Märchen Morfologia, lettura. Il caso tedesco, focus sui Fratelli Grimm.

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Transcript della presentazione:

Märchen Morfologia, lettura. Il caso tedesco, focus sui Fratelli Grimm

Romantici “di Heidelberg” ritrovano nelle espressioni popolari fiabesche e nel Volkslied il più genuino spirito popolare e nazionale che si fonde in una simbiosi fra spirito e natura Recupero delle fonti: –ricerche filologiche – racconti orali nei centri contadini –Esperienza soggettiva di una poesia che esprima l'unità di anima e natura

Motivi storici contingenti invasio ne napoleonica (1806); Rheinbund (confederazione renana sotto il protettorato francese) Tale nuovo atteggiamento di ricerca di un ponte col passato ha ragioni di ordine storico legate all'espansionismo napoleonico e all'occupazione francese dei territori tedeschi più occidentali. Il passato nazionale serviva da scudo per difendersi, ma anche da piedistallo su cui elevare le caratteristiche di una nazione unita e resa grande da un passato mitico.

Aspetto ‘romantico’, non biecamente nazionalistico non si incorre in una idealizzazione nazionalistica del popolo, ma la ricerca storica è volta alla ricerca del primigenio, dell'incorrotto, dell'immediato rapporto con la natura e col divino.

Mito e Naturpoesie La ricerca del mito si muove in direzione della poesia, ritenuta dai romantici vera e propria mitologia: essa non viene evocata dal cantore, ma è la naturalità del linguaggio del mito a rivelarsi in maniera misteriosa attraverso il poeta.

“Nuova mitologia” per costruire una “comunità immaginata” L'esigenza di una nuova mitologia corrisponde alla necessità di ricomporre la collaborazione dell'attività politica con quella sociale, non basandosi esclusivamente sul soggetto, ma rivolgendosi alla dimensione più estesa della comunità, e dunque della nazione. Cfr. Benedict Anderson, Comunità immaginate, Origine e diffusione dei nazionalismi, Manifesto Libri, 1996 ( Imagined Communities Reflections on the Origins of Nationalism 1991,1983, London, Verso).

Già Novalis… L'apertura al mito si indirizza anche verso la mitologia orientale, e in generale, verso la riscoperta dell'Oriente, lodato per la propria arte libera e autonoma. La Grecia antica, presa come punto di riferimento, affondava le sue radici proprio in Oriente, e ad essa si guarda ora per cogliere il disvelarsi di immagini legate ai riti orientali, talvolta anche misteriosi e spaventosi, e non necessariamente misurati e armonici.

Fiaba come melodia profetica Novalis : «l'autentico poeta di fiabe è un vate dell'avvenire», e a ciò tendevano i tanti autori romantici che si sono cimentati con la creazione di fiabe. La fiaba è come una melodia, composta di note che si susseguono, plasmando situazioni, personaggi, luoghi che vengono ispirati direttamente dalla natura musicale della poesia.

Naturpoesie Valore paradigmatico della poesia deve essere la genuinità, la spontaneità tipica della poesia popolare o naturale (Naturpoesie), che secondo il parere di Jakob Grimm appartiene alla voce del popolo poetante, unico vero portatore di tale valore;

Kunstpoesie per contro la poesia d'arte (Kunstpoesie), considerata talvolta fittizia e artificiale, proviene dall'animo del singolo ispirato dal suo rapporto con la natura e col divino presente in essa.

Dialogo sulla poesia, F.Schlegel la nuova poesia romantica trae un importante canone d'ispirazione dalla tradizione più antica, ossia da Dante, Petrarca e Boccaccio, dai poemi epico- fantastici italiani, da Shakespeare e da Cervantes  egli riconosce la forza indipendente della creazione che ne fa espressione di quel genio ricercato dai romantici.

Diversi approcci alla lettura delle fiabe Strutturale-descrittivo-tematico (Propp, Aerne-Thompson, Rak) Folclorico-sociologico: (Cocchiara, Zipes) Psicanalitico (approccio freudiano, Bettelheim; junghiano: Marie Louise von Franz) Dinamico (riscritture: cfr. Antonia S. Byatt, adattamenti vari nella letteratura e nei media postmoderni)

Lo Schema di Vladimir Propp è il risultato dello studio sulle fiabe di magia del linguista e antropologo russo. Egli studiò le origini storiche della fiaba nelle società tribali me nel rito di iniziazione e ne trasse una struttura che propone anche come modello di tutte le narrazioni. Nel suo scritto Morfologia della fiaba, egli propose questo schema, identificando 31 sequenze (note anche come Sequenze di Propp) che compongono il racconto. Ogni sequenza rappresenta una situazione tipica nello svolgimento della trama di una fiaba, riferendosi in particolare ai personaggi e ai loro precisi ruoli (ad es. l'eroe o l'antagonista).

Personaggi Propp individua 8 personaggi caratteristici delle fiabe: Eroe: protagonista che dopo aver compiuto un'impresa, trionferà Antagonista: l'oppositore dell'eroe Falso eroe o antieroe: chi si sostituisce all'eroe con l'inganno Mandante: chi spinge l'eroe a partire per la sua missione Mentore: la guida dell'eroe, che gli dà un dono magico Aiutante: chi aiuta l'eroe a portare a termine la missione Sovrano: amico o oppositore Principessa: premio amoroso finale per l'eroe

La dinamica principale della fiaba l'eroe l'oppositore | | Aiutante e Mentore

Schema Lo schema generale di una fiaba secondo Propp è il seguente: Equilibrio iniziale (inizio) Rottura dell'equilibrio iniziale (movente o complicazione) Peripezie dell'eroe Ristabilimento dell'equilibrio (conclusione)

Queste le 31 funzioni individuate: Funzioni SITUAZIONE INIZIALE: allontanamento: uno dei membri della famiglia si allontana da casa (ad es. il principe va in guerra) divieto (o ordine): (es. a Cappuccetto Rosso viene proibito di passare per il bosco) infrazione: (es. Cappuccetto rosso passa per il bosco) investigazione: l'antagonista fa delle ricerche delazione: l'antagonista riceve informazioni sulla sua vittima tranello: l'antagonista tenta di ingannare l'eroe connivenza: l'eroe cade nel tranello danneggiamento (o mancanza): l'antagonista reca danno a uno dei membri della famiglia (o viene a mancare qualcosa) (es. La bella addormentata è punta a causa della maledizione di una vecchia fata)

L’eroe entra in scena mediazione: il danneggiamento o la mancanza vengono resi noti consenso dell'eroe: l'eroe reagisce partenza dell'eroe l'eroe messo alla prova: il mentore mette alla prova l'eroe

Reazione-lotta reazione dell'eroe: risposta positiva dell'eroe conseguimento del mezzo magico: il mentore dà l'oggetto magico all'eroe trasferimento dell'eroe: l'eroe si trasferisce sul luogo dell'azione lotta tra eroe e antagonista: scontro con l'antagonista marchiatura dell'eroe: all'eroe è impresso un marchio vittoria sull'antagonista: l'antagonista è vinto

Rimozione-ritorno-scioglimento rimozione della sciagura o mancanza iniziale: si ripristina la situazione iniziale ritorno dell'eroe sua persecuzione: l'eroe è sottoposto a persecuzione l'eroe si salva l'eroe arriva in incognito a casa pretese del falso eroe all'eroe è imposto un compito difficile esecuzione del compito riconoscimento dell'eroe smascheramento del falso eroe o dell'antagonista trasfigurazione dell'eroe: l'eroe assume nuove sembianze punizione dell'antagonista nozze dell'eroe

schema Non tutte le sequenze si possono trovare in tutte le fiabe, e d'altro canto lo schema si può applicare anche a racconti di altro genere: si pensi ad Ulisse e all'Odissea per quanto riguarda le ultime sequenze.

Schema Aarne- Thompson Il sistema di classificazione (o metodo analitico) Aarne- Thompson è un metodo di classificazione di fiabe e racconti del folklore sviluppato inizialmente da Antti Amatus Aarne. Il sistema si basa su un "indice dei tipi", ovvero su un catalogo numerato dei "motivi" ricorrenti nelle fiabe. In questo modo, ogni fiaba può essere descritta attraverso una serie di numeri che corrispondono ai diversi temi che vi si trovano. Il sistema di Aarne fu pubblicato per la prima volta nel 1910, e in seguito sviluppato ed esteso dal folklorista statunitense Stith Thompson, a cui si deve il monumentale testo Motif-Index, che raccoglie circa 2500 trame standard, sulle quali si basano un numero molto maggiore di storie tradizionali europee e del Vicino Oriente (e moltissime altre create in altri luoghi ispirandosi alle prime). Una versione estesa del catalogo fu pubblicata nel 1961 e viene generalmente chiamata sistema numerico AT (o sistema AaTh). Un'ulteriore arricchimento del catalogo si deve a Hans-Jörg Uther, che nel 2004 ha proposto il sistema Aarne-Thompson-Uther o ATU).

Critiche di Propp Il sistema Aarne-Thompson e i suoi derivati furono criticati da Vladimir Propp, esponente della scuola del formalismo russo; secondo Propp, il fatto di enfatizzare gli elementi della trama, tralasciando la funzione svolta da tali elementi, rappresenta una distorsione ingiustificabile. Inoltre, le storie vengono esaminate solo a un alto livello di astrazione, cosicché fiabe con molti elementi comuni, ma differenze a livello della trama generale, vengono ad appartenere a classi distinte.

Metodo di classificazione [Il sistema AT associa ogni fiaba, o a ogni episodio di una fiaba, un "tipo di storia" identificato da un numero. La numerazione si basa sul seguente schema generale: Storie di animali (tipi 1-299) Storie ordinarie (tipi ) –Storie di magia –Storie religiose –Storie eziologiche –Storie romantiche –Storie dell'orco stupido Facezie e aneddoti (tipi ) –Storie su stupidi –Storie su coppie di coniugi –Storie su donne (ragazze) –Storie su un uomo (ragazzo) in gamba/stupido fortunato/sfortunato –Storie su chierici e ordini religiosi –Storie di menzogne Storie basate su una formula (tipi ) –Storie cumulative –Storie di cattura Storie non classificate (Narrationes Lubricae) (tipi )

Fiabe dei Grimm Punto di partenza: Volksmärchen: raccogliere, in un’opera filologica orientata politicamente, la viva voce del popolo, ovvero la “melodia” della sua natura, la sua identità sepolta sotto le macerie della della modernizzazione. Punto di arrivo, un ibrido tra Volksmärchen e Kunstmärchen.

Cambia il destinatario ideale I Grimm intervengono nelle edizioni successive a quella del , progressivamente cambiando il destinatario ideale La raccolta diventa sempre più un libro pedagogico per i bambini rivolto alla sensibilità dei genitori-narratori

Tentazione dei critici Considerare le fiabe dei Grimm “a prescindere” dal loro concreto operare di persone, di soggetti, di studiosi, in un determinato contesto storico e sociale

Costellazione familiare inziale Inizio idilliaco: figli affezionati di una comunità di nove bambini e bambine. Padre Philipp Wilhelm, avvocato, molto in vista nella vita politica e sociale. Madre, Dorothea Zimmer, di buona famiglia borghese, madre devota e dedita alla famiglia, con un velo di malinconia. Nascono a Hanau, poi si spostano a Steinau vicino Kassel (J. 1785, W 1786). Dividono stanza e letto, legatissimi dalla nascita fino alla fine.

Educazione Solido e appassionato studio sin dalle prime classi Formazione religiosa della chiesa riformata calvinista. Solida dirittura morale, motto del padre: “Tute si recte vixeris” (la rettitudine è la miglior politica della vita)

Cambiamento traumatico della costellazione familiare e della situazione sociale 1796: morte improvvisa del padre La famiglia Grimm dipende d’ora in poi dalla generosità della zia Zimmer, dama di corte della principessa di Kassel Per intercessione della zia i due fratelli riescono a frequentare un’ottimo liceo a Kassel, ma devono pagarsi tutto, ‘da esterni’ Tutto il loro comportamento scolastico, di grande fervore di studio, non è solo guidato dalle passioni naturali dei due fratelli, ma da una profonda volontà di dimostrare la loro dignità in un ambiente altolocato, per lo più nobiliare, che li tratta con disprezzo. Per meriti riescono a iscriversi alla facoltà di legge a Marburg, dove incontreranno un loro grande mentore: Friedrich Carl von savigny Attraverso lui troveranno diversi impieghi Soprattutto Jacob sente il peso di dover sostentare la famiglia: diventa segretario del consiglio di Guerra di Kassel (siamo nel , c’è la guerra e l’invasione dei Francesi, fino al 1807, anno dell’invasione e capitolazione tedesca) A malincuore prende lavoro dai francesi, alla biblioteca centrale di Kassel 1813 Jacob fece parte della commissione di pace dopo la capitolazione francese, e Wilhelm diventò segretario della biblioteca reale

Contesto di lavoro problematico e difficile Trovano un po’ di pace dopo il 1813, entrambi in biblioteca, cominciano il lavoro di raccolta delle fiabe Si rendono conto sempre più di un dovere intellettuale nella raccolta di documenti “linguistici” della tradizione germanica, una tradizione ampia, profonda, che avrebbe controbilanciato la chiusura mentale dei nuovi principi tedeschi re-installatisi dopo la Restaurazione In questa ottica vanno considerate le ricerche e le raccolte di Leggende islandesi e germaniche, leggende irlandesi, la raccolta delle antiche leggi germaniche e le leggende eroiche (Tutto tra il 1816 e il 1829) I Grimm vivono insieme, anche dopo il matrimonio di Wilhalm con una delle ‘narratrici’ fonti delle loro storie, Dortchen Wild (1822)

Insegnamento del loro maestro Savigny Dal loro maestro e professore Savigny, fondatore della “Scuola storica” in ambito giuridico, essi impararono che lo spirito delle leggi si può comprendere solo entrando nella mentalità e nel linguaggio del popolo di cui essa è espressione. Il rigore filologico e antropologico applicato alle leggi ispira nei Fratelli Grimm una attenzione al linguaggio di cui l’elemento del “folklore” è solo secondario, primario è capire un popolo a partire dal suo modo di esprimersi.

Terza fase della vita dei Grimm dagli anni 30 in poi La famiglia si trasferisce: i due Grimm nel 1829 si dimettono entrambi dalle loro ‘comode’ posizioni in Biblioteca quando al capo bibliotecario pensionando non succede, come sarebbe stato giusto, Jacob, ma un ‘raccomandato’. La loro ‘rettitudine’ li indice a cambiare tutto e partire Fortunosamente trovano impiego all’Università di Goettingen (si dimetteranno nel 1837 rifiutando di appoggiare il governo che aveva ritirato al costituzione) 1841 – professori Berlino, per intercessione di Savigny che li conosceva e li apprezzava come meritavano: dove fonderanno la nuova Germanistica letteraria Dimissioni ‘politiche’ anche Berlino: Ogni volta motivi etici e politici li porteranno prendere decisioni sul lavoro I due fratelli si dedicano alla stesura del Dizionario (arriveranno alla lettera F)

La fine Morte di Wilhelm nel 1859 Grande malinconia di Jacob, che prosegue il lavoro del fratello e il proprio. Significativamente ultima opera: “Deutsche Weistuemer” (1863): Saggezze tedesche, un patrimonio scritto per educare, nel presente i tedeschi con la loro stessa antica saggezza, contro il nonsenso del presente.

Metodo dei Grimm - raccolta etnografica nelle campagne e nei luoghi rurali (solo in parte) - ma principalmente: invitavano degli story-teller a casa loro o li andavano a trovare. Essi dovevano raccontare ad alta voce le storie, e loro prendevano nota direttamente dall’ascolto (spesso donne di buona famiglia boghese) Ruolo del caso: una delle principali fonti, oltre alla famiglia Wildt, era la famiglia Hassenpfug di origine Ugonotta. Per questo motivo molte fiabe hanno un substrato francese.

Il caso e Brentano, il “caso Brentano” Clemens Brentano, che con l’amico Achim von Armin (entrambi amici dei Grimm) aveva pubblicato nel 1805 “Des Knaben Wunderhorn”, aveva chiesto ai Grimm di raccogliere per lui “Rohfassungen” di fiabe tedesche, che lui avrebe poi utilizzato in una sua raccolta di Fiabe popolari. Le Fiabe dei Grimm nascono dunque per così dire su commissione. Ne tennero una copia, dato che conoscevano la libertà poetica di Brentano, e pensavano che le sue riscritture sarebbero state molto lontane dall’originale Non potevano forse immaginare che B. ne avrebbe fatto a meno, dimenticandole/perdendole in un monastero di Oelenberg e poi scrivendo Fiabe su tutt’altra base (Rheinmaerchen) A partire da quel primo nucleo di fiabe abbandonate dal loro incostante amico, si misera al lavoro per la raccolta che avrebbe visto al luce nel ‘12.

Fortuna delle Fiabe Non furono un immediato successo, e questo spiega anche i continui rimaneggiamenti e il cambiamento di ‘target’ N.B. ancora nel 1845 il “Deutsches Maerchenbuch” di Ludwig Bechstein era molto più popolare Solo nel 1870 le fiabe vennero incorporate nel curriculum delle letture scolastiche in Prussia Da quel momento circolarono nel canone mondiale, e furono seconde solo alla Bibbia come ‘best seller’ Primi fraintendimenti dei folkloristi: credendole autentiche, le usavano come documenti sui costumi germanici Grandi manipolazioni nel nazismo Approccio pluriverso e multidisciplinare solo dopo la metà del XX secolo