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Dalle discipline alle competenze di cittadinanza

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Presentazione sul tema: "Dalle discipline alle competenze di cittadinanza"— Transcript della presentazione:

1 Dalle discipline alle competenze di cittadinanza
Obbligo scolastico e Indicazioni Nazionali I.T.I.S. “G.Giorgi” Anno scolastico 2007/2008 A cura della prof.ssa L. Portolano

2 Asse dei linguaggi In funzione strategica
garantire all’alunno-cittadino il controllo della competenza linguistica nella lingua madre e, almeno, in una lingua europea A cura della prof.ssa L. Portolano

3 Asse dei linguaggi in funzione strategica
mettere l’alunno-cittadino in condizione di padroneggiare la lingua in una pluralità di situazioni comunicative, per l’acquisizione, rielaborazione e interpretazione di informazioni e conoscenze della realtà naturale e sociale, per l’instaurazione di rapporti personali e sociali. A cura della prof.ssa L. Portolano

4 Asse matematico in funzione strategica
sviluppare una competenza che sappia usare il sapere matematico come insostituibile strumento operativo, ma anche come modello rappresentativo e risolutivo di situazioni problematiche, legate alla complessità della realtà naturale e sociale A cura della prof.ssa L. Portolano

5 Asse tecnologico-scientifico
in funzione strategica lavorare a scuola affinché il metodo scientifico, oltre a porsi come protocollo operativo dei saperi scientifici e tecnologici, costituisca il fondamento didattico trasversale nella rielaborazione dei contenuti dei diversi saperi, impegnati a raccogliere dati e informazioni per distribuirli in modo pertinente e per formulare, in base ad essi, ipotesi e congetture. A cura della prof.ssa L. Portolano

6 Asse storico-sociale in funzione strategica
dotarsi degli strumenti necessari per capire l’organizzazione della comunità civile e per partecipare in modo autonomo, responsabile e attivo agli sviluppi della società, vista come complesso organizzato di istituzioni, norme e regole che la stessa società si è costruita nel tempo. A cura della prof.ssa L. Portolano

7 Ambiti e competenze chiave
la costruzione del sé la costruzione cognitivo-culturale-professionale dell’identità personale A cura della prof.ssa L. Portolano

8 Ambiti e competenze chiave
la relazione con gli altri la costruzione dell’io collettivo, del soggetto che stabilisce significativi rapporti con gli altri A cura della prof.ssa L. Portolano

9 Ambiti e competenze chiave
il rapporto con la realtà naturale e sociale la capacità di comprendere, interpretare, intervenire in modo personale negli eventi del mondo disponibile A cura della prof.ssa L. Portolano

10 La costruzione del sé imparare ad imparare progettare
organizzare avere un metodo di studio l’apprendimento progettare fissare obiettivi valutare vincoli e possibilità adottare strategie significativi verificare risultati A cura della prof.ssa L. Portolano

11 la relazione con gli altri
comunicare comprensione rappresentazione di di testi e messaggi di testi e messaggi di genere genere e complessità e complessità diversi diversi collaborare-partecipare lavorare con gli altri interagire con gli altri A cura della prof.ssa L. Portolano

12 il rapporto con la realtà naturale e sociale
risolvere problemi individuare collegamenti e relazioni acquisire ed interpretare l’informazione RAPPORTO CON il mondo nei suoi aspetti strutturati e organizzati e sul quale gli alunni intervengono in modo attivo per costruire conoscenze significative e dotate di senso, sul quale si interviene esplicitando giudizi critici e distinguendo i fatti dalle opinioni, gli eventi dalle congetture, le cause dagli effetti A cura della prof.ssa L. Portolano

13 Certificazione delle competenze
AMBITO COMPETENZE CHIAVE DISCIPLINE NELLE QUALI VIENE EVIDENZIATA LIVELLO OSSERVAZIONI A cura della prof.ssa L. Portolano

14 Punti da sottolineare la certificazione e il grado di padronanza delle competenze avverrà al termine dell’istruzione obbligatoria; la competenza viene certificata solo se e quando l’alunno la possiede effettivamente (se l’alunno non raggiunge il livello essenziale si procede ad una osservazione esplicativa); la certificazione utilizza una scala aggettivale a tre livelli: essenziale, medio, eccellente; la definizione dei criteri certificativi è affidata al lavoro di programmazione collegiale; non sono possibili compensazioni tra le diverse discipline A cura della prof.ssa L. Portolano

15 . La commissione Allulli dice:
la sperimentazione nel Biennio deve seguire una tenuta didattica e formativa unitaria tale obiettivo è affidato allo sviluppo e alla padronanza, descritta su tre livelli, delle competenze chiave di cittadinanza, di natura trasversale e per le quali concorre il processo di insegnamento-apprendimento delle discipline che vanno a definire gli assi culturali strategici, attorno ai quali si stanno organizzando, a livello europeo, i processi formativi essenziali A cura della prof.ssa L. Portolano

16 come dovrà muoversi la scuola nei due anni di sperimentazione
Il centro dovrà: costruire la condivisione predisporre condizioni di fattibilità: tempi, risorse materiali, organico funzionale osservare e diffondere i risultati valutare costituire un gruppo di pilotaggio con compiti di consulenza, di osservazione di esperienze e di raccolta di buone pratiche A cura della prof.ssa L. Portolano

17 A livello regionale l’USR dovrà:
curare la formazione dei docenti e la connessa progettazione didattica; attivare percorsi di integrazione/interazione tra soggetti diversi (scuole, formazione professionale, associazioni, enti); combattere la dispersione per garantire la continuità del passaggio dal primo al secondo ciclo; far circolare le esperienze, i modelli organizzativi e didattici, l’avvio di un’attività di ricerca didattica; promuovere le reti di scuole A cura della prof.ssa L. Portolano

18 a livello provinciale l’USP dovrà:
promuovere l’Osservatorio sulla scolarità che avrà il compito di monitorare il rischio di abbandono e favorire i rientri in formazione, attivando sul territorio la rete formativa tra diversi soggetti A cura della prof.ssa L. Portolano

19 a livello di istituzione scolastica
i soggetti promotori della sperimentazione- innovazione saranno i Dirigenti e i docenti, cui spetta il compito di trovare le più efficaci soluzioni organizzative e didattiche, flessibili e articolate, per progettare, programmare e realizzare collegialmente percorsi di apprendimento orientati al possesso delle conoscenze disciplinari e delle competenze di cittadinanza che si attivano tramite gli stessi saperi A cura della prof.ssa L. Portolano

20 Formazione l’investimento più forte è la formazione perché si tratta di sostenere un modo di fare insegnamento-apprendimento diverso, riassumibile nel passaggio fondamentale dal lavorare per programmi e contenuti conoscitivi al lavorare per competenze A cura della prof.ssa L. Portolano

21 rapporto con la scuola media
funzione di segmento formativo propedeutico e di transizione verso il biennio del secondo ciclo continuità curriculare e progressiva propedeuticità orientativa, da stabilire sulle classi terminali del primo ciclo e sulle classi iniziali del secondo A cura della prof.ssa L. Portolano

22 Definizioni “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche. “Abilità”, indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). “Competenze” indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia. A cura della prof.ssa L. Portolano


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