Mamma r' 'e galline mie Miettece 'a mana toia Figlio' Figlio' viene ca mo' t' 'o sana 'o cannarone Figlio' Figlio'chesta nun se chiamma festa Si nun t'accatt'

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Transcript della presentazione:

Mamma r' 'e galline mie Miettece 'a mana toia Figlio' Figlio' viene ca mo' t' 'o sana 'o cannarone Figlio' Figlio'chesta nun se chiamma festa Si nun t'accatt' 'o sciore Figlio' 'a Madonna cumme s' 'a sceglie 'a jurnatella soia..Figlio' Figlio' viene a n'atu quarto r'ora Che nun ce truove manc' 'o patrone Figlio' a Madonna jesce' 'e nove E s'arretir''a calat' 'e ll'ora..Figlio' Madonna delle galline mia Mettici la mano tu, o figliola Figlio vieni fra un quarto d’ ora Che non trovi nemmeno il padrone,o figliola La madonna esce alle nove e si ritira al calar del sole,o figliola La madonna ha scelto la sua giornata per i festeggiamenti o figliola figliola viene tra un quarto d’ ora che ti guarisco la gola o figliola. Figlio la festa non si chiama festa Se non ti compri il fiore o figliola

La tradizione popolare racconta che nel secolo XVI, alcune galline, razzolando, portarono alla luce una piccola tavola lignea su cui era raffigurata la Madonna del Carmine. Era l´ottava di Pasqua. Il quadro fu forse sotterrato nell´ottavo-nono secolo, per sottrarlo alla distruzione della lotta iconoclasta, che vietò il culto delle immagini sacre, o anche alle feroci incursioni e razzie dei saraceni. Quest´immagine dopo il disseppellimento, fu conservata a lungo nel piccolo oratorio dell´Annunziatella, detto anche Spogliaturo, perch é l ì i confratelli, prima di accompagnare i morti alla sepoltura, si svestivano dei loro abiti per indossare quelli prescritti dal rito. Certamente lo stato di deperimento del quadro rese necessaria la sua riproduzione su tela e ciò dovette avvenire nei primi anni del 1600, quando, a seguito del primo miracolo ad opera della sacra immagine (l´improvvisa guarigione di uno storpio), ne seguirono in poco tempo ben altri sette. Si infervorò cos ì nel popolo la devozione verso la Madonna del Carmine e nel 1610, accanto all´oratorio dell´Annunziatella, si iniziò la costruzione della chiesa a lei dedicata, che dalla met à del secolo XVIII è conosciuta anche come Madonna delle galline. Nel 1954 è stata elevata a Santuario Mariano. Gravemente danneggiata dal sisma del 1980, è stata poi restaurata e riportata al suo splendore. La facciata seicentesca, in stile barocco, alta e culminante nel frontone piramidale, è abbellita da colonne, decorazioni in stucco e due statue allegoriche- la Pudicizia( a sinistra) e la speranza ( a destra). Sul portale spicca il bassorilievo raffigurante la madonna del Carmelo con in braccio il bambino, seduta su di un nugolo di nuvole e nell´atto di essere incoronata da due angioletti.