Le Corbusier - Une petite maison Questo piccolo libro racconta la storia della casa che Le Corbusier ha costruito nel 1923 ai bordi del lago Léman (vicino a Ginevra) per sua madre. I testi e l’impaginazione sono di Le Corbusier
1. La strada 2. il cancello d’ingresso 3. la porta 4. il guardaroba (con la caldaia a nafta) 5. la cucina 6. la lavanderia (e la discesa nella cantina) 7. l’uscita sul cortile 8. la sala 9. la stanza da letto 10. la vasca da bagno 11. lo spogliatoio e la scorta di biancheria per la casa 12. il piccolo salone-camera degli ospiti (con un letto incassato a livello del suolo ricoperto da un secondo divano-letto) 13. un riparo aperto sul giardino 14. il davanti della casa e la finestra di undici metri 15. la scala che sale sul tetto
Suggerimento agli studenti: leggere in rapporto a 1. Contesto 2.Esposizione 3.Dimensione 4.Materiali 5.Aspetti distributivi 6.Semplicità 7.Arredi 8.Dettagli 9.Rappresentazione Scrive Le Corbusier La planimetria viene inserita sul suo terreno: vi entra come una mano in un guanto. Il lago è a quattro metri dalla finestra, la strada è a quattro metri dalla porta. I dati della planimetria: Primo dato: il sole è a sud (grazie). Il lago si stende a sud, davanti alle colline … Eccone a sufficienza per condizionare la planimetria: girata verso sud, si sviluppa in lunghezza un’abitazione di quattro metri profondità, ma con un fronte di sedici metri. La sua finestra è di undici metri di lunghezza (ho detto “la sua” finestra). Secondo dato: “la macchina per abitare”. Delle funzioni precise con delle dimensioni specifiche che possano raggiungere un minimo utile: un funzionamento economico ed efficiente che realizzi le contiguità efficaci. Una superficie minima era stata assegnata per ogni funzione; il totale dava cinquantaquattro metri quadri …. la casa copriva sessanta metri quadri, su un unico livello. La casa è alta due metri e mezzo (il minimo regolamentare). E’ una scatola stesa sul suolo … un bel giorno si aggiunse alla facciata nord, un rivestimento di lastre di lamiera galvanizzata, spesso usato contro le intemperie nelle fattorie dell’alta Jura. Questa corazza funzionale è veramente simpatica. Per l’appunto stava nascendo l’aviazione commerciale con le sue carlinghe in alluminio ondulato (Breguet). La piccola casa adottava (senza intenzione preconcetta) “l’ultima moda”. La ragion d’essere del muro di recinzione … è di chiudere la vista verso nord, verso est, in parte verso sud, e verso ovest; il paesaggio onnipresente su tutti i lati, onnipotente, diventa stancante. Avete notato che in tali condizioni non lo si “guarda” più? Perché il paesaggio conti bisogna limitarlo, dimensionarlo attraverso una decisione radicale: chiudere gli orizzonti costruendo dei Muri e rivelarli, con delle interruzioni negli stessi, solo in alcuni punti strategici. Quando questa piccola casa fu completata, nel 1924, e mio padre e mia madre vi si poterono sistemare, il Consiglio Comunale di un paese vicino si riunì e, considerando che una tale architettura costituiva “un delitto di lesa-natura “, temendo d’altra parte che essa facesse qualche emulo (chi sa?), vietò che venisse giammai imitata ….
1. La strada 2. il cancello d’ingresso 3. la porta 4. il guardaroba (con la caldaia a nafta) 5. la cucina 6. la lavanderia (e la discesa nella cantina) 7. l’uscita sul cortile 8. la sala 9. la stanza da letto 10. la vasca da bagno 11. lo spogliatoio e la scorta di biancheria per la casa 12. il piccolo salone- camera degli ospiti (con un letto incassato a livello del suolo ricoperto da un secondo divano-letto) 13. un riparo aperto sul giardino 14. il davanti della casa e la finestra di undici metri 15. la scala che sale sul tetto
… come un chiostro, il piccolissimo giardino quadrato di dieci metri di lato è stato chiuso da muri a nord, est e sud, trasformandosi in una “stanza verde”, in un interno.
Piccolo spazio con grande architetto ……
POSTFAZIONE DI BRUNO MESSINA ALL’EDIZIONE ITALIANA