MIGRANTI - l’esodo italiano -
GLOSSARIO MINIMO ► Migrazione: spostamento di un gruppo consistente di individui per un tempo sufficientemente lungo da un luogo ad un altro ► Esodo: movimento di intere popolazioni provocato da eventi bellici, politici o naturali ► Colonizzazione: costruzione su altro territorio di strutture politiche e sociali dipendenti da madrepatria
► Emigrazione: flusso di popolazione in uscita ► Immigrazione: flusso di popolazione in entrata ► Migrazione interna: flusso di popolazione che si sposta all’interno dello Stato stesso ► Nomadismo: vocazione allo spostamento su territorio e rifiuto della stanzialità (costituzione di uno stato, inquadramento burocratico…)
I morti? Nella spazzatura Una vignetta anti-italiana pubblicata su un giornale australiano nel secondo dopoguerra e usata polemicamente come copertina dell'"Italian Joke Book" di Tommy Boccafucci. Lo scambio di battute è:..
L’ITALIA EMIGRANTE ► Possiamo lavorare su dati che partono dagli anni Sessanta dell’Ottocento ► L’emigrazione è, per il nostro paese, una costante che, in alcuni periodi, ha raggiunto numeri patologici ► In totale, ma i dati si possono considerare parziali, si sono mossi verso l’estero circa 29 milioni di persone
>: l'invasione giornaliera dei nuovi immigrati direttamente dai bassifondi d'Europa (Fudge, 6 giugno 1903) >: l'invasione giornaliera dei nuovi immigrati direttamente dai bassifondi d'Europa (Fudge, 6 giugno 1903)
LE CAUSE ► Arretratezza agricola e ritardo nell’opera di bonifica (disoccupazione) ► Ritardo nello sviluppo industriale e successiva arretratezza (disoccupazione) ► Risposta violenta alla questione sociale (fuoco sugli scioperanti) ► Mancate risposte alla “questione meridionale” ► Scarsa pescosità del Mediterraneo ► Arretratezza delle reti stradale e ferroviaria ► Nazioni più avanzate che fanno da polo di attrazione (USA, Germania, UK, Francia, Australia)
LE CAUSE ► Brasile e Argentina: bisogno di manodopera agricola causa l’abolizione della schiavitù (anni Ottanta del XIX secolo) ► La flotta mercantile italiana vede nell’emigrante un prezioso cliente (offerte di lavoro correlate ai biglietti di viaggio) ► Motivazioni socio-psicologiche: ricerca del nuovo, riscatto sociale
Sotto coperta senza respirare Emigranti ammassati in sala macchine. Scrisse la "Domenica" che ogni tanto salivano "sopra coperta per respirare, lividi, tremanti di freddo, con la testa ravvolta nei fazzoletti da naso, con la giacca rovesciata per non sciuparla, sorreggendosi schiena contro schiena per riscaldarsi e farsi coraggio"
SVANTAGGI DELL’EMIGRAZIONE ► Sradicamento sociale ► Perdita di forze giovani con impoverimento delle risorse umane ► Squilibrio tra popolazione maschile e popolazione femminile ► Invecchiamento della popolazione ► Terribili condizioni di viaggio ► Pessime condizioni di vita all’arrivo e sfruttamento ► Fenomeni di xenofobia ► Fenomeni di malavita organizzata
Terza classe, carne da macello Passeggeri di terza classe ammucchiati sul ponte. A volte i transatlantici erano vere "carrette del mare" ma quell'umanità disperata non contava nulla. Quando, ormai disastrata, affondò quella che era stata la nave ammiraglia italiana, il "Corriere" le dedicò solo un titolo tre colonne: "Il Principessa Mafalda naufragato al largo del Brasile. Sette navi accorse all'appello salvati - Poche decine le vittime". In realtà i morti erano 314
VANTAGGI DELL’EMIGRAZIONE ► Riequilibrio del rapporto risorse / popolazione ► Smorzarsi delle tensioni sociali interne ► Rimesse di denaro degli emigranti alle famiglie rimaste in patria ► Alfabettizzazione ► Affermazione sociale
"I più luridi e miserabili mai visti" Una immagine celebre della grande emigrazione italiana. Per sapere com'erano accolti in America basta rileggere il New York Times del : "Tra i passeggeri di terza classe (..) c'erano ieri 200 italiani, che il sovrintendente Jackson definì la parte più lurida e miserabile di esseri umani mai sbarcati a Castle Garden"
LE TRE FASI DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA ► 1. Dalla seconda metà dell’Ottocento alla prima guerra mondiale (1860 – 1915) ► 2. Tra le due guerre mondiali (1915 – 1945) ► 3. Dopo la seconda guerra mondiale (1945 – 1975) (1945 – 1975)
PRIMA FASE: LA GRANDE EMIGRAZIONE ► Fenomeno europeo: crisi agricola continentale dagli anni Ottanta dell’Ottocento ► In Italia coinvolti larghissimi strati della popolazione di tutte le regioni
FRANCIA ► Comune identità culturale e religiosa ► Veneti, piemontesi e lombardi costituiscono nel sud della Francia una vera e propria comunità italiana con proprie istituzioni ► Contrasti con la popolazione locale verso la fine del secolo ► Gli italiani sono “Babis” (rospi)
NORD AFRICA ► Coste raggiunte soprattutto da abitanti del meridione d’Italia ► Nascono istituzioni italiane (scuole, librerie, giardini d’infanzia, società di beneficienza…) ► In Egitto, ad esempio, l’italiano diventa lingua ufficialmente in uso presso le poste ► Buon livello di integrazione ► Si aggiungerà, al fenomeno migratorio, l’invasione coloniale verso la parte nord – orientale del continente
LE AMERICHE ► Le cifre di emigranti verso le Americhe diventano elevatissime grazie al rapido sviluppo dei trasporti transoceanici (calo del costo del biglietto, comunque pagabile solo attraverso enormi sacrifici) e alla speculazione delle compagnie marittime ► America del Sud: si trova occupazione in agricoltura
Tutti al lavoro, fin da piccoli Nella foto di Lewis W. Hine del 1908, una famiglia italiana al lavoro per produrre fiori di plastica nella loro casa di New York a East Side. Lo sfruttamento del lavoro minorile era allora assolutamente normale, da un capo all'altro del pianeta. A San Paolo del Brasile, dove la popolazione operaia era quasi totalmente italiana, ad esempio, l'uso dei bambini nel tessile era cosi sistematico (38% degli occupati) che alcuni stabilimenti come quello di Francesco Matarazzo, un salernitano che in Brasile sarebbe diventato immensamente ricco e si sarebbe comprato perfino il titolo di "conte Francisco", avevano macchinari in dimensioni ridotte.
AMERICA DEL SUD ► Argentina: è il primo paese americano ad accogliere italiani e quello che ne riceverà il numero più elevato ► Brasile ► Fallito il sogno dell’acquisto di terre, molti si trasferirono in città ► Altri, per abbandonare il salariato, si indebitano per acquistare terreni ► Gli insolventi rimarranno legati al proprietario del terreno (logica antico-medievale / servaggio della gleba)
STATI UNITI D’AMERICA ► USA: l’apice di afflussi lo si ebbe nei primi dieci anni del Novecento ► Mala sopportazione da parte dell’opinione pubblica statunitense (italiani chiamati Guinea – “negri”) ► Concentrazione in quartieri etnici (Little Italy) e accoglienza dei nuovi (con potenzialità criminogena) ► Creazione di clan che reclutano manodopera tra i nuovi arrivati (mafia) ► Concentrazione in arrivo ad Ellis Island e individuazione degli analfabeti (“passaporto rosso”)
Ellis Island
Sbarcando ad Ellis Island ► Ellis Island è un isolotto alla foce del fiume Hudson nella baia di New York. Antico arsenale militare, dal 1892 al 1954, anno della sua chiusura, è stata la maggiore frontiera d'ingresso per gli immigranti che sbarcavano negli Stati Uniti. Il porto di Ellis Island ha accolto più di 20 milioni di aspiranti cittadini statunitensi, che all'arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York. Medici del Servizio Immigrazione controllavano brevemente ciascun emigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute (ad esempio: PG per donna incinta, K per ernia e X per problemi mentali). HudsonNew York Stati UnitiHudsonNew York Stati Uniti
Sbarcando ad Ellis Island ► Chi superava questo primo esame, veniva poi accompagnato nella Sala dei Registri, dove erano attesi da ispettori che registravano nome, luogo di nascita, stato civile, luogo di destinazione, disponibilità di denaro, professione e precedenti penali. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e venivano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan. I "marchiati" venivano inviati in un'altra stanza per controlli più approfonditi. "I vecchi, i deformi, i ciechi, i sordomuti e tutti coloro che soffrono di malattie contagiose, aberrazioni mentali e qualsiasi altra infermità sono inesorabilmente esclusi dal suolo americano" rammentava il vademecum destinato ai nuovi venuti. Tuttavia risulta che solo il due percento degli immigranti siano stati respinti. Per i ritenuti non idonei, c'era l'immediato reimbarco sulla stessa nave che li aveva portati negli Stati Uniti, la quale, in base alla legislazione americana, aveva l'obbligo di riportarli al porto di provenienza. Manhattan
SECONDA FASE: TRA LE DUE GUERRE ► Ripresa dei flussi migratori dopo il primo conflitto mondiale ► Meta più frequente diventano gli USA ► Gli statunitensi rispondono con divieto di ingresso agli analfabeti e definizione del numero massimo di ingressi in base alla nazionalità ► Dall’Italia si tenta di regolare il flusso e, d’altro canto, si organizzano forme di assistenza per gli emigranti
SECONDA FASE: TRA LE DUE GUERRE ► Crisi del 1929: forte contrazione del flusso verso gli USA ► Il regime fascista promulga leggi anti- emigrazione; si vuole favorire la migrazione interna (bonifiche) verso Lazio, Liguria, Lombardia ► Il “sogno americano” rese vana la volontà di indirizzare i flussi verso l’Africa colonizzata dagli italiani (1912 e 1936)
Nelle baracche tra i grattacieli "Come vivono gli italiani nei peggiori bassifondi", foto di Jacob Riis, scattata in Jersey Street nel 1897 ed esposta al Museum of the City of New York. Scrive Adolfo Rossi, autore nel 1894 di Un italiano in America: "A New York c'è quasi da vergognarsi di essere italiani. La grande maggioranza dei nostri compatrioti, formata dalla classe più miserabile delle provincie meridionali, abita nel quartiere meno pulito della città, chiamato i Cinque Punti (Five Points). È un agglomeramento di casacce nere e ributtanti, dove la gente vive accatastata peggio delle bestie. In una sola stanza abitano famiglie numerose: uomini, donne, cani, gatti e scimmie mangiano e dormono insieme nello stesso bugigattolo senz'aria e senza luce. In alcune case di Baxter e Mulberry Street, è tanto il sudiciume e così mefitica l'atmosfera da far parere impossibile che ai primi calori dell'estate non si sviluppi ogni anno un colera micidialissimo."
Terza fase: il secondo dopoguerra ► Le devastazioni subite dal paese e la pesante crisi economica portano ad una ripresa del flusso migratorio ► Accordi bilaterali con i paesi accoglienti (scambio di manodopera con materie prime. Esempio: legge di scambio emigranti / carbone tra Italia e Belgio) ► Le mete tornano ad essere transoceaniche ► Forte incremento dei movimenti interni: si parte da Puglia, Sicilia e Campania
► Gli immigrati laziali trasformano Roma ► Milano riceve immigrati dalla Lombardia e dal Veneto (totale del 70%) e dal sud (30%) ► Torino (Fiat e comparto dell’indotto) riceve ingente immigrazione dal sud Italia
Dagli Anni Ottanta ad oggi ► Il flusso si ferma; l’Italia si trasforma in ricettore di immigrazione ► Rimane, in uscita, un fenomeno quantitativamente poco rilevante ma qualitativamente preoccupante: la fuga di cervelli (scarsa competitività in termini di ricerca e sviluppo) ► Con l’apertura delle frontiere si potrà assistere ad una maggiore mobilità su territorio europeo
FLUSSI MIGRATORI ITALIANI
anniemigranti anniemigranti TOTALI
“E come li stornei ne portan l’ali nel freddo tempo, a schiera larga e piena, così quel fiato li spiriti mali di qua, di là, di giù, di sù li mena; nulla speranza li conforta mai, non che di posa, ma di minor pena” (Dante, Commedia, Inf., V, vv. 40 – 45)