Michele Di Natale Seconda Università di Napoli Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche Le idee della ricerca a lavoro Il.

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Michele Di Natale Seconda Università di Napoli Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche Le idee della ricerca a lavoro Il ricercatore propone idee all'imprenditore Napoli febbraio 2008

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 2 Il volume totale di acqua presente sulla Terra è pari a circa: 1400 milioni di Km3. Le acque dolci disponibili sono circa 9 milioni di Km3

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 3 Le perdite idriche in Italia degrado dovuto alla vetustà delle reti di distribuzione e dei singoli dispositivi idraulici (tubazioni, saracinesche, valvole di regolazione, misuratori di flusso, trasduttori di pressione, ecc.); elevate perdite idriche fisiche arretratezza tecnologica e gestionale sia per l’assenza di moderni sistemi di telecontrollo sia per la mancanza di piani di interventi per la manutenzione ordinaria e straordinaria; notevole complessità degli schemi planimetrici delle reti magliate dovute anche alla crescita, spesso non pianificata, del sistema idrico Le reti idriche: principali problematiche tecniche

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 4 Le perdite in Italia (COVIRI 2005) La Regione Campania compare al terzo posto tra le regioni italiane con maggiori perdite: 52% contro il 42% di media nazionale Le perdite idriche in Italia

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 5 Le reti idriche: principali problematiche economico-amministrative perdite amministrative (oltre che tecniche) difficoltà nel definire le due aliquote di perdita costi di intervento: Km di reti - circa il 50% da rifare nei prossimi 20 anni - circa 50 Mld di euro!!! Le perdite idriche in Italia

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 6 la distrettualizzazione come metodologia per affrontare l’emergenza delle reti idriche con costi contenuti

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 7 La complessità delle reti magliate

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 8

9 La distrettualizzazione ha diverse finalità: -Individuazione ed eliminazione delle perdite -Regolazione delle pressioni nella rete -Realizzazione di un sistema di telemisura e telecontrollo per la gestione della rete Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 10 Bilancio idrico con l’ausilio della distrettualizzazione: “Per il controllo delle perdite di un sistema di acquedotto è utile suddividere l’impianto in distretti […], intendendo per “distretti”: […] porzioni di rete di distribuzione di un acquedotto per le quali sia installato un sistema fisso di misura volumetrica per acqua in entrata ed in uscita [...]”. Decreto Ministeriale n°99 dell’8 Agosto 1997 “Regolamento sui criteri e sul metodo in base ai quali valutare le perdite degli acquedotti e delle fognature” ≠ moderna parzializzazione della rete tradizionale impostazione a maglie pluriconnesse La distrettualizzazione e il bilancio idrico L’acqua in più e l’acqua in meno – Caserta, ottobre 2007 La distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 11 D.M. n°99 del 1997  Distretti sono “porzioni di rete di distribuzione di un acquedotto per le quali sia installato un sistema fisso di misura volumetrica per acqua in entrata ed in uscita Distrettualizzazione Fisica “parzializzazione della rete tramite azioni reali di sezionamento della rete in distretti mediante valvole idrauliche e strumenti di misura dei flussi in ingresso ed in uscita unidirezionali” Distrettualizzazione Virtuale “parzializzazione della rete solo con strumenti di misura di portate e volumi bidirezionali da inserire lungo tutte le condotte ove si intende delimitare il distretto” La distrettualizzazione e il bilancio idrico Distrettualizzazione fisica e virtuale

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 12 Distrettualizzazione Virtuale La distrettualizzazione e il bilancio idrico  I singoli distretti sono realizzati senza alcun utilizzo di saracinesche ma solo da misuratori bidirezionali di flusso

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 13 Distrettualizzazione Fisica La distrettualizzazione e il bilancio idrico  I singoli distretti sono collegati tra loro solo con più Ingressi e Uscite tutti gli altri collegamenti sono chiusi da saracinesche

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 14 Un approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 15 1.Stabilire gli Obiettivi 2.Definire i livelli 3.Scegliere i punti di sezionamento e/o di misura ottimali 4.Utilizzare nuove tecnologie Un approccio metodologico Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 16 Valutazione e individuazione perdite -valutare l’integrità della rete attraverso il calcolo del bilancio idrico nei singoli distretti; -prelocalizzare le perdite attraverso tecniche di step-testing e/o zooming, saunding, permalog, termografia;ecc -localizzare le perdite con tecniche di correlazione, gas detection, saund system, fibre ottiche, ecc Monitoraggio e Controllo -migliorare l’efficienza idraulica, con la regolazione temporanea o permanente, di una o più zone della rete, agendo sia sui flussi, sia sul funzionamento degli impianti (nelle diverse situazioni di esercizio, e nelle differenti realtà altimetriche); -registrare le curve dei consumi all’interno dei distretti; -razionalizzare gli interventi di manutenzione; -monitorare nel tempo l’evoluzione del sistema (cali di pressioni dovuti a perdite occulte oppure all’aumento dei consumi, anomalie di diverso genere, ecc.); -ridurre le perdite idriche attraverso la regolazione, anche differenziata, delle pressioni nei distretti. -ecc. 1. Stabilire gli obiettivi Un approccio metodologico Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 17 in termini di: Morfologia ed Estensione 2. Definire i livelli Un approccio metodologico Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 18 approccio Empirico - è maggiore il gradiente della grandezza da misurare o controllare; - sia possibile delimitare zone con maggiore omogeneità di pressione; - sia possibile circoscrivere zone dove l’analisi di vulnerabilità ha mostrato maggiori rischi di rottura; - siano già presenti organi di sezionamento e/o misura; - sia rispettato, a seconda del livello e del tipo di distrettualizzazione (DMA, WM, ecc.), il numero di abitanti massimo consigliato in letteratura; - sia possibile conservare l’affidabilità idraulica della rete idrica distrettualizzata; - sia possibile delimitare zone con omogeneità di materiali delle tubazioni; - non peggiori la qualità dell’acqua servita. approccio con Tecniche di Ottimizzazione - permette, attraverso l’accoppiamento di modelli di simulazione e ottimizzazione numerica, di minimizzare un’assegnata funzione obiettivo sottoposta ad un sistema di vincoli; - è possibile ottimizzare, il numero, la posizione e il grado di apertura delle valvole di sezionamento per delimitare la configurazione ottima dei distretti rispetto ad una funzione multiobiettivo (per esempio: riduzione delle perdite idriche nel rispetto dei limiti di funzionalità idraulica della rete, ecc.); - occorre una grande capacità di calcolo in quanto i problemi sono non-lineari e multivariabili; - non sempre si riescono a tenere in conto tutti i vincoli di natura empirica (tecnici, economici, sociali, ecc.) 3. Scelta dei punti di sezionamento e/o di misura ottimali Un approccio metodologico Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 19 I Fase: avviare una distrettualizzazione virtuale su ampie porzioni di rete: -per effettuare una prima valutazione dei bilanci idrici e dell’integrità della rete; -per poter disporre di misure di campo utili alla calibrazione e simulazione del modello. II Fase: effettuare uno zooming della distrettualizzazione virtuale: -per valutare, con maggiore dettaglio, l’integrità della rete in zone che hanno evidenziato problemi nella fase precedente; -per calibrare la rete e costruire un modello di simulazione affidabile. III Fase: effettuare una prima distrettualizzazione fisica temporanea (Waste Metering): -per applicare le tecniche di stima del bilancio e prelocalizzare le perdite idriche; -per testare il modello di simulazione e ottimizzare la scelta dei punti di sezionamento. IV Fase: effettuare una distrettualizzazione fisica permanente (District Meter Area): -per poter monitorare e gestire la rete idrica ai fini dell’ottimizzazione delle risorse; -per poter regolare le pressioni al fine di ridurre le perdite idriche. Un approccio metodologico Distrettualizz. Virtuale Ampliamento degli obiettivi Distrettualizz. Fisica Approccio metodologico alla distrettualizzazione

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 20 il bilancio idrico

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 21 La distrettualizzazione e il bilancio idrico Il bilancio idrico Equazione di Bilancio: Volumi in ingresso – Volumi in uscita = Volume perso

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 22 Volumi in ingresso:Volumi in uscita: Il bilancio idrico (con riferimento alla rete idrica) Equazione di Bilancio: Volumi in ingresso – Volumi in uscita = Volume perso Perdite Manutenzione Utenza senza contatore A 17 A 12 A 11 A 09 i La distrettualizzazione e il bilancio idrico A 09 = A 02s + A 06 - A 03s + A 07s -A 08s = vol. in ingresso alla distribuzione A 02s = vol. prelevato dall’ambiente pronto all’uso A 06 = A 02p –A 03p –A 05 =vol. prodotto dagli impianti di trattamento A 02p =vol.grezzo prelevato dall’ambiente A 03p =vol. perdite nel trasporto primario A 05 = vol. perdite negli impianti di trattamento A 03s = vol. perdite negli impianti di trasporto secondario A 07s = vol. di acqua pronta all’uso prel. da altri sist. di acqu. A 08s = vol. di acqua pronta all’uso cons. ad altri sist. di acqu. A 11 = vol. consumato dalle utenze e non misurato (usi autorizzati senza contatore) A 12 =vol. perso per manutenzione e servizi agli impianti A 17 = A 13 + A 14 + A 15 + A 16 = vol. perso in distribuzione A 13 = vol. perso per disservizi (es. rotture, scarico di troppo pieno) A 14 =vol. sottratto (acqua prelevata senza autorizzazione) A 15 = vol. perso nella distribuzione (perdite in condotte e serbatoi) A 16 = differenza tra il volume fornito e quello misurato in distribuzione dovuta ad errori di misura degli strumenti

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 23 Equazione di Bilancio del distretto i-simo: Volumi in ingresso – Volumi in uscita = A usi = volume in uscita dal distretto “i” ed entrante nel distretto “i+1”, Volumi in ingresso: Volumi in uscita: A usi = vol. in uscita dal distretto “i” ed entrante nel distretto “i+1” A 11 =vol. consumato dalle utenze e non misurato (usi autorizzati senza contatore) A 12 =vol. perso per manutenzione e servizi agli impianti A 17 = A 13 + A 14 + A 15 + A 16 = vol. perso in distribuzione A 13 = vol. perso per disservizi (es. rotture, scarico di troppo pieno) A 14 = vol. sottratto (acqua prelevata senza autorizzazione) A 15 = vol. perso nella distribuzione (perdite in condotte e serbatoi) A 16 = differenza tra il volume fornito e quello misurato in distribuzione dovuta ad errori di misura degli strumenti A 09i = vol. in ingresso all’i- esimo distretto La distrettualizzazione e il bilancio idrico Il bilancio idrico (con riferimento alla rete idrica distrettualizzata “a cascata”)

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 24  Tecnica del MNF (Minimum Night Flow) -Si delimita la porzione di rete da investigare mediante l’inserimento e la chiusura di saracinesche -Vengono ’installati idonei misuratori di portata muniti di totalizzatore, rilevando i volumi d’acqua che defluiscono durante la notte quando i consumi sono minimi e più semplici da stimare -Occorre fare misure per alcuni giorni per ottenere risultati statisticamente significativi  Tecnica della portata a consumo zero -Viene isolata una parte di rete da controllare chiudendo le saracinesche e si immette acqua forzata da un idrante esterno al distretto di misura, in questo modo viene amplificato il segnale (portata immessa che scorre nella rete) rispetto ai “disturbi” (consumi minimi notturni) e, inoltre, vengono amplificate le perdite per l’aumento delle pressioni. -La durata minima di ogni misura per ottenere dati attendibili è di minuti Stima dei consumi idrici La distrettualizzazione e il bilancio idrico Il bilancio idrico

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 25 Misura dei termini dell’Equazione di bilancio Volumi entranti misuratori di processo -Prevalentemente di tipo magnetico o ad ultrasuoni (TOF); -Funzionamento statico non soggetto all’usura e all’aggressione chimica dell’acqua; -Bassi livelli di incertezza: ≤ 1% per misuratori magnetici, ≤ 1-2% per quelli ad ultrasuoni; -Misura della portata istantanea e del volume “netto” totalizzato in un certo intervallo di tempo; -“Naturalmente” predisposti verso interfaccia di comunicazione (RTU, PLC, PCI) presenti nei sistemi di telecontrollo (SCADA); -Acquisizione dati in continuo; -Numero e tipologia dei dispositivi noto; -Ecc. Volumi uscenti (Consumi) contatori di utenze -Prevalentemente “a turbina” (tangenziale per i piccoli calibri, assiale-elicoidale o Woltmann per i calibri maggiori); -Funzionamento meccanico che li espone maggiormente all’usura e al deterioramento prodotto dalle caratteristiche chimiche dell’acqua; -Alti livelli di incertezza compresa in una fascia d’errore ammissibile ±5% (tra Q min ÷ Q t ) ÷ ±2% (tra Q t ÷ Q max ); -Difficile la misura della portata istantanea; -Praticamente impossibile la comunicazione a distanza, attesa la scarsa penetrazione in Italia di sistemi AMR; -Acquisizione dati ogni 3, 6 e 12 mesi; -Numero e tipologia dei dispositivi incerto; -Ecc. La distrettualizzazione e il bilancio idrico Il bilancio idrico

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 26 Stima del bilancio idrico “Dicotomia metrologica”: Misuratori di processo ≠ Contatori di utenza La distrettualizzazione e il bilancio idrico Il bilancio idrico

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 27 Un esempio di distrettualizzazione fisica il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 28  Il processo di distrettualizzazione delle reti idriche è di grande importanza per affrontare i problemi di: Riduzione delle perdite Regolazione delle pressioni Attivazione di adeguate reti di monitoraggio delle reti  La distrettualizzazione può realisticamente raggiungere le condizioni di ottimo solo attraverso successive fasi intermedie che passano dalla distrettualizzazione virtuale a quella fisica in distretti di dimensioni variabili e via via decrescenti  E’ molto importante che si possa disporre di siti piloti (come quello descritto) affinchè sia possibile verificare l’efficacia dei metodi di calibrazione, delle apparecchiatue di misura e regolazione, dei criteri ottimali per la formazione dei distretti, del monitaggio della rete  Gli sforzi della ricerca devono essere rivolti alla individuazione di nuove soluzioni tecniche ad alto contenuto tecnologico e costi compatibili con le risorse disponibili Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 29  Nell’ambito del progetto di ricerca europeo MEDOCC/HYDRANET al quale il CIRIAM (Centro Interdipartimentale di Ricerche in Ingegneria Ambientale) ha partecipato insieme ad altri partner (aziende e università italiane, francesi, greche e alcuni paesi del Maghreb) è stato allestito un sito pilota per lo studio della distrettualizzazione nella rete idrica del quartiere di Monterusciello in Pozzuoli (NA).  Il sito pilota, tutt’ora in fase di completamento, è stato allestito principalmente con i seguenti obiettivi: a) sperimentare sul campo: - i risultati teorici sviluppati dal CIRIAM, e non solo, nell’ambito della distrettualizzazione e della ricerca perdite: criteri e metodologie per la distrettualizzazione ottimale; metodi per la valutazione dei bilanci idrici (IWA e D.M. 99/97); ottimizzazione della regolazione delle pressioni, ecc.; - le nuove tecnologie disponibili nel mercato dell’acqua (sistemi di telecontrollo, idrovalvole, ecc.) b) collaborare con università, centri di ricerca e aziende nello studio delle diverse problematiche che riguardano i sistemi acquedottistici Il sito pilota della SUN Il progetto Hydranet e il sito pilota

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 30 L’area oggetto di studio è costituita dal quartiere Monterusciello in Pozzuoli: - realizzato tra il 1984 e il 1985 in seguito al bradisismo che colpì Pozzuoli nel 1983; - estensione di circa 220 ha; alloggi costruiti in 267 fabbricati; - abitanti circa; - densità abitativa 3.56 ab/alloggio; - lunghezza condotte 18 km; - quota massima m s.m.m.; - quota minima m s.m.m.; Il quartiere di Monterusciello in Pozzuoli (NA) Immagine satellitare dell’area di Monterusciello 2 Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 31 La rete idrica di distribuzione Il sito pilota presenta pertanto caratteristiche di uniformità con riferimento a: - materiale (acciaio) delle tubazioni - vetustà (venti anni) - tipologia di alloggi - schematizzazione degli allacciamenti - modellazione della domanda Schema del modello idraulico della rete Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 32 Il progetto di distrettualizzazione Sono stati progettati 7 distretti permanenti definiti D.M.A. (District Meter Area) come indicato dalla UK Water Industry La scelta del numero, dell’estensione, della forma e del posizionamento degli organi di sezionamento e regolazione ha seguito principalmente i seguenti criteri: - distinzione tra Zona ad Alta Pressione (ZAP) e Zona a Bassa Pressione (ZBP); - utilizzo, dove possibile, delle saracinesche già presenti sulla rete; - univocità dello schema di allacciamenti secondari; - variabilità della forma e dimensione dei distretti in termini di superficie, numero di allacciamenti e numero di residenti; - possibilità di regolare le pressioni di esercizio dove queste risultavano eccessive rispetto a quelle definite dalla normativa italiana vigente (DPCM 4 marzo 1996); Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 33 I 7 distretti permanenti DMA D DMA C DMA A1 DMA B3 DMA B2 DMA B1 DMA A1 Progetto dei 7 DMA della rete idrica di Monterusciello 2 I distretti sono stati realizzati utilizzando: -7 misuratori monodirezionali -2 misuratori bidirezionali -la chiusura di 5 saracinesche già presenti Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 34 Confronto distretti DMA A1 DMA A2 DMA B1 DMA B2 DMA B3 DMA C DMA D Estensione distretto (ha)20,908,879,2318,3727,6834,3715,40 N° edifici N° utenze stimate N° utenze ENEL Abitanti stimati Tratti rete idrica Lunghezza rete (m) N° nodi Quota max (m s.m.m.)126,60105,6068,8059,3066,0074,00106,4 Quota min (m s.m.m.)70,00 52,1030,0024,0044,8071,80 Livello pressioneAP BP Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 35 Caratteristiche DMA A1 Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 36 Tipologia di utenza e modello della domanda idrica Le utenze, circa 4.500, sono prevalentemente di tipo domestico Estensione distretto (ha) N° edifici N° utenze stimate N° utenze ENEL Abitanti stimati Tratti rete idrica Lunghezza rete (m) N° nodi 134, Sintesi dei dati complessivi dei 7 DMA Le utenze non domestiche sono le seguenti: Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 37 Il sistema di telecontrollo dei distretti I dispositivi scelti per la distrettualizzazione sono moderni sistemi integrati di monitoraggio e controllo dei principali parametri idraulici (portata e pressione) e di funzionamento (temperatura e livello batteria). Tali attrezzature, quali risultano dall’assemblaggio delle singole componenti ad elevata tecnologia, delle specifiche caratteristiche tecniche, possono essere considerati unici nel proprio genere e dotati di apposito brevetto dell’associazione di industrie IFA srl. In particolare essi sono suddivisi in due tipologie: a) Dispositivo integrato di telemisura e telecontrollo FCS ® ; b) Dispositivo integrato di telemisura FCS_M. Dispositivo integrato FCS ® Dispositivo integrato FCS_M bidirezionale Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 38 Il sistema di telecontrollo dei distretti La misura della portata è effettuata con contatore Woltmann con attacchi Reed, mentre la pressione è misurata con trasduttore di pressione. La regolazione della pressione nei dispositivi di telecontrollo è effettuata tramite idrovalvola. L’alimentazione dei dispositivi avviene mediante batteria autonoma senza allaccio alla rete elettrica. Ciascuna delle stazioni di telemisura e telecontrollo è dotata di un sistema di acquisizione dati gestito da un Microcontrollore industriale con acquisizione segnali I/O analogici e digitali dotato di memoria interna Compact Flash per dati ed allarmi. Schema del sistema di telecontrollo Dispositivo integrato FCS ® Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 39 Il CED (Centro Elaborazione Dati) via WEB I dispositivi scelti per la distrettualizzazione sono integrati in un sistema avanzato di telecontrollo accessibile da internet in modalità ASP (Application Service Provider) e collegato a Google Map per la georeferenziazione delle attrezzature e la visualizzazione della rete idrica. La comunicazione dati verso il centro di controllo (CED) avviene mediante GSM/GPRS ed Internet, mentre la gestione degli allarmi avviene mediante SMS. Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 40 Dal sito internet è possibile scaricare tutte le informazioni acquisite dai dispositivi sul campo oltre a monitorare lo stato di funzionamento delle stazioni FCS ® ec FCS_M (temperatura, livello batteria, ecc.) Il CED (Centro Elaborazione Dati) via WEB Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 41 Il CED (Centro Elaborazione Dati) I primi dati sono disponibili da luglio 2007 con differenti intervalli di acquisizione Le fasi della sperimentazione già avviate sono: - la realizzazione di 4 distretti - la calibrazione del modello idraulico per i distretti già realizzati - la valutazione dei bilanci idrici di distretto - la regolazione differenziata delle pressioni Modello idraulico (EPANET e INFOWORKS) Misure di portata Il sito pilota della SUN

Sistemi di telecontrollo per la distrettualizzazione delle reti idriche - Michele Di Natale 42 Primi risultati Durante le prime settimane di misura nel DMA A1 è stata individuata, praticamente in tempo reale, l’insorgenza di una perdita idrica, come evidenziato in figura, prontamente riparata. Inoltre il DMA presenta un valore piuttosto alto dei valori di portata misurati durante le ore notturne riconducibili, con molta probabilità, alla presenza di piccole perdite molto diffuse lungo gli allacciamenti. Il sito pilota della SUN