I.T.C.G. PASINI PROGETTO SICUREZZA NEL LABORATORIO DI CHIMICA Prof. Maurizio Novello
SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO D.Lgs.vo 81/08 (che abroga e sostituisce il D.Lgs.vo 626/94 e le altre normative correlate) 1.Individuazione delle figure responsabili della sicurezza (dirigente scolastico, R.S.P.P., addetti al servizio di prevenzione e protezione, R.L.S.). 2.Stesura del D.V.R. e del piano di emergenza comprensivo del piano di evacuazione, (elaborazione planimetriche per l’evacuazione). 3.Formazione del personale addetto al servizio di prevenzione e protezione (SPP), primo soccorso e antincendio. Punti principali del decreto riferiti all’ambiente scolastico:
FIGURE RESPONSABILI DELLA SICUREZZA ALL’INTERNO DELL’ I.T.C.G. PASINI: 1° Datore di lavoro Dirigente scolastico. Si occupa di mettere in atto le misure preventive. 2° R.S.P.P. (responsabile servizio prevenzione e protezione) Docente interno valuta i possibili rischi nell’ istituto, redige D.V.R. e Piano Evacuazione. 3° Preposto Docente Si occupa della vigilanza, (culpa in vigilando); 4° Lavoratori Personale docente e non docente + studenti in laboratorio devono tenere un comportamento adeguato nel rispetto del regolamento e delle norme di sicurezza.
PREVENZIONE PRIMARIA PREVENZIONE SECONDARIA
PRIMARIA : Questa ci interessa direttamente perché riguarda tutte le misure da mettere in pratica per ridurre il rischio all’origine, minimizzando le probabilità che si verifichi il danno. Gli interventi preventivi riguardano quindi le strutture dell’istituto ed i comportamenti delle persone.
SECONDARIA : Questa riguarda quelle fasi di soccorso e di intervento successive a danno avvenuto (organizzazione dei soccorsi, cassetta di pronto soccorso, idranti, estintori, assistenti sanitari, ecc.).
Segnalare le sostanze nocive Utilizzare le attrezzature idonee Preparare adeguatamente gli operatori Organizzare il lavoro (compiti da svolgere esplicitati ) PER PREVENIRE GLI INCIDENTI IN LABORATORIO BISOGNA: Utilizzare abbigliamento e dispositivi di protezione individuale corretti (D.P.I.) Disporre di una struttura laboratoriale a norma Valutare preventivamente i rischi esistenti
PERICOLOESPOSIZIONERISCHIODANNO azione, contatto, inalazione è l’effetto negativo che si determina sulle persone o cose ciò che è in grado di creare danni a persone o cose è la probabilità che si verifichino eventi negativi
CLASSI DI RISCHIO: P = Probabilità G = Gravità R = Rischio
PROBABILITA’ DI ACCADIMENTO DANNOIMPROBABILE La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili ed indipendenti Non sono noti episodi già verificatisi Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità DANNO POCO PROBABILE La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze sfortunate di eventi Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa DANNO PROBABILE La mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in un modo automatico o diretto E’ noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il danno Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe una moderata sorpresa nella scuola DANNO MOLTO PROBABILE Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del danno ipotizzato per gli studenti e gli altri operatori Si sono già verificati danni per la stessa mancanza rilevata nella stessa scuola o in istituti simili e in situazioni operative Il verificarsi del danno conseguente alla mancanza rilevata non susciterebbe alcuno stupore nell’istituto
Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili rapidamente. Infortunio o episodio di esposizione acuta con invalidità reversibile. Esposizione cronica con effetti reversibili. Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità parziale. Esposizione cronica con effetti irreversibili o parzialmente invalidanti. Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o lesivi di invalidità totale. Esposizione cronica con effetti letali o totalmente invalidanti. DANNO
INDIVIDUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E DI PROTEZIONE R > 8 Azioni correttive indilazionabili (Si sospendono le attività fino a che non si sono trovati i rimedi) R Azioni correttive necessarie da programmare con urgenza (Si attuano le misure di prevenzione/protezione e si procede con le attività) R Azioni correttive/migliorative da programmare nel breve-medio termine (Si svolgono le esperienze prestando grande cautela) R = 1 Azioni migliorative da programmare nel medio-lungo termine (Si opera normalmente seguendo le istruzioni impartite)
Quali rischi nel laboratorio di chimica?
Valutazione dei rischi riscontrati nel laboratorio di chimica dell’I.T.C.G. Pasini PERICOLO GRAVIT Á DANNO PROBABILITÀRISCHIO Fiamma del fornellino Bunsen 3 - Grave2 - Poco probabile6 - Non moderato Contatto con reagenti chimici 3 - Grave 2 – Poco probabile 6 – Non moderato Inalazione sostanze chimiche volatili 2 - Medio2 – Poco probabile 4 – Non moderato Utilizzo della vetreria 2 - Medio1 - Improbabile2 - Moderato Utilizzo bisturi e lame 3 - Grave 2 - Poco probabile6 - Non moderato Sfondamento vetri armadi 2 - Medio2 - Poco probabile4 - Non moderato Caduta corpi da scaffali e mensole 1 - Lieve2 - Poco probabile 2 - Moderato Fughe di gas2 – Medio1 – Improbabile2 - Moderato Utilizzo corrente elettrica 2 – Medio1 – Improbabile2 - Moderato
Fiamma del fornellino Bunsen Rischio 6 – Non moderato Il pericolo principale è causato dalla fiamma del becco bunsen che può provocare bruciature alla pelle, ai capelli e ai vestiti. Azioni correttive: Per ridurre il rischio bisogna: -legarsi i capelli; -non riunirsi in gruppo intorno al fornellino Bunsen; -mantenere la fiamma moderata e comportarsi in modo responsabile.
Contatto con reagenti chimici Rischio 6 – Non moderato É il contatto con tutte quelle sostanze pericolose che possono creare danni più o meno permanenti alle persone. Azioni correttive: -Uso di D.P.I. (dispositivi di protezione individuale): come guanti, occhiali, camice ecc. ; -Impiego corretto dell’attrezzatura: come aspira-acidi, burette, provette ecc.
Inalazione di sostanze chimiche volatili Rischio 6 – Non moderato Le sostanze che possono provocare danni a lungo termine o permanenti sono contenute negli armadi ventilati. Questi non essendo sempre accesi potrebbero provocare la fuoriuscita di gas nocivi, inoltre l’inalazione si puo’ verificare durante l’utilizzo alle esperienze. Azioni correttive: -Tenere accesi continuamente gli armadi ventilati per mantenere il laboratorio in condizione idoneo; -Conservare queste sostanze negli armadi ventilati, usarle sotto cappa aspirante e ventilare i locali; -Escludere le sostanze con tossicità grave accertata.
Utilizzo della vetreria Rischio 2 - Moderato L’utilizzo della vetreria deve essere accurato, in quanto è costituita da materiali che devono rimanere integri. Azioni correttive: - Ė richiesto un comportamento particolarmente attento da parte degli studenti quando maneggiano l’attrezzatura; - Prestare attenzione quando si usa la vetreria a contatto col fuoco (usare la retina frangi-fiamma); - Utilizzare sempre vassoi e porta provette per il trasporto dei reagenti.
Utilizzo bisturi e lame Rischio 6 – Non moderato L’utilizzo di bisturi e lame puo’ comportare ferite e lesioni più o meno gravi. Azioni correttive: Questi strumenti dovrebbero essere maneggiati dagli studenti soltanto in casi particolari, prestando un’adeguata attenzione e sotto il controllo dell’insegnante o del tecnico di laboratorio.
Sfondamento vetri armadi Rischio 4 – Non moderato Gli armadi a vetri che ospitano la vetreria e l’attrezzatura di laboratori sono fonti di pericolo in quanto i vetri non sono antisfondamento; a seguito di urti forti potrebbero rompersi ed infrangersi causando ferite anche gravi. Azioni correttive: - Il vetro dovrebbe essere sostituito con uno infrangibile antisfondamento; - In attesa di sostituzione va incollato un avviso di pericolo su ogni anta.
Caduta corpi da scaffali e mensole Rischio 2 - Moderato La caduta possibile riguarda mappamondi, modellini, scatole collocate al di sopra degli armadi può comportare lesioni lievi o gravi a seconda del tipo di oggetto. Azioni correttive: Spostare gli oggetti all’interno di scaffali o, laddove non praticabile, appendere un avviso di pericolo.
Utilizzo corrente elettrica Rischio 2 – Moderato Può comportare lesioni di natura lieve o grave in funzione della tensione con cui si viene a contatto. Azioni correttive: Le prese del laboratorio sono a norma (CEI 23-50, IP44). Spine e fili devono essere controllati ed adeguatamente protetti; nel caso dei due computer presenti (foto in basso) va collocato un panello divisorio.
Fughe di gas Il laboratorio è dotato di un impianto di gas metano per il funzionamento dei fornellini Bunsen; le condutture sono di colore giallo e sono provvisti di rubinetti per comparti. È possibile la fuoriuscita di gas dalle condutture, dai rubinetti o dai fornellini presenti nei banchi di lavoro. Azioni correttive: - Installazione e controllo dei rilevatori di gas (“nasi elettronici”) che, in casi di fuoriuscita, bloccano l'erogazione in laboratorio. (Attualmente sono installati tre rilevatori); - Controllo periodico dei fornellini, dei rubinetti e dei tubi; - Chiusura di rubinetti al termine di ogni esperienza; - Sostituzione dei tubi di gomma ogni tre anni.
ESPERIENZA esemplificativa effettuata nel laboratorio di chimica : Separazione di idrocarburi alifatici ed aromatici componenti la benzina verde Procedimento Procedimento Materiale Materiale Fasi Fasi Griglie del rischio Griglie del rischio Prevenzione e D.P.I. Prevenzione e D.P.I. L’acido solforico L’acido solforico
Procedimento Gli idrocarburi aromatici si combinano con l’acido solforico formando un complesso solubile in acqua; gli idrocarburi alifatici invece non reagiscono e rimangono distinti dall’acqua. Facendo reagire una quantità determinata di benzina verde con l’acido solforico concentrato si estrarranno gli aromatici e si potrà così calcolare la percentuale delle due frazioni. reazione: Ar + H 2 SO 4 ArSO 2 OH + H 2 O (Ar = idrocarburo aromatico)
Materiale Bagnomaria composto da becher ed acqua calda Provetta Tappo di gomma N.3 pipette con aspira acidi (1=acqua distillata – 2=benzina – 3=acido solforico) Righello Acqua distillata Benzina Verde Acido solforico concentrato (50% H 2 SO 4 + H 2 O 50%)
Fasi Utilizzare 3 distinti aspira acidi. Utilizzando l’aspira acidi versare 5 ml di acqua distillata nella provetta. Con lo stesso procedimento aggiungere 3 ml di benzina verde. Misurare l’altezza dello strato di benzina verde che galleggia sull’acqua. Aggiungere 6 ml di acido solforico (maneggiare con attenzione!). Tappare la provetta ed agitare piano. Togliere il tappo e mettere la provetta a bagnomaria (acqua a 60-70°). Attendere 5 min quindi misurare lo spessore dello strato di idrocarburi rimasto in superficie. OBIETTIVI: Distinguere le frazioni di idrocarburi nella benzina; Osservare il comportamento degli idrocarburi a contatto dell’acqua e di un acido forte.
Tabelle dei rischi ACIDO SOLFORICO CONCENTRATO ACIDO SOLFORICO CONCENTRATO ACQUA CALDA (60-70°) BENZINA VERDE PericoloDannoProbabilitàRischio USTIONI E DANNI OCULARI MEDIO 2PROBABILE 3NON MODERATO 6 PericoloDannoProbabilitàRischio SCOTTATUREMEDIO 2PROBABILE 3NON MODERATO 6 PericoloDannoProbabilitàRischio INCENDIOMEDIO 2POCO PROBABILE 2 NON MODERATO 4
Prevenzione e D.P.I. PREVENZIONE: Segnalazione agli studenti delle sostanze pericolose utilizzate. Adeguata preparazione degli alunni. Supervisione costante da parte dei docenti e del tecnico. Pianificazione adeguata del lavoro. Mantenere arieggiato l’ambiente. Uso di abbigliamento e dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) corretti. D.P.I: Camice Occhiali Guanti Elastico per capelli lunghi.
Acido s olforico – Scheda di sicurezza IN CASO DI VERSAMENTO ACCIDENTALE: Non inalare i vapori. Non permettere il passaggio al sistema di scarico; evitare la contaminazione del suolo, acque, scarichi. Raccogliere con materiali assorbenti, sabbia o terra secca e depositare in contenitori per residui. PRIMI SOCCORSI: In caso di perdita di coscienza non dare da bere né provocare il vomito. INALAZIONE - Trasportare la persona all’aria aperta. Nel caso che persista il malessere, chiedere l’aiuto di un medico. CONTATTO CON LA PELLE – Lavare con acqua abbondante. Togliere gli indumenti contaminati. OCCHI – lavare con acqua per 15min mantenendo le palpebre aperte. INGESTIONE – bere abbondante acqua. Evitare il vomito. Chiedere immediatamente l’aiuto di un medico. Non neutralizzare.
CREDITS: I.I.S. «L&V Pasini» - Schio R.L.S. Maurizio Novello Corso formazione specifica per studenti ed utilizzatori del laboratorio di Chimica Rischi, Prevenzione e Protezione