1di 24Pag. Monte Giove luogo di cultura e di pace Direzione didattica “S. Lazzaro”, Fano Scuola Primaria “F. Corridoni”

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1di 24Pag. Monte Giove luogo di cultura e di pace Direzione didattica “S. Lazzaro”, Fano Scuola Primaria “F. Corridoni”

2di 24Pag. Direzione didattica “S. Lazzaro”, Fano - Scuola Primaria “F. Corridoni” Monte Giove luogo di cultura e di pace Presentazione del progetto Il nostro Progetto è incentrato su un ideale educativo che ruota intorno allo sviluppo dell’educazione alla pace e cioè all’accoglienza e al rispetto della diversità, alla risoluzione non violenta dei conflitti. Nei linguaggi universali di arte, contemplazione e riflessione sono stati individuati gli strumenti preferenziali per favorire, oltre che l’espressione individuale, una comunicazione autentica fra culture e persone diverse, attraverso la conoscenza reciproca, il rispetto, la collaborazione. L’Eremo di Monte Giove perché nel corso della storia gli eremi e i monasteri benedettini sono sempre stati custodi di cultura, arte, scienza, vita fraterna, liturgia… pace; perché oggi si sente il bisogno di creare spazi e vivere tempi in cui si custodisca la passione per la riflessione, il desiderio di relazioni profonde, l’esigenza di creare stili di vita nel rispetto delle persone e dell’ambiente. FinalitàSensibilizzare gli alunni al patrimonio culturale sviluppando la coscienza della propria identità culturale e nel contempo favorendo la scoperta e il riconoscimento della diversità, in una prospettiva interculturale. Costruire insieme senso identitario tra appartenenza culturale e formazione a “cittadini del mondo”. Favorire la didattica laboratoriale come veicolo di costruzione di apprendimenti, attraverso l’intreccio di aspetti cognitivi, affettivo-relazionali, etici, valoriali. Rendere accessibili alla didattica le testimonianze sul territorio. Sviluppare collaborazioni con soggetti pubblici operanti nell’area dei beni culturali per rendere la scuola luogo di interazione tra le agenzie culturali locali e del territorio. ObiettiviSapersi mettere in cammino osservando e ascoltando. Riscoprire la ricchezza del silenzio. Osservare e/o fotografare i punti di particolare interesse lungo il cammino. Esprimere le proprie emozioni. Cogliere la bellezza dell’ambiente ed esprimere in differenti forme creative i propri sentimenti. Conoscere la storia dei monaci camaldolesi e le loro caratteristiche attuali. Visitare l’Eremo.

3di 24Pag. Soggetti coinvoltiClassi 2 e 5 T.P. della scuola primaria “F. Corridoni” Direzione Didattica S. Lazzaro Fano. Staff del progettoDocenti referenti: Cecilia Amaduzzi, Paola Lanci. Alunni delle classi coinvolte. MetodologiaLaboratori di ricerca-azione Contatto con l’ambiente naturale e urbano Esperienze dirette in un clima educativo volto a favorire l’apprendimento, la cooperazione, l’autonomia e la fiducia in se stessi. Elaborazione e catalogazione delle informazioni raccolte. Espressione libera di sentimenti ed emozioni provate attraverso linguaggi verbali e non verbali. Fasi di lavoroDiscussione in classe intorno al significato che ognuno di noi dà alle parole “ pace- guerra”. Produzione di pensieri sulla pace e sulla guerra. Analisi di situazioni che generano conflitti e relativa discussione. Ipotesi di situazioni di pace con noi stessi e con il mondo esterno. Riconoscere un luogo di pace nelle zone limitrofe del nostro territorio. Visita alla mostra allestita nella chiesa di S. Maria Nuova in occasione della fondazione dell’Eremo di Monte Giove ( ). Visita all’interno dell’eremo di Monte Giove accompagnati da un monaco camaldolese. Riflessioni sulla storia dell’eremo e sulle attività che vi si svolgono. Elaborazione critica delle emozioni suscitate dalla visita all’eremo inteso come luogo di pace. Tempi d’attuazioneAnno scolastico 2007/08 Anno scolastico 2008/09. ProdottiTesti, materiale fotografico, disegni.

4di 24Pag. Arrivo a Monte Giove - (silenzio e pace)

5di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è tranquillità, felicità, amicizia. La pace è quando due amici giocano insieme ridendo e scherzando. La pace è quando due adulti si salutano. La guerra è morte, è sangue, è vittime, è la morte per persone innocenti. RICCARDO

6di 24Pag. Entrata dell’eremo dall’interno - (l’eremo ci accoglie)

7di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è una cosa bellissima perché tutti si amano. Per me la guerra è morte e anche tristezza per i poveri perché vanno in guerra. PEPPE

8di 24Pag. Visita alla chiesa - (luogo di cultura e spiritualità)

9di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è quando le persone a cui voglio bene sono felici. Se io le rendo più felici lo sono anche io. La pace è vivere bene tutti insieme. Per me la guerra è la cosa più brutta che possa esistere. Spero che finisca in tutti i paesi dove si combatte. Chi decide di farla non sa come la gente vive la guerra. ANJEZA

10di 24Pag. Parte del monastero riservata ai monaci - (vita quotidiana del monaco camaldolese)

11di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è amicizia, libertà, allegria e anche stare in famiglia. Pregare, avere una vita serena, giocare con gli altri. La pace vuol dire non fare la guerra. Per me la guerra è una cosa bruttissima, migliaia di vite spezzate, città distrutte. Ad esempio a Gaza c’è una guerra e tirano bombe. Con la guerra si perde tutto. ANONIMO

12di 24Pag. La strada delle celle (strada delle riflessioni)

13di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è quando ci sono i miei genitori e gli amici a festeggiare, non c’è cosa più bella. Per me la guerra è quando sei da solo, quando ti tradisce un amico è la cosa più brutta. EDUARD

14di 24Pag. Cella del monaco con orto (intervista al monaco)

15di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è una cosa stupenda, perché vedere persone, anche di altri paesi, andare d’accordo fa piangere dall’allegria. La pace è felicità. Per me la guerra è una cosa bruttissima, perché vedere queste bombe partire in aria fa venire i brividi. DAVIDE

16di 24Pag. Giardino delle meditazioni - (si medita e si gioca)

17di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è lo stare insieme alla famiglia e agli amici, soprattutto nei momenti di difficoltà, ma anche in quelli di gioia. Risolvere i problemi a parole e non con le mani. A Gaza c’è una guerra, spero si risolva nei migliori dei modi. La pace è felicità. Per me la guerra è quando persone lottano per delle cose che si potrebbero risolvere a parole, senza fare stragi enormi di innocenti per le strade e di bambini affamati. La guerra è una cosa stupida e orribile. MARTINA

18di 24Pag. Saluto con foto ricordo - (il riposo del … pensiero)

19di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è La pace per me vuol dire andare d’accordo, essere amici l’uno con l’altro e volersi bene. Per me fare la guerra non serve a molto perché vincere così è peggio di perdere. Per me la guerra è odiarsi a vicenda, come successe nel ’40 - ’45, quando tante persone vennero uccise nei campi di concentramento. È una cosa talmente triste. CAROLINA

20di 24Pag. Terrazza belvedere (guardiamo al di là del nostro naso)

21di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è La pace per me è armonia, felicità, è bello vedere tutti tranquilli e non sentire al telegiornale che dei paesi fanno le guerre. Con la pace il mondo sarà più tranquillo e nessuno avrà più paura di vedersi arrivare una granata in casa. La guerra per me è tristezza perché, secondo me, su persone che fanno la guerra moriranno e un migliaio andranno in ospedale. Quando c’è la guerra arrivano granate davanti alle case e distruggono tutto. Quando dei paesi fanno la guerra dal telegiornale arrivano sempre notizie brutte. ANDREA

22di 24Pag. Fano da Monte Giove - (l’orizzonte …)

23di 24Pag. Per me la pace è Per me la guerra è Per me la pace è una cosa meravigliosa, perché nelle nazioni c’è la pace, tutti si rispettano, non importano le religioni, si salutano e si vogliono bene. La pace è una cosa bellissima, secondo me, tutti noi siamo uguali come ha dimostrato Martin Luther King. Per me la guerra è una cosa bruttissima, perché un sacco di persone lasciano le loro case che vengono distrutte. Miliardi di persone muoiono, mentre in altre parti del mondo le persone vivono in pace. GIANLUCA

24di 24Pag. GIOCO PALLA GUERRA E PACE VALORI PROPOSTI: pace, altruismo TIPO: movimento SPAZIO: prato o ampio salone DURATA: da 5 a 10 minuti per partita; più partite finché si vuole MATERIALE: un biglietto per ogni giocatore, su una metà c’è scritto pace e sull’altra guerra; uno o più palloni. N. GIOCATORI: più di 10. DESCRIZIONE DEL GIOCO 1. All’inizio del gioco ogni partecipante estrae un biglietto e lo legge, non rivelando quello che c’è scritto. 2. Si inizia il gioco lanciando la palla in aria; chiunque può prenderla. 3. Chi ha estratto il biglietto con la scritta guerra, quando avrà in mano la palla, cercherà di colpire un giocatore e non può passare la palla. 4. Chi è colpito deve sedersi a terra. 5. Chi legge pace cercherà invece di liberare i giocatori seduti per terra, lanciando loro la palla. 6. Dopo un tempo prestabilito si ferma il gioco e si contano i giocatori per terra: a seconda del loro numero avrà vinto la pace o la guerra. VARIANTE Se il numero dei giocatori è alto il gioco può essere fatto con più palloni. Al termine del gioco i bambini rifletteranno se ci sono bambini vinti e bambini vincitori. Il gioco ha lo scopo di far ragionare i bambini sull’assurdità della guerra.