Basi di dati e principi applicativi. Università degli studi di Salerno 2 Sommario Basi di dati: concetti generali Progettare una base dati: il modello.

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Basi di dati e principi applicativi

Università degli studi di Salerno 2 Sommario Basi di dati: concetti generali Progettare una base dati: il modello E-R Implementare una base dati: Mircosoft Office Access  Creare campi, record e tabelle  Creare relazioni  Maschere  Interrogare una base dati:query  Report

Università degli studi di Salerno 3 La parola inglese Database viene in genere tradotta con la locuzione italiana Base di Dati. Ma con essa cosa si intende? Proviamo a dare una prima definizione: Database: Un archivio contenente dati eterogenei, organizzati dall’elaboratore grazie ad applicativi denominati DataBase Management System ( DBMS ) Per archivio si intende una memoria di lavoro per gestire una grande quantità di dati, per cui alcuni esempi sono: la rubrica del telefono, gli archivi delle biblioteche, le cartelle cliniche, ecc. Basi di dati: concetti generali [1]

Università degli studi di Salerno 4 Il DataBase Management System Il DataBase Management System è un applicativo che permette la gestione di un database. I principali servizi che offre un DBMS sono: > memorizzazione dei dati > organizzazione dei dati > gestione dei dati > ricerca dei dati > elaborazione dei dati Basi di dati: concetti generali [2]

Università degli studi di Salerno 5 Altre funzioni di un DBMS sono: > Validare i dati controllando che essi siano corretti e che rispondano alle regole d’inserimento fissate > Normalizzare il database verificando che non ci siano inutili duplicazioni di dati e permettendo di eliminarle senza perdita sostanziale di informazione > Indicizzare i dati organizzandoli secondo la struttura prestabilita e ordinandoli di conseguenza > Verificare la coerenza dei dati in modo che alla modifica di un dato vengano aggiornati automaticamente tutti i dati eventualmente dipendenti da esso > Regolare l’accesso agli utenti alla base dati Basi di dati: concetti generali [3]

Università degli studi di Salerno 6 Un DBMS può ricevere comandi: > Direttamente dall’utente in modo interattivo, tramite particolari comandi appartenenti ai linguaggi ‘accettati’ da quel particolare DBMS. > Tramite un programma scritto in un linguaggio algoritmico tradizionale che ingloba alcuni comandi appartenenti ai linguaggi ‘accettati’ dal DBMS. > Questi linguaggi possono essere raggruppati in base alle loro funzioni: > DDL (Data Description Language), tramite i quali si definiscono le strutture del database. Si dice cioè come dovrà esse la base di dati. > DML (Data Manipulation Language),che servono per impartire comandi di elaborazione dei dati. > QL (Query Language) o linguaggi di interrogazione, che presentano un natura interattiva. Basi di dati: concetti generali [4]

Università degli studi di Salerno 7 Componenti funzionali di un DBMS > Tabella di descrizione database, è una tabella in cui è descritto il modello e le caratteristiche del database. > Tabella delle autorizzazioni, è una tabella in cui sono presenti le informazioni dei vari utenti riguardo ai loro permessi di accesso ai vari dati. > Tabella per accesso concorrente, ha la funzione di permettere la gestione del traffico di più richieste operati contemporaneamente sui medesimi dati. > Language processor, i comandi vengono ricevuti da questa unità, che ha il compito di metterli in relazione con le specifiche di definizione del modello (contenute nella tabella di descrizione del database) e trasmetterli al Database Manager. > Database Manager, ha il ruolo di ricevere i comandi espressi a livello concettuale cioè operanti sul modello astratto dei dati e tradurli in comandi a livello fisico trasmettendoli al file system del sistema operativo non prima di aver fatto gli opportuni controlli sulla tabella di autorizzazione e sulla tabella di accesso concorrente. Basi di dati: concetti generali [5]

Università degli studi di Salerno 8 Componenti funzionali di un DBMS Esistono diverse tipologie di Database può essere di diversi tipi: > Piano o non Relazionale: in cui i dati sono contenuti in un’unica tabella > Relazionale: la cui struttura è più complessa perché i dati sono raccolti in più tabelle collegate tra loro > Gerachico: organizzato secondo uno schema ad albero, costituito da tanti nodi collegati tra loro in maniera gerarchica, ciascuno dei quali contiene un’informazione > Reticolare: basato sui grafi, escludendo qualsiasi tipo di gerarchia che colleghi in qualche modo le informazioni. Basi di dati: concetti generali [6]

Università degli studi di Salerno 9 il database relazionale e la sua struttura Nel Database Relazionale, i dati sono organizzati in più tabelle, che possono essere correlate, ed è possibile estrarre informazioni da più tabelle contemporaneamente. Gli elementi costitutivi di un Database Relazionale, partendo dal più piccolo, sono: > I Campi > I Record > Le Tabelle > I File Basi di dati: concetti generali [7]

Università degli studi di Salerno 10 i campi Un campo è l’ unità base di un Database. E’ uno spazio nel Database che contiene un’unità di informazione, ed è identificato da un nome. Esempi: Ricorda: quando si crea un Database è necessario includere un campo per ogni categoria di dati cui si è interessati. Basi di dati: concetti generali [8]

Università degli studi di Salerno 11 i records Un record è costituito da un insieme di campi che riportano informazioni riferite ad un singolo soggetto. Esempio: in un Database che raccoglie i dati dei pazienti di un medico, tutte le informazioni relative ad un singolo paziente rappresentano un record. Basi di dati: concetti generali [9]

Università degli studi di Salerno 12 le tabelle Una tabella è un elenco che visualizza più record contemporaneamente. Esempio: l’insieme delle informazioni relative a tutti i pazienti di un medico: Più precisamente ogni riga di una tabella del Database è costituita da un record, ognuno dei quali è suddiviso in campi, che costituiscono le colonne. TABELLA record campo Basi di dati: concetti generali [10] Cognom e NomeCittà RossiMauroSalerno VerdiAntonioNapoli

Università degli studi di Salerno i file ✓ Un file di Database contiene una o più tabelle ✓ Nel caso dell’applicativo Access, i file vengono salvati con l’estensione MDB (Microsoft Database) Basi di dati: concetti generali [11]

Università degli studi di Salerno le tre fasi della progettazione Un Database, come ogni archivio, va progettato. Le fasi di progettazione di un Database sono tre: 1. Progetto CONCETTUALE; 2. Progetto LOGICO; 3. Progetto FISICO. Progettare una base dati: il modello E-R [1]

Università degli studi di Salerno il progetto concettuale E’ questa la prima fase di costruzione di un Database, il cui scopo è quello di individuare la struttura dei DATI che devono essere “archiviati” e le RELAZIONI tra loro esistenti. Tale fase prevede la costruzione di diagrammi entità relazioni (ERD), costituiti da 4 elementi principali: ENTITA’: è un qualsiasi oggetto concettuale che caratterizza l’applicazione in questione e che può essere individuato e distinto dagli altri; ATTRIBUTI: insieme di valori che caratterizzano un’entità; ATTRIBUTI CHIAVE: insieme degli attributi sufficienti ad identificare univocamente un’entità; RELAZIONI: dipendenze o associazioni di interesse informativo tra le entità rappresentate. Progettare una base dati: il modello E-R [2]

Università degli studi di Salerno esempio di ERD Un’azienda che vende all’ingrosso necessita di un archivio per gestire gli ordini fatti da tutti i negozi che fornisce: NEGOZIO Nome Indirizzo Telefono Città ID Negozio ORDINE Codice Ordine Data ARTICOLO Prezzo ID Articolo Codice Articolo emettere comprende == = ENTITA’ATTRIBUTORELAZIONE NEGOZIO Nome Indirizzo Telefono Città ID Negozio ORDINE Codice Ordine Data ARTICOLO Prezzo ID Articolo Codice Articolo Progettare una base dati: il modello E-R [3]

Università degli studi di Salerno il progetto logico Questa è la seconda fase della costruzione di una base di dati, in cui lo schema ER precedentemente costruito viene trasformato nello schema logico relazionale, ovvero in tabelle che successivamente saranno implementate. In particolare: - ad ogni ENTITA’ corrisponde una TABELLA; - i CAMPI di ogni tabella sono gli ATTRIBUTI dell’entità cui fa riferimento la tabella stessa. Progettare una base dati: il modello E-R [4]

Università degli studi di Salerno dal progetto concettuale al progetto logico Riprendendo l’esempio precedente, lo schema logico relazionale sarà il seguente: Tabella NEGOZIO Tabella ORDINE Tabella ARTICOLO ID ArticoloCodice ArticoloPrezzo Progettare una base dati: il modello E-R [5] ID NegozioNomeCittàIndirizzoTelefono Codice Ordine Data

Università degli studi di Salerno che cos’è la normalizzazione? La NORMALIZZAZIONE è una tecnica di verifica dei risultati della progettazione che porta all’organizzazione dei dati omogenei in tabelle correlate con legami efficienti, eliminando ridondanze, inconsistenze e anomalie in aggiornamento. La Normalizzazione avviene usando tre FORME NORMALI (forme di verifica): Prima Forma Normale; Seconda Forma Normale; Terza Forma Normale. Progettare una base dati: il modello E-R [6]

Università degli studi di Salerno prima forma normale Condizione: in una tabella, gli elementi delle colonne devono essere ad un sol valore, ovvero ogni attributo non può avere più di un valore per un singolo record. Esempio: In questo caso l’attributo “Negozi acquirenti” riporta quattro valori per un solo record; non essendo ciò possibile occorre la Normalizzazione. N.B. L’insieme di dati omogenei raggruppati tra loro si chiama ARRAY (A B C D) e quindi in una tabella si può dire che gli elementi delle colonne non possono essere degli array. NO Progettare una base dati: il modello E-R [7] ArticoloNegozi acquirenti 1A B C D

Università degli studi di Salerno 21 Normalizzazione: nel caso di presenza di array, normalizzare la tabella significa suddividere le informazioni in tante righe quanti sono i valori dell’array. Esempio: In questo caso, i record diventano quattro e non più uno. ArticoloNegozi acquirenti 1A 1B 1C 1D Progettare una base dati: il modello E-R [8]

Università degli studi di Salerno seconda forma normale Condizione: se in una tabella la chiave primaria è costituita da più di un attributo (più campi), ogni campo (o colonna) non appartenente alla chiave deve dipendere dall’insieme delle chiavi, e non solo da una di queste. Esempio: Articolo Negozio acquirente QuantitàIndirizzo 1Conad500Via Garibaldi In questo esempio, in cui le chiavi primarie sono “Articolo” e “Negozio acquirente”, l’attributo “Quantità” dipende da tutte e due (una certa quantità di un articolo è acquistata da un determinato negozio), ma l’attributo “Indirizzo” dipende solo dalla chiave “Negozio acquirente” (l’indirizzo appartiene al negozio, indipendentemente dall’articolo acquistato) Progettare una base dati: il modello E-R [9]

Università degli studi di Salerno + Normalizzazione: normalizzare significa ‘spezzare la tabella’ e produrre tante tabelle che soddisfino la condizione, in modo, quindi, che i campi non appartenenti alla chiave dipendano da essa. Esempio: Progettare una base dati: il modello E-R [10] ArticoloNegozio acquirenteQuantità 1Conad500 Negozio acquirenteIndirizzo ConadVia Garibaldi

Università degli studi di Salerno 24 terza forma normale Condizione: in una tabella, la dipendenza fra le colonne deve essere basata solo sulla chiave primaria, ovvero non ci deve essere nessun legame di dipendenza fra attributi che non sono chiavi primarie (dipendenze transitive). Esempio: Nell’esempio, gli attributi “Data di nascita” e “Nazionalità” non dipendono dalla chiave “Codice Album”, ma dall’attributo “Cantante” che non è chiave primaria. Codice Album TitoloCantanteData di nascitaNazionalità 1RicordamiBaglioni italiana Progettare una base dati: il modello E-R [11]

Università degli studi di Salerno + CHIAVE ESTERNA Normalizzazione normalizzare significa produrre tante tabelle che soddisfino la condizione, quindi ‘spezzare’ la tabella che non soddisfa la condizione e spostare le dipendenze transitive in una tabella collegata alla prima tramite una chiave esterna. Esempio: Progettare una base dati: il modello E-R [12] Id CantanteNomeData di nascitaNazionalità 1Baglioni Italiana Codice albumTitoloId cantante 1Ricordami1

Università degli studi di Salerno il progetto fisico L’ultima fase della progettazione di un Database, prevede la sua implementazione, ovvero la creazione vera e propria del Database fatta al computer.Prima di fare ciò, per ogni campo di ciascuna tabella occorre definirne il TIPO a seconda dell’informazione che contiene, potendo scegliere tra diverse opzioni quali per esempio: Testo Memo Numero; Data; Valuta; Logico Contatore. L’applicativo più comunemente usato per l’implementazione è Microsoft Access. Progettare una base dati: il modello E-R [13]

Università degli studi di Salerno a cosa servono le tabelle? Le Tabelle sono l’unità base di un Database. Rappresentano la struttura tipica all’interno della quale vengono memorizzati i dati; un Database è in grado di gestire contemporaneamente più tabelle. Loro scopo è quello di raggruppare record omogenei, ovvero raccolgono un insieme di dati relativi ad un argomento specifico (ENTITA’). Esempio: nell’archivio per la gestione dei libri di una biblioteca, tutti i dati di ogni singolo libro possono essere raggruppati in una tabella “Libri” Progettare una base dati: il modello E-R [14]

Università degli studi di Salerno struttura delle tabelle Una tabella è costituita da: un insieme di campi, cioè spazi nei quali vengono inseriti i dati, nonché le informazioni relative all’argomento della tabella (es. nella tabella “Libri” titolo del libro, autore, anno di pubblicazione, …). TitoloAutoreAnno CAMPO  ogni RIGA prende il nome di record e contiene tutte le informazioni relative ad un’entità dell’argomento (es.titolo, autore e anno di un singolo libro). TitoloAutoreAnno I miei AnniFerrari1980  ogni COLONNA riporta le informazioni relative ad uno specifico attributo (campo). Progettare una base dati: il modello E-R [15]

Università degli studi di Salerno creazione di una tabella Una tabella è il risultato della trasformazione del diagramma ER. La prima fase della sua creazione consiste nel determinare:  Lo scopo della tabella e quindi l’argomento cui fa riferimento ciò che nel diagramma ER rappresenta l’ENTITA’;  I campi della tabella e quindi il tipo di informazioni che si intendono raccogliere relative all’argomento ciò che nel diagramma ER rappresentano gli ATTRIBUTI. Progettare una base dati: il modello E-R [16]

Università degli studi di Salerno esempio di creazione di una tabella Immaginiamo di voler archiviare i libri conservati in una biblioteca, per poter tenere sotto controllo la loro gestione. È necessario quindi raccogliere in una tabella importanti informazioni relative ad ogni singolo libro. Quindi: ARGOMENTO = Libri; CAMPI = Titolo, Anno di pubblicazione, Autore. Tabella Libri: TitoloAnno di pubblicazioneAutore Progettare una base dati: il modello E-R [17]

Università degli studi di Salerno regole per la creazione di tabelle Non ripetere le stesse informazioni in più tabelle, quindi evitare ridondanze; Evitare di creare voci con lo stesso nome che contengono informazioni diverse; Ogni tabella deve contenere informazioni omogenee in modo da agevolare l’archiviazione e la ricerca delle informazioni. Progettare una base dati: il modello E-R [18]

Università degli studi di Salerno chiavi primarie L’ultimo elemento da considerare nella creazione di una tabella è l’inserimento di un campo chiave o chiave primaria, che permette di identificare in modo inequivocabile ogni singolo record. In genere è numerato in modo progressivo. ID Libro Titolo Anno di pubblicazione Autore Pertanto il campo chiave non può mai: ammettere duplicati; Essere vuoto. Progettare una base dati: il modello E-R [19]

Università degli studi di Salerno ID LibroTitoloAnno di pubblicazioneAutore 1Il cielo1990Scalise 2Era mio padre1985Rossi Nell’esempio, l’ “ID Libro=1” identifica solo ed esclusivamente il libro “Il cielo”, per tanto il secondo libro non può essere identificato con lo stesso ID (1), bensì con l’ ID=2, che identifica solo il secondo libro, e così via. Ricorda: - Un campo chiave può essere dato anche da un gruppo di campi: - I campi candidati ad essere campi primari di una tabella sono detti determinanti. Progettare una base dati: il modello E-R [20]

Università degli studi di Salerno gli indici La chiave primaria di una tabella è un campo indicizzato, perché permette di ordinare i dati secondo un ordine logico e di trovare rapidamente quelli che cerchiamo. In una tabella, gli indici permettono quindi di: ORDINARE I RECORD secondo un ordine logico, basato cioè sul contenuto (alfabetico, numerico, cronologico) e non sull’ordine di inserimento; TROVARE I RECORD che ci interessano più velocemente, evitando di doverli scorrere tutti; in altre parole consentono di raggiungere direttamente il record che vogliamo. Progettare una base dati: il modello E-R [21]

Università degli studi di Salerno - In una tabella l’INDICE può essere anche un campo diverso da quello chiave. - Tra le proprietà attribuibili a ogni campo c’è infatti anche “Indicizzato” Esempio: Anno di pubblicazioneindicizzato Ciò significa che i record della tabella saranno ordinati secondo il contenuto di quel campo e la fase di ricerca delle informazioni sarà agevolata proprio attraverso il campo stesso. Progettare una base dati: il modello E-R [22]

Università degli studi di Salerno Le relazioni tra tabelle Sappiamo che per organizzare al meglio un archivio, bisogna creare tante tabelle quante sono le tipologie di dati da raccogliere (es. tabella ‘libri’ e tabella ‘autori’) : ID LibroTitolo Anno di pubblicazione Autore ID AutoreNomeCognomeData di nascita Tra le tabelle che costituiscono un archivio è possibile creare delle relazioni, in modo da poter estrarre informazioni da più tabelle contemporaneamente, e quindi unire tali informazioni. Per RELAZIONI si intendono quindi associazioni tra tabelle. Progettare una base dati: il modello E-R [23]

Università degli studi di Salerno come stabilire le relazioni Due tabelle per essere correlate devono avere un campo in comune. Una relazione tra due tabelle si basa sempre sull’uso di una: CHIAVE PRIMARIA, che nella tabella A, detta tabella primaria, identifica in modo univoco ogni singolo record e perciò non ammette duplicati; CHIAVE ESTERNA, che permette di collegare la tabella B, detta tabella secondaria, con la tabella A, riportando gli stessi dati della chiave primaria di quest’ultima, ammettendo duplicati. ! Una Relazione è quindi una corrispondenza tra il campo chiave primaria di una tabella x e il campo chiave esterna di una tabella y. Progettare una base dati: il modello E-R [24]

Università degli studi di Salerno esempio: creare una relazione Immaginiamo sempre di voler gestire i dati relativi ai libri di una biblioteca e agli autori dei volumi: ID Autore NomeCognomeData di nascita Tabella Autori ID LibroTitoloAnno di pubblicazioneID Autore Tabella Libri ID Autore Chiave primaria nella prima tabella e non ammette duplicati perché identifica in maniera univoca ogni singolo autore; Chiave esterna nella seconda e ammette duplicati perché libri diversi possono essere stati scritti dallo stesso autore Progettare una base dati: il modello E-R [25]

Università degli studi di Salerno Per cui, inserendo i dati, potremmo avere: ID AutoreNomeCognomeData di nascita 1CarloInsegno AntonioPonti ID LibroTitoloAnno di pubblicazioneID Autore 1Il gabbiano L’Alba19801 Nell’esempio, i due libri sono stati scritti dallo stesso autore. Grazie alla relazione tra le due tabelle resa dalla CHIAVE ESTERNA “ID Autore”, per ogni libro è possibile avere delle informazioni anche sull’autore, estrapolate dalla tabella primaria. Progettare una base dati: il modello E-R [26]

Università degli studi di Salerno quanti tipi di relazioni esistono? La Relazione che intercorre tra due tabelle di un Database può essere di tre tipi:  RELAZIONE UNO A UNO;  RELAZIONE UNO A MOLTI;  RELAZIONE MOLTI A MOLTI. N.B. Definire la cardinalità significa esprimere numericamente il tipo di relazione che c’è tra due tabelle (es. 1:1). Progettare una base dati: il modello E-R [27]

Università degli studi di Salerno relazione uno a uno Un record di una tabella può essere correlato ad un solo record di una seconda tabella. Quindi la chiave esterna NON AMMETTE DUPLICATI. ID StudenteNomeCognomeMatricola 1RossiFederica ID TesiTitoloAnnoID Studente 1L’arte Nell’esempio, la relazione è del tipo 1:1 perché una determinata tesi può essere stata scritta da un solo studente. Progettare una base dati: il modello E-R [28]

Università degli studi di Salerno relazione uno a molti Un record univoco di una tabella può essere correlato a più record di un’altra tabella, ma non viceversa. ID DocenteNomeCognome 1MarioCadillo ID StudenteNomeCognomeID Docente 1RobertoPalumbo1 2CaterinaSola1 1 ∞ Nell’esempio, la relazione è del tipo 1: ¥ perchè un docente può essere il relatore di più studenti, ma uno studente non può avere più di un relatore. Progettare una base dati: il modello E-R [29]

Università degli studi di Salerno relazione molti a molti Più record di una tabella possono essere correlati a più record di un’altra tabella. ! Questo tipo di relazione comporta necessariamente l’introduzione di una terza tabella, detta tabella di congiunzione, in cui si riportano le chiavi primarie di entrambe le tabelle, che qui diventano chiavi esterne e quindi ammettono duplicati. La TABELLA DI CONGIUNZIONE permette quindi di relazionare due tabelle aventi più record collegati tra loro, attraverso l’impostazione di una relazione 1: ¥ tra ciascuna tabella e la tabella di congiunzione stessa. Progettare una base dati: il modello E-R [30]

Università degli studi di Salerno Immaginiamo che il nostro archivio sia formato dalla tabella “esami” e la tabella “studenti”: ID EsameMateriaDocente 1GeografiaRossi 2StoriaVerdi ID EsameID Studente NomeCognome 1GaetanoVitaliano 2AnnaCrespo 1 1 Progettare una base dati: il modello E-R [31]

Università degli studi di Salerno Nell’esempio, la relazione è del tipo Molti : Molti perché uno stesso esame può essere sostenuto da più studenti e viceversa uno stesso studente può sostenere più esami. Per cui è necessaria la tabella di congiunzione, con la quale la tabella “esami” e la tabella “studenti” hanno una relazione 1: Molti, e grazie a questa tabella è possibile estrapolare informazioni da entrambe le tabelle principali, e quindi avere informazioni su tutti gli studenti che hanno sostenuto un determinato esame oppure sugli esami che un determinato studente ha sostenuto. Progettare una base dati: il modello E-R [32]

Università degli studi di Salerno l’integrità referenziale Definite le relazioni, è possibile impostare l’ Integrità Referenziale. L’Integrità referenziale si basa su alcune regole principali:  Non è possibile immettere un valore nel campo chiave esterna della tabella correlata che non esista nella chiave primaria della tabella primaria;  Non è possibile eliminare un record da una tabella primaria se esistono record corrispondenti in una tabella correlata;  Non è possibile modificare un valore chiave primaria nella tabella primaria se quel record dispone di record correlati. L’Integrità referenziale serve quindi per assicurare che le relazioni tra i record delle tabelle correlate siano valide. Progettare una base dati: il modello E-R [33]

Università degli studi di Salerno Microsoft Access è il DBMS più frequentemente utilizzato per l’implementazione e la gestione di database. Un database Access è organizzato secondo la tipologia relazionale che prevede che i dati e le relazioni fra i dati siano rappresentati come tabelle. Le relazioni fra le diverse tabelle sono definite implicitamente attraverso campi comuni alle tabelle stesse. Access rappresenta quindi un Sistema di Gestione di Basi di Dati Relazionale (rdbms), in grado di creare e aggiornare archivi, di definire collegamenti tra essi, di estrarre informazioni secondo modalità standard e flessibili, di fissare vincoli di integrità sui dati, di evitare ridondanze (ripetizioni) nelle archiviazioni, di definire sistemi di sicurezza nell’aggiornamento dei dati e di protezione degli accessi. E’ in grado, quindi, di gestire grosse moli di dati. le caratteristiche di Microsoft Access Implementare una base dati: Microsoft Access [1]

Università degli studi di Salerno Il percorso da fare è: START PROGRAMMI MICROSOFT ACCESS come accedere a Microsoft Access Implementare una base dati: Microsoft Access [2]

Università degli studi di Salerno Dopo aver aperto Microsoft Access, si procede alla creazione di un Database: DATABASE VUOTO Finestra SALVA DATABASE Database vuoto Salva database Notiamo che prima ancora di creare il nostro Database, la prima cosa da fare è salvarlo, attribuendogli naturalmente un nome e specificando dove lo si vuole salvare. come procedere nella creazione di un database Implementare una base dati: Microsoft Access [3]

Università degli studi di Salerno Access da ora la possibilità di creare la prima tabella, e quindi di “mettere in piedi” il Database. La costruzione della tabella avviene in visualizzazione Struttura. OGGETTI del database Creare una tabella in visualizzazione struttura creare la prima tabella Microsoft Access [4]: creare campi record e tabelle

Università degli studi di Salerno La visualizzazione Struttura permette di: Immettere i NOMI DEI CAMPI da includere nella tabella; Definire il TIPO di dati che ogni campo dovrà contenere; Definire le PROPRIETA’ di ogni campo; Definire la CHIAVE PRIMARIA della tabella, posizionandosi sul campo candidato e premendo sull’icona opportuna. Per creare la chiave primaria. Nomi campiTipo dati Proprietà campi Microsoft Access [5]: creare campi record e tabelle

Università degli studi di Salerno Immessi tutti i campi necessari, e quindi costruita la struttura della tabella, occorre: salvarla; darle un nome. La tabella così creata, apparirà nell’oggetto “TABELLE”. Da questa finestra sarà possibile creare altre tabelle cliccando sull’icona e seguire sempre la stessa procedura. Oggetto “tabelle” Tabella creata Microsoft Access [6]: creare campi record e tabelle

Università degli studi di Salerno Cliccare sull’icona “Relazioni”: “Relazioni” Apparirà una finestra per scegliere le tabella da correlare: creare le relazioni tra tabelle Microsoft Access [7]: creare relazioni

Università degli studi di Salerno Una volta scelte le tabelle, queste appariranno visualizzate nella Finestra “Relazioni” : Per creare la relazione, basta trascinare il campo chiave primaria della tabella primaria (es. “id cantante” tabella 2) sul campo chiave esterna della tabella secondaria (es. “id cantante” tabella 1), ed appare una piccola finestra, “Modifica Relazioni” in cui poter applicare l’integrità referenziale. Microsoft Access [8]: creare relazioni

Università degli studi di Salerno Nella Finestra “Relazioni” sarà poi possibile visualizzare la relazione creata e le cardinalità della relazione stessa: Nell’esempio, abbiamo una relazione Uno a Molti (1: ¥). Microsoft Access [9]: creare relazioni

Università degli studi di Salerno Per inserire i dati all’interno del Database è possibile farlo tramite le TABELLE precedentemente create: selezionare la tabella; aprirla. Tabella da aprire inserire i dati nelle tabelle Microsoft Access [10]: creare relazioni

Università degli studi di Salerno La tabella si aprirà in Visualizzazione Foglio dati e a questo punto sarà possibile inserire tutti i dati necessari, nei rispettivi campi. Chiudendo la tabella, i dati vengono memorizzati automaticamente. Visualizzazione foglio dati Microsoft Access [11]: creare relazioni

Università degli studi di Salerno La Maschera è un’INTERFACCIA GRAFICA che semplifica le operazioni di visualizzazione, inserimento e modifica dei dati di un database. Una maschera può visualizzare solo determinate informazioni che interessano l’utente, a differenza delle tabelle che presentano l’elenco completo di tutti i record relativi ad uno stesso argomento. La peculiarità consiste nel fatto che i campi di una maschera possono essere prelevati da più tabelle diverse, e quindi ogni record di una maschera può essere rappresentato da informazioni provenienti da tabelle differenti. Esempio: attraverso una maschera è possibile visualizzare in un unico record le informazioni relative ai libri di una biblioteca e le informazioni relative agli autori di tali libri. che cos’è una maschera Microsoft Access [12]: maschere

Università degli studi di Salerno La creazione di una maschera avviene secondo procedimenti sequenziali, e partendo dalla prima operazione occorre impostare: i CAMPI, e quindi i dati, delle tabelle o delle query relative, che si vogliono inserire nella maschera; il LAYOUT da applicare alla maschera; lo STILE da attribuire alla maschera; il TITOLO da assegnare alla maschera; La MODALITA’ DI APERTURA della maschera. Ogni informazione all’interno di una maschera è contenuta in un controllo. creazione di una maschera Microsoft Access [13]: maschere

Università degli studi di Salerno Le maschere sono simili a moduli cartacei: ad ogni campo corrisponde un’etichetta ed è previsto uno spazio utilizzabile per l’inserimento delle informazioni. Una maschera può essere riempita inserendo nuovi record che si vanno ad aggiungere a quelli già presenti nella maschera stessa. N.B. i dati introdotti in una maschera vengono automaticamente introdotti nella tabella o nelle tabelle che supportano la maschera stessa. riempimento di una maschera Microsoft Access [14]: maschere

Università degli studi di Salerno Su una maschera si può operare in diversi modi, potendo: oimpostare/visualizzare le proprietà; oinserire un’intestazione ; oinserire piè di pagina; oinserire etichette, pulsanti, immagini ed altro ancora; ocambiare il colore di sfondo, il carattere, ecc. Inoltre è possibile: modificare i dati; cancellare uno o più record. impostazioni avanzate Microsoft Access [15]: maschere

Università degli studi di Salerno Per estrarre dei dati da un database attraverso le maschere, occorre: -selezionare l’oggetto maschere dalla Finestra “Oggetti” ; -clic su Crea una maschera mediante una creazione guidata. Oggetto maschere Crea mediante una creazione guidata estrarre dei dati da un database: le maschere Microsoft Access [16]: maschere

Università degli studi di Salerno Nella Finestra “Creazione guidata Maschera” è poi possibile: - Scegliere le tabelle e i campi da cui estrarre i dati; - Sceglier il layout da attribuire alla maschera; Microsoft Access [17]: maschere

Università degli studi di Salerno - Scegliere lo stile da utilizzare; - Scegliere il titolo da assegnare alla maschera Microsoft Access [18]: maschere

Università degli studi di Salerno A questo punto la nostra maschera è creata. Ad essa è possibile apportare modifiche varie (sfondo, carattere, ecc.) aprendola in Visualizzazione Struttura: MASCHERA IN VISUALIZZAZIONE STRUTTURA Per aprire in Visualizzazione Struttura Maschera creata Microsoft Access [19]: maschere

Università degli studi di Salerno Ricorda: attraverso le maschere è anche possibile “importare” nuovi record nel database, posizionandosi alla fine dell’ultimo record. Per posizionarsi dopo l’ultimo record. ! I nuovi dati inseriti nella maschera, saranno automaticamente inseriti nelle rispettive tabelle. Microsoft Access [20]: maschere

Università degli studi di Salerno che cos’è una query? Una Query rappresenta uno strumento per “interrogare” un database. Permette di recuperare specifiche informazioni tra i tanti dati archiviati nel database e raccolti in tabelle correlate, effettuando ricerche incrociate sui record che rispondono a determinate caratteristiche e filtrando così i dati che interessano, provenienti anche da tabelle diverse. Esempio: in un database che gestisce i libri di una biblioteca, tramite una query posso chiedere di individuare tutti i libri scritti da un certo autore. SQL (Structured Query Language) è il linguaggio standard per creare una query, nonché per interrogare il database. Microsoft Access [21]: query

Università degli studi di Salerno creazione di una query di selezione La Query di Selezione permette di selezionare ed estrapolare all’interno del database i dati contenuti in determinati campi di una tabella che rispondono a determinate condizioni di ricerca. La sintassi per la formulazione della domanda è: SELECT nomi_campi FROM nome_tabella WHERE condizioni ricerca. Esempio: vogliamo conoscere il saldo residuo relativo ad un determinato numero di conto corrente SELECT saldo FROM conto corrente WHERE numero conto corrente = 125 CAMPOTABELLACONDIZIONE Microsoft Access [22]: query

Università degli studi di Salerno 1. QUERY DI ORDINAMENTO: Ordina i dati della ricerca secondo l’ordine da noi stabilito, ovvero secondo i dati di un campo che scegliamo. Sintassi: SELECT nomi_campi FROM nome_tabella ORDER BY campo. Esempio: vogliamo estrarre tutti i dati contenuti nella tabella “libri” in modo che tutti i libri siano ordinati a seconda dell’anno di pubblicazione. SELECT * FROM libri ORDER BY anno di pubblicazione COMANDO PER SELEZIONARE TUTTI I CAMPI tipologie particolari di query Microsoft Access [23]: query

Università degli studi di Salerno Sintassi: INSERT INTO nome_ tabella VALUES dati da aggiungere. Esempio: vogliamo inserire un nuovo libro nella tabella “Libri” INSERT INTO libri VALUES (i miei giorni, 1980). DATI CHE ANDRANNO NEI CAMPI “Titolo” e “Anno di pubblicazione” 2. QUERY DI ACCODAMENTO: permette di aggiungere nuovi dati in una tabella passandoli come stringhe di valori, anziché aggiungerli direttamente nelle tabelle stesse. Microsoft Access [24]: query

Università degli studi di Salerno Sintassi: DELETE FROM nome_tabella WHERE nome _campo = condizione. Esempio: vogliamo eliminare dalla tabella “libri” il libro “I miei giorni” DELETE FROM libri WHERE titolo = I miei giorni. 3. QUERY DI ELIMINAZIONE: permette di eliminare da una tabella i record selezionati mediante le istruzioni della query. Microsoft Access [25]: query

Università degli studi di Salerno UPDATE nome_tabella SET nome_campo da aggiornare = aggiornamento WHERE nome_campo = condizione. Esempio: vogliamo aumentare del 10% il saldo del conto del signor Bianchi. UPDATE conto corrente SET saldo = saldo * 1,1 WHERE cognome = Bianchi. 4. QUERY DI AGGIORNAMENTO: permette di aggiornare il valore dei campi di una tabella in base alle istruzioni della query. Sintassi: Microsoft Access [26]: query

Università degli studi di Salerno SELECT nomi_campi FROM nomi_tabelle WHERE nome_campo = condizione AND nome_tabella.nome_campo chiave in comune = nome_tabella.nome_campo chiave in comune. Esempio: vogliamo sapere nome e indirizzo dei correntisti che hanno un movimento in data SELECT nome, indirizzo FROM conto corrente, movimento WHERE data = AND conto corrente.numero conto corrente = movimento.numero conto corrente. 5. QUERY DI JOIN (UNIONE): chiama in gioco due tabelle correlate tra loro e permette quindi di estrarre specifici dati appartenenti ad entrambe le tabelle. Viene così detta perché unisce i dati di due tabelle, che devono però avere un campo in comune. Sintassi: Microsoft Access [27]: query

Università degli studi di Salerno In questo esempio, la query viene così costruita perché chiama in causa due tabelle: - la tabella “Conto Corrente” dove vi sono le informazioni relative ai “nomi” e agli “indirizzi” dei correntisti; - la tabella “Movimento” dove sono riportate le “date” dei movimenti. Le due tabelle sono correlate tra loro attraverso il campo chiave “numero conto corrente”, che permette quindi di estrapolare informazioni sui correntisti e sui movimenti da loro effettuati. Microsoft Access [28]: query

Università degli studi di Salerno Oggetto query Crea in visualizzazione struttura estrarre dei dati da un database: le query Per “interrogare” il database: - selezionare l’oggetto query dalla Finestra “Oggetti” ; - clic su crea una query in visualizzazione struttura. Microsoft Access [29]: query

Università degli studi di Salerno -Scegliere le tabelle da cui estrarre i dati; -Definire i campi da includere, le tabelle da cui estrarli, i criteri; -Eseguire la Query, premendo l’icona -Salvare la query. Finestra “Mostra tabella” per scegliere le tabelle Campi Tabelle Criteri Microsoft Access [30]: query

Università degli studi di Salerno Per eseguire Query diverse da quelle di selezione, una volta costruita la query, occorre: Posizionarsi sulla barra dei Menu e cliccare sulla voce Query; Dal Menu a tendina si può scegliere tra: query di aggiornamento query di accodamento query di eliminazione  Specificare quindi eventuali criteri aggiuntivi ed eseguire la Query. le diverse tipologie di query Microsoft Access [31]: query

Università degli studi di Salerno - Un Report è uno strumento che permette di organizzare e riepilogare le informazioni contenute in un database. - In italiano il termine corrisponde a RAPPORTO, quindi un report è una sorta di relazione sulle informazioni contenute nel database, un modo per “renderle pubbliche”. - Un Report consente di rappresentare i dati con un accurato profilo estetico grazie alla possibilità di controllare le dimensioni e l’aspetto di tutti gli elementi del report (intestazioni, piè di pagina, corpo e titoli). - In genere i Report sono destinati alla stampa. che cos’è un report Microsoft Access [32]: report

Università degli studi di Salerno La creazione di un report prevede diverse fasi. Partendo dalla prima, occorre scegliere:  le TABELLE o le QUERY dalle quali estrarre i dati, e quindi i CAMPI che vogliamo siano compresi nel Report;  su QUALE BASE VISUALIZZARE I DATI;  se uno o più campi tra quelli inseriti devono essere usati come CRITERIO DI RAGGRUPPAMENTO;  se i record devono essere ORDINATI in base ad un determinato campo;  il LAYOUT e l’ORIENTAMENTO da attribuire al Report;  lo STILE del Report;  il TITOLO per il nostro Report. creazione di un report Microsoft Access [33]: report

Università degli studi di Salerno Un Report può essere “manipolato” in diversi modi, essendo possibile: inserire un’intestazione; inserire piè di pagina; consultare e modificare le proprietà; inserire etichette, scegliere il tipo di carattere, aggiungere sfondi, ecc.; aggiungere altri campi, dopo aver già realizzato il Report; modificare i campi, riducendo ad esempio le dimensioni del carattere, o cambiando altre proprietà. impostazioni avanzate Microsoft Access [34]: report

Università degli studi di Salerno Per avere un “rapporto” su specifici dati contenuti nel database, è necessario: -Selezionare l’oggetto report dalla Finestra “Oggetti”; -Clic su Crea un report mediante una creazione guidata; Oggetto report Crea mediante una creazione guidata estrarre dei dati da un database: i report Microsoft Access [35]: report

Università degli studi di Salerno Nella Finestra “Creazione guidata Report” è possibile: - - Aggiungere livelli di gruppo; - Scegliere le tabelle e i campi da cui estrarre i dati; Microsoft Access [36]: report

Università degli studi di Salerno - Scegliere il tipo di ordinamento secondo il quale ordinare i campi; - Scegliere il layout del report e l’orientamento da dare alla pagina; Microsoft Access [37]: report

Università degli studi di Salerno - Scegliere lo stile da utilizzare; - Scegliere il titolo da assegnare al report. Microsoft Access [38]: report

Università degli studi di Salerno A questo punto il report è stato creato e, se si vuole, può essere stampato. Prima, però, ad esso è possibile apportare modifiche varie (sfondo, carattere, ecc.) aprendolo in Visualizzazione Struttura: REPORT IN VISUALIZZAZIONE STRUTTURA Per aprire in Visualizzazione Struttura Report creato Microsoft Access [39]: report

Università degli studi di Salerno 86 Semantic Database Systems: A Functional Introduction - C.S.R. Prabhu - University of Nevada Press, 1992 Basi di dati. Concetti, linguaggi e architetture - Paolo Atzeni - McGraw-Hill, 1999 Archivi & computer - Roberto Cerri - “Archivi & computer” 1993 Beginning Database Design - Gavin Powell - John Wiley and Sons, 2005 VB.NET. Programmazione dei Database - Giuseppe Naccarato, Giuseppe Malorgio - Apogeo Editore, 2003 How to Do Everything with Microsoft Office Access - Virginia Andersen - McGraw-Hill Professional, 2003 Microsoft Access Carolina Testori - da Sprea Book, 2007 Bibliografia