1 SEMINARIO REGIONALE RETE Qu.A.S. La Qualità d'Aula incontra il Simucenter Campania 28 APRILE 2010 - NAPOLI.

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1 SEMINARIO REGIONALE RETE Qu.A.S. La Qualità d'Aula incontra il Simucenter Campania 28 APRILE NAPOLI

MODELLO DI PROGETTAZIONE DIDATTICA PER COMPETENZE CON L’APPLICAZIONE DELLA PNL. A cura della prof.ssa Rosa ESCA Dell’Istituto Comprensivo “Salvatore Quasimodo” CRISPANO (Na) 2

La PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è una metodologia innovativa la cui applicazione si sta sperimentando in ambito didattico. Alcune tecniche che la caratterizzano mostrano un’efficacia particolare nell’azione della didattica per competenze. 3

La PNL è una tecnica utilizzata nelle formazioni aziendali e si avvale di un proprio protocollo per la progettazione delle attività didattiche. Tale protocollo può essere ben integrato con il modello di progettazione per competenze di seguito illustrato. 4

PROTOCOLLO OPERATIVO DI PROGETTAZIONE DELLA PNL: esso si divide in tre fasi: 1.: ATTIVITÀ ANALITICA 2.:ATTIVITÀ PROGETTUALE 3.:ATTIVITÀ IN AULA 5

MODELLO OPERATIVO DI PROGETTAZIONE PER COMPETENZE CON L’APPLICAZIONE DELLA PNL: 1.INDIVIDUAZIONE DELLE COMPETENZE DI CITTADINANZA E/O CHIAVE COME SFONDO INTEGRATORE; 2.INDIVIDUAZIONE DEGLI ASSI CULTURALI DI RIFERIMENTO 3.ATTIVITÀ ANALITICA : - descrizione dello stato presente -definizione dello stato desiderato 6

4.SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ PROGETTUALE  DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI DI PRESTAZIONE  IPOTESI DELLE ATTIVITÀ DA SVOLGERE  SCELTA DEI TEMPI E DELLA METODOLOGIA 5.ATTIVITÀ D’AULA:  CONDIVISIONE DELLE FINALITA’  NEGOZIAZIONE DEGLI STRUMENTI 6.INDIVIDUAZIONE DEL COMPITO DI REALTA’ 7.COSTRUZIONE DELL’AUTOVALUTAZIONE 8.RESTITUZIONE DEGLI ESITI 7

DESCRIZIONE DELLE FASI 8

FASE 1: Individuare le competenze di cittadinanza e/o chiave: Per ogni attività è opportuno che il docente abbia sempre presente la competenza chiave e/o di cittadinanza cui deve afferire l’attività. In realtà sarebbe buona norma che tali competenze fossero condivise a livello di consiglio di classe, cosicché le varie conoscenze (= contenuti propri delle discipline) possano concorrere a formare le abilità specifiche delle competenze individuate. 9

FASE 2: INDIVIDUAZIONE ASSI CULTURALI: anche questa fase dovrebbe essere oggetto di condivisione poiché la riflessione comune aiuta ad individuare trasversalità ed interconnessione dei vari assi con le diverse discipline di studio ricomponendo il sapere in un’unità inscindibile segmentata solo per praticità di trasmissione nel XVI secolo. 10

Gli assi culturali vanno “distillati” perché ai docenti resti solo ciò che concerne le attività ipotizzate. Inoltre, l’individuazione di interconnessioni tra i saperi disciplinari sugli assi culturali può consentire l’individuazione di “traguardi di prestazione” comuni cosicché il “compito di realtà” – in quanto tale – non resti sempre e per forza legato ad una disciplina. 11

FASE 3: Attività analitica -descrizione dello stato presente -definizione dello stato desiderato 12

Sono due momenti specifici del protocollo operativo di progettazione della PNL ma perfettamente coincidenti con momenti importanti dell’attività progettuale dei docenti. 13

-descrizione dello stato presente consiste nella registrazione della realtà. Perché questa fase sia efficace, il docente deve avere chiara una rappresentazione del sistema e delle sue parti potendone descrivere: -comportamenti, - capacità, - dati, -fatti. 14

L’attività in aula è un momento importante per continuare a raccogliere informazioni per ridefinire il sistema e riprogettare e/o adeguare ciò che si sta facendo. Questa fase corrisponde, grosso modo, alla rilevazione dei prerequisiti, ma … 15

Applicando la PNL è indispensabile rilevare i sistemi rappresentazionali e gli stili di apprendimento degli allievi perché, nella mediazione didattica, è funzionale al docente sapere come relazionarsi con essi per attuare quella flessibilità comportamentale utile alla personalizzazione dei percorsi.. 16

-definizione dello stato desiderato è la definizione della “meta”cui si vuole che giungano gli alunni. Le “mete” si pongono in generale a più livelli e devono sempre essere ben chiare al docente nella gestione del processo di insegnamento - apprendimento: 17

1.Ci sono le competenze di base da raggiungere al termine dell’obbligo scolastico che sono fissate nel documento contenente gli Assi Culturali; 2.Ci sono i profili d’uscita/traguardi di competenza fissati al termine di ogni ordine di scuola o anche per ogni classe; 3.Ci sono i traguardi di prestazione ipotizzati per ciascuna attività 18

{ 19 Considerare lo stato presente Definire lo stato desiderato PROCESSOPROCESSO

Q uindi, il rapporto stato attuale/stato desiderato delimita il campo del processo di insegnamento-apprendimento di un’attività specifica. 20

FASE 4: Svolgimento dell’attività progettuale  DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI DI PRESTAZIONE  IPOTESI DELLE ATTIVITÀ DA SVOLGERE  SCELTA DEI TEMPI E DELLA METODOLOGIA 21

La fase 4 è il centro della progettazione della lezione (o del gruppo di lezioni) che si intende proporre agli alunni. È certamente la fase in cui va individuata la strategia/metodologia ritenuta più efficace per raggiungere lo “stato desiderato” delineato. 22

La definizione dei traguardi di prestazione è un altro momento sensibile della progettazione dell’attività perché il docente deve individuare con chiarezza cosa deve saper fare l’alunno al termine dell’attività predisposta. È indispensabile che i traguardi di prestazione siano coerenti con i traguardi di competenza fissati collegialmente e devono preludere i compiti di realtà. 23

L’ipotesi delle attività da svolgere predispone il momento strettamente operativo: vanno scelti i contenuti e le attività specifiche. 24

FASE 5: ATTIVITÀ D’AULA:  CONDIVISIONE DELLE FINALITA’  NEGOZIAZIONE DEGLI STRUMENTI 25

Sono due tappe fondamentali del processo d’insegnamento – apprendimento e dell’attività d’aula. Per condividere le finalità delle attività predisposte, è utile che il docente affronti il gruppo classe utilizzando la tecnica del ricalco del gruppo. In tal modo, si costruisce un’ interazione positiva in cui veicolare e far condividere le finalità dell’azione didattica è più agevole. 26

Condivisione e negoziazione necessitano di un clima relazionale positivo. Un processo di apprendimento per essere “negoziato” e “condiviso” deve partire dall’esperienza reale e chiudersi con un compito di realtà: in questo modo si può rimotivare l’alunno all’apprendimento e si contribuisce a formare le competenze. 27

FASE 6: Individuazione del compito di realtà: È un compito reale, possibile, vicino all’esperienza e al vissuto dell’alunno in cui si possano “spendere” le conoscenze acquisite e le abilità maturate. 28

FASE 7: Costruzione dell’autovalutazione ATTRAVERSO IL TRAGUARDO DI PRESTAZIONE Adesso so ……, so fare ….., so spiegare ……. 29

NELLA COSTRUZIONE DELL’AUTOVALUTAZIONE È FUNZIONALE COSTRUIRE INSIEME LA SOGLIA DI ACCETTABILITA’ DELLA PROVA Lo so fare perché ….. Non lo so fare ancora perché ……. Per saperlo fare mi serve ….. ….. 30

CARATTERISTICA PRECIPUA DEL COMPITO DI REALTÀ È CHE ESSO VA REGISTRATO E DISCUSSO NON VALUTATO per la sua natura di ESPERIENZA SIGNIFICATIVA 31

FASE 8: Restituzione degli esiti È IL MOMENTO DEL CONFRONTO TRA L’AUTOVALUTAZIONE DEGLI ALUNNI E L’OSSERVAZIONE DEL DOCENTE. È IL FEEDBACK PER TUTTI GLI ATTORI DEL PROCESSO. 32

ESEMPIO DI PROGETTAZIONE DI UN’ATTIVITÀ DIDATTICA PER COMPETENZE CON L’APPLICAZIONE DELLA PNL 33

LE CATASTROFI NATURALI PROVOCATE DALL’UOMO Sfondo tematico multidisciplinare: percorso operativo attuato in una classe III sec. di I° 34

FASE 1: Individuazione delle competenze chiave e/o delle competenze di cittadinanza. 35

LE COMPETENZE CHIAVE: 1)comunicazione nella madrelingua; Un atteggiamento positivo nei confronti della comunicazione nella madrelingua comporta la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, la consapevolezza delle qualità estetiche e la volontà di perseguirle nonché un interesse a interagire con gli altri. Ciò comporta la consapevolezza dell'impatto della lingua sugli altri e la necessità di capire e usare la lingua in modo positivo e socialmente responsabile. 36

2)Competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico. Questa competenza comprende un’attitudine di valutazione critica e curiosità, un interesse per questioni etiche e il rispetto sia per la sicurezza sia per la sostenibilità, in particolare per quanto concerne il progresso scientifico e tecnologico in relazione all'individuo, alla famiglia, alla comunità e alle questioni di dimensione globale. 37

3) Competenza digitale: saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione; essa è supportata da abilità di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. 38

4) Competenze sociali e civiche: in particolare, la competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili. Essa comprende la conoscenza delle vicende contemporanee nonché dei principali eventi e tendenze nella storia nazionale, europea e mondiale. Vi rientra anche il fatto di dimostrare senso di responsabilità nonché comprensione e rispetto per i valori condivisi, necessari ad assicurare la coesione della comunità, come il rispetto dei principi democratici. La partecipazione costruttiva comporta anche attività civili, il sostegno alla diversità sociale, alla coesione e allo sviluppo sostenibile e una disponibilità a rispettare i valori e la sfera privata degli altri. 39

Le competenze di cittadinanza: 1) Imparare a imparare: organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. 40

2) Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti e la loro natura probabilistica. 41

3) Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e opinioni. 42

FASE 2: INDIVIDUAZIONE DEGLI ASSI CULTURALI: 43

Asse dei linguaggi fare acquisire allo studente la padronanza della lingua italiana come ricezione e come produzione, scritta e orale Il possesso sicuro della lingua italiana è indispensabile per esprimersi, per comprendere e avere relazioni con gli altri, per far crescere la consapevolezza di sé e della realtà, per interagire adeguatamente in una pluralità di situazioni comunicative e per esercitare pienamente la cittadinanza. 44

Le conoscenze fondamentali delle diverse forme di espressione e del patrimonio artistico e letterario sollecitano e promuovono l’attitudine al pensiero riflessivo e creativo, la sensibilità alla tutela e alla conservazione dei beni culturali e la coscienza del loro valore. 45

Padronanza della lingua italiana a conclusione dell’obbligo: 1.Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti; 2.Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo; 3.Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi 46

L’asse matematico. L’asse matematico ha l’obiettivo di far acquisire allo studente saperi e competenze che lo pongano nelle condizioni di possedere una corretta capacità di giudizio e di sapersi orientare consapevolmente nei diversi contesti del mondo contemporaneo. Finalità dell’asse matematico è l’acquisizione al termine dell’obbligo d’istruzione delle abilità necessarie per applicare i principi e i processi matematici di base nel contesto quotidiano della sfera domestica e sul lavoro, nonché per seguire e vagliare la coerenza logica delle argomentazioni proprie e altrui in molteplici contesti di indagine conoscitiva e di decisione. 47

Competenze di base a conclusione dell’ obbligo dell’istruzione 1.Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi 2.Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico 48

L’asse scientifico-tecnologico L’asse scientifico-tecnologico ha l’obiettivo di facilitare lo studente nell’esplorazione del mondo circostante, per osservarne i fenomeni e comprendere il valore della conoscenza del mondo naturale e di quello delle attività umane come parte integrante della sua formazione globale. Si tratta di un campo ampio e importante per l’acquisizione di metodi, concetti, atteggiamenti indispensabili ad interrogarsi, osservare e comprendere il mondo e a misurarsi con l’idea di molteplicità, problematicità e trasformabilità del reale. 49

Competenze di base a conclusione dell’ obbligo di istruzione 1.Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità 50

L’Asse storico - sociale L’asse storico - sociale si fonda su tre ambiti di riferimento: –epistemologico, –didattico, –formativo. 51

Il senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento dei diritti e dei doveri, concorre alla sua educazione alla convivenza e all’esercizio attivo della cittadinanza. 52

Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione 1.Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali. 2.Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente 53

FASE 3: Attività analitica -descrizione dello stato presente: il docente descrive la situazione della classe in merito alla tematica scelta individuando: comportamenti, riflessione sui traguardi di competenza già maturati e sulle capacità della classe nel suo complesso; è utile in questa fase, se non lo si è fatto in precedenza, somministrare dei test per individuare stili di apprendimento e stili rappresentazionali. 54

FASE 3: Attività analitica -definizione dello stato desiderato si definiscono i traguardi di prestazione propri dell’attività 55

Traguardi di prestazione -l’alunno è in grado di produrre un testo argomentativo su una tematica specifica; -sa utilizzare un linguaggio ed un registro adeguati; -Seleziona, scheda e organizza le informazioni con mappe, schemi, tabelle e grafici; -Sa individuare fatti ed eventi chiave; -Sa collegare e mettere in relazione fatti ed eventi chiave 56

FASE 4: Svolgimento dell’attività progettuale  DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI DI PRESTAZIONE  IPOTESI DELLE ATTIVITÀ DA SVOLGERE  SCELTA DEI TEMPI E DELLA METODOLOGIA

 DEFINIZIONE DEI TRAGUARDI DI PRESTAZIONE È il nodo di congiunzione fra la terza e la quarta fase.

 IPOTESI DELLE ATTIVITÀ DA SVOLGERE È il momento tradizionale della mediazione didattica, quello della scelta delle conoscenze specifiche disciplinari. Nello specifico si è optato per un raccordo disciplinare plausibile.

L’argomento in oggetto è stato progettato partendo da un vissuto reale che ha particolarmente colpito gli allievi: l’alluvione e la frana di Messina. Si è voluto dare agli alunni la dimensione della metodologia della ricerca, della storicizzazione degli eventi e delle potenzialità dell’argomentazione partendo da un evento reale e vicino a loro.

LE CATASTROFI NATURALI PROVOCATE DALL’UOMO Storia: eventi significativi dalla fine della II guerra mondiale: la frana del Vajont (1943), l’alluvione di Firenze (1966), la frana di Sarno (1998), l’alluvione di Messina (2009) 61

Geografia: l’intervento umano nella gestione del territorio (dissesto idrogeologico, disboscamento, ignorata manutenzione dei bacini fluviali …) Arte: il danneggiamento del patrimonio storico – artistico del 1966: l’importanza della custodia responsabile 62

Italiano: il testo argomentativo: elaborazione di relazioni Scienze: Le rocce e i vari tipi di terreno (franoso, permeabile, impermeabile …) 63

SCELTA DEI TEMPI E DELLA METODOLOGIA. I tempi per questa unità di apprendimento sono piuttosto lunghi: almeno un mese. La metodologia è quella della PNL, ma della PNL si è scelta una tecnica in particolare:IL MODELLAMENTO. 64

FASE 5: ATTIVITÀ D’AULA:  CONDIVISIONE DELLE FINALITA’  NEGOZIAZIONE DEGLI STRUMENTI Nel caso specifico, la condivisione delle finalità è stata agevolata poiché i docenti hanno colto l’imput degli alunni … 65

… FINALITÀ DEL PERCORSO: -Fornire un esempio di storicizzazione di eventi storici; -Utilizzare in modo funzionale e pratico il testo argomentativo; -Individuare il rapporto Storia/ Problemi sociali

… MEDIAZIONE DEGLI STRUMENTI -Si è optato per visionare alcuni documentari in classe; -Ciascun allievo ha individuato un evento particolare o una problematica su cui “indagare” individualmente;

FASE 6: Individuazione del compito di realtà: “Informati e descrivi perché avviene, come si può evolvere e cosa può provocare un’infiltrazione d’acqua piovana in un’abitazione domestica: quali azione compiere e quali precauzione prendere.” 68

FASE 7: Costruzione dell’autovalutazione ATTRAVERSO IL TRAGUARDO DI PRESTAZIONE Adesso so ……, so fare ….., so spiegare ……. 69

NELLA COSTRUZIONE DELL’AUTOVALUTAZIONE È FUNZIONALE COSTRUIRE INSIEME LA SOGLIA DI ACCETTABILITA’ DELLA PROVA Lo so fare perché ….. Non lo so fare ancora perché ……. Per saperlo fare mi serve ….. ….. 70

CARATTERISTICA PRECIPUA DEL COMPITO DI REALTÀ È CHE ESSO VA REGISTRATO E DISCUSSO NON VALUTATO per la sua natura di ESPERIENZA SIGNIFICATIVA: Per questo è importante avere delle griglie di osservazione predisposte a livello collegiale. 71

FASE 8: Restituzione degli esiti È IL MOMENTO DEL CONFRONTO TRA L’AUTOVALUTAZIONE DEGLI ALUNNI E L’OSSERVAZIONE DEL DOCENTE. È IL FEEDBACK PER TUTTI GLI ATTORI DEL PROCESSO. 72

il percorso si è chiuso anche con la costruzione di un prodotto: una relazione sui disastri esaminati: gli alunni hanno individuato le cause comuni che li hanno prodotti, quali ripercussioni hanno avuto sulle comunità colpite, quali azioni si sarebbero dovute intraprendere e quali precauzioni pianificare.

COMPITI DI REALTÀ ANCHE PER I DOCENTI. Provando ad applicare la Pnl alle attività didattiche, sono emersi anche dei “compiti di realtà” per i docenti. Attraverso essi, è possibile anche per il docente stesso costruirsi l’autovalutazione secondo lo stesso modello predisposto per gli alunni. 74

– … QUALCHE ESEMPIO Sono in grado di garantire e condurre il processo trasformativo? So “trasformare” le credenze limitanti in risorse? So veicolare convinzioni ottimizzanti? Sono in grado di creare in classe un clima relazionale positivo? 75