RELAZIONE LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA PROF. ING. RENATO IOVINO.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Coordinamento interregionale energia – Ministero sviluppo economico 26 gennaio 2011 Efficienza energetica edifici Direttiva 2002/91/CE - d.lgs. 192/05.
Advertisements

COME SI REALIZZA IL RISPARMIO ENERGETICO?
attuazione della Direttiva 2002/91/CE
Introduzione impianti:
Il disegno dell’energia
CLIMATOLOGIA Prof. Carlo Bisci Richiami di Fisica.
Calcolare la potenza termica dispersa per conduzione, causata dal calore che si disperde dall’interno di un edificio, attraverso una parete di gesso spessa.
Tematiche energetiche di produzione, risparmio, approvvigionamento -
Calore Due corpi messi a contatto si portano alla stessa temperatura
TRASMISSIONE DEL CALORE
CORSO DI MODELLI DI SISTEMI BIOLOGICI
ECOABITA Il progetto pilota sulla certificazione energetica degli edifici Corso Certificatore Il regime estivo Dott. Ing. Roberto Capra ACER RE – UNIVERSITA’
Descrizione del sistema NOVATEK
FISICA DELLE NUBI Corso: Idraulica Ambientale
Vibrazioni meccaniche Campi elettromagnetici Radiazioni ottiche
SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO TECNICO: Comfort termico e riduzione della domanda di energia per il riscaldamento invernale e la climatizzazione estiva. Soluzioni.
prof. ing. Giorgio Raffellini Dip
ASPETTI TERMICI.
Clima Temperato e massa termica per la prefabbricazione in legno
Complesso “I caprioli” - San Germano Chisone
COMMA TIPOLOGIA INTERVENTOLIMITEESEMPIO 344 Riqualificazione energetica di edifici esistenti ,0055% di , Involucro edifici esistenti.
PASSIVE HOUSE.
CASA CLIMA.
CasAutonoma Canellini in provincia di Mantova
MODULO 3-A UNI TS Certificazione energetica degli edifici
HYPOPLAN® Plumbing Tubes.
Blocco Unico Poli.
Nuovo Polo Ospedaliero di BIELLA
L’utilizzo di strutture modulari come soluzione antisismica
ENERGIA SOLARE NELL’EDILIZIA:
Prof. Massimo Lazzari IMPIANTI E STRUTTURE Corso di Laurea PAAS.
SOMMARIO Fonti rinnovabili 1 Storia 2 Tecnologia
Materiali ceramici I materiali ceramici sono tutti quei materiali ottenuti impastando materie prime (argilla),acqua ed eventuali additivi, i quali, dopo.
Corso di Tecnologia delle Costruzioni
INTERVENTI POSSIBLI PER IL RISPARMIO ENERGETICO IN ORDINE DECRESCENTE DI CONVENIENZA Sostituzione del generatore di calore Isolamento dei sottofinestra.
Progettare tenendo conto:
AICAP - ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCESTRUZZO ARMATO E PRECOMPRESSO
IMPIANTI TECNOLOGICI – CAP. III
Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio
Le fibre Taglialavore jessica.
(a cura di Michele Vinci)
Abitazione *.
1 D.Lgs. n°192/05 sul Risparmio Energetico degli edifici VADEMECUM.
© Tutti i diritti riservati – Professional Academy (Aidem SRL)
7-11. La propagazione del calore
Progetto Speciale Multiasse “Sistema Sapere e Crescita” P.O. FSE Abruzzo Piano degli interventi Intervento A) promozione della conoscenza.
Chi Siamo Hajro Tetti è nata nel 2007 dall’intraprendenza del suo fondatore, che vanta un’esperienza nel campo dell’edilizia e della costruzione di coperture.
Liceo Scientifico “A. Vallisneri” via dell e Rose Lucca Intervento per il contenimento energetico e la riqualificazione architettonica Dipartimento Territorio.
PRESENTA TERMOTECO 12 Novembre, Da oltre 65 anni leader nel settore della manutenzione mezzo saldatura e nelle tecnologie contro l’usura Fornitore.
LILLI SYSTEMS E’ : FACCIATE PUNTUALI STRUTTURALI A SNODO SFERICO SENZA FORARE I VETRI - sistema brevettato PENSILINE E COPERTURE IN VETRO STRUTTURALE.
QUIZQUIZ Misura la tua conoscenza prima di applicarti concretamente Efficientamento energetico di edifici storici e antichi INIZIA IL TEST.
Sistemi Radianti Pannelli radianti un po’ di storia
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole
FONDAMENTI SCIENTIFICI Classe 3a Elettrico Anno Formativo 2014/2015
Sistema a Telaio. Sistema a telaio Un telaio (anche struttura intelaiata o struttura a scheletro) è, per molte costruzioni, la struttura portante costituita.
Conduzione Calore Irraggiamento Convezione.
LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA
Come si costruisce una casa
TRASMISSIONE E SCAMBIO DI CALORE si chiama calore l’energia che si trasferisce da un corpo a temperatura maggiore a uno a temperatura più bassa HOEPLI.
BIOARCHITETTURA Bioarchitettura è un termine coniato da Ugo Sasso. La bioarchitettura comprende tutte quelle conoscenze che permettono la realizzazione.
Diffusione di sistemi di utilizzo dell’energia rinnovabile elettrica e termica in ambito civile Francesco Mancini Università La Sapienza di Roma
Tecnica del controllo ambientale: Il benessere Termoigrometrico Parte II – Gli ambienti moderati Marco Dell’isola.
PATTO DEI SINDACI 20 dicembre 2011 LINEE GUIDA Allegato Energetico al Regolamento edilizio Francesca Baragiola, Luisa Tasca - CESTEC SpA.
Impianti di climatizzazione 13 Novembre Valutazione della Temperatura estiva in un ambiente in regime estivo In fase preliminare di un progetto.
Una bistecca di manzo spessa 4 cm viene adagiata sulla piastra di cottura (T=100°C). L’altra faccia della bistecca si può supporre che resti a temperatura.
I leganti. Leganti Materiali capaci di legare insieme materiali “slegati” La massa plastica subisce nel tempo un irrigidimento Al termine del processo.
Psicrometria.
Tetto con soffitta morta
L =  Ep Sappiamo dalla meccanica che
Transcript della presentazione:

RELAZIONE LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA PROF. ING. RENATO IOVINO

Contenimento consumi energetici Oggi nel mondo ogni uomo è responsabile mediamente della produzione di 1 ton/anno di CO 21 ton/anno di CO 2 Negli USA20,5 ton/anno In Germania10,2 ton/anno In Angola 0,4 ton/anno In Angola 0,4 ton/anno In Italia al settore dell’edilizia è ascrivibile il 30% del consumo totale di energia primaria il 40% del consumo totale per la produzione dei materiali 2 La certificazione energetica

L’edificio assorbe energia: In particolare, durante la sua vita l’edificio consuma energia primaria per: riscaldamento invernale e raffrescamento estivoriscaldamento invernale e raffrescamento estivo produzione di acqua calda sanitariaproduzione di acqua calda sanitaria ventilazione e illuminamentoventilazione e illuminamento conservazione degli alimenti (frigoriferi)conservazione degli alimenti (frigoriferi) lavaggio (lavatrici e lavastoviglie)lavaggio (lavatrici e lavastoviglie) divertimento e comunicazione (TV, radio, computer, fax, ecc.)divertimento e comunicazione (TV, radio, computer, fax, ecc.) preparazione e cottura dei cibi preparazione e cottura dei cibi durante la costruzione durante la costruzione durante la vita utile. durante la vita utile. 3 La certificazione energetica

Il risparmio energetico nell’edificio si ottiene riducendo le dispersioni termiche attraverso l’involucro riducendo le dispersioni termiche attraverso l’involucro migliorando l’efficienza dell’impianto di illuminazione migliorando l’efficienza dell’impianto di illuminazione migliorando l’efficienza dell’impianto di produzione dell’acqua calda migliorando l’efficienza dell’impianto di produzione dell’acqua calda 4 La certificazione energetica

I principi di base della trasmissione del caloreI principi di base della trasmissione del calore Durante la stagione invernale l’involucro dell’edificio è interessato dal passaggio del calore prodotto all’interno verso l’ambiente esterno, caratterizzato da una temperatura più bassa. La trasmissione del calore attraverso la tamponatura, dall’ambiente a temperatura maggior all’ambiente a temperatura minore, può avvenire per convezione, per irraggiamento e per conduzione. 5 La certificazione energetica

1. dall’ambiente interno al paramento interno della parete 2. dal paramento interno al paramento esterno della parete Trasmissione del calore attraverso una pareteTrasmissione del calore attraverso una parete 3. dal paramento esterno della parete all’ambiente esterno. Con riferimento ad una parete monostrato, costituita da materiale omogeneo, di separazione tra l’ambiente interno, a temperatura Ti, e l’ambiente esterno, a temperatura Te, in condizione invernale (Ti>Te) e in regime stazionario, si instaura uno scambio di calore tra l’interno e l’esterno attraverso la parete che avviene in tre fasi: 6 La certificazione energetica

dove: In condizione di regime stazionario, ovvero con il campo termico indipendente dal tempo, i tre flussi sono uguali per cui si può scrivere: Il coefficiente U [W/m 2 K] è il coefficiente di trasmissione termica della parete o Trasmittanza L’inverso del coefficiente di trasmissione termica, [m 2 K/W], rappresenta la resistenza termica della parete L’inverso del coefficiente di trasmissione termica, R=1/U, [m 2 K/W], rappresenta la resistenza termica della parete 7 La certificazione energetica

Nel caso più generale di parete pluristrato, con strati in materiale omogeneo e strati non omogenei e con intercapedine, la resistenza termica della parete, R=1/U, diventa: dove: α i è il coefficiente di adduzione superficiale interno[W/m 2 K] α e è il coefficiente di adduzione superficiale esterno[W/m 2 K] s i è lo spessore dello strato omogeneo i-mo[m] λ i è il coefficiente di conduttività termica dello strato i-mo[W/mK] C j è il coefficiente di conduttanza dello strato j-mo non omogeneo [W/ m 2 K] r a è la resistenza termica della lama d’aria dell’intercapedine [m 2 K/W] 8 La certificazione energetica

In conclusione, può affermarsi che il flusso termico Ф che si istaura attraverso una tamponatura è direttamente proporzionale al salto termico ΔT tra lo spazio interno e quello estero è direttamente proporzionale al salto termico ΔT tra lo spazio interno e quello estero è direttamente proporzionale alla superficie S della parete è direttamente proporzionale alla superficie S della parete è inversamente proporzionale alla resistenza termica della parete R=1/U, comprensiva delle resistenze termiche superficiali. è inversamente proporzionale alla resistenza termica della parete R=1/U, comprensiva delle resistenze termiche superficiali. 9 La certificazione energetica

Resistenze termiche superficiali (1/α i + 1/ α e ) [m 2 K/W] Inclinazione della parete e verso del flusso termico Velocità del vento sul contorno esterno w ≤ 4 m/sec w > 4 m/sec Parete verticale o inclinata sul plano orizzontale di un angolo > 60° 0,11 + 0,06 = 0,17 0,11 + 0,86 / (2 + 9 √ w ) Parete orizzontale o inclinata sul piano orizzontale di un angolo ≤60° - flusso ascendente 0,09 + 0,05 = 0,14 0,09 + 0,86/ (2 + 9 √ w) - flusso discendente 0,17 + 0,05 = 0,22 0,17 + 0,86/ [0,7 (2 + 9 √ w) ] 10 La certificazione energetica

Conduttività λ [W/m K] dei materiali di uso comune Materiale λ [W/mK] Materiale Materiale Acciaio normale 45,4 Intonaco di calce e sabbia Perlite conglomerata con cemento 0,227 Alfol (fogli lisci) 0,033esterno0,87 (γ = 500 kg/m 3 ) 0,107 Alluminio209interno0,70 (γ = 415 kg/m 3 ) 0,092 Ardesia1,98 Intonaco di cemento e sabbia 1,40Plexiglass2,10 Argilla secca 0,93 Intonaco di gesso e sabbia 0,81 Pomice naturale 0,23 Aria0,026 Intonaco di gesso per interni 0,52 Pomice conglomerata con cemento Asfalto0,70 Intonaco di gesso e vermiculite interno0,29 Basalto3,50normale0,23esterno0,41 (γ = 500 kg/mc) 0,10 11 La certificazione energetica

Conduttività λ [W/m K] dei materiali di uso comune Materiale λ [W/mK] Materiale Materiale Calcare (γ = 1900 kg/m 3 ) 1,50 Lana minerale di rocce (γ = 2100 kg/m 3 ) 1,70sfusa0,037 (γ = 2700 kg/m 3 ) 2,90 in materassini 0,038 Calce0,90 Lana minerale di vetro Pomice conglomerata con cemento cellulare 0,17 Calcestruzzo armato 1,51sfusa0,037 Polistirolo espanso 0,035 Calcestruzzo cellulare in materassini 0,038 Poliuretano espanso 0,026 (γ = 800 kg/m 3 ) 0,29 Laterizi comuni Porcellana piastrelle 1,05 (γ = 600 kg/m 3 ) 0,23 esterni (2000 kg/m 3 ) 0,93 Rame commerciale 349 (γ = 400 kg/m 3 ) 0,14 interni (2000 kg/m 3 ) 0,81 Sabbia secca 0,58 La certificazione energetica 12

Conduttività λ [W/m K] dei materiali di uso comune Materiale λ [W/mK] Materiale Materiale Calcestruzzo magro 0,93 Sughero conglomerato con catrame 0,058 Calcestruzzo isolante 0,08 (γ = 1800 kg/mc) 0,70 (γ = 400 kg/m 3 ) 0,081 Carbone in polvere 0,12 Legno (flusso ┴ alle fibre) espanso in lastre 0,058 Carta e cartone 0,16Abete0,12 Terreno secco 0,81 Cartone bitumato 0,186Acero0,192 leggermente umido 1,74 Ceramica1,16Balsa0,046umido2,30 Ferro ordinario 58Pino0,15 Torba in lastre 0,058 Fibra di vetro 0,035Quercia0,21 In lastre compresse 0,12 Gesso0,43 Legno (flusso ║ alle fibre) In polvere 0,07 13 La certificazione energetica

Conduttività λ [W/m K] dei materiali di uso comune Materiale λ [W/mK] Materiale Materiale Legno (flusso ║ alle fibre) Gesso cellulare 0,064Abete0,35Tufo Gesso e fibra di legno 0,30Quercia0,41 (γ = 1550 kg/m 3 ) 0,63 Gesso e segatura 0,20Linoleum0,186 (γ = 2270 kg/mc) 1,80 Gesso in pannelli leggeri 0,24 Linoleum e sughero 0,08 Vermiculite espansa sciolta 0,07 Ghiaia0,93Marmo3,37conglomerata0,085 Granito Neve in strati (< 3 cm) 0,058 (γ = 442 kg/mc) 0,107 (γ = 3000 kg/mc) 4,07 da 3 a 7cm 0,12 (γ = 487 kg/mc) 0,116 (γ = 2500 kg/mc) 3,14 da 7 a 20 cm 0,23 Vetro monolitico incolore in lastre 0,93 (γ = 1900 kg/mc) 1,10 da 20 a 40 cm 0,70 Vetro cellulare espanso 0, La certificazione energetica

Conduttanza C [W/m 2 K] per alcune strutture non omogenee, esclusi intonaci e solette Strutture Dimensione [cm x cm] C [W/m 2 K] Strutture Dimensione [cm x cm] C [W/m 2 K] 1 Tavolato in mattoni forati di dimensione a x b, con "b" dimensione parallela al flusso 3 Solaio misto con nervature di cm 7 e laterizi di dimensione h x l: 12 x 4,58,13 - flusso discendente 18 x 332,9 15 x 5,57,7918 x 402,9 12 x 84,2422 x 332,5 8 x123,8422 x 402,2 10 x 152,73 - flusso ascendente 18 x 333,1 18 x 402,7 22 x 332,8 22 x 402,4 2 Solaio SAP con laterizi di dimensione h x l: - flusso discendente 8 x 206,3 - flusso ascendente 8 x 207,7 12 x 203,812 x 204,3 16 x 203,216 x 203,5 20 x 202,920 x 203,1 15 La certificazione energetica

Resistenza delle lame d'aria [m 2 K/ W] Spessore lama d'aria [mm] Posizione della lama d'aria e verso del flusso termico 5  7 7,1  9 9,1  11 11,1     300 Lama d'aria orizzontale o inclinata sul piano orizzontale di un angolo < 60° - flusso ascendente 0,110,120,130,140,140,140,14 - flusso discendente 0,120,130,140,150,160,180,20 Lama d'aria verticale o inclinata sul piano orizzontale di un angolo> 60° 0,110,13'0,140,150,160,160,16 16 La certificazione energetica

Materiali isolantiMateriali isolanti In termodinamica l'isolante è un materiale caratterizzato da un basso valore della conduttività e quindi capace di ridurre il flusso termico attraverso una parete di separazione di due ambienti a differente temperatura. Nel campo dell’edilizia, in particolare, si definiscono isolanti termici i materiali caratterizzati da una conduttività λ inferiore a 0,116 W/m K L'isolante termico per eccellenza è l'aria secca in stato di quiete, ed è proprio l'aria il componente che consente lo sviluppo delle notevoli proprietà isolanti di questi materiali. i materiali isolanti si possono classificare in isolanti minerali, isolanti vegetali, isolanti sintetici, complessi isolanti prefabbricati 17 La certificazione energetica

isolanti minerali Per isolanti minerali si intendono tutti quei prodotti i cui componenti di base sono totalmente, o in percentuale maggiore, di tipo minerale MaterialeResistenza C [bar] a 20 °C [W/m K] ACABFU Fibre di vetrobn 0,002 a 0,50,032 a 0,040 Vetro cellulare γ = 125kg/m 3 bn 0,050 γ = 135kg/m 3 bn 0,052 Lana di rocciabn 0,015 a 0,0600,032 a 0,061 Perlite scioltabn 0,050 Perlite conglomeratabn 15 a 300,24 a 0,31 Vermiculite scioltabn 0,05 a 0,059 Vermiculite conglomerata bn 8 a 150,13 a 0,23 Argilla espansa scioltabn 0,087 Legenda AC Agenti chimici UUmidità bn buona ABAgenti biolog.CCompressione sf sufficiente FFuoco scscarsa 18 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica

isolanti vegetali Gli isolanti vegetali sono quei materiali i cui componenti di base sono essenzialmente di origine vegetale MaterialeResistenza C[bar] a 20 °C [W/m K] a 20 °C [W/m K] ACABFU Sughero agglomerato espanso bnsfscsc3 0,038 a 0,043 Pannelli in fibre di legno bnsfscsc2,3 0,054 a 0,067 Pannelli di particelle lignee bnsfscsc2,0 0,15 a 0,16 Pannelli di paglia compressa bnsfscsc 0,104 a 0,116 Pannelli in fibre di legno e cemento bnsfbnsf 2 a 3 0,093 a 0,151 Cellulosasfsfbnsf0,037 Legenda AC Agenti chimici UUmidità bn buona AB Agenti biolog. CCompressione sf sufficiente FFuoco scscarsa 19 La certificazione energetica

isolanti sintetici Gli isolanti sintetici sono il prodotto della chimica moderna e derivano, per la massima parte, dalla lavorazione dei distillati del petrolio MaterialeResistenza C[bar] a 20 °C [W/m K] a 20 °C [W/m K] ACABFU Polistirolo espanso da blocchi ad umido bnbnsfsc 0,6 a 0,9 0,037 a 0,044 stabilizzatobnbnsfsc1,2 0,034 a 0,040 termo-compressobnbnsfbn 0,4 a 0,6 0,036 a 0,040 estrusobnbnsfbn 1,9 a 3,9 0,027 a 0,029 Poliuretano y = 35 kg/m 3 bnbnsfsf1,80,030 y = 50 kg/m 3 bnbnsfsf30,032 y= 60 kg/m 3 bnbnsfsf40,034 y = 70 kg/m 3 bnbnsfsf60,044 Policloruro di vinyle in schiuma rigida bnbnsfsf 2 a 12 0,031 a 0,033 Formofenolo in schiuma bnbnsfsc 2 a 6 0,037 a 0,041 Fornurea in schiuma bnbnsf0, La certificazione energetica

complessi isolanti prefabbricati I complessi isolanti sono quei prodotti prefabbricati costituiti dall'insieme di un isolante termico e di uno o due paramenti superficiali in pannelli o fogli. Materiale Peso specifico [kg/m 3 ] a 20 K a 20 K [W/m K] Calcestruzzo alleggerito con argilla espansa 10000, ,25 con polistirolo 8000, ,11 con pomice 10000, ,25 Calcestruzzo cellulare prodotto in stabilimento celcon 496 a 800 0,084 durox 592 a 832 0,11 siporex4960,10 termolite4520,16 siltong 600 a 800 0,12 Calcestruzzo cellulare prodotto in cantiere tipo leggero 300 a 600 0,06 a 0,11 tipo medio 700 a ,12 a 0,24 tipo pesante 1200 a ,25 a 0,50 21 La certificazione energetica

Calcolo del coefficiente U per una parete multistrato Calcolo del coefficiente U per una parete multistrato 22 La certificazione energetica 1.Strato di finitura esterno continuo con idropittura traspirante e idrorepellente 2.Strato di collegamento con intonaco di calce e sabbia, sp. 0,5 cm; 3.Strato di regolarizzazione con intonaco di malta bastarda, sp. 1,5 cm; 4.Strato portante con blocchi di laterizi forati 25x25 cm, sp. 25 cm; 5.Strato di regolarizzazione con intonaco di malta di cemento sp. 1,5 cm; 6.Strato di collegamento con collante 7.Strato di coibentazione in vetro cellulare; sp. 1,5 cm; 8.Intercapedine, sp. 3 cm; 9.Strato portante interno con blocchi di laterizi forati 8x12 cm, sp. 8 cm; 10.Strato di regolarizzazione con intonaco di cemento, sp. 1,5; 11.Strato di finitura interno continuo con idropittura traspirante.

Calcolo del coefficiente U per una parete multistrato Calcolo del coefficiente U per una parete multistrato 23 La certificazione energetica Resistenza termica superficiale interna 1/α i = 0,11 Strato interno di intonaco di cemento s i =0,015 λ i =1,4 s i / λ i =0,0107 Strato con blocchi di laterizi 8x12 1/C j =0,2358 Lama d’aria r a =0,16 Strato coibente con vetro cellulare s i =0,015 λ i = 0,05 s i / λ i = 0,3 Strato regolarizzazione con intonaco di malta di cemento s i =0,015 λ i =1,4 s i / λ i =0,0107 Strato con blocchi di laterizi 25x25 1/C j = 0,4 Strato esterno di intonaco di malta bastarda s i =0,020 λ i =0,87 s i / λ i =0,0229 Resistenza termica superficiale esterna 1/α e =0,06 Resistenza termica parete R1,31 Coefficiente trasmissione termica parete U0,763 Temperatura interna 20 Temperatura esterna (Milano) -5 Resistenza termica parete R 1,31 Coefficiente trasmissione parete U 0,763 Flusso per metro quadrato Φ [W/m 2 ] 19,075

Cadute di temperatura all’interno della parete pluristrato 24 La certificazione energetica Temperatura interna Ti = 20 C Resistenza termica superficiale interna 1/α i = 0,11 ΔT = 2,0992 θi = 17,9008 Strato interno di intonaco di cemento s i / λ i =0,0107 ΔT = 0,2042 θ 1 = 17,6966 Strato con blocchi di laterizi 8x12 1/C j =0,2358 ΔT = 4,5000 θ 2 = 13,1966 Lama d’aria r a =0,16 ΔT = 3,0534 θ 3 = 10,1432 Strato coibente con vetro cellulare s i / λ i = 0,3 ΔT = 5,7252 θ 4 = 4,4180 Strato interno di intonaco di cemento s i / λ i =0,0107 ΔT = 0,2042 Θ 5 = 4,2138 Strato con blocchi di laterizi 25x25 1/C j = 0,4 ΔT = 7,6336 Θ 6 = -3,4198 Strato esterno di intonaco di malta bastarda s i / λ i =0,0229 ΔT = 0,4370 Θ e = -3,8568 Resistenza termica superficiale esterna 1/α e =0,06 ΔT = 1,1450 T e = - 5,001 Temperatura esterna (città di Milano) Te = - 5 C Δt i = R i x (T i – T e )/R

I ponti termici I ponti termici L’elemento di fabbrica di confine presenta una serie di punti critici, definiti ponti termici, dovuti a discontinuità, sia geometriche che materiche, nell’organizzazione strutturale della parete. 25 La certificazione energetica Discontinuità di tipo geometrico si hanno, ad esempio, in corrispondenza degli angoli e delle intersezione degli elementi costruttivi; discontinuità di tipo materiche si hanno, ad esempio, in corrispondenza dei pilastri e delle travi in c.a. inseriti nell’involucro edilizio, in corrispondenza dei collegamenti degli infissi con la tamponatura, ecc.. I ponti termici rappresentano vie privilegiate di dispersione del calore in quanto sono caratterizzati da una minore resistenza termica rispetto alla restante parte dell’elemento di fabbrica.

I ponti termici (U l [W/mK]) I ponti termici (U l [W/mK]) 26 La certificazione energetica A)Giunto copertura isolata/muro esterno non isolato s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 25 a 290,180,210,240,260,290,320,34 da 30 a 340,170,200,220,250,270,300,32 da 35 a 400,160,190,210,240,260,280,30 B)Giunto copertura isolata/muro esterno isolato s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 10 a 140,210,240,270,290,320,350,38 da 15 a 190,200,230,250,280,310,330,35 da 20 a 250,190,220,240,260,280,310,33 C)Giunto muro esterno isolato/solaio interpiano s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 10 a 140,280,310,350,370,390,430,46 da15 a 190,260,300,320,350,370,400,43 da 20 a 250,250,280,300,330,360,380,41 D)Giunto muro esterno isolato/solaio isolato su locale non riscaldato s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 10 a 140,130,160,190,220,250,260,28 da15 a 190,120,150,170,200,210,230,25 da 20 a 250,110,140,160,180,190,210,23

I ponti termici (U l [W/mK]) I ponti termici (U l [W/mK]) 27 La certificazione energetica E)Giunto muro esterno Isolato/solaio non Isolato su locale non riscaldato s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 10 a 140,210,240,270,290,310,340,37 da15 a 190,200,230,250,280,300,320,35 da 20 a 250,190,220,240,260,280,310,33 F)Giunto muri esterni con pilastro d'angolo (isolamento Interrotto) trasmittanza del muro U [W/m 2 K] da 0,40 a 0,60da 0,65 a 0,85da 0,90 a 1,10 da 5 a 90,110,150,21 da 10 a 140,120,180,25 G)Giunto muri esterni con pilastro d'angolo (isolamento continuo) U l = 0 H)Giunto muri esterni in continuo) U l = 0 I)Giunto muro esterno con pilastro (isolamento interrotto) s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,53032,535 da 10 a 140,280,310,340,370,410,450,490,530,58 da15 a 190,270,300,330,360,390,430,470,510,55 da 20 a 250,260,290,320,350,380,410,440,480,51

I ponti termici (U l [W/mK]) I ponti termici (U l [W/mK]) 28 La certificazione energetica L)Giunto muri esterni di cui uno isolato s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,530 da 10 a 140,230,260,290,310,330,360,39 da15 a 190,220,250,270,300,320,340,37 da 20 a 250,210,240,260,280,300,330,35 M)Giunto muro esterno con parete interna s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,530 da 10 a 140,160,190,240,280,320,340,37 da15 a 190,150,180,220,260,290,320,35 da 20 a 250,140,170,210,240,270,290,31 N)Giunto muro esterno con parete interna (isolamento continuo) s[cm]s 1 [cm] 1517,52022,52527,530 da 10 a 140,050,060,080,090,110,120,14 da15 a 190,050,060,070,080,090,100,12 da 20 a 250,040,050,060,070,080,090,10 O)Mazzette finestre s 1 [cm]s [cm] 57,51012,51517,52022,525 da 3 a 50,110,160,220,270,330,380,440,490,55 P)Soglie e davanzali s 1 [cm]s [cm] 57,51012,51517,520 da 3 a 50,120,170,230,280,340,400,46

I ponti termici (U l [W/mK]) I ponti termici (U l [W/mK]) 29 La certificazione energetica Q)Serramento a filo esterno s[cm]Trasmittanza del muro U [W/m 2 K] 0,40 – 0,60 0,65 – 0,85 0,90 – 1,10 1,15 – 1,35 1,40 – 1,60 1,65 – 1,85 1,90 – 2,10 da 20 a 240,100,130,150,170,180,190,20 da 25 a 290,130,160,190,200,220,230,24 da 30 a 340,150,190,220,240,260,280,29 da 35 a 400,170,220,250,280,300,320,33 Q)Serramento a filo interno s[cm]Trasmittanza del muro U [W/m 2 K] 0,40 – 0,60 0,65 – 0,85 0,90 – 1,10 1,15 – 1,35 1,40 – 1,60 1,65 – 1,85 1,90 – 2,10 da 20 a 240,070,080,100,110,12 0,13 da 25 a 290,080,100,120,130,140,150,16 da 30 a 340,090,120,140,160,170,180,19 da 35 a 400,100,140,160,180,190,200,21

Il nuovo quadro normativo Il nuovo quadro normativo Il DPR n. 59 del 2 aprile 2009 “Regolamento di attuazione dell’art. 4 del D. Leg. 192” definisce: i criteri generali e le metodologie di calcolo i criteri generali e le metodologie di calcolo i requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti per la climatizzazione invernale e per la produzione dell’acqua calda sanitariai requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti per la climatizzazione invernale e per la produzione dell’acqua calda sanitaria Il DM 26 giugno 2009 definisce: le Linee guida nazionali per la certificazione energetica (Allegato A) che forniscono indicazioni per il calcolo dell’indice di prestazione energetica E Ple Linee guida nazionali per la certificazione energetica (Allegato A) che forniscono indicazioni per il calcolo dell’indice di prestazione energetica E P gli strumenti di raccordo tra Stato e Regioni gli strumenti di raccordo tra Stato e Regioni 30 La certificazione energetica

Valori della temperatura massima degli ambienti (DPR n. 412, 26/08/1993) 31 La certificazione energetica (*) Il Regolamento DPR n. 412 del 26/8/1993 per questi edifici ammette la concessione di deroghe motivate al valore di T max. Edificio CategoriaTipoTmax [ C ]tolleranza [ C ] E1edifici per residenze e assimilabili202 E2edifici per uffici e assimilabili202 E3edifici per ospedali20 *2 E4 edifici per attività ricreative o di culto e assimilabili 202 E5edifici per attività commerciali e assimilabili202 E6edifici per attività sportive20 *2 E7edifici per attività scolastiche a tutti i livelli202 E8 edifici per attività industriali e artigianali e assimilabili 18 *2

32 La certificazione energetica DPR 59/09 Fabbisogno annuo di energia primaria per la climatizzazione invernale È la quantità di energia primaria globalmente richiesta, nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura di progetto, in regime di attivazione continuo. Gradi giorno di una località Rappresenta la somma, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle sole differenze positive giornaliere tra la temperatura dell'ambiente, convenzionalmente fissata a 20°C, e la temperatura media esterna giornaliera. L'unità di misura utilizzata è il grado giorno

33 La certificazione energetica DPR 59/09 Indice di prestazione energetica EP i parziale Esprime il consumo di energia primaria parziale riferito ad un singolo uso energetico dell'edificio (a titolo d'esempio: alla sola climatizzazione invernale e/o alla climatizzazione estiva e/o produzione di acqua calda per usi sanitari e/o illuminazione artificiale) riferito all'unità di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in kWh/m 2 anno o kWh/m 3 anno Indice di prestazione energetica EP Esprime il consumo di energia primaria totale riferito all'unità di superficie utile o di volume lordo, espresso rispettivamente in kWh/m 2 anno o kWh/m 3 anno [kWh/m 2 anno] [kWh/m 3 anno]

34 La certificazione energetica DPR 59/09 Gradi-giorno di alcune località (D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412) Comune QuotaGradi-giornoComuneQuotaGradi-giorno Agrigento230 m s.l.m. 729Lecce49 m s.l.m Alessandria952559Livorno31408 Avellino Milano Bari51185Napoli Belluno Palermo14751 Benevento Perugia Bergamo Potenza Bologna542259Reggio Calabria15772 Bolzano Roma Caserta681013Sassari Catania7833Sondrio Cosenza Taranto Firenze501821Torino Foggia761530Trento Genova191435Treviso L'Aquila Trieste21929 La Spezia31413Udine Venezia12345

35 La certificazione energetica DPR 59/09 Temperatura dell'aria esterna di progetto Aosta-10Genova0Reggio Emilia-5 Avellino-2L'Aquila-5Roma0 Bari0Mantova-5Salerno2 Benevento-2Milano-5Sondrio-10 Bologna-5Napoli2Torino-8 Cagliari3Padova-5Trento-12 Campobasso-4Palermo5Trieste-5 Caserta0Perugia-2Udine-5 Ferrara-5Potenza-3Venezia-5 Firenze0Reggio Calabria3Verona-5 Vicenza-5

Valori limite dell’indice di prestazione energetica EP i, in kWh/m 2 anno, per la climatizzazione invernale, per Edifici della classe E 1 dall’1/1/2010 () Valori limite dell’indice di prestazione energetica EP i, in kWh/m 2 anno, per la climatizzazione invernale, per Edifici della classe E 1 dall’1/1/2010 (DL n. 311/2006) 36 La certificazione energetica DPR 59/09 dall’1/1/2010 () Valori limite dell'indice di prestazione energetica EP i per la climatizzazione invernale, in kWh/m 3 anno, per tutti gli altri edifici dall’1/1/2010 (DL n. 311/2006) S/V Zona Climatica ABCDE F gradi giorno gradi-giorno gradi giorno fino a oltre 3000  0,2 8,5 12,8 21, ,8  0, S/V Zona Climatica ABCDE F gradi giorno gradi-giorno gradi giorno fino a oltre 3000  0,2 2,0 3,6 669,6 12,7  0,9 8,2 12,8 17,3 22,5 31

S/V: S, espressa in metri quadrati, è la superficie che delimita verso l'esterno (ovvero verso ambienti non dotati di impianto di riscaldamento), il volume V; V, espresso in metri cubi, è il volume lordo delle parti di edificio riscaldate, definito dalle superfici che lo delimitano. 37 La certificazione energetica DPR 59/09 Per valori di S/V compresi nell'intervallo 0,2-0,9 e, analogamente, per gradi giorno (GG) intermedi ai limiti delle zone climatiche riportati in tabella si procede mediante interpolazione lineare. Per località caratterizzate da un numero di gradi giorno superiori a i valori limite sono determinati per estrapolazione lineare, sulla base dei valori fissati per la zona climatica E.

38 La certificazione energetica DPR 59/09 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache verticali espressa in W/m 2 K (DL n. 311, 29/12/2006) ZonaDall'1 gennaio 2006Dall'1 gennaio 2008Dall'1 gennaio 2010 climatica.U (W/m 2 K) A0,850,720,62 B0,640,540,48 C0,570,460,40 D0,500,400,36 E0,460,370,34 F0,440,350,33 ZonaDall'1 gennaio 2006Dall'1 gennaio 2008Dall'1 gennaio 2010 climaticaU (W/m 2 K) A0,800,420,38 B0,600,420,38 C0,550, D0,460,350,32 E0,430,320,30 F0,410,310,29 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali o inclinate di copertura espressa in W/m 2 K (DL n. 311, 29/12/2006)

39 La certificazione energetica DPR 59/09 Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture opache orizzontali di pavimento espressa in W/m 2 K (DL n. 311, 29/12/2006) Valori limite della trasmittanza termica U delle chiusure trasparenti comprensive degli infissi espressa in W/m 2 K (DL n. 311, 29/12/2006) ZonaDall'1 gennaio 2006Dall'1 gennaio 2008Dall'1 gennaio 2010 climaticaU (W/m 2 K) A0,800,740,65 B0,600,550,49 C0,550,490,42 D0,460,410,36 E0,430,380,33 F0,410,360,32 ZonaDall'1 gennaio 2006Dall'1 gennaio 2008Dall'1 gennaio 2010 climaticaU (W/m 2 K) A5,55,04,6 B4,03,63,0 C3,33,02,6 D3,12,82,4 E2,82,52,2 F2,42,22,1

40 La certificazione energetica DPR 59/09 Valori limite della trasmittanza centrale termica U dei vetri espressa in W/m 2 K (DL n. 311, 29/12/2006) Limiti di esercizio degli impianti termici (DPR n. 412, 26/08/1993) ZonaDall'1 gennaio 2006Dall'1 gennaio 2008Dall'1 gennaio 2010 climaticaU (W/m 2 K) A5,04,53,7 B4,03,42,7 C3,02,32,1 D2,62,11,9 E2,41,91,7 F2,31,71,3 Zona Climatica ABCDE F periodo 1° dicembre 15 novembre1° novembre15 ottobre Nessuna limitazione 15 marzo31 marzo 15 aprile n. ore Nessuna limitazione n. ore totali

Valori limite dell’indice di prestazione energetica EP i, in kWh/m 2 anno, per la climatizzazione invernale, per Edifici della classe E 1, (DM 11/03/2008) 41 La certificazione energetica Per lavori di ristrutturazione (ai fini del 55% di esenzione fiscale) S/V Zona Climatica ABCDE F gradi giorno gradi-giorno gradi giorno fino a oltre 3000  0,2 7,7 11,5 19,2 27,5 37,9  0,9 32,4 43,2 61,2 71,3 94,0 S/V Zona Climatica ABCDEF gradi giorno gradi- giorno gradi giorno fino a oltre 3000  0,2 1,8 3,2 5,4 7,7 10,3  0,9 7,4 11,5 15,6 18,3 25,1 Valori limite dell'indice di prestazione energetica EP i per la climatizzazione invernale, in kWh/m 3 anno, per tutti gli altri edifici (DM 11 marzo 2008)

Valori limite della trasmittanza termica U delle strutture componenti l’involucro edilizio espressa in W/m 2 K (DM 11 marzo 2008) 42 La certificazione energetica Per lavori di ristrutturazione (ai fini del 55% di esenzione fiscale) Valori limite dell'indice di prestazione energetica EP i per la climatizzazione invernale, in kWh/m 3 anno, per tutti gli altri edifici (DM 11 marzo 2008) Zona climatica Strutture opache verticali Strutture opache orizzontali o inclinate Finestre comprensive di infissi coperturepavimenti * A0,560,340,593,9 B0,430,340,442,6 C0,360,340,382,1 D0,300,280,302,0 E0,280,240,271,6 F0,270,230,261,4

Il risparmio energetico Grazie alle prestazioni dei vetri moderni, che sfruttano l'effetto serra, la finestra costituisce un ricevitore solare passivo capace di ridurre notevolmente il fabbisogno termico dell’edificio. Ma se progettata male la finestra può diventare un ponte termico. 43 La certificazione energetica Per quantificare le perdite di calore occorre considerare la finestra nel suo insieme: vetri, telaio dell’infisso, punti di fissaggio del vetro al telaio, giunzione telaio – muro.

Il risparmio energetico Per il calcolo della trasmittanza U W dell’intera finestra si devono distinguere il coefficiente di trasmissione U g del vetro, il coefficiente U f del telaio, le perdite connesse agli effetti di bordo del vetro (nel caso di vetri doppi o tripli) e le perdite che si manifestano alla giunzione fra il telaio e il muro. 44 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica Per il calcolo di U W si possono impiegare due diverse metodologie: - il calcolo semplificato, secondo la norma EN 10077; - il calcolo rigoroso secondo la formula di letteratura:

Il risparmio energetico Nella formula precedente: A g è l’area del vetro; U g è la trasmittanza termica riferita all'area centrale della vetrata; A f è l’area del telaio; U f è la trasmittanza termica del telaio in assenza della vetrata; l g è la lunghezza del perimetro del vetro; Ψ g è la trasmittanza lineare del ponte termico telaio-vetri-distanziatore. 45 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica Assumiamo: U g = 1,4 (vetro camera con vetro a bassa emissività)

Il risparmio energetico Valori di Ψ g [W/m K] 46 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica Assumiamo: Ψ g = 0,11 (telaio in acciaio con taglio termico) Assumiamo: U f = 2,2 (forster unico)

Il risparmio energetico Per un infisso fisso, di dimensione m 2,40 x 2,00 Abbiamo: A f = 0,07 x 2 (1,93 + 2,33) = 0,63 m 2 A g = 1,86 x 2,26 = 4,20 m 2 L g = 2 x (1,86 + 2,26) = 8,24 m 47 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica E quindi: U w = ( 4,20 x 1,40 + 0,63 x 2,2 + 8,24 x 0,11) / (0,63 + 4,20) = = 8,17 / 4,83 = 1,69 W/m 2 K < U w di legge per qualsiasi zona climatica

48 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di leggeIl progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di legge la sequenza logica delle fasi di calcolo può essere schematizzata come di seguito riportato a) Assegnazione della trasmittanza delle chiusure d'ambito dell'edificio Con riferimento all'involucro disperdente dell'edificio occorre valutare la trasmittanza relativamente a ciascuna tipologia costruttiva adottata. In particolare, occorre valutare il valore di U per i seguenti elementi: - strutture opache verticali, in W/m 2 K; - strutture opache orizzontali o inclinate di copertura, in W/m 2 K; - strutture opache orizzontali di pavimento, in W/m 2 K; - pareti traslucide, e/o trasparenti, per ciascun tipo, in W/m 2 K; - ponti termici, per ciascun tipo, in W/m K.

49 La resistenza al fuoco e la certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di leggeIl progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di legge la sequenza logica delle fasi di calcolo può essere schematizzata come di seguito riportato b) Verifica dei limiti di trasmittanza delle chiusure d'ambito imposti dalla legge Indicato con U i la trasmittanza di progetto dell’elemento i-mo dell’involucro e con U i * il corrispondente valore massimo di legge, dovrà essere U i ≤ U i * Se la condizione non è soddisfatta, scelto un materiale coibente caratterizzato da conduttività λc, occorrerà incrementare la resistenza termica dell’i-mo elemento dell’involucro della quantità:

50 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di leggeIl progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di legge c) Determinazione flusso termico per metro cubo (o per metro quadrato) di edificio riscaldato e dell’indice EP Assegnati i valori della trasmittanza degli elementi disperdenti dell’involucro nel rispetto dei limiti imposti dalla legge, si procede al calcolo del flusso termico totale che si disperde attraverso l’involucro: Φ tot è il flusso termico complessivo disperso Σ i è la sommatoria dei flussi dispersi estesa a tutti gli elementi disperdenti (strutture opache verticali, strutture opache orizzontali o inclinate di copertura, strutture opache orizzontali di pavimento, pareti traslucide, e/o trasparenti, ponti termici) U i è il coefficiente di trasmittanza dell’elemento i-mo dell’involucro S i è la superficie in metri quadrati dello i-mo elemento disperdente T i è la temperatura interna di progetto T e è la temperatura esterna di progetto [W]

51 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di leggeIl progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di legge c) Determinazione flusso termico per metro cubo (o per metro quadrato) di edificio riscaldato e dell’indice EP Stabilito il numero di ore N di funzionamento dell’impianto in un anno si ricavano i kWh corrispondenti ai watt del flusso totale In relazione alla categoria di edificio si calcola l’indice di prestazione energetica EP, dividendo i kwattore per la superficie totale riscaldata, per gli edifici E1 [kWh] [kWh/m 2 ] ovvero per i metri cubi riscaldati, per tutti gli altri edifici: [kWh/m 3 ]

52 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di leggeIl progetto dell'isolamento termico nel rispetto delle disposizioni di legge d) Determinazione dell’indice EP a ammissibile per legge e verifica In funzione del rapporto di forma S/V e della zona climatica in cui ricade l’edificio, si determina, mediante interpolazioni lineari, il valore limite dell’indice di prestazione energetica EP a Se risulta: Se, invece, risulta : EP > EP a si dovrà intervenire aumentando la resistenza termica dell’involucro per ridurre le dispersioni nei limiti della legge EP ≤ EP a le dispersioni dall’involucro rientrano nei limiti imposti dalla legge

53 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo a garantire condizioni di benessere fisiologico La combustione degli alimenti apporta all'uomo un gran numero di calorie necessarie per garantire il dispendio energetico del suo organismo. L'attività vitale di tutte le cellule e degli organi in genere, le reazioni provocate nei tessuti dagli alimenti ingeriti, le funzioni intermittenti dell'organismo quali la digestione, il lavoro esterno compiuto dall'uomo, l'autoregolazione della temperatura corporea da parte dell'organismo, sono tutti fattori che influenzano, in misura maggiore o minore, il dispendio energetico dell'organismo umano. In genere la vita dell'uomo richiede una temperatura sanguigna di 37° mentre la temperatura cutanea è di 33°. La differenza di temperatura tra il corpo umano e l'ambiente circostante provoca degli scambi termici a cui l'organismo reagisce regolando la sua temperatura corporea.

54 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo a garantire condizioni di benessere fisiologico Lo scambio termico tra il corpo umano e l'ambiente circostante può avvenire per irraggiamento, conduzione, convezione e mediante la respirazione e la traspirazione cutanea. In condizioni invernali le pareti, i mobili, e tutti gli oggetti in genere, sono a temperatura inferiore a quella corporea, per cui l'uomo emette radiazioni infrarosse, in massima parte verso le pareti dell'ambiente, cedendo calore per irraggiamento. Quando l'irraggiamento, indipendente dalla temperatura dell'aria e funzione della temperatura delle pareti, è eccessivo l'uomo avverte una sensazione di freddo. I piedi, ed in genere qualsiasi parte del corpo umano a contatto con una superficie fredda, cedono calore per conduzione. Un salto termico eccessivo tra i piedi e la superficie del pavimento provoca una sensazione spiacevole di freddo.

55 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo a garantire condizioni di benessere fisiologico La circolazione dell'aria sulla pelle provoca, invece, la perdita di calore per convezione. Differenze eccessive di temperatura fra le pareti e l'aria ambientale accelerano i moti convettivi dell'aria stessa provocando un aumento degli scambi termici per convezione e, quindi, sensazioni spiacevoli per l'uomo. La respirazione e la traspirazione cutanea sono altre cause di scambi termici con l'ambiente. L'aria, uscendo dai polmoni, porta con sè una quantità di calore che viene ceduta all'esterno. L'evaporazione del sudore sulla superficie cutanea comporta un consumo di calore corporeo. In ambienti caratterizzati da un grado igrometrico basso la traspirazione aumenta dando una sensazione di freddo; un grado igrometrico elevato determina una sensazione di afa, impedendo all'organismo umano di cedere calore per evaporazione del sudore. In definitiva si può affermare che le condizioni di comfort termico si realizzano quando l'ambiente consente una dissipazione di calore da parte dell'uomo in modo regolare.

56 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo a garantire condizioni di benessere fisiologico Vari studi medici hanno dimostrato che per assicurare condizioni accettabili di comfort le condizioni termoigrometriche ambientali devono essere le seguenti: - temperatura dell'aria ambientale: 18 ÷ 20°; - salto termico tra le temperature dell'aria e delle superfici liminari: 3°; - umidità relativa ambientale: 40 ÷ 70 %; - velocità dell'aria ad una temperatura di 20°: 0,2 ÷ 0,3 m/s. In particolare sarà necessario prevedere un isolamento termico tale da soddisfare anche la condizione che il salto termico tra la temperatura dell'aria ambientale e la temperatura superficiale del paramento interno sia pari o inferiore a 3°. Ti - θi = 3° dove: Ti è la temperatura interna θiè la temperatura del paramento interno della tamponatura

57 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo a garantire condizioni di benessere fisiologico Il valore della trasmittanza U ott, che ottimizza le condizioni di benessere fisiologico, si calcola con la relazione: dove: Tiè la temperatura interna Teè la temperatura esterna αiè il coefficiente di adduzione superficiale interno Determinato il valore ottimale della trasmittanza U ott, lo spessore sc del materiale coibente, caratterizzato da una conduttività λc, si calcola che la relazione dove U è la trasmittanza della parete non coibentata

58 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo ad evitare il fenomeno della condensa Le tracce di umidità e le conseguenti formazioni di muffe che si riscontrano in corrispondenza delle chiusure d'ambito esterno, il più delle volte, non sono dovute ad infiltrazioni di acqua dall'esterno verso l'interno bensì alla condensazione del vapore d'acqua contenuto nell'aria dell'ambiente abitato. L'umidità da condensazione è influenzata sia dal fenomeno della trasmissione del calore attraverso l'involucro dell'edificio, sia dal fenomeno della diffusione del vapor d'acqua attraverso i materiali che costituiscono il suddetto involucro. Per il fenomeno della trasmissione del calore, quando la temperatura del paramento interno di una chiusura d'ambito raggiunge la temperatura di rugiada, sull'elemento di fabbrica si avrà la condensazione dell'umidità ambientale con formazione di goccioline d'acqua o di muffe.

59 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo ad evitare il fenomeno della condensa La sequenza logica delle varie fasi di calcolo dell'isolamento termico delle chiusure d'ambito esterne, nel rispetto della condizione che sia evitato il verificarsi della condensa dell'umidità ambientale sul parametro interno, può schematizzarsi come di seguito riportato. a) Calcolo della temperatura di rugiadaa) Calcolo della temperatura di rugiada Mediante l'abaco del Mollier, in funzione della temperatura e del grado igrometrico ambientali, è possibile ricavare il valore della temperatura di rugiada Tr. La temperatura di rugiada può anche essere calcolata con la relazione: Tiè la temperatura ambientale φè il grado igrometrico espresso in percentuale

60 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo ad evitare il fenomeno della condensa la trasmittanza critica si calcola con la relazione b) Calcolo della trasmittanza criticab) Calcolo della trasmittanza critica dove: Tiè la temperatura interna Teè la temperatura esterna Trè la temperatura di rugiada αiè il coefficiente di adduzione superficiale interno

61 La certificazione energetica Il progetto dell'isolamento termico idoneo ad evitare il fenomeno della condensa Calcolato U crit, e valutato il valore U della trasmittanza della chiusura d'ambito non coibentata, se risulta: c) Calcolo isolamentoc) Calcolo isolamento si determina lo spessore s c di materiale isolante, caratterizzato da una conduttività λ c, idoneo a evitare il verificarsi delle condizioni di condensazione dell'umidità ambientale, con la relazione Calcolato U crit, e valutato il valore U della trasmittanza della chiusura d'ambito non coibentata, se risulta: U crit < U

62 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato coibente intermedio Soluzione tecnologica pluristrato con strato coibente intermedio 1.Strato di finitura esterno continuo con idropittura traspirante e idrorepellente. 2.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco civile (sp. complessivo cm 2,5); 3.Strato portante con blocchi di laterizi forati 25x25 cm, con giacitura dei fori orizzontali e percentuale dei foratura pari al 60%, con malta bastarda, (sp. 25 cm); 4.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco rustico (sp. 1,5 cm); 5.Strato di coibentazione in vetro cellulare inorganico in pannelli, (sp. 1,5 cm); 6. Strato di barriera al vapore in fibra bitumata di rivestimento dello strato coibente; 7. Strato portante interno con blocchi di laterizi forati 8x12 cm

63 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato coibente intermedio Soluzione tecnologica pluristrato con strato coibente intermedio 8.Strato di regolarizzazione e di tenuta con intonaco rustico di malta di calce idrata e pozzolana, composta da 200 kg di calce idrata per 1,1 m 3 di pozzolana vagliata (sp. 1 cm). 9.Strato di collegamento con intonaco di finitura con malta di grassello di calce e sabbia, composta da 400 kg di grassello di calce per m 3 di sabbia (sp. 0,5 cm) 10.Strato di finitura interno continuo con idropittura traspirante a tre mani, con imprimitura e rasatura del supporto.

64 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazioneSoluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione e strato coibente esterno (Parete ventilata)e strato coibente esterno (Parete ventilata) 1.Strato di finitura esterno e tenuta con intonaco civile formato da un primo strato di rinzaffo, da un secondo strato tirato in piano con regolo e frattazzo, steso a mano, rifinito con sovrastante strato di colla di malta, colorata in pasta, passata al crivello fino, lisciata con frattazzo metallico alla pezza, con malta di cemento tipo 32,5 e sabbia, composta da 400 kg di cemento per 1 m 3 di sabbia (sp. complessivo cm 1,5) 2.Tavelle in laterizio su struttura metallica leggera portante lo strato di finitura 3.Intercapedine di ventilazione 4.Strato di coibentazione in vetro cellulare inorganico in pannelli, densità non inferiore a 120 kg/m 3, reazione al fuoco classe 0, resistenza a compressione 7 kg/cm 2, trattata con resine termoindurenti (sp. 1,5 cm);

65 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazioneSoluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione e strato coibente esterno (Parete ventilata)e strato coibente esterno (Parete ventilata) 5.Strato di collegamento con collante 6.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco rustico, steso a mano e costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato in piano a frattazzo rustico, di malta di cemento tipo 32,5 e sabbia, composta da 400 kg di cemento per 1 m 3 di sabbia (sp. 1,5 cm); 7.Strato portante termoisolante in blocchi di laterizio alveolato 25x25 cm (sp. 25 cm) con malta bastarda e giacitura dei fori orizzontali e percentuale di foratura pari al 60% 8.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco civile (sp. 1,5 cm) 9.Strato di finitura interno continuo con idropittura traspirante a tre mani, con imprimitura e rasatura del supporto

66 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione, strato coibenteSoluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione, strato coibente esterno e strato di finitura esterno discontinuo (Parete ventilata)esterno e strato di finitura esterno discontinuo (Parete ventilata) 1.Strato di finitura esterno discontinuo e tenuta all'acqua con lastre di ceramica montate su struttura metallica leggera 2.Struttura metallica leggera 3.Intercapedine di ventilazione 4.Strato di coibentazione in vetro cellulare inorganico in pannelli, densità non inferiore a 120 kg/m 3, reazione al fuoco classe 0, resistenza a compressione 7 kg/cm 2, trattata con resine termoindurenti (sp. 1,5 cm);

67 La certificazione energetica Soluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione, strato coibenteSoluzione tecnologica pluristrato con strato di ventilazione, strato coibente esterno e strato di finitura esterno discontinuo (Parete ventilata)esterno e strato di finitura esterno discontinuo (Parete ventilata) 5.Strato di collegamento con collante 6.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco rustico, steso a mano e costituito da un primo strato di rinzaffo e da un secondo strato tirato in piano a frattazzo rustico, di malta di cemento tipo 32,5 e sabbia, composta da 400 kg di cemento per 1 m 3 di sabbia (sp. 1,5 cm); 7.Strato portante termoisolante in blocchi di laterizio alveolato 25x25 cm (sp. 25 cm) con malta bastarda e giacitura dei fori orizzontali e percentuale di foratura pari al 60% 8.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco civile (sp. 1,5 cm) 9.Strato di finitura interno continuo con idropittura traspirante a tre mani, con imprimitura e rasatura del supporto

68 La certificazione energetica Soluzione tecnologica monostrato con strato coibente esternoSoluzione tecnologica monostrato con strato coibente esterno (coibentazione a cappotto)(coibentazione a cappotto) 1.Strato di finitura esterno continuo con idropittura traspirante e idrorepellente, a tre mani, con rasatura e imprimitura del supporto 2.Strato di regolarizzazione e tenuta con intonaco civile formato da un primo strato di rinzaffo, da un secondo strato tirato in piano con regolo e frattazzo, steso a mano, con predisposte poste e guide, rifinito con sovrastante strato di colla di malta passata al crivello fino, lisciata con frattazzo metallico alla pezza, con malta di cemento tipo 32,5 e sabbia, composta da 400 kg di cemento per 1 m 3 di sabbia (sp. complessivo cm 2,5); 3.Strato di coibentazione in vetro cellulare inorganico in pannelli, densità non inferiore a 120 kg/m3, reazione al fuoco classe 0, resistenza a compressione 7 kg/cm 2, trattata con resine termoindurenti (sp. 4 cm)

69 La certificazione energetica Soluzione tecnologica monostrato con strato coibente esternoSoluzione tecnologica monostrato con strato coibente esterno (coibentazione a cappotto)(coibentazione a cappotto) 4.Strato portante con blocchi di laterizi forati 25x25 cm, con giacitura dei fori orizzontali e percentuale dei foratura pari al 60%, con malta bastarda, (sp. 25 cm); 5.Strato di barriera al vapore in fibra bitumata di rivestimento dello strato portante 8.Strato di finitura interno continuo con idropittura traspirante a tre mani, con imprimitura e rasatura del supporto 6.Strato di regolarizzazione e di tenuta con intonaco rustico di malta di calce idrata e pozzolana, composta da 200 kg di calce idrata per 1,1 m 3 di pozzolana vagliata (sp. 1 cm 7.Strato di collegamento con intonaco di finitura con malta di grassello di calce e sabbia, composta da 400 kg di grassello di calce per m 3 di sabbia (sp. 0,5 cm)