VALUTI IL SUO CASO E SI COMPORTI COME DESCRITTO Questa procedura è rivolta a tutti gli operatori sanitari e non sanitari che lavorano all’interno della.

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VALUTI IL SUO CASO E SI COMPORTI COME DESCRITTO Questa procedura è rivolta a tutti gli operatori sanitari e non sanitari che lavorano all’interno della struttura ospedaliera:  dipendenti dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria compreso i medici in formazione;  dipendenti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia compresi gli studenti iscritti ai C.d.L. delle professioni sanitarie, frequentatori, borsisti, libero-professionisti, allievi corsi OSS;  dipendenti di altre Aziende che comunque lavorano all’interno della struttura (escluso i dipendenti dell’Azienda USL) AL SERVIZIO DELL’OPERATORE Chiunque lavora in ospedale può subire un infortunio a rischio biologico. Tale contatto potrebbe determinare gravi conseguenze per la salute del lavoratore. Questo opuscolo contiene una sintesi della PROCEDURA AZIENDALE PO 50 e descrive il percorso da seguire in caso di esposizione accidentale a sangue o ad altri liquidi biologici a rischio di trasmissione di infezioni virali. La Sua collaborazione è fondamentale affinché questo percorso sia condotto correttamente. La invitiamo pertanto a segnalare eventuali carenze al Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale (tel. int. 4906/4849), solo così possiamo migliorare. La SORVEGLIANZA SANITARIA raccoglie tutta la documentazione relativa all’infortunio da Lei subìto e la conserva nella Sua cartella personale. Nel caso fosse indicata l’esecuzione della profilassi anti-epatite B ricordi che: le Immunoglobuline devono essere praticate preferibilmente entro 24 ore dall’infortunio e comunque non oltre il 7° giorno, alla Sorveglianza Sanitaria (negli orari di apertura) o in Malattie Infettive; la vaccinazione deve essere effettuata prima possibile e preferibilmente entro il 7° giorno dall’infortunio sempre alla Sorveglianza Sanitaria. Dopo una settimana circa dall’infortunio, contatti questo Servizio dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle (tel. int. 3879) per concordare un appuntamento con i Medici Competenti che Le consegneranno gli esami e Le forniranno le spiegazioni richieste compreso l’eventuale indicazione ad eseguire ulteriori accertamenti (follow- up). INFORTUNIO Compilazione MOD INAIL di denuncia infortunio e consulenza in Malattie Infettive Paziente fonte noto? Prelievo paziente se consenziente SI NO Servizio Immuno-Trasfusionale per consegna eventuale provetta paziente fonte e prelievo infortunato Ritiro esami Eventuale nuova consulenza infettivologica Ritiro esami alla Sorveglianza Sanitaria

1° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DERIVANTE DA PAZIENTE FONTE NON NOTO O DI CUI NON E’ DISPONIBILE IL PRELIEVO 1 - A CHI RIVOLGERSI Occorre informare immediatamente il medico di guardia o strutturato, il Coordinatore e i colleghi sia per aiutarla nella compilazione della prima parte del MOD. INAIL, sia per programmare la Sua eventuale sostituzione. Dovrà recarsi IMMEDIATAMENTE in Malattie Infettive per effettuare la consulenza specialistica oppure andare prima in Pronto Soccorso qualora fosse necessario un trattamento medico (ad es. una piccola sutura in caso di taglio profondo). N.B. solo in caso di assoluta impossibilità ad allontanarsi dal servizio (ad es. durante un intervento chirurgico) può telefonare al medico di guardia delle Malattie Infettive il quale eseguirà la consulenza telefonicamente o dove Lei lavora. 2 - LA DENUNCIA DELL’ INFORTUNIO  Se Lei è dipendente dell’Azienda ospedaliera: il medico di Malattie Infettive (o Pronto Soccorso) compilerà la seconda parte del modulo INAIL e ne tratterrà una copia; Lei dovrà portare il più presto possibile (o spedire via FAX o per posta) la 2° copia copia all’Ufficio Infermieristico (indipendentemente dalla Sua qualifica!) e trattenere la 3° copia per sé.  Se Lei è dipendente di un’altra Azienda (es: Università, ditta appaltatrice, ecc.) porterà il MOD INAIL completo (3 copie) al Suo datore di lavoro. N.B. Questi adempimenti amministrativi sono da eseguirsi in tempi ristretti e sono importanti per il riconoscimento dell’infortunio da Lei subìto! 3 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA Il medico: Le darà informazioni circa il rischio di infezione e l’opportunità o meno di eseguire una profilassi farmacologica post-esposizione (PPE); La informerà della necessità di effettuare esami ematici per valutare il suo stato sierologico rispetto ai virus dell’epatite B, C e HIV che saranno eseguiti solo se Lei darà l’esplicito consenso scritto; La indirizzerà al Servizio Immuno-Trasfusionale. 4 - AL SERVIZIO IMMUNO-TRASFUSIONALE Il medico effettuerà un prelievo ematico (se Lei avrà acconsentito) finalizzato alla ricerca dei virus dell’epatite B, C e HIV sul Suo sangue e Le consegnerà un apposito modulo dove saranno riportate le informazioni utili per il ritiro di tutti gli esami eseguiti. 1 - A CHI RIVOLGERSI 2 - LA DENUNCIA DELL’INFORTUNIO Queste parti sono uguali a quelle descritte nel 1° caso. 3 - RICHIESTA DI CONSENSO INFORMATO AL PAZIENTE FONTE In questo caso vi è la possibilità di conoscere se l’infortunio è avvenuto con materiale biologico potenzialmente infetto da virus a trasmissione ematica. Il medico di guardia o strutturato del reparto/servizio, potrà controllare nella cartella del paziente fonte se sono già stati eseguiti esami virologici: in caso affermativo potrà comunicarlo egli stesso IMMEDIATAMENTE al medico delle Malattie Infettive, altrimenti potrà richiedere al paziente il consenso scritto (utilizzando l’apposito modulo) ad eseguire tutti o in parte gli esami relativi a Epatite B, C e HIV.  Si ricordi che se il paziente, pur capace, non acconsente all’esecuzione degli esami sopra citati, non è possibile effettuare il prelievo e si dovrà seguire la procedura descritta nel 1° CASO. Il comportamento da tenere nei casi in cui risulta impossibile ottenere il consenso, viene descritto in modo dettagliato nella procedura aziendale PO 05 “MODALITA’ DI INFORMAZIONE E RICHIESTA DI CONSENSO INFORMATO”.  Se è stato ottenuto il consenso potrà procedere al prelievo che dovrà essere consegnato al Servizio Immuno-Trasfusionale assieme al modulo di consenso correttamente compilato senza il quale gli esami non saranno effettuati e solo dopo avere eseguito la consulenza infettivologica. 4 - LA CONSULENZA INFETTIVOLOGIA Questa parte è uguale a quella descritta nel 1° caso al punto AL SERVIZIO IMMUNO-TRASFUSIONALE Consegni provetta e modulo di consenso del paziente fonte in modo da poter effettuare la ricerca dell’anti-HIV con procedura urgente (entro 2 ore dalla ricezione della provetta). Dovrà poi contattare di nuovo il Servizio Immuno-Trasfusionale all’ora indicata per conoscere l’esito di tale esame e, sulla base di questo, il medico di Malattie Infettive potrà consigliare o meno l’assunzione di una chemioprofilassi post-esposizione (PPE) contro l’infezione da HIV. Le Linee Guida del Ministero della Sanità consigliano di iniziare la PPE, nei casi dove questa è indicata, nel più breve tempo possibile (tempo ottimale entro 4 ore dall’infortunio). Per tale ragione è fortemente consigliato denunciare al più presto l’infortunio subìto! Il medico del Servizio Immuno-Trasfusionale effettuerà un prelievo ematico (se Lei avrà acconsentito) finalizzato alla ricerca dei virus dell’epatite B, C e HIV sul Suo sangue e Le consegnerà un apposito modulo dove saranno riportate le informazioni utili per il ritiro di tutti gli esami eseguiti.  Quali invece non devono essere considerati liquidi a rischio biologico? Feci, secrezioni nasali e bronchiali, saliva, sudore, lacrime, urina, vomito, tranne nei casi in cui tali materiali contengano sangue in quantità visibile.  Cosa si intende per infortunio a rischio biologico? Qualsiasi esposizione parenterale (tagli, punture) o mucosa (schizzi in bocca o occhi) oppure a cute non integra (screpolata, abrasa, colpita da dermatite) con sangue o altri liquidi biologici.  Oltre al sangue quali devono essere considerati liquidi biologici a rischio? Secrezioni vaginali liquido seminale, cerebro-spinale, sinoviale, pleurico, peritoneale, pericardico amniotico.  Cosa si intende per “paziente fonte” noto o conosciuto? Quando il materiale biologico è sicuramente appartenente a quel paziente. 2° CASO: INFORTUNIO CON MATERIALE BIOLOGICO DERIVANTE DA PAZIENTE FONTE NOTO