SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione. La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
PIANO DI EMERGENZA Premessa Le figure coinvolte
Advertisements

Estintori, Dispostivi di protezione individuale (DPI)
Sicurezza nella scuola
Il sistema di Prevenzione e Protezione
IL PRIMO SOCCORSO LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
Nozioni di primo soccorso
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Gestione delle emergenze elementari
Schemi di Primo Soccorso in Ambiente di Lavoro
Proteggere – Avvertire - Soccorrere
Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
Procedure Operative Standard
CAPO II – USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ART
Cultura della sicurezza DICEMBRE 2007 Incontro sulla sicurezza.
FORMAZIONE SULLA SICUREZZA
PREVENZIONE INCENDI LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
EVACUAZIONE DELLA SCUOLA
NORMALE ORARIO DI SERVIZIO NO Falso Allarme SI AZIONI DELRSPP Collabora con lAddetto allEmergenza Incendio per definire le modalità di intervento più idonee.
Testo coordinato con il Decreto Legislativo 3 agosto 2009, n. 106
“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
1 Pavia 27 marzo ° Incontro A. V. Berri LE MISURE DI TUTELA.
Igiene e Sicurezza dei Luoghi di Lavoro Rachele Rinaldi.
Le figure della Prevenzione
Il Datore di Lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare.
Informazione ai lavoratori (art. 36)
Supervisione e Gestione Sassuolo, 27 Novembre 2008.
SICUREZZA OBBLIGATORIA: COSA CAMBIA NELLA FORMAZIONE? Incontro con SPISAL sul nuovo Accordo Stato - Regioni 1 marzo 2012.
GESTIONE DELLEMERGENZA GESTIONE DELLEMERGENZA P ROCEDURA D I E VACUAZIONE IN CASO DI I NCENDIO P ROCEDURA D I E VACUAZIONE IN CASO DI I NFORTUNIO.
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
COMUNICARE E COINVOLGERE IL PERSONALE
Liceo Ginnasio Statale C. BECCARIA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO IN AMBITO SCOLASTICO Decreto Legislativo n. 626 / 94.
LA SICUREZZA NEL LAVORO
PIANO di EVACUAZIONE dell’edificio scolastico
La Prevenzione Antinfortunistica
EXPO SICURA MENTE Gestione dell’emergenza e lotta antincendio
LEZIONE 3 Lussazioni Fratture.
Lussazioni Fratture.
LA FORMAZIONE,L’INFORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO PER LA SICUREZZA
Conferenza Stato-Regioni Modulo generale 4 ore Giugno 2012 Formazione ai lavoratori.
Incentivi Inail alla prevenzione Direzione Regionale Inail Campania.
SICUREZZA A SCUOLA Informativa Alunni Docenti Personale ATA
Relatore: ing. Francesco Italia
PREVENZIONE INOLTRE… GLI INCARICHI IL DIRIGENTE SCOLASTICO
LA CULTURA DELLA SICUREZZA
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
Sordilli Maurizio Matricola
La prevenzione incendi
SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione
L EGGE 626/94 - S ICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO E' in vigore dal 15 maggio 2008 il nuovo Testo Unico sulla sicurezza del lavoro. Il decreto legislativo.
Addestramento periodico squadre di primo soccorso G. Altomano P. D’Acuti LNF Copyright © Dale Carnegie & Associates, Inc.
Corso di formazione per Lavoratori
SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione. La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del.
Prevenzione e Sicurezza Legislazione vigente D.P.R. 547 del 27/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.L. 277 del 15/08/1991 Attuazione.
Coordinatrice- Ailda Dogjani Segretario – Caka Xhovana Custode dei tempi-Danilo Diotti Custode della partecipazione- Mirko Colautti.
Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
1. 2 1) GLI INFORTUNI IN AZIENDA 1) GLI INFORTUNI IN AZIENDA 2) LA SICUREZZA … A CHI COMPETE 3) RIFERIMENTI NORMATIVI e ORGANIZZAZIONE 3) VALUTAZIONE.
Gestione delle Emergenze
Verifiche di apprendimento BLS Primo Soccorso
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole A7.1 MODULO A Unità didattica CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.
LA SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO
Il MIGLIORAMENTO della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro.
SICUREZZA DEL LAVORO - RISCHIO INCENDIO - Ing. Rosario Dietze Ordine ingegneri Caserta 974 CESAF - Caserta.
Ente Scuola Edile del Vercellese e della Valsesia.
CONTROLLO OPERATIVO L'Azienda individua, tramite il Documento di Valutazione dei Rischi, le operazioni e le attività, associate ai rischi identificati,
 Cosa è il Piano di Evacuazione?  Perché è importante ed obbligatorio redigere un Piano di Evacuazione?
Aggiornamento in tema di Primo Soccorso nei luoghi di lavoro secondo il programma previsto dal D.M. 388/2003 Galatone 8 Aprile 2014 Docente: Dr. Gianfranco.
Transcript della presentazione:

SPP - Servizio di Prevenzione e Protezione

La prevenzione E’ il complesso delle disposizioni o misure necessarie, anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno. 2

La protezione 3

Servizio di Prevenzione e Protezione Cos’è? E’ l’insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda, finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai Rischi professionali in azienda, ovvero unità produttiva. 4

Servizio di Prevenzione e Protezione SPP Da chi è composto?  Datore di lavoro  Preposti  Medico competente  RLS  RSPP  Addetti a SPP  Addetti alle emergenze (primo soccorso, servizio antincendio..) 5

I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione La gestione delle emergenze Il datore di lavoro designa i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio e di evacuazione dei luoghi li lavoro in caso si pericolo grave e immediato, di salvataggio e di primo soccorso. 6

Compiti del Servizio di Prevenzione e Protezione Individuare e valutare i rischi Elaborare le misure protettive e preventive Individuare le attrezzature di protezione Elaborare le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali Proporre i programmi di informazione e formazione dei lavoratori Partecipare alle riunioni periodiche Informare i lavoratori sui rischi, sulle misure di prevenzione e sicurezza 7

Addetti alle emergenze Primo soccorso Antincendio

Primo soccorso non è Pronto soccorso

PRIMO SOCCORSO Il datore di lavoro, sentito il medico competente, ove previsto, prende i provvedimenti necessari in materia di primo soccorso e di assistenza medica di emergenza, stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto di lavoratori infortunati. PRIMO SOCCORSO 10

PRIMO SOCCORSO Le caratteristiche minime delle attrezzature di primo soccorso, i requisiti del personale addetto e la sua formazione, individuati in relazione alla natura dell’attività, al numero dei lavoratori occupati ed ai fattori di rischio sono individuati dal Decreto Ministeriale 15 luglio 2003, n

Inquadramento legislativo Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003 art. 2 Organizzazione di pronto soccorso Il datore di lavoro deve garantire le seguenti attrezzature: a) cassetta di pronto soccorso, tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata,» il cui contenuto è previsto nell'allegato 1 «da integrare sulla base dei rischi, delle indicazioni del Medico Competente e del Sistema di Emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, e della quale sia costantemente assicurata la completezza ed il corretto stato d’uso dei presidi ivi contenuti» 12

Inquadramento legislativo Decreto Ministeriale n° 388 del 15/07/2003 art. 2 Organizzazione di pronto soccorso Il datore di lavoro deve garantire: un mezzo di comunicazione idoneo ad attivare rapidamente il sistema di emergenza del SSN. “Questi contenuti devono sono presenti nel PIANO DI EMERGENZA – capitolo Piano Pronto Soccorso – Sistema comunicazione” 13

Ogni azienda deve avere quindi almeno una cassetta. Nel caso in cui l’azienda sia costituita da più sedi, le cassette di pronto soccorso devono essere presenti in tutte le sedi. 14

PRIMO SOCCORSO Nel caso in cui l’azienda sia costituita da più edifici distaccati ma nella stessa area, la cassetta di pronto soccorso deve essere almeno una, posta in uno degli edifici, indicativamente in quello in cui si effettuano operazioni a rischio (vedi valutazione dei rischi). Si ribadisce che la definizione di un numero di cassette maggiore di una rimane a carico del datore di lavoro nell’ambito dei risultati della valutazione dei rischi. 15

R Il datore di lavoro deve nominare gli addetti che devono essere formati secondo i contenuti e i tempi dell'allegato 4: corso di 3 moduli da 4 ore ciascuno = totale 12 ore (di cui 8 teoriche e 4 pratiche) il modulo di 4 ore di pratica va ripetuto ogni 3 anni. la formazione può essere fatta solo da personale medico. Requisiti e formazione degli addetti al Primo Soccorso. 16

Conoscere il piano di Primo Soccorso previsto all’interno del piano di emergenza e i regolamenti dell’azienda. Attuare tempestivamente e correttamente, secondo la formazione avuta, le procedure di intervento e soccorso. Compiti addetto PS. 17

Tenere un elenco delle attrezzature e del materiale di medicazione, controllandone efficienza e scadenza. Tenersi aggiornato sulla tipologia degli infortuni che accadono, confrontandosi con il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dell’azienda. Essere di esempio per il personale lavorando in sicurezza e segnalando le condizioni di pericolo. Compiti addetto PS. 18

Cosa fare e cosa non fare in caso di incidente/infortunio 19

Contusione, stiramento, strappo muscolare, distorsione, ematoma. COSA FARE Riposo Ghiaccio COSA NON FARE Massaggiare e riscaldare Applicare pomate vasodilatanti (Lasonil, Reparil, FANS gel…) 20

Lussazione Immobilizzare l’arto nella posizione meno dolorosa per l’infortunato Chiamare il 112 o recarsi al Pronto Soccorso. 21

Frattura COSA FARE Controllare eventuali emorragie Tagliare gli indumenti in sede di frattura Proteggere con garze la frattura esposta Chiamare il 112 COSA NON FARE Non muovere l’interessato se non strettamente necessario Non togliere le scarpe 22

Ferite COSA FARE COSA NON FARE Non toccare la ferita con le mani (RICORDA I GUANTI!) Non usare il cotone Il cotone lega tutta la formazione trombotica Limitare l’uso dei cerotti a ferite superficiali e di piccola entità Non serrare troppo la fasciatura Mettere i guanti Lavare la zona circostante senza fare scorrere liquido nella ferita Disinfettare la ferita Applicare la compressa sterile 23

Ustioni di 1° grado (solo epidermide) Mettere immediatamente la parte ustionata sotto acqua fredda del rubinetto Se possibile spalmare la zona ustionata col dentifricio Coprire con garza sterile Non usare pomate tipo Foille, che fanno «friggere» la pelle 24

Ustioni più gravi Coprire con garza sterile SOPRATTUTTO Chiamare immediatamente il 112! 25

Folgorazione COSA FARE Interrompere la fonte di corrente elettrica (staccare l’interruttore generale) Allontanare la vittima dalla fonte di corrente con un bastone, una corda,…, cioè un mezzo non conduttore. Iniziare immediatamente le manovre di rianimazione e chiamare il 112 COSA NON FARE Non toccare la vittima!!! 30/05/201626A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

Epistassi (sangue dal naso) Fuoriuscita improvvisa di sangue dal naso. Può essere causata da un colpo al naso o alla testa, da un forte raffreddore, da un polipo nasale, o malattie come l’ipertensione. COSA FARE: Far sedere l’infortunato. Far piegare la testa in avanti Comprimere il naso tra il pollice e l’indice. Applicare impacchi di ghiaccio o acqua fredda sulla fronte e radice del naso. 27

28

Trauma cranico Lesione frequente, da non sottovalutare perché non sempre esiste proporzionalità tra la violenza del trauma e la gravità delle lesioni cerebrali. Alcune lesioni cerebrali si manifestano nella loro gravità anche a distanza di ore dal trauma Quindi chiamare il

Trauma cranico Segni e sintomi più frequenti Alterazione dello stato di coscienza Dolore alla testa Vomito Segni di frattura cranica 30

Epilessia L’epilessia è la più nota causa di CONVULSIONI. Il soccorritore deve ALLONTANARE GLI OGGETTI che possono recare danno all’infortunato. Proteggere la persona senza trattenerla. Non cercare di forzare la bocca, né di inserire alcunché Alle convulsioni segue un PERIODO DI SOPORE Le convulsioni possono esordire anche in età adulta e devono essere seguite da cure mediche Chiamare il

ADDETTI ANTINCENDIO 32

Addetti antincendio Nelle aziende classificate ad elevato rischio di incendio, ai sensi dell'art. 6, co. 3 del DM 10/3/1998, è previsto che i lavoratori incaricati dell'attuazione delle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze, conseguano, oltre l'attestato di frequenza, anche l'attestato di idoneità tecnica di cui all'art. 3 della legge 28 novembre 1996, n. 609, con un corso di 16 ore e con il superamento di una prova scritta, una orale e una pratica. 33

Il triangolo del fuoco Perché abbia luogo un incendio occorrono: Un combustibile (es. benzina) Un comburente (es. ossigeno) Un innesco (es. un fiammifero) 30/05/201634A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

: PRINCIPALI SOSTANZE ESTINGUENTI :  ACQUA  SCHIUMA  POLVERI LE SOSTANZE ESTINGUENTI 35

Estintore a CO2 Estintore a polvere Controllo ogni 6 mesi Controllo ogni 6 mesi e collaudo all’Ispsel dopo 10 anni come apparecchio a pressione GLI ESTINTORI 36

La valutazione della capacità totale di un estintore va commisurata alle reali possibilità di azione che può fornireLa valutazione della capacità totale di un estintore va commisurata alle reali possibilità di azione che può fornire Utilizzare il tipo appropriato di estinguenteUtilizzare il tipo appropriato di estinguente Perché l’estintore si dimostri efficace è necessario porre attenzione alle modalità di impiegoPerché l’estintore si dimostri efficace è necessario porre attenzione alle modalità di impiego Tempo di scarica 9-10 sec Estintori 37

ERRATO IMPIEGO DEGLI ESTINTORI NON DIRIGERE IL GETTO DELL’ESTINTORE CONTRO VENTO NON AZIONARE L’ESTINTORE SOLO PER PROVA NON DIRIGERE IL GETTO A VANVERA PER PICCOLI INCENDI NON SPRECARE INSENSATAMENTE TUTTO IL CONTENUTO SULL’USO DEGLI ESTINTORI 38

39

TIPI DI RILEVATORI DI INCENDIO: RILEVATORI TERMICI RILEVATORI DI FUMO RILEVATORI DI FIAMMA RILEVATORI DI GAS 40

UTILITÀ LO SCOPO DI UN SISTEMA DI RILEVAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO È QUELLO DI RILEVARE L’INCENDIO NEL MINOR TEMPO POSSIBILE E DI DARE UN ALLARME PER INTRAPRENDERE INTERVENTI IMMEDIATI. 41

EMERGENZA - EVACUAZIONE PIANO DI EMERGENZA INSIEME DEI PROVVEDIMENTI TECNICI E AMMINISTRATIVI IN MODO DA GARANTIRE L’ORDINATO SUSSEGUIRSI DELLE VARIE FASI EVITANDO IMPROVVISAZIONI O INTRALCI PIANO OPERATIVO DEFINISCE LE PROCEDURE CHE DEVONO ESSERE ATTUATE DAL PERSONALE IN CASO DI INCENDIO E DA TUTTI COLORO CHE SONO COINVOLTI DALL’EMERGENZA IN CORSO 42

PIANO DI EVACUAZIONE AMBIENTI DEFINISCE LE PROCEDURE CHE DEVONO ESSERE ATTUATE DAL PERSONALE INCARICATO DI GESTIRE L’EVACUAZIONE 43

PERSONALE PREPOSTO ALL’EVACUAZIONE SCELTO TRA I PREPOSTI O I LAVORATORI, E’ FORMATO PER ACCOMPAGNARE LE PERSONE PRESENTI NELLA ZONA DI PROPRIA COMPETENZA SINO AL LUOGO SICURO ASSEGNATO EMERGENZA - EVACUAZIONE 30/05/201644A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

NOZIONI PRINCIPALI EMERGENZE L’EMERGENZA È UN FATTO IMPREVISTO CHE COGLIE DI SORPRESA TUTTI COLORO CHE SONO PRESENTI NELL’AMBIENTE DI LAVORO. LE NORME E LE PROCEDURE DELL’EMERGENZA DEVONO ESSERE DESCRITTE NEL PIANO DELLE EMERGENZE LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO SEMPRE ESSERE VERIFICATE AFFINCHÉ NON VI SIANO PORTE CHIUSE E VIE INGOMBRE Emergenza 45

TUTTI I LAVORATORI SONO COINVOLTI MA SOLO QUELLI CHE SONO STATI DESIGNATI SONO AUTORIZZATI A DIRIGERE LE FASI DI EMERGENZA O EVACUAZIONE. LE USCITE DI SICUREZZA DEVONO SEMPRE ESSERE VERIFICATE AFFINCHÉ NON VI SIANO PORTE CHIUSE E VIE INGOMBRE Emergenza 46

MODALITA’ DI EVACUAZIONE ABBANDONARE LO STABILE SENZA INDUGI, ORDINATAMENTE E CON CALMA NON CREARE ALLARMISMO E CONFUSIONE, NON GRIDARE NON CORRERE, NON SPINGERE NON PORTARE CON SÉ BORSE O PACCHI VOLUMINOSI : NEL CASO SI SENTA IL SEGNALE DI ALLARME SI DEVE : 47

MODALITA’ DI EVACUAZIONE NON TORNARE INDIETRO PER NESSUN MOTIVO SEGUIRE SEMPRE LE INDICAZIONI DI VIA DI FUGA ED UTILIZZARE LE USCITE DI EMERGENZA RAGGIUNGERE IL PUNTO SICURO AL DI FUORI DELL’EDIFICIO SOSTANDO ALL’APERTO E MAI NELLE VICINANZE DELLO STABILE, PARETI O DI PIANTE : NEL CASO SI SENTA IL SEGNALE DI ALLARME SI DEVE : 48

49

LA SEGNALETICA DELLA SICUREZZA 50

La segnaletica La segnaletica antinfortunistica è un esempio di comunicazione mediante linguaggio simbolico, comprensibile da tutti coloro che sono a conoscenza del significato dei simboli. Comunicare mediante un linguaggio simbolico, quindi, presuppone la capacità di codifica in chi emette il messaggio e capacità di decodifica in chi lo riceve (utenti abituali od occasionali). 51

Colori e forme 52

Segnali di divieto 53

I segnali di divieto ed allarme 30/05/201654A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

La segnaletica antincendio 30/05/201655A cura del Tavolo Tecnico Sicurezza

56

Segnali avvertimento 57

Segnali di prescrizione 58

Segnali di salvataggio 59

Segnali di salvataggio 60

Domande Definisci e descrivi il servizio di prevenzione e protezione (SPP) Individua alcune caratteristiche importanti degli addetti al primo soccorso e degli addetti all’emergenza Cosa rappresenta il triangolo del fuoco. Perché è più adatto utilizzare un estintore a C02 piuttosto che uno a polvere per estinguere un focolaio in laboratorio d’informatica. Elabora una tabella di corrispondenza tra tipologia di cartelli e luoghi ove risulta necessario il loro utilizzo 61