L’economia fiorentina torna a crescere? Marco Batazzi Informazione Economica, Studi, Statistica e Prezzi
L’informazione economica CCIAA-FI Rapporti sull’economia Congiuntura economica Rapporto sui bilanci delle società di capitali (annuale)-realizzato dal Dipartimento di Scienze Aziendali-Università di Firenze Maggio Aggiornamento semestrale Novembre Flash sull’economia (trimestrali) Manifatturiero Commercio al dettaglio Demografia d’impresa Artigianato (semestrale) Commercio estero Mercato del lavoro (Indagine Excelsior-annuale) Dinamica dei prezzi all’ingrosso (annuale e note settimanali) Ricerche ad hoc sul turismo (in collaborazione con Centro Studi Turistici)
Lo scenario di riferimento Fonte: FMI Graduale recupero di domanda e produzione trainati dal commercio internazionale (autosostenimento della ripresa) Tuttavia la ripresa appare ancora differenziata fra le diverse aree geografiche, in cui faranno da traino i paesi asiatici emergenti (Germania per l’UE) criticità sui mercati del lavoro; fragilità dei conti pubblici di paesi europei “apparentemente” marginali; aumento dei prezzi delle commodities; politiche fiscali restrittive; difficoltà di coordinamento nel correggere gli squilibri internazionali; instabilità geopolitica Orientamento della ripresa sulla via del consolidamento…anche se (fattori di incertezza):
Lo scenario di riferimento (2) Produzione industrialeInterscambio commerciale Saldo delle partite correnti % sul PILDinamica PIL (I trim 2005=100) Fonte: FMI,OECD, CPB, Eurostat
Principali indicatori macroeconomici provinciali Tassi di variazione annuali. Valori concatenati, anno di riferimento 2000 Fonte: elaborazioni su dati Prometeia Nel 2010 il valore aggiunto ha fatto segnare un +1,4%: Recupero export inferiore alle aspettative Buon andamento degli investimenti I consumi delle famiglie mostrano ancora una certa “cautela” -5,4% la perdita cumulata di prodotto del rispetto al 2007 Pari a circa 1,4 miliardi di euro da recuperare
Macrosettori di attività Variazioni e contributi % del valore aggiunto nel 2010 Variazioni e contributi % delle unità di lavoro nel 2010 il valore aggiunto è ritornato su valori positivi nell’industria in senso stretto (da -13,5% a +5,1%) anche se rimane sempre ampia la perdita di domanda di lavoro (-7%) Per i servizi il recupero di prodotto è più rallentato (+0,6%) e la domanda di lavoro ha mostrato una certa capacità di tenuta (+0,5%) anche se in decelerazione Ripresa della produttività del lavoro, sorretta da quella industriale, correlata a processi riorganizzativi di ristrutturazione interni alle imprese finalizzati ad alleggerire le risorse umane piuttosto che ad una vera e propria intensificazione delle attività innovative Fonte: elaborazioni su dati Prometeia
La produttività??? Contributi alla crescita del valore aggiunto Occupazione in ripresa? Scomposizione della variazione della produttività del lavoro (manifatturiero) Filtro Hodrick Prescott
La congiuntura: un rapido sguardo Il risultato complessivo del 2010 per la provincia di Firenze deriva da un andamento congiunturale inizialmente incerto, poi migliorato in modo progressivo nel corso dei trimestri, considerando le dinamiche della produzione industriale, del commercio estero e dell’imprenditorialità; il commercio al dettaglio, invece, non ha ancora evidenziato un ritmo di recupero allineato agli altri indicatori.
Congiuntura manifatturiera (1): indicatori L’industria manifatturiera fiorentina nel 2010 ha rialzato la testa con una variazione media nel 2010 che rappresenta il miglior risultato degli ultimi dieci anni Percorso non lineare e non esente da criticità. Nel secondo trimestre si è fatta sentire l’intensità della ripresa, con una variazione tendenziale che torna positiva (+9,5) dopo 10 trimestri consecutivi di calo Congiuntura manifatturiera: principali indicatori Variazioni trimestrali produzione Previsione Indice della produzione industriale (2005=100) (valori destagionalizzati) -32% rispetto al max pre-crisi
Congiuntura manifatturiera (2): i settori nel 2010 Fonte: UnioncamereToscana-Confindustria Toscana Il miglioramento ciclico si è ripartito in misura più o meno omogenea tra i vari settori di attività, con uno spostamento, sotto il profilo della dinamica media annua, dal quadrante della recessione a quello della ripresa per tutti i comparti, anche se occorre fare delle distinzioni riguardo alla reattività settoriale. In termini medi annui i migliori risultati si sono rilevati per il sistema pelle (da -26,6% a +6,7%), l’aggregato chimica-farmaceutica-gomma e plastica (da -10,2% a +5,9%) e prodotti non metalliferi (da -16,9% a +4,4%)
Artigianato Nel 2010 il settore artigiano, pur scontando un’ulteriore decrescita del fatturato, ha comunque fornito alcuni segnali che vanno in direzione di un rientro e di un contenimento nell’entità delle perdite accusate negli anni passati Tuttavia i segnali per il futuro a b/t non sono incoraggianti con previsioni negative per il fatturato al I/2011 (saldo -4,8p.p.) Variazioni annue del fatturato in provincia Variazioni annue del fatturato nel 2010 per settore Fonte: Osservatorio Regionale Toscano sull’Artigianato Le attività del sistema moda maturano una crescita del 3,4% (traino pelletteria) mentre gli altri comparti danno segni di difficoltà con l’edilizia che chiude l’anno in perdita del 12%, rientrando solo di 3 p.p. dalla già deludente performance dell’anno passato; le altre attività manifatturiere arretrano del 6,1% (metal-meccanica -2,6%); male anche i servizi (-7,6%)
Commercio e turismo Andamento del fatturato nel commercio al dettaglio. Var % Flussi turistici in provincia Fonte: Unioncamere Toscana – Istat (commercio); Provincia di Firenze (turismo) Il 2010, pur chiudendosi all’insegna del calo della flessione su base annua, non ha segnato quella svolta tanto attesa e che avrebbe completato il rientro da un triennio di congiuntura negativa. Bene la GD (+1,2%) male i piccoli (-3,5%); in lieve peggioramento l’alimentare (da -0,4% a -0,8%); risale il non alimentare (da -4,8% a -1,7%) anche se ancora negativo Nel periodo gennaio-dicembre 2010, si sono registrati arrivi e presenze, per una permanenza media di 2,7 giorni: questi dati mostrano un incremento degli arrivi del +14,8% e delle presenze del +10,6%. È stata soprattutto la componente straniera ad apportare il miglior contributo (+20,2% sugli arrivi e +15,2% sulle presenze), mentre la componente italiana risulta in tenuta
Credito e protesti Andamento impieghi e depositi bancari A Dicembre 2010 i depositi dopo essere cresciuti nel 2009 (+9,2%), incrementano poco nel 2010 (+1,3%, v.a. circa : 17,4 miliardi di euro). Gli impieghi dopo la frenata del 2009, hanno ripreso dinamicità e marcano un incremento del 12,4%, passando da 33,6 a 37,7 miliardi di euro. Sempre in crescita il peso percentuale delle sofferenze le quali, valutate sulla base del numero di affidati e dell’importo utilizzato, aumentano il loro peso percentuale sugli impieghi dal 3% al 3,9% Fonte: Banca d’Italia (impieghi e depositi); Ufficio protesti CCIAA-FI (protesti) I dati provenienti dal Registro Informatico della Camera di Commercio di Firenze evidenziano una prosecuzione del calo degli effetti presentati, confermando così un trend discendente che si era già manifestato nella seconda parte dell’anno 2009; in termini di valori assoluti l’anno si posiziona quasi in linea con il 2007 Andamento dei protesti; var. % annue Valori in migliaia di Euro
Dinamica dei prezzi I valori medi, rilevati nel mese di dicembre 2010, dei prezzi all’ingrosso mostrano come l’anno trascorso si sia connotato per un andamento crescente dei listini per quasi tutte le tipologie di merci, ad eccezione dei vini (-8,7%) che hanno continuato a scontare gli effetti della crisi in termini di domanda finale sul mercato interno. Fra le varie merci spicca sicuramente la dinamica tendenziale dei cereali (+35%) e degli oli di semi che mostrano chiari segnali di ripresa (+45,2%) trainati dalla congiuntura internazionale Prezzi all’ingrosso per gruppi di prodotti in provincia Dinamica dei prezzi a Firenze per alcune merci (2005=100) Fonte: elaborazioni su dati CCIAA Firenze Ufficio Statistica e Prezzi Prezzi internazionali Var % tendenziali a dicembre
Il mercato del lavoro (1) Contenuta diminuzione dell’occupazione residente nel corso del 2010 (-0,4%); in prevalenza a carico dell’industria e della componente autonoma. Perdita di 2mila posti rispetto al 2009, che si amplia tuttavia in termini biennali (circa 10mila posti in meno) Cala la disoccupazione, ma diminuisce anche il tasso di attività (da 71,5% a 70,6%) che riflette un aumento della popolazione inattiva in età da lavoro (+3,6%) La popolazione in età da lavoro, risulta nel complesso in moderata espansione (+0,7%) risentendo fondamentalmente della crescita della componente straniera in età attiva Fonte: Istat RCFL Determinanti della crescita occupazionale Prosegue la progressione della CIG anche se a carico della componente straordinaria
Il mercato del lavoro (2) Assunzioni per grado professionalità (2005=100) Cambia il profilo qualitativo dell’occupazione offerta dalle imprese in ambito locale, prevalentemente orientata verso figure a medio-bassa qualificazione, in cui si riscontra una crescita surrettizia del livello di precarietà. Le imprese sono disposte a riprendere le assunzioni ma orientandosi principalmente su figure low skill, necessarie per l’adeguamento degli organici aziendali alla ripresa dell’attività produttiva: soprattutto operai semi-qualificati, che hanno minori costi di inserimento e per i quali il contratto a tempo indeterminato non è certo la modalità primaria di assunzione Fonte: Sistema Informativo Excelsior Avviamenti per tipologia contratto. Var % Lieve miglioramento dei flussi totali (var % da -5,8% a -3,4%); sono state “erose” le posizioni lavorative a tempo indeterminato con una risalita delle forme di lavoro non standard o atipiche e un aumento del grado di precarietà. Tali considerazioni sono avvalorate da un calo dei flussi di assunzioni in provincia di circa il 9% nel biennio , sostanzialmente a carico dei contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato (-36,5%) Fonte: SIL Regione Toscana
Il mercato del lavoro (3) Flusso di avviamenti per tipo di contratto Tra le forme di occupazione non standard afferenti nel 2010 si è avuta una ripresa della somministrazione (+7,8%), è ripartito l’apprendistato (+1,5%) e il tempo determinato ha attenuato la dinamica negativa (da –12,5% a –3,3%); inoltre, sono diminuite le collaborazioni, sia a progetto (-10%) che occasionali (-27,4%), dopo la forte crescita che le aveva caratterizzate nel Tuttavia quello che attira maggiormente l’attenzione, osservando in generale i contratti atipici, è il forte aumento del lavoro intermittente o a chiamata passato da poco meno di a oltre 10mila assunzioni tra il 2008 e il 2010 L’andamento del volume di attivazioni con il lavoro intermittente è spiegato principalmente dalla crisi, trattandosi di contratti con un contenuto di lavoro effettivo molto ridotto e pari in media a circa quattro giorni al mese (come stimato da Istat nel 2009)
Il commercio estero (1) Fonte: Istat Le esportazioni sono aumentate del 6,7% migliorando dopo la caduta dell’anno precedente (-11,6%), attestandosi ad un livello di circa 7,4miliardi di euro; le importazioni sono aumentate del 12,4%, valore in netta ripresa dopo la forte diminuzione del 2009 (-15,9%), caratterizzandosi per un ammontare di circa 4,5miliardi di euro Andamento esportazioni e importazioni provinciali La performance esportativa della provincia di Firenze esprime un differenziale non positivo rispetto al dato di confronto regionale e nazionale, visto che le esportazioni hanno fatto segnare rispettivamente incrementi del +15,4% e del +15,8%. Tale andamento risente di dinamiche settore/paese che sono ripartite bene ma non alla velocità “giusta”, con un recupero inferiore alle aspettative soprattutto rispetto al dato regionale Export e import rispetto ai livelli pre-crisi Valori in milioni di Euro
Il commercio estero (2) Fonte: Istat Bene farmaceutico, chimica, elettronica e automazione, metallurgia e sistema moda. Non vi è stato un apporto omogeneo e coerente del comparto meccanico, che pesando notevolmente sui flussi commerciali provinciali (con una quota del 24,7%) ha esercitato un contributo negativo (-14,7%) Riprendono quota e si consolidano i flussi diretti verso i paesi di “tradizione” come Francia, Germania, Svizzera e Stati Uniti Vanno bene anche i mercati mediorientali Perdono quota i paesi BRIC (-29%) Esportazioni per gruppi di prodotti. Var % Settori Paesi Saldi per area. Valori in milioni di Euro
Demografia d’impresa Fonte: Infocamere - Movimprese Andamento demografico imprese fiorentine Ripresa dello stock delle imprese; maggiore dinamicità dei flussi con aumento delle iscrizioni e diminuzione delle cessazioni e un incremento dei saldi di natimortalità, che ritornano su livelli standard; prosecuzione della crescita delle società di capitali e tenuta delle imprese individuali Incremento delle attività dei servizi (in particolare legate al turismo e rivolti alle imprese); tenuta dell’imprenditoria femminile e incremento della componente straniera; flessione e difficoltà per l’imprenditoria artigiana. Nel 2010 è proseguita l’espansione delle società di capitale con una quota sullo stock di circa il 25% Inoltre da tre anni le nascite di società di capitale sono superiori a quelle delle imprese individuali
Imprenditori stranieri Fonte: Infocamere Stockview La Cina si conferma la più numerosa, seguita da Romania, Albania e Marocco. Alla differenza in termini di peso numerico tra comunitari ed extracomunitari, corrispondono due profili sostanzialmente diversi quanto a settori di impiego: tra i primi le costruzioni detengono quasi la maggioranza assoluta col 47,8%, soprattutto a causa della massiccia presenza di imprenditoria di nazionalità rumena Per gli extracomunitari i principali settori sono il commercio e il manifatturiero Gli imprenditori stranieri: cariche per principali nazionalità
Prospettive e conclusioni PIL reale e PIL potenziale* (logaritmi) Principali variabili macroeconomiche (2007=100)
Effetti della crisi sulle imprese fiorentine Stime fatturato (quota % imprese) Principali conseguenze della crisi Modalità di risposta: -Razionalizzazione costi -Miglioramento qualità prodotti e ampliamento gamma -Ricerca nuove forme distributive -Nuovi sbocchi commerciali -Programmi d’investimento
Grazie per l’attenzione Per approfondimenti CAMERA DI COMMERCIO DI FIRENZE – Informazione Economica, Studi, Statistica e Prezzi