monopolistica (libertà di entrata, prodotto differenziato) e dall’oligopolio (barriere all’entrata, prodotto differenziato o omogeneo, INTERAZIONE)
Riassunto: le ipotesi della concorrenza perfetta Le ipotesi fondamentali sono quattro 1.Esiste un numero molto elevato di imprese 2.Il prodotto è omogeneo 3.C’è perfetta informazione 4.Esiste completa libertà di entrata e uscita Le imprese e i loro clienti sono price-takers
Riassunto: Equilibrio di breve periodo 1.Il prezzo di equilibrio dell’industria, p e, si determina in corrispondenza dell’intersezione tra la domanda e l’offerta di mercato p Q D S QeQe pepe
Riassunto: Equilibrio di breve periodo 2.L’impresa è price-taker la sua curva di domanda è orizzontale in corrispondenza di p e. La condizione di massimo profitto è data da RMG=p=CMG In corrispondenza dell’equilibrio l’impresa consegue un extraprofitto (area tratteggiata) p Qqeqe pepe CMG CME p e = RME=RMG
Riassunto: Curva di offerta di breve periodo Nel breve periodo la curva di offerta dell’impresa coincide con il tratto crescente della curva di costo marginale (nella parte in cui questo è superiore alla curva di costo variabile medio) p p Qq D1D1 S CMG = S p1p1 D2D2 p3p3 p2p2 D3D3 CVME
Riassunto: L’equilibrio di lungo periodo La presenza di extraprofitti incoraggia nuove imprese a entrare nell’industria e/o quelle esistenti a produrre di più si determina uno spostamento della curva di offerta dell’industria che provoca una diminuzione del prezzo fino a che le imprese otterranno solo profitti normali p p Qq S1S1 CMELP pLpL D p1p1 SLSL qLqL
Riassunto: Vantaggi della concorrenza perfetta Il prezzo è uguale al costo marginale Nel lungo periodo le imprese ottengono solo profitti normali il prezzo è al livello minimo possibile Le imprese inefficienti saranno costrette a lasciare il mercato
Riassunto: L’equilibrio di lungo periodo Q P* Offerta, BP D CMe P* CM D=RM=RMe q* Offerta LP Il mercato raggiunge un equilibrio di lungo quando l’impresa rappresentativa ottiene solo i profitti normali, ossia nel punto di minimo della Curva dei Cme di lungo periodo. La curva di offerta di lungo periodo è allora orizzontale (se i costi sono identici per tutte le imprese). Se l’espansione del settore facesse aumentare i prezzi dei fattori (ad esempio il lavoro), allora la curva di offerta di lungo periodo non sarebbe orizzontale ma inclinata positivamente. SettoreImpresa AC MC P AC MC P Quantità
14 Impresa (a) Condizione iniziale 0 Prezzo Mercato Offerta di lungo Price 0 Domanda, D 1 Offerta di breve P1P1 P CM CMeT P1P1 P A Q1Q1 Quantità (mercato) Quantità (impresa) Riassunto: Spostamenti della domanda nel breve e nel lungo periodo
15 Risposta di breve Mercato Quantità (impresa) 0 Prezzo CM CMeT Profitto P1P1 P2P2 Quantità (mercato) Prezzo 0 D 1 D 2 P1P1 Q1Q1 Q2Q2 P2P2 A B Offerta di breve Offerta di lungo Riassunto: Spostamenti della domanda nel breve e nel lungo periodo
16 Risposta di lungo periodo P1P1 Impresa 0 Prezzo CM CMeT Mercato Prezzo 0 P1P1 P2P2 Q1Q1 Q2Q2 Offerta di lungo periodo Q3Q3 C B D1D1 D2D2 S1S1 A S2S2 Quantità (impresa) Quantità (mercato) Riassunto: Spostamenti della domanda nel breve e nel lungo periodo
17 Sintesi In concorrenza perfetta l’impresa è price taker, quindi il suo ricavo è proporzionale alla quantità prodotta Il prezzo corrisponde al ricavo marginale e al ricavo medio Il profitto è massimo per la quantità che eguaglia costo marginale e ricavo marginale (e prezzo) Nel breve periodo l’impresa sceglie di non produrre se il prezzo è al di sotto dei costi medi variabili Nel lungo periodo l’impresa esce dal mercato se il prezzo è al di sotto dei costi medi totali Se il numero delle imprese può variare liberamente, nel lungo periodo il prezzo eguaglia il costo medio totale minimo e il numero delle imprese cambia sino a che si realizza la situazione di profitto nullo
Cosa succede quando sul mercato opera una sola impresa? Si ha monopolio quando nell’industria opera una sola impresa (anche se i confini di industria possono essere arbitrari). Affinché un’impresa mantenga la propria posizione di monopolista ci devono essere barriere all’entrata sufficientemente elevate.
Riassunto: le Barriere all’entrata che possono assumere forme diverse 1.Economie di scala 2.Economie di varietà 3.Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca 4.Costi inferiori per l’impresa già esistente 5.Proprietà o controllo di importanti fattori di produzione 6.Proprietà o controllo delle reti di vendita al dettaglio o all’ingrosso 7.Protezione legale 8.Fusioni e acquisizioni 9.Tattiche aggressive 10.Intimidazione (queste ultime si basano su una minaccia credibile di comportamento aggressivo da parte del monopolista)
Riassunto: La massimizzazione del profitto di un monopolista I profitti sono massimi nel punto in cui CM=RM. La quantità da produrre sarà Q 1 ed il prezzo P 1. Per Q 1, RMe>CMe e l’impresa ottiene extra-profitti (area scura). L’extraprofitto (area tratteggiata) è tanto più elevato quanto meno elastica è la domanda Le barriere all’entrata impediscono a nuove imprese di entrare nel settore. CMe 1 Quantità P P1P1 Q1Q1 CM CMe D = RMe RM CM=RM La curva di domanda dell’impresa coincide con la domanda di mercato variando la quantità offerta l’impresa è in grado di influenzare il prezzo
Un confronto tra concorrenza e monopolio Confronto tra equilibrio in un’industria monopolista e in una perfettamente concorrenziale (assumendo che abbiano le stesse configurazioni di costo) 1.nel breve periodo in concorrenza perfetta si produce un bene in quantità maggiore e a un prezzo inferiore 2.nel lungo periodo in concorrenza perfetta i prezzi sono al livello minimo possibile p Q D RMG CMG QmQm QcQc pmpm pcpc
Confronto In concorrenza perfetta il costo marginale è sempre uguale al prezzo. La soluzione di concorrenza perfetta assicura una maggiore quantità venduta ad un minor prezzo e perciò è superiore in termini di benessere alla soluzione di monopolio Nel lungo periodo la libertà di entrata in un mercato perfettamente concorrenziale spinge le imprese a produrre nel punto di minimo della curva dei costi medi. Il monopolista al contrario è protetto dalle barriere all’entrata è quindi può mantenere i prezzi ad un livello superiore al costo medio minimo
Un confronto tra concorrenza e monopolio È probabile che le configurazioni di costo in concorrenza perfetta e in monopolio non siano uguali I costi in monopolio possono essere superiori per via della protezione derivante dalle barriere all’entrata che non incentiva all’efficienza I costi potrebbero essere superiori in concorrenza perfetta se il monopolista fosse in grado di sfruttare le economie di scala
Un confronto tra monopolio e concorrenza perfetta (1) Supponete che tutte le imprese di un mercato concorrenziale siano acquistate da un monopolista Il mercato concorrenziale era in equilibrio nel punto A, la quantità scambiata era Q 1 ed il prezzo P 1. Per il monopolista la Offerta LP è la curva del costo marginale (di LP) CM LP, e la Offerta di BP rappresenta quella del costo marginale (di BP) CM Il monopolista massimizza i propri profitti nel breve periodo nel punto in cui RM=CM, ossia in P 2 Q 2 (punto B). Quantità D RM Offerta BP Offerta LP P Q1Q1 P1P1 A = CM LP =CM Q2Q2 P2P2 B
Quantità D MR OffertaBP Offerta LP Q1Q1 P1P1 A = CMLP =CM Q2Q2 P2P2 l’impresa può fare variare le quantità di tutti gli input... e fisserà la quantità da produrre in base al criterio RM=CMLP, ossia in P 3 Q 3 (punto C). P3P3 Q3Q3 Un confronto tra monopolio e concorrenza perfetta (2) Nel Lungo periodo…. P B C
Mercati contendibili L’esistenza di una minaccia di concorrenza ha un effetto simile alla concorrenza effettiva e influenza la determinazione del prezzo e della quantità di equilibrio Un mercato è perfettamente contendibile quando i costi di entrata e di uscita sono nulli
Parola chiave: Mercati contendibili Rispetto al confronto tra monopolio e concorrenza alcuni significativi avanzamenti nella ricerca sono stati realizzati con la teoria dei mercati contendibili. Secondo questa teoria quello che rileva è la concorrenza potenziale. Se un monopolio è protetto da elevate barriere all’entrata allora sarà in grado di ottenere elevati extra profitti anche nel lungo periodo senza timore di subire l’effetto della concorrenza. Se invece un altro soggetto avesse la possibilità di acquisire l’impresa monopolista, questa si comporterebbe in modo più simile ad un’impresa concorrenziale
Mercati contendibili Un mercato è perfettamente contendibile se i costi di entrata e di uscita da parte dei potenziali rivali che usano la stessa tecnologia del monopolista sono nulli. Nuove imprese possono entrare nel mercato, se vi sono extra profitti. Basta la minaccia di tale esito per assicurare che l’impresa già sul mercato terrà i prezzi al livello dei costi medi minimi. Una condizione essenziale al verificarsi della condizione dei mercati contendibili è l’assenza di costi irrecuperabili. Se il capitale iniziale (i costi fissi) può essere trasferito, i costi di uscita saranno nulli ed i potenziali entranti saranno disposti ad entrare effettivamente nel mercato
Parola chiave: monopolio naturale Un settore ha rilevanti economie di scala ed una domanda che ne consente lo sfruttamento la curva LAC è continuamente decrescente fino alla domanda l’impresa più grande avrà un vantaggio di costo rispetto a tutte le altre.. e finirà per dominare il settore Questo è un MONOPOLIO NATURALE LMC LAC D MR P1P1 P Q1Q1 Quantità
La discriminazione del prezzo Supponete che un monopolista abbia due diversi gruppi di clienti –con differenti elasticità della domanda esempio: chi viaggia in aereo per affari ha una diversa reattività al prezzo rispetto a chi viaggia per turismo Il monopolista potrebbe incrementare i propri profitti vendendo ai viaggiatori per affari ad un prezzo maggiore. La discriminazione del prezzo è possibile solo per quei beni che non possono essere rivenduti esempio: fornitura energia elettrica
La maggior parte dei mercati opera in una situazione intermedia tra la concorrenza ed il monopolio Un’impresa che opera in un mercato imperfettamente concorrenziale –si trova a fronteggiare una curva di domanda del proprio prodotto inclinata negativamente –e si rende conto che la quantità che potrà vendere dipende dal prezzo che decide di fissare
Le ipotesi della concorrenza monopolistica 1.Esiste un numero piuttosto elevato di imprese 1.Esiste libertà di entrata 2.C’è differenziazione del prodotto
33 Concorrenza monopolistica Una forma intermedia di mercato –Numerose imprese –Prodotto differenziato –differenziazione del prodotto l’impresa fronteggia un curva di domanda inclinata negativamente –Ciascuna impresa ha un certo potere di mercato (clientela affezionata ecc.) –Esempi: i negozi di vendita al dettaglio Fiducia e conoscenza personale del negoziante Localizzazione (droghiere sotto casa) Effettiva diversità del prodotto
Concorrenza monopolistica Caratteristiche principali 1. Il numero di imprese è piuttosto elevato. Ogni impresa ha una quota relativamente piccola del mercato e quindi le sue azioni non hanno grossa influenza su quelle dei concorrenti. Non c’è quindi interazione strategica 2. C’è libertà di entrata nell’industria, (= concorrenza perfetta) 3. Ciascuna impresa produce un bene differenziato rispetto ai concorrenti. Può aumentare il prezzo senza perdere tutta la domanda
concorrenza monopolistica 1.I venditori competono per lo stesso gruppo di consumatori 2.Grazie alla differenziazione del prodotto: ogni impresa produce un prodotto leggermente diverso e ha perciò di fronte una curva di domanda inclinata negativamente. 3.Libertà di entrata. Il n. di imprese si aggiusta fino a fare tendere a zero il profitto. Esempi: libri, dischi, film, ristoranti … e in fondo ogni negozio al dettaglio!
Concorrenza monopolistica Ogni impresa occupa una nicchia del mercato. C’è una sorta di monopolio locale (è difficile immaginare due negozi di pane vicini uno all’altro). I consumatori potrebbero essere disposti a pagare anche un prezzo più elevato pur di non doversi spostare per acquistare il bene
Concorrenza monopolistica In questo contesto come si giunge all’equilibrio dell’impresa? Nel breve periodo l’impresa opera come un monopolista. L’unica sostanziale differenza è che nel caso della concorrenza monopolistica l’impresa fronteggia una curva di domanda mediamente più elastica che nel caso del monopolio
Concorrenza monopolistica Normalmente l’impresa realizza extra-profitti, il cui ammontare dipende dai parametri della funzione di domanda Se imprese ottengono profitti, nel lungo periodo nuove imprese cercano di entrare nel mercato. In questo modo le nuove imprese ridurranno la domanda del bene delle imprese esistenti. Il processo continua fino a quando lo spostamento della curva di domanda non è tale per cui il prezzo di equilibrio è uguale al costo medio. In questa situazione gli extra-profitti sono pari a zero
Breve periodo Max Profitto: CM = RM
In questo caso l’impresa si limita a minimizzare la perdita
41 L’equilibrio nella concorrenza monopolistica Come nel monopolio la curva di domanda è inclinata negativamente (ma è più elastica) e il prezzo è maggiore del ricavo marginale e del costo marginale Come nella concorrenza perfetta, nel lungo periodo l’esistenza di alti profitti attira nuove imprese: il prezzo cade fino ad eguagliare il costo medio p, r, m, c Q p= Rme r m c pepe QeQe
Lungo periodo I profitti fanno entrare nuove imprese la curva di domanda di ognuna si sposta verso sinistra profitto = 0 le entrate si fermano. Nel caso di perdite le imprese escono dal mercato finché profitto = 0 Le curve D e CMeT sono tangenti
La concorrenza monopolistica La curva di domanda si contrae fino a diventare tangente al costo medio AC. L’impresa realizza solo profitti normali L’impresa non opera al minimo costo medio di LP Il prezzo è maggiore del costo marginale P 1 =AC 1 P AC MC Q Q1Q1 D MR AC MC F
Caratteristiche: - Come nel monopolio, prezzo > costo marginale - Come in concorrenza perfetta, prezzo = costo medio totale Differenze con la concorrenza perfetta: 1.Le imprese di concorrenza monopolistica operano al di sotto della dimensione efficiente capacità produttiva in eccesso. 2.P > CM Le imprese avrebbero interesse a espandere la produzione al prezzo corrente perché otterrebbero profitti!
Recap: Equilibrio di breve periodo La condizione di massimo profitto è RM=CM L’extraprofitto (area tratteggiata) è tanto più elevato quanto meno elastica è la domanda un’impresa con un prodotto molto differenziato può conseguire elevati extraprofitti nel breve periodo p Q pBpB RM CM QBQB CME pBpB
Recap: Equilibrio di lungo periodo L’esistenza di extraprofitti incoraggia l’entrata di nuove imprese nell’industria In questo modo la domanda delle imprese già esistenti si riduce fino all’azzeramento degli extraprofitti (cioè fino a quando la domanda non è tangente al costo medio) p Q pLpL RMG CMGLP QLQL CMELP pBpB
47 Recap: L’equilibrio di lungo periodo, 2 Come nel monopolio la curva di domanda è inclinata negativamente (ma è più elastica) e il prezzo è maggiore del ricavo marginale e del costo marginale Come nella concorrenza perfetta, nel lungo periodo l’esistenza di alti profitti attira nuove imprese: il prezzo cade fino ad eguagliare il costo medio p, r, m, c Q p= Rme r m c pepe QeQe
Concorrenza non di prezzo In pratica le imprese che operano in concorrenza monopolistica non si limitano a fissare il prezzo e l’output, ma prendono decisioni anche su altre variabili Sviluppo del prodotto: offrire un prodotto differenziato da quelli dei concorrenti, quindi un bene caratterizzato da bassa elasticità Pubblicità: una pubblicità efficace provoca un aumento della domanda e la rende più anelastica
Un confronto tra concorrenza monopolistica e concorrenza perfetta Confronto tra equilibrio di lungo periodo in un’industria in concorrenza monopolistica e in una perfettamente concorrenziale (assumendo che abbiano le stesse configurazioni di costo) 1.in concorrenza monopolistica si produce un bene in quantità minore e a un prezzo superiore (le imprese hanno un eccesso di capacità produttiva: producendo di più subirebbero una perdita) 2.non viene minimizzato il CMELP p Q p cm L CMELP q2q2 q1q1 p cp L Queste differenze si attenuano all’aumentare dell’elasticità della domanda in concorrenza monopolistica p2p2 p1p1
Le strutture di mercato
Riassumendo: Concorrenza imperfetta Concorrenza monopolistica –molte imprese che offrono prodotti che sono stretti sostituti l’uno dell’altro –ogni impresa ha un limitato grado di potere decisionale sul prezzo. Oligopolio –poche imprese –ciascuna delle quali si rende conto che esiste una forte interdipendenza.
Oligopolio Mercato con pochi produttori Consapevolezza che le azoni di ogni concorrente (ad esempio la scelta del prezzo) hanno effetto su tutti gli altri Un oligopolio può essere caratterizzato da una collusione o da una competizione tra le imprese
Oligopolio Due caratteristiche principali distinguono l’oligopolio dalle altre forme di mercato: 1. L’interdipendenza strategica tra le imprese che operano nel mercato 2. La presenza di barriere all’entrata
Oligopolio 1. Poiché nell’oligopolio ci sono poche imprese, ognuna dovrà tenere conto delle azioni delle altre. Le imprese sono strategicamente interdipendenti: il profitto di un’impresa non dipende più solo dalle proprie scelte ma anche da quelle altrui Ad esempio se un’impresa decide di abbassare il prezzo di vendita anche le vendite delle altre imprese ne saranno influenzate
Oligopolio Rispetto alle altre forme di mercato è quindi più difficile prevedere l’effetto della variazione del prezzo di un’impresa sulle quantità di prodotto vendute dall’impresa stessa 2. Le barriere all’entrata sono simili a quelle che caratterizzano il mercato di monopolio. La dimensione delle barriere varia da mercato a mercato.