GAS-CROMATOGRAFIA Laboratorio di Chimica Organica 2 - Prof. Cristina Cimarelli L27 - CHIMICA - AA 2015-2016.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Laboratorio di chimica Prof. Aurelio Trevisi
Advertisements

Grandezze ed equazioni fondamentali
Introduzione all’analisi cromatografica
Reazioni Redox Farmacia 2012.
Tecniche cromatografiche Tra le tecniche più idonee allanalisi di reperti organici vi sono le cosiddette tecniche cromatografiche, utilizzate per separare.
D = coefficiente di diffusione
CROMATOGRAFIA …un po’ di teoria:
Introduzione ai Metodi Analitici Strumentali
Cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC)
Cromatografia a scambio ionico
Legame idrogeno e temperatura di ebollizione
GAS CROMATOGRAFIA.
Soluzioni Miscela omogenea di due o più sostanze solvente (preponderante) + soluto In genere solvente liquido (es.acqua) E soluto solido, liquido, aeriforme.
Cromatografia Generale
GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE
CHIMICA ANALITICA INTRODUZIONE
ELETTROFORESI CAPILLARE
SCINTILLATORI Scintillazione. Si contano i fotoni emessi da alcune sostanze luminescenti.
DETECTOR PER RAGGI X CONTATORI INTEGRATORI Scelta Tipo di misura
Estrazione ed analisi dei lipidi
Soluzioni Un po’ di chimica …
GAS-CROMATOGRAFIA ANALISI AMBIENTALI CONTROLLO QUALITA’ INDUSTRIA
ESTRAZIONE CON SOLVENTE
Gas cromatografia: i rivelatori
CROMATOGRAFIA Tecnica di analisi e/o separazione di sostanze in miscela, basata sulla differente distribuzione delle specie da separare tra una fase mobile,
Unità didattica: Le soluzioni
Cenni teorici. La corrente elettrica dal punto di vista microscopico
Estrazione con solvente
TECNICHE ANALITICHE SEPARATIVE
Effetti di polarizzazione Elettrogravimetria Coulombometria
Spettrometria di massa a tempo di volo (Time of Flight Mass Spectrometry TOF-MS) per l’analisi in linea di inquinanti B. Apicella, N. Spinelli.
Dalla Struttura degli atomi e delle molecole alla chimica della vita
Le forze molecolari e gli stati della materia
La Cromatografia La cromatografia é una tecnica di separazione di vari componenti di una miscela che consiste nello sfruttare in modo particolarmente.
Equazione di Van Deemter
Transizioni di stato.
Supercritical Fluid Chromatography
ottimizzazione di metodi cromatografici
CROMATOGRAFIA DI ADSORBIMENTO
Laboratorio di Chimica ORGANICA
CROMATOGRAFIA La cromatografia può avvenire sfruttando due fenomei fisici: Adsorbimento Ripartizione Il meccanismo consiste nella suddivisione delle sostanze.
Tecniche per l’analisi degli alimenti
Sistemi omogenei ed eterogenei
Rivelatore a spettrometria di massa
TECNICHE ANALITICHE SEPARATIVE
Cromatografia per Scambio Ionico
2 CAPITOLO Le trasformazioni fisiche della materia Indice 1
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI
Introduzione alla chimica generale
CORSO ANALISI CHIMICA Cromatografia: parametri U.D.2 ITIS VIOLA A.S. 2015/ Schema Dalla combinazione dei meccanismi e dei supporti, si possono avere.
SPETTROMETRIA DI MASSA Laboratorio di Chimica Organica 2 - Prof. Cristina Cimarelli L27 - CHIMICA - AA
Gli agenti estinguenti in aeroporto 10/06/20141 UFFICIO ISPETTIVO AEROPORTUALE ITALIA SETTENTRIONALE.
1 Sistemi di abbattimento delle polluzioni atmosferiche Prof. Ing. Riccardo Melloni Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Civile Università degli Studi.
Università degli Studi di Napoli S.I.C.S.I. SCUOLA INTERUNIVERSITARIA CAMPANA DI SPECIALIZZAZIONE ALL’ INSEGNAMENTO Laboratorio di CHIMICA ANALITICA Docente:
LO STATO SOLIDO. Solidi cristallini Caratteristica tipica dei solidi cristallini e ̀ l’anisotropia: proprietà di una sostanza per cui i valori delle.
Cromatografia (dal greco: chroma, colore + graphein, scrivere) Presentazione a cura di Rita Barra matr: 574/390Presentazione a cura di Rita Barra matr:
SPETTROFOTOMETRIA DI ASSORBIMENTO ATOMICO
SICSI A013 VIII Ciclo Università degli studi di Napoli “Federico II” Professore: Salvatore Andini Laboratorio di Chimica Analitica.
CROMATOGRAFIA PER SCAMBIO IONICO
La spontaneità è la capacità di un processo di avvenire senza interventi esterni Accade “naturalmente” Termodinamica: un processo è spontaneo se avviene.
Proprietà delle soluzioni elettrolitiche
S.I.C.S.I. VIII ciclo Università degli Studi di Napoli “Federico II” LABORATORIO DI CHIMICA ANALITICA LABORATORIO DI CHIMICA ANALITICA GAS-CROMATOGRAFIA.
ESTRAZIONE Esempi di metodologie LA PROCEDURA ADOTTATA DIPENDE:
2 CAPITOLO Le trasformazioni fisiche della materia Indice 1
Analisi Organica 1.TECNICHE DI ANALISI E SEPARAZIONE CROMATOGRAFICA Principi di base e classificazione delle tecniche cromatografiche: Un riepilogo. 
Equilibrio Omogeneo ed Etereogeneo. Legge di azione di massa Per qualunque reazione aA + bB cC + dD K = [C] c [D] d [A] a [B] b K è la costante di equilibrio.
Transcript della presentazione:

GAS-CROMATOGRAFIA Laboratorio di Chimica Organica 2 - Prof. Cristina Cimarelli L27 - CHIMICA - AA

GAS-CROMATOGRAFIA GAS CROMATOGRAFIA INDUSTRIARICERCA velocità di analisi semplicità operativa CONTROLLO QUALITA’ ANALISI AMBIENTALI bassi costi di esercizio accettabili costi strumentali elevata efficienza separativa ed identificativa bassissima quantità di campione ampia applicabilità

CROMATOGRAFIA DI RIPARTIZIONE GC gas di trasporto inerte (carrier) solido (GSC) liquido su supporto inerte(GLC)fase fissa fase mobile INIEZIONE Il campione viene immesso tramite un iniettore nella colonna, e vi giunge già vaporizzato e miscelato alla fase mobile. ELUIZIONE RILEVAMENTO La separazione dei vari componenti avviene a seconda dei loro coefficienti di ripartizione e distribuzione tra le due fasi. La presenza dei vari componenti è indicata da un rivelatore sensibile alle variazioni chimiche e/o fisiche del flusso in uscita, che vengono convertite in segnale elettrico e registrate sotto forma di cromatogramma

Numero dei piatti teorici n = 16 (t R /w) 2  larghezza alla base n = 5.54 (t R /w 0.5 ) 2  larghezza a metà altezza HETP = l / n Altezza del piatto teoricoCoefficiente di distribuzione (k) k = Cs/Cm tempo che una sostanza non trattenuta dalla fase fissa impiega per raggiungere il rivelatore Tempo morto (t M ) Tempo di ritenzione (t R ) tempo impiegato dal soluto per raggiungere il rivelatore Tempo di ritenzione corretto (t’ R ) t R - t M = t’ R Risoluzione dei picchi (R w ) R W = 2 (t B - t A )/ [W 0.5A + W 0.5B ] separazione dei picchi RW > 1.5

Intensità Tempo tRtR t’ R tMtM tempo morto tempo di ritenzione corretto tempo di ritenzione sostanza non trattenuta dalla fase fissa soluto 0

GASCROMATOGRAFO Termostato

GAS DI TRASPORTO (CARRIER) INERTEPURO ANIDRO INTRODUZIONE DEL CAMPIONE A CALDO A FREDDO sostanze termolabili split : va in colonna solo una percentuale prefissata del campione. splitless: il campione diluito viene inserito completamente nell’iniettore. Nella colonna a 40-50°C esso condensa, raccogliendo anche sostanze in tracce. La rampa di temperatura parte solo dopo che è stato eluito il solvente. on-column: il campione è iniettato direttamente in colonna a bassa temperatura (40-60°C). Il successivo riscaldamento provoca la vaporizzazione

GC IN SPAZIO DI TESTA (HEADSPACE GC-HSGC) COLONNEsilice fusa ricoperta esternamente di poliammide avvolte a spirale (Ø spira > 10 volte Ø interno = flusso lineare) altissima efficienza: piatti teorici FORNOstretto controllo della temperatura (± 0.5°C) velocità di risposta alla programmata di temperatura bassa massa termica per un veloce raffreddamento T influenzata anche dalla fase stazionaria (solidificazione, vaporizzazione) isoterma, programmata di temperatura FASI STAZIONARIE si scelgono in base alla polarità non scaldare in assenza del carrier selettività in base alla temperatura selettività in base alla polarità

GC IN SPAZIO DI TESTA (HEADSPACE GC-HSGC) SPAZIO DI TESTA STATICO DINAMICO TRAPPOLE CRIOGENICHE FASI ADSORBENTI Questa tecnica sfrutta l’equilibrio che si instaura tra i componenti volatili di un campione liquido o solido e la fase gassosa che lo circonda. Il campione è chiuso ermeticamente in una fiala con setto in gomma e mantenuto in un bagno termostatato. Un’aliquota di questo gas viene prelevata da un campionatore automatico ed iniettata per l’analisi. Se si utilizza la tecnica dello spazio di testa dinamico si sottrae costantemente tale atmosfera affinchè il campione continui a cedere i composti volatili. In quest’ultimo caso si possono utilizzare sistemi di intrappolamento sia criogenici che con superfici adsorbenti. Per ottenere una buona separazione l’analisi deve essere condotta utilizzando colonne capillari con film di fase stazionaria di spessore di 3-5  m.

RIVELATORI (DETECTORS) RIVELATORI SPECIFICI sensibilitàrumore di fondo tipo di risposta elevata sensibilità ( g) buona stabilità e riproducibilità di risposta rapidità e proporzionalità di risposta ampio intervallo di linearità di risposta basso rumore di fondo sulla linea di base (< 1%) ampio intervallo di temperature di lavoro (r.t.  400°C) resistenza e facilità di impiego analisi non distruttiva GENERALI non selettivi FID PID TCD ECD FPD AED

FID - FLAME IONIZATION DETECTOR

FID generale, molto diffuso, distruttivo, resistente e versatilerivela quasi tutte le sostanze organiche ( ng)è insensibile ai gas inorganici, che passano inalterati (H 2 S, SO 2, NO, NO 2, NH 3, CO, CO 2, CS 2 ) molto sensibile per i composti ricchi di legami C-H, poco per i composti privi di idrogeno, p.es alogenati

NPD - NITROGEN PHOSPHORUS DETECTOR NPD specifico per N e P 500 volte più sensibile del FID per i composti fosforati e 50 per gli azotati °C Sfrutta una parziale pirolisi attuata tramite bruciatore a fiamma idrogeno/aria. La combustione dell'analita contenente N o P sulla fiamma ad idrogeno produce radicali CN e PO. I radicali acquisiscono elettroni da un catodo posto superiormente alla fiamma stessa e costituito da una sferetta di metallo alcalino (rubidio, cesio). La corrente prodotta viene quindi misurata.

TCD - THERMAL CONDUCTIVITY DETECTOR TCD generale, abbastanza diffuso, non distruttivo, resistente e versatile rivela quasi tutte le sostanze organiche, ma è meno sensibile del fid (10-20 ng)

ECD - ELECTRON CAPTURE DETECTOR ECD selettivo, molto sensibilerivela i composti alogenati ( pg), i composti dicarbonilici e i carbonili coniugati ( ng), i nitrati (1-100 pg), nitrogruppi, nitrili, perossidi, chinoni, composti organometallici non rivela idrocarburi, alcoli, eteri e ammine 63 Ni, 3 H

GLC - ANALISI QUALITATIVA Indice di ritenzione è legato alla sostanza al tipo di fase stazionaria al tipo di fase mobile Esistono vari metodi di indicizzazione Indice di KovatsViene attribuito un indice di ritenzione arbitrario I agli idrocarburi a catena lineare I = n.ro di atomi di carbonio x 100 P.es. pentano  500 propano  300 etc.. L’indice delle varie sostanze è calcolato rispetto a questa scala espressa in forma logaritmica

GLC - ANALISI QUALITATIVA quindi la procedura è: iniezione della miscela standard di idrocarburi questo metodo è utile per detector FID per detector NPD si usa la serie omologa degli esteri etilici degli acidi grassi Se p.es. una sostanza ha t R intermedio tra il pentano e l’esano, il suo indice di Kovats sarà: I = 100. log t R sostanza - log t R pentano log t R esano - log t R pentano I = 100. log t RS - log t R< log t R> - log t R< In generale: iniezione della sostanzacalcolo dell’indice

GLC - ANALISI QUANTITATIVA METODI STANDARD INTERNO Viene aggiunta una sostanza di riferimento a concentrazione nota e t R paragonabile ma non sovrapponibile a quello delle sostanza in esame. L’analisi quantitativa viene fatta per confronto dell’integrale delle aree del cromatogramma. STANDARD ESTERNO Funziona in modo analogo, ma lo standard viene eluito indipendentemente e non aggiunto ai campioni. Adatto a campionatori automatici.

GLC - DERIVATIZZAZIONE derivati Applicata per composti fortemente polari o con alto peso molecolare, che non sono analizzabili direttamente meno polari ritardo o anticipo del t R più volatili inserimento di N o P per detector specifici (CF 3 ) migliore interazione con la colonna (acidi  esteri)

GC-MS: CG-SPETTROMETRIA DI MASSA GAS CROMATOGRAFO SPETTROMETRO DI MASSA separazioneidentificazione INTERFACCIAINTERFACCIA PRESSIONEVUOTO TIC - Total Ion Current monitoraggio della corrente ionica totale: si sommano le correnti ioniche del flusso cromatografico al momento della rilevazione del picco. Ogni picco ha il suo spettro di massa SIM - Selective Ion Mode rilevamento ionico selettivo: vengono rivelati solo ioni con valore predefinito del rapporto m/z

In un rivelatore a cattura di elettroni, sigla ECD dall'inglese Electron Capture Detector, un radioisotopo, in genere 63 Ni depositato su una lamina di oro è la sorgente che emette raggi β, ovvero elettroni veloci. Questi elettroni ionizzano il gas di trasporto, producendo elettroni lenti e ioni positivi che danno un determinato valore di corrente. Nel caso in cui il gas di trasporto sia l'azoto la reazione di ionizzazione è N 2 + particella β → N elettroni lenti. Di fatto la lamina radioattiva costituisce il catodo di un circuito elettrico: quando vengono generati gli ioni questi vanno a chiudere il circuito producendo un segnale elettrico in termini di differenza di potenziale o in intensità di corrente. Composti contenenti atomi elettronegativi, fortemente assorbenti il flusso di elettroni lenti tra la sorgente ed un rivelatore di elettroni, possono essere rilevati via via che effluiscono dalla colonna gascromatografica. Infatti queste molecole catturano gli elettroni lenti che si generano dalla ionizzazione del gas di trasporto e quindi vanno a ridurre la corrente di fondo che normalmente si genera essendo queste ultime di minore mobilità. I picchi di conseguenza sono diretti verso il basso perché comportano una diminuzione della corrente e questa diminuzione sarà proporzionale alla quantità di ioni prodotti e quindi alla concentrazione della sostanza presente nel campione. In genere queste molecole sarebbero scarsamente visibili con altri rivelatori: ad esempio molti composti alogenati oltre a non bruciare sono addirittura estinguenti la fiamma, e porrebbero dei problemi ad un FID. Il difetto più consistente sta nel fatto che la capacità delle molecole di catturare elettroni lenti dipende dall'energia dei medesimi, e dunque dal potenziale applicato; la sensibilità e la selettività dipendono dunque da quest'ultimo parametro.