TREVISO 25 maggio 2009 Giovanni Pianosi L’ANALISI DEGLI INFORTUNI A FINI DI PREVENZIONE “Sbagliando s’impara”

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TREVISO 25 maggio 2009 Giovanni Pianosi L’ANALISI DEGLI INFORTUNI A FINI DI PREVENZIONE “Sbagliando s’impara”

COS’E’ UN INFORTUNIO E QUALI SONO GLI ELEMENTI ESSENZIALI CHE LO COSTITUISCONO Τί δ΄εστί; gpianosi_2009

Prima domanda: CHE COS’E’ UN INFORTUNIO SUL LAVORO? Prima e approssimativa risposta: UN INFORTUNIO SUL LAVORO E’ QUEL CHE CAPITA QUANDO QUALCUNO SI FA MALE “IN OCCASIONE DI LAVORO”. INFORTUNI NEAR MISS NEAR ACCIDENT INCIDENTI QUASI INFORTUNI gpianosi_2009

Primo punto fermo: IL FATTO CHE QUALCUNO SI FACCIA MALE, PIU’ O MENO GRAVEMENTE, E’ CIO’ CHE DIFFERENZIA GLI INFORTUNI SUL LAVORO DA ALTRI “EVENTI AVVERSI” LEGATI AL LAVORO. gpianosi_2009

Seconda domanda: QUANDO CI SI PUO’ FAR MALE “IN OCCASIONE DI LAVORO”? Risposta: QUANDO UNA PARTE DEL CORPO ENTRA IN CONTATTO CON UNA QUANTITA’ DI ENERGIA ECCESSIVA RISPETTO A QUANTA NE PUO’ ASSORBIRE SENZA SUBIRE DANNI (ENERGIA LESIVA). gpianosi_2009

Nella quasi totalità degli infortuni l’energia lesiva è di natura meccanica, termica, chimica o elettrica e le lesioni prodotte sono quasi sempre di carattere traumatico (contusioni, escoriazioni, ferite, fratture, amputazioni, ustioni…). Negli infortuni in cui si osservano lesioni non traumatiche (meno del 5% del totale), queste possono consistere in paralisi da shock elettrico, asfissie, intossicazioni acute e poco altro. gpianosi_2009

Terza domanda: DA DOVE ARRIVA L’ENERGIA LESIVA CHE PROVOCA IL TRAUMA? Risposta: CI SONO DUE POSSIBILITA’: 1.L’ENERGIA LESIVA PUO’ ESSERE GIA’ PRESENTE E ACCESSIBILE NELLE NORMALI CONDIZIONI LAVORATIVE gpianosi_2009 (anche se di solito, nonostante la sua presenza, non ci si fa male grazie alla prudenza, all’attenzione, all’esperienza e, talora, grazie all’adozione di specifiche misure tecniche e di comportamenti di sicurezza)

2.UN’ENERGIA INNOCUA* GIA’ PRESENTE NEL LUOGO DI LAVORO PUO’ DIVENTARE IMPROVVISAMENTE LESIVA * Un’energia è innocua (cioè, non lesiva)  o perché di tipologia inidonea a provocare danni (è il caso dell’energia potenziale che, per diventare lesiva, deve trasformarsi in energia cinetica)  o perché in quantità insufficiente (per trasformarsi in energia lesiva deve essere superata una certa soglia di intensità, variabile in relazione alla resistenza delle diverse sedi e strutture corporee dei diversi individui)  o perché, pur potenzialmente lesiva, è adeguatamente segregata (per diventare lesiva l’energia deve fuoriuscire dal suo sistema di contenimento) gpianosi_2009

TRAUMA CONTATTO CON ENERGIA LESIVA INCIDENTE Variazione: modifica dell’interfaccia tra il lavoratore e un’energia lesiva già presente (contatto) INCIDENTE Variazione: energia innocua che si trasforma in energia lesiva ELEMENTI ESSENZIALI DI UN INFORTUNIO = gpianosi_2009

INCIDENTI = VARIAZIONI DI INTERFACCIA TRA ENERGIA E LAVORATORE 1.Contatto con organi meccanici in movimento 2.Contatto con altri oggetti, mezzi o veicoli in movimento (nella loro abituale sede) 3.Contatto elettrico diretto 4.Contatto con oggetti o materiali caldi, fiamme libere, etc. (nella loro abituale sede) 5.Contatto con liquidi caldi o corrosivi (nella loro abituale sede) 6.Contatto con oggetti a bassissima temperatura (nella loro abituale sede) 7.Altro (variazione interfaccia)……… INCIDENTI = VARIAZIONI DELL’ENERGIA 1.Caduta dall’alto o in profondità dell’infortunato 2.Caduta in piano dell’infortunato 3.Movimento incoordinato dell’infortunato 4.Movimento dell’infortunato con eccesso di sforzo 5.Caduta dall’alto di gravi 6.Smottamento, franamento di materiali, oggetti… 7.Proiezione di solidi 8.Avviamento intempestivo di veicolo, macchina, attrezzatura… 9.Variazione nella marcia di un veicolo/mezzo di trasporto (fuoriuscita dal percorso previsto, ribaltamento…) 10.Contatto elettrico indiretto 11.Sviluppo di fiamme 12.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi caldi 13.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi a bassissima temperatura 14.Fuoriuscita di gas, vapori e liquidi corrosivi 15.Movimento intempestivo o aggressivo di altro lavoratore o di terzi 16.Movimento intempestivo di animale 17.Altro (variazione energia)…………………………

gpianosi_2009 Un elettricista lavora su una scala portatile piuttosto instabile e senza tenersi ben aggrappato. Ad un certo punto cade dalla scala e batte la spalla destra contro il pavimento riportando una forte contusione alla spalla stessa. Forte contusione alla spalla destra Batte la spalla destra contro il pavimento Cade dalla scala Le frecce poste tra i vari elementi dell’infortunio indicano l’esistenza di relazioni cronologiche e logiche che spiegano adeguatamente:. perché si è prodotta una contusione alla spalla destra;. perché l’elettricista ha battuto la spalla destra contro il pavimento. ? TRAUMA INCIDENTE CONTATTO

gpianosi_2009 Forte contusione alla spalla destra Batte la spalla destra contro il pavimento Cade dalla scala La scala portatile è piuttosto instabile L’infortunato non si tiene ben aggrappato Perché l’infortunato cade dalla scala? A questo punto l’infortunio, oltre ad essere ordinatamente descritto, risulta anche adeguatamente spiegato in ogni suo elemento.

gpianosi_2008 Un falegname sta tagliando delle tavole con una sega a nastro che non è protetta adeguatamente; nello spingere una tavola perde il controllo di un movimento così che il V dito della sua mano sinistra entra in contatto col nastro in movimento; il falegname subisce l’amputazione dell’ultima falange del V dito della mano sinistra. Amputazione ultima falange V dito mano sin Il V dito della mano sinistra entra in contatto col nastro in movimento La freccia posta tra i due elementi dell’infortunio indica l’esistenza di una relazione cronologica e logica che spiega adeguatamente perché si è avuta l’amputazione dell’ultima falange del V dito della mano sinistra. ? TRAUMA CONTATTO INCIDENTE

gpianosi_2008 Amputazione ultima falange V dito mano sin Il V dito della mano sinistra entra in contatto col nastro in movimento Perché la mano dell’infortunato è entrata in contatto col nastro in movimento? Il falegname ha perso il controllo del movimento che stava effettuando Il nastro della sega non era adeguatamente protetto A questo punto l’infortunio appare adeguatamente spiegato in ogni suo elemento.

gpianosi_2009 Un lavoratore solleva un secchio di sabbia con una carrucola a mano stando a perpendicolo sotto di essa. Il secchio cade e lo colpisce al piede sinistro fratturandogli diverse dita (il lavoratore non indossava scarpe antinfortunistiche). L’indagine ha messo evidenza che a provocare la caduta del secchio sono stati i seguenti fattori:  il gancio cui era appeso il secchio non aveva il dispositivo di chiusura;  il lavoratore sollevava il carico “a strappi”. Fratture a diverse dita del piede sinistro Il secchio lo colpisce al piede sinistro Il secchio cade ? ? Il gancio cui era appeso il secchio non aveva il dispositivo di chiusura Il lavoratore sollevava il carico “a strappi”. TRAUMA CONTATTO INCIDENTE

gpianosi_2009 Fratture a diverse dita del piede sinistro Il secchio lo colpisce al piede sinistro Il secchio cade ? Il gancio cui era appeso il secchio non aveva il dispositivo di chiusura Il lavoratore sollevava il carico “a strappi”. Il lavoratore sta a perpendicolo sotto la carrucola ? Il lavoratore non indossava scarpe antinfortunistiche Solo adesso l’infortunio appare adeguatamente spiegato in ogni suo elemento. Per arrivarci non è stato sufficiente individuare i fattori che hanno causato l’incidente, ma è stato necessario mettere in luce anche quelli che: hanno concorso al verificarsi del contatto hanno influito sulla gravità della lesione.

gpianosi_2009 Il modello “Sbagliando s’impara” riconosce negli infortuni i seguenti elementi che considera sufficienti per una loro buona descrizione ed interpretazione a fini preventivi: 1.Il trauma 2.Il contatto con l’energia lesiva 3.L’incidente (che si identifica col contatto quando l’energia lesiva è già presente) 4.I fattori che determinano l’incidente (determinanti) 5.Gli eventuali fattori che influiscono sulle modalità del contatto o sulla gravità del trauma (modulatori) 6.Le relazioni tra i vari fattori

Attività dell’infortunato Attività di terzi Strumenti, macchine, attrezzature, impianti Materie prime, materiali, sostanze, semilavorati Ambiente Abiti, abiti da lavoro, DPI DETERMINANTI E MODULATORI (tipologie) gpianosi_2009