Il mercato del lavoro a Parma rapporto OML 2004 andamento e prospettive bollettino n° 29 - dicembre 2004 rapporto OML 2004.

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Il mercato del lavoro a Parma rapporto OML 2004 andamento e prospettive bollettino n° 29 - dicembre 2004 rapporto OML 2004

: anche Parma va verso una società del lavoro diffuso e plurale pur fra le incertezze per l’economia e il peso sociale della flessibilità  l’area del lavoro retribuito arriva nel 2003 a livelli mai prima raggiunti in Italia come a Parma, facendo affluire nuovi soggetti nel mercato del lavoro (donne nelle età più adulte, stranieri, lavoratori marginali): a welfare invariato, c’è il problema della sostenibilità della nuova occupazione femminile (Reyneri)  nonostante la crisi economica i dati occupazionali sono «buoni» ma sono percepiti come molto meno buoni a causa del costo sociale della flessibilità del lavoro e della riduzione dei redditi reali (Seravalli)

: 1.847mila occupati in più in Italia, 156mila in Emilia-Romagna

: 156mila occupati in più in Emilia-Romagna, 18mila a Parma

: una crescita occupazionale dominata dalla componente femminile quota femminile (%) dell’incremento occupazionale nel periodo

: incrementi occupazionali anomali per Parma, Ferrara e Piacenza incremento dell’occupazione ?

OML : una anomalia sottoposta ad approfondite verifiche dall’OML * intervalli fiduciari (α = 0,05) delle stime Istat degli occupati  sono state condotte verifiche sull’errore delle stime Istat  è possibile che vi sia stata una sotto-stima dei passati livelli di occupazione ma la crescita è indubbia  le fonti statistiche locali indipendenti mostrano dinamiche e fenomeni coerenti rispetto ai dati Istat

una crescita occupazionale che porta però i segni di una duplice ambiguità  sono ormai alcuni anni che la crescita economica ha segnato il passo in Italia, nella nostra regione e in provincia di Parma  una crisi di competitività sui mercati esterni appaiata alla crisi dei consumi interni (Euro)  il peso della flessibilità del lavoro inizia a crescere anche sui dati occupazionali di stock e si riversa per intero sulle famiglie, in totale assenza di ammortizzatori sociali

nel 2003 la crescita economica italiana raggiunge il livello più basso dal 1993 crescita (%) del Pil in Italia

rimane elevata la quota di avviamenti al lavoro a tempo determinato (flussi) incidenza (%) dei contratti a tempo determinato sugli avviamenti al lavoro

2003: i dipendenti a tempo determinato (stock) sono ormai 12mila, 8mila donne quota (%) dei dipendenti a tempo determinato negli anni

peggioramento delle aspettative per i laureati occupati a termine l’attuale datore di lavoro ha prospettato la possibilità di una eventuale assunzione a tempo indeterminato? se sì, quanto viene ritenuta probabile?

perché è allora cresciuta l’occupazione?  la recente crescita dell’occupazione è stata resa possibile da una accresciuta propensione ad offrire lavoro da parte di soggetti che erano fuori dal mercato (donne adulte, anziani, minori, poveri, disabili, migranti regolarizzati), pressati di regola da insufficienti redditi familiari erosi dall’inflazione  questa nuova offerta di lavoro «marginale» ha incontrato «occasioni lavorative» già presenti in potenza nel sistema ma pendolarmente «vacanti» (lavori stagionali, occasionali, part-time) con effetti moltiplicativi sulla domanda di servizi per le famiglie (cura, custodia, consumo di pasti fuori casa)  le retribuzioni in ingresso tenute basse dal proliferare degli istituti della flessibilità, unitamente alle difficoltà delle imprese ad investire, hanno spesso favorito i processi produttivi e organizzativi ad alta intensità di lavoro e a bassa produttività, anche in settori industriali tradizionali

Parma è al 4° posto in regione per tasso di attività femminile (15-64 anni, 2003)

il tasso disoccupazione rimane sotto il 5% ma gli aumentati livelli di partecipazione femminile fanno crescere la disoccupazione femminile tassi di disoccupazione (%) riferiti alla popolazione complessiva

2003: continua la discesa dei tassi di disoccupazione per laureati e diplomati

dove cresce l’occupazione femminile tassi specifici di occupazione femminile per età (microdati Istat ) sotto i 30 anni non cresce la occupazione: elevata scolarità per le donne di anni 15 punti in più di occupazione: neo-madri sempre più al lavoro più in generale cresce il lavoro delle trentenni che sono occupate all’80%: donne più interessate dai bisogni di conciliazione vita-lavoro e di custodia 6 punti di occupazione in più per le quarantenni addirittura 18 punti di occupazione in più per le cinquantenni: si ritarda l’uscita dal lavoro o si deve talvolta ritornare al lavoro per far quadrare i bilanci familiari 6 punti di occupazione in più anche per le sessantenni: le nonne

un grande differenziale di modernità? tassi specifici di occupazione femminile per età (microdati Istat 2003)

nel 2003 il part-time riguarda quasi 1 avviamento al lavoro femminile su 4 incidenza (%) del part-time sugli avviamenti al lavoro

2003: le part-timer rappresentano ormai il 17,5% dello stock delle occupate occupati alle dipendenze a tempo parziale negli anni

resta elevata l’occupazione maschile tassi specifici di occupazione maschile per età (microdati Istat ) cresce inaspettatamente l’occupazione dei minori in età scolare e dei ventenni: siamo di fronte ad una inversione nel trend della crescita della scolarità? non si registrano segnali di ritardo nel ritiro dalla vita attiva (come auspicato dalla SEO): prepensionamenti e crisi industriali?

ma l’area del lavoro retribuito cresce sempre di più oltre i confini tradizionali  anche a Parma il mercato del lavoro è sempre più multietnico ma anche più a rischio di segmentazione  crescono i temps (lavoratori interinali e non)  si affacciano sul mercato sempre più disabili  aumenta la presenza di occupati regolari che permangono però in condizioni di indigenza  ci sono gli «ex occupati garantiti» espulsi per crisi aziendali che ricominciano da zero

un saldo migratorio record nel 2003 determinato dalla recente sanatoria saldi migratori (= immigrati - emigrati)

al 31 dicembre 2003 la popolazione straniera è pari a unità (5,8% del totale residenti) popolazione straniera residente (dati al 31 dicembre)

i cittadini non comunitari avviati al lavoro nel 2003 sono stati (pari al 18,7% del totale avviati) totale stranieri avviati al lavoro = 100%

sugli extracomunitari gravano però in misura maggiore i lavori dequalificati quota di lavoro non qualificato (%) fra gli avviamenti al lavoro 2003  ben i 2/3 degli avviamenti riguarda lavori non qualificati manifatturieri, delle costruzioni e servizi  i lavori delle «3 d»: - dirty - dangerous - demanding  molto elevata la quota di lavoro interinale (24,5%)  segmentazione

1.140 immigrati artigiani a Parma Legge n° 40 del 1998 recente immigrazione

crescono gli avviamenti al lavoro intermediati da agenzie interinali missioni di lavoro interinale negli anni  l’interinale riguarda il 18,6% del totale avviamenti al lavoro nel 2003  sono 43 le agenzie o le loro filiali che hanno effettuato avviamenti al lavoro in provincia di Parma nel 2003  crescono pure gli avviamenti al lavoro brevi non interinali

chi è il lavoratore interinale «tipo»? tipologie prevalenti di condizioni professionali e non professionali fra i lavoratori interinali in provincia di Parma nel 2001 (condizioni prima dell’esperienza di lavoro interinale)

crescono avviamenti e assunzioni dei disabili in provincia di Parma (SILD)

i nuovi disabili iscritti al collocamento: bisogno di welfare e bisogno di lavoro

disoccupazione job to job, esuberi, lavoratori intermittenti: nuovo confine  lo stock medio dei disoccupati è stimato in circa 6mila unità (M=2mila, F=4mila)  ma vi è molta disoccupazione «implicita» nel circuito del lavoro temporaneo, il cui stock è di 12mila unità (M=4mila, F=8mila)  nel 2003, a fronte di uno stock di occupati alle dipendenze pari a 132mila unità, sono stati avviati al lavoro 48mila lavoratori  elevatissima mobilità del lavoro

un’analisi della domanda di lavoro «di flusso»: archivi Prolabor 2003  per la prima volta l’OML, grazie ad un lavoro molto impegnativo di revisione degli archivi informatici dei Centri per l’impiego e di standardizzazione statistica, ha potuto analizzare i dati elementari degli avviamenti al lavoro contenuti nei database Prolabor  si tratta di un patrimonio informativo di grande rilevanza e di elevato dettaglio sull’area di ingresso nel lavoro dipendente

notevoli possibilità di analisi  avviati al lavoro (sesso, età, nazionalità, livello di istruzione, residenza, ecc.)  aziende utilizzatrici (settore di attività, sedi di lavoro, CCNL ecc.)  rapporti di lavoro (tipologia contrattuale, orario di lavoro, qualifica professionale, durata, eventuale licenziamento, ecc.)  possibilità di analisi per aggregati territoriali sub-provinciali (Centri per l’impiego, comprensori, Comuni, ecc.)

mappe per profili professionali

mappe per bacini d’impiego

Dimensione 1,6,4,2,0-,2-,4-,6-,8-1,0-1,2-1,4-1,6-1,8 -2,0 Dimensione 2 1,1,9,7,5,3,1 -,1 -,3 -,5 -,7 -,9 -1,1 tipologia contrattuale grande gruppo professionale part-time tempo determinato interinale formazione apprendistatotempo indeterminato personale non qualificato conduttori di impianti e operai di linea operai specializzati professioni del commercio servizi famiglie impiegati esecutivi tecnici professioni intellettuali possibilità di analisi avanzate: Portale analisi delle corrispondenze sui dati degli avviamenti 2003 (n° casi = )

nel 2003 in provincia di Parma si sono quasi raggiunti gli obiettivi Seo 2010

ma molti problemi rimangono aperti  sostenibilità dell’occupazione femminile  disoccupazione job to job dei lavoratori temporanei e working poors  rallentamento dei processi di stabilizzazione per i giovani occupati flessibili e atipici  minaccia al modello competitivo basato su produttività del lavoro e investimento nelle risorse umane (formazione, innovazione)  crisi industriali e esuberi  2004: ancora un’incognita...

Il mercato del lavoro a Parma rapporto OML 2004 andamento e prospettive bollettino n° 29 - dicembre 2004 rapporto OML 2004