IL SECONDO DOPOGUERRA A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda.

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Transcript della presentazione:

IL SECONDO DOPOGUERRA A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda

Stalin, Churchill e Roosevelt (morto nel 1945 e sostituito da Truman) decidono l’assetto del mondo: Conferenza di Teheran in Iran 1944 Conferenza di Yalta in Crimea febbraio 1945 Conferenza di Postdam a Berlino luglio 1945 LA FINE DELLA GUERRA

Febbraio 1945 = conferenza di Yalta in Crimea (Russia): Roosvelt, Churchill e Stalin discutono sul proseguimento del conflitto e sull'assetto europeo del dopoguerra: a) a) smilitarizzazione della Germania e sua divisione in 4 zone di occupazione; b) b) costituzione dell’ONU; c) c) accordo sulle frontiere polacche tra Germania e URSS; d) d) impegno dell’URSS a dichiarare guerra al Giappone entro tre mesi.

6 agosto 1945 = Truman fa lanciare la bomba atomica sul Giappone e lo costringe alla resa. 2 settembre 1945 = l’Impero giapponese firma la resa. Ottobre 1945 = inizio del processo di Norimberga (Germania) contro i criminali di guerra nazisti.

Maggio 1945 = a guerra finita Tito vuole impadronirsi dell’Istria (ottenuta dall’Italia dopo la 1^ guerra mondiale) per farla diventare la settima repubblica iugoslava. Tito occupa Trieste per 43 giorni ma viene cacciato dagli Alleati. Aiutato dalle forze comuniste di quei luoghi fa seppellire gli oppositori nelle foibe (fosse naturali dell’altopiano del Carso = Venezia Giulia e Dalmazia). TITO

Trattati di Parigi (1947) I trattati di Parigi furono dei trattati di pace firmati nella capitale francese il 10 febbraio 1947 dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La sottoscrizione dei trattati fu preceduta da una conferenza di pace che si svolse parimenti a Parigi, tra il 29 luglio e il 15 ottobre 1946.

Stati firmatari I trattati vennero firmati tra: a) gli Alleati vincitori della Seconda guerra mondiale, ovvero USA, URSS, GranBretagna, Francia, Polonia, Jugoslavia,Cec oslovacchia, Grecia e altri; b) e gli sconfitti alleati della Germania all'interno delle potenze dell'Asse: Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia. La Germania fu esclusa dalle nazioni firmatarie perchè, avendo subito la nazione tedesca il fenomeno della debellatio in seguito all'occupazione totale del suo intero territorio e alla conseguente soppressione di qualsiasi governo, essa non era più un soggetto di diritto internazionale e pertanto non poteva firmare alcun trattato.

Riparazioni di guerra A tutte le nazioni sconfitte venne imposto di pagare delle compensazioni monetarie come risarcimento dei danni provocati durante la guerra (le cifre sono in dollari americani del 1938): all'Italia 360 milioni, di cui: –125 alla Jugoslavia; –105 alla Grecia; –100 all'Unione Sovietica; –25 all'Etiopia; –5 all'Albania. all'Ungheria 300 milioni, di cui: –200 all'Unione Sovietica; –100 a Grecia e Jugoslavia. alla Romania 300 milioni, tutti all'Unione Sovietica. alla Bulgaria 70 milioni, di cui: –45 alla Grecia; –25 alla Jugoslavia. alla Finlandia 300 milioni, tutti all'Unione Sovietica.

In base alla conferenza di Potsdam tenutasi tra il 17 luglio e il 2 agosto 1945, la Germania dovette pagare agli Alleati 23 miliardi di dollari statunitensi soprattutto in macchinari e in stabilimenti di produzione. Le riparazioni all'Unione Sovietica finirono nel Inoltre, un gran numero di industrie civili vennero smantellate per essere trasportate in Francia e nel Regno Unito, o semplicemente distrutte.

I trattati di pace stabiliscono inoltre che: a) a) la Germania viene spartita in quattro zone d’influenza controllata dai quattro alleati, inoltre b) b) viene disarmata e costretta a pagare i danni; c) c) Berlino fu suddivisa in quattro sfere d’influenza: d) d) L’Austria viene separata dalla Germania e suddivisa in quattro zone d’influenza;

d) d) la Iugoslavia mantiene i suoi confini ma chiede l’Istria; e) e) la Polonia deve cedere a Stalin i territori invasi; f) f) l’Unione Sovietica si annette i tre paesi baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) e vasti territori di confine.

LE PERDITE DELL’ITALIA Il trattato di pace firmato a Parigi nel 1947 priva l’Italia di tutte le colonie e dell’Albania. L’Italia inoltre: a) a) cede il Dodecaneso alla Grecia; b) b) cede buona parte della Venezia-Giulia, l'Istria, Fiume, il Quarnaro, Zara, Lagosta e Pelagosa alla Jugoslavia; c) c) ottiene l'amministrazione sulla Somalia Italiana;

d) d) perde la Libia, dichiarata indipendente nel 1951; e) e) perde l'Etiopia, tornata indipendente; f) f) cede l'Eritrea all'Etiopia; g) g) cede Briga e Tenda (e altri territori di confine, come l'ospizio del Piccolo San Bernardo, Monte Chaberton presso Sestriere, gran parte della Valle Stretta presso Bardonecchia, il Moncenisio e il lago del Moncenisio) alla Francia.

LE CONSEGUENZE DELLA GUERRA La Germania venne divisa in due stati: 1) 1) Repubblica federale tedesca (filo americana); 2) 2) Repubblica democratica tedesca sotto influenza russa; Per impedire il propagarsi dell'ideologia comunista nell'Europa occidentale gli USA si impegnarono direttamente. Fu fondata la NATO in contrapposizione al Patto di Varsavia legato all'Unione Sovietica. La fase di tensione che ne derivò negli anni successivi è ricordata come Guerra Fredda.

Con l'espressione Guerra fredda si indica la contrapposizione politica, ideologica e militare che venne a crearsi intorno al 1947 tra le due potenze principali emerse vincitrici dalla seconda guerra mondiale: gli Stati Uniti d'America e l'Unione Sovietica. Ben presto si giunse alla divisione dell'Europa in sfere di influenza e alla formazione di blocchi internazionali ostili, denominati comunemente come Occidente (gli Stati Uniti, gli alleati della NATO e i Paesi amici) ed Oriente, o "blocco comunista" (l'Unione Sovietica, gli alleati del Patto di Varsavia e i Paesi amici).

Tale tensione, durata circa mezzo secolo, pur non concretizzandosi mai in un conflitto militare diretto (da cui il termine fredda quando in realtà la disponibilità di armi nucleari per entrambe le parti avrebbe potuto distruggere inesorabilmente l'intero pianeta), si sviluppò nel corso degli anni incentrandosi sulla competizione in vari campi (militare, spaziale, tecnologico, ideologico, psicologico, sportivo). LA GUERRA FREDDA

GUERRA FREDDA

La sconfitta del Giappone, e la sua occupazione da parte delle forze americane, Trattato di San Francisco (del 1951) portò a un'occidentalizzazione del paese che fu molto più estesa di quanto non sarebbe stato altrimenti. Il Giappone si avvicinò di più alla democrazia di stampo occidentale. Questo grande sforzo portò il Giappone del dopoguerra al miracolo economico ed a diventare la seconda economia mondiale.

FIRMA DEL PATTO ATLANTICO E NASCITA DELLA NATO 1949 = viene firmato a Washington da dodici nazioni il Patto Atlantico che sancisce la nascita della NATO (Organizzazione del patto atlantico settentrionale). Si tratta di un’alleanza a scopo difensivo tra i paesi occidentali. Si propone il mutuo soccorso. Attualmente ne fanno parte 28 paesi.

Patto atlantico

IL PATTO DI VARSAVIA E IL BLOCCO COMUNISTA = Viene firmato il Patto di Varsavia E’ un’alleanza militare tra i paesi del Blocco sovietico contrapposto al Patto Atlantico: a) a) Albania b) b) Bulgaria c) c) Cecoslovacchia d) d) Germania est e) e) Polonia f) f) Romania g) g) Ungheria h) h) Unione Sovietica I membri del patto promettono di difendersi in caso di aggressione Il patto viene sciolto nel 1991

LO STATO DI ISRAELE Dopo il genocidio degli ebrei, viene riaccesa la speranza di creare uno stato già promesso agli ebrei dalla Gran Bretagna (Dichiarazione di Balfour, 1917). Nel Novembre 1947 l’assemblea delle Nazioni Unite vota la spartizione della Palestina per la creazione di uno stato ebraico indipendente con Gerusalemme controllata dall’ONU. 14 maggio 1948 nasce lo Stato d’Israele subito attaccato da una Lega araba.

si trasferirono nel Protettorato di Palestina, partendo dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, dove erano approdati in fuga dalla Germania, dai Paesi dell’Est, dalla Francia e dall’Olanda. Migliaia di ebrei si trasferirono nel Protettorato di Palestina, partendo dalla Gran Bretagna e dagli Stati Uniti, dove erano approdati in fuga dalla Germania, dai Paesi dell’Est, dalla Francia e dall’Olanda.

L’ITALIA NEL DOPOGUERRA

L’Italia uscì dalla Seconda guerra mondiale in ginocchio. I bombardamenti avevano devastato case, strade, ponti, porti, ferrovie e fabbriche. La produttività si era ridotta a tal punto che scarseggiavano gli alimenti di prima necessità, come pane e latte.

Fu necessario ricorrere al razionamento dei generi alimentari per garantire alla popolazione un apporto calorico sufficiente, seppur minimo. Ogni famiglia disponeva di una tessera con indicate le quantità massime di cibo acquistabili mensilmente.

L’inflazione era elevatissima. Il potere d’acquisto degli stipendi era ridottissimo. Il numero dei disoccupati era elevatissimo. I tantissimi sfollati (scappati dalle città a causa dei bombardamenti) al ritorno spesso trovavano le proprie case in macerie.

Essendo un paese sconfitto, il territorio italiano era occupato e amministrato dalle forze armate inglesi e americane. La criminalità e la mafia prosperavano al Sud. Al Nord l’ordine pubblico era minacciato da formazioni partigiane che si rifiutavano di deporre le armi e continuavano a compiere vendette nei confronti di chi aveva collaborato con il regime fascista. Si rese necessario adottare su tutto il territorio una durissima repressione.

All’indomani dell’8 settembre i partiti politici, di comune accordo nonostante le grandi differenze ideologiche, si adoperarono per la ricostruzione materiale e morale dell’Italia. I protagonisti erano: a) il Partito comunista italiano (nato nel 1921 e guidato da Palmiro Togliatti), b) il Partito socialista italiano di unità proletaria (PSIUP), capeggiati da Pietro Nenni, c) la Democrazia Cristiana, nata nel 1943 e guidata da Alcide de Gasperi (erede del Partito Popolare di don Sturzo).

Vi erano anche: a) Il Partito liberale italiano (erede della tradizione giolittiana), b) Il Partito repubblicano italiano (di impronta mazziniana), c) Il Partito d’Azione (nato nel 1942 con tendenze liberalsocialiste e democratiche) che però si sciolse nel 1947.

Apparteneva al Partito d’Azione Ferruccio Parri, uno dei primi e più autorevoli presidenti del Consiglio. Il governo Parri restò in carica dal 21 giugno 1945 al 10 dicembre Seguì De Gasperi, che fu Presidente del Consiglio sino al FERRUCCIO PARRI

IL REFERENDUM ISTITUZIONALE Il 2 giugno 1946 si tenne un referendum popolare sulla forma di Stato da dare all’Italia: monarchia o repubblica. Furono ammesse al voto anche le donne e ben il 90% degli aventi diritto si recò alle urne. I partiti di sinistra si schierarono per la repubblica, mentre i democristiani lasciarono libertà di coscienza. I fautori della repubblica vinsero con oltre 12,7 milioni di consensi. Il “si” alla monarchia furono circa 10,7 milioni (soprattutto al Su).

L’ESILIO DEI SAVOIA Il 9 maggio 1946 il re Vittorio Emanuele III aveva abdicato in favore del figlio Umberto II. Il prestigio dei Savoia però era ormai compromesso dalla ventennale collaborazione con il fascismo e dalla fuga dei reali dopo l’8 settembre. Alla proclamazione dei risultati del referendum, Umberto II, abbandonò l’Italia e si trasferì a Villa Italia a Cascais, in Portogallo, dove rimase sino alla morte (18 marzo 1983).

ASSEMBLEA COSTITUENTE Sempre il 2 giugno 1946 venne istituita l’Assemblea Costituente con il compito di scrivere la nuova Costituzione italiana. Ne facevano parte rappresentanti di tutti i partiti.

Intanto era nato anche il Movimento sociale italiano, formazione di destra che raccoglieva i nostalgici del fascismo. Il sorgere della Guerra fredda ebbe riflessi anche in Italia perché la DC divenne il partito filoamericano, mentre PCI e PSIU, legati a Mosca erano considerati una minaccia da Washington. DURANTE LA GUERRA FREDDA

Nel gennaio del 1947 De Gasperi si recò negli Stati Uniti dove riuscì ad ottenere la promessa di grandi prestiti in cambio della costituzione in Italia di un governo di centro. Il 31 maggio 1947, crollato il governo Parri, nasceva, dunque, un governo presieduto da De Gasperi che comprendeva unicamente democristiani e moderati del centro. ALCIDE DE GASPERI

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Nel dicembre 1947 si conclusero i lavori dell’Assemblea Costituente. La nuova Costituzione era stata redatta e approvata a larghissima maggioranza. Entrò in vigore il 1° gennaio 1948 (ed è valida ancora oggi, con qualche aggiornamento). Essa è composta da 139 articoli ed è suddivisa in tre parti (i principi fondamentali, diritti e doveri dei cittadini, ordinamento della Repubblica).

Il 18 aprile 1948 si tennero le prime elezioni libere (dopo oltre due decenni) per la nomina del Parlamento. Alle urne si recò il 92% degli avanti diritto. Le elezioni furono vinte dalla DC che ottenne il 48,5% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera dei Deputati.

LUIGI EINAUDI ELETTO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’11 maggio 1948 Luigi Einaudi fu eletto Presidente della Repubblica (aveva già ricoperto gli incarichi di vicepresidente del Consiglio e Ministro del Tesoro e del Bilancio, impostando una politica economica di stampo liberista).