MEDEA Christa Wolf VOCI
S TRUTTURA DEL ROMANZO narrati da sei personaggi differenti Suddivisione in capitoli, in totale narrati da sei personaggi differenti, tra cui Medea. Narrazione in prima persona monologo interioreOgni capitolo è una sorta di monologo interiore. >. Aggiunta di personaggi Aggiunta di personaggi non citati nel testo di Euripide (Acamante, Leuco, Agameda); il personaggio di Oistros è completamente inventato dall’autrice. epigrafi Presenza di epigrafi che precedono ciascun capitolo, con cui l’autrice allude al tema focale trattato.
D IFFERENZE NELLA TRAMA Attinge a fonti antecedenti a Euripide: Medea non è un’infanticida perché proviene da una cultura matriarcale. Secondo fonti non certe, Euripide ha descritto Medea come un’infanticida per compiacere la committenza corinzia Euripide è parte i una società patriarcale Narra il sacrificio umano di Ifinoe per mano del padre. Ifinoe non viene citata. Narra il sacrificio umano di Apsirto per mano del padre. Medea ammette di aver ucciso Apsirto per fuggire con Giasone senza essere inseguita. Medea non è gelosa del nuovo matrimonio del marito: anche lei ha un amante. Medea, accecata dalla gelosia, uccide i suoi figli per vendetta. Dopo la condanna all’esilio, Medea si rifugia nei boschi vicino a Corinto. Dopo l’omicidio dei figli, nel suo esilio Medea viene ospitata ad Atene da Egeo. Medea di WolfMedea di Euripide
M ATRIARCATO: RUOLO Il matriarcato volge via via al suo termine: per impedirne il ritorno vengono sacrificati i legittimi eredi al trono, da parte dei rispettivi padri. IFINOE-CORINTO: >. Precedentemente al periodo narrato sia la Colchide che Corinto erano rette da un sistema matriarcale. APSIRTO-COLCHIDE:
M ATRIARCATO: RITI APSIRTO-COLCHIDE APSIRTO-COLCHIDE: >. I FINOE- C ORINTO: >.
> > Nel romanzo di Christa Wolf l’amore di Medea e Giasone sembra passare in secondo piano. Medea fugge con Giasone in Grecia sperando di non trovarvi violenza. >
> > Scoperta del cadavere di Ifinoe: >. Sacrificio umano dei prigionieri: >. >.
C OLCHIDE E C ORINTO A CONFRONTO è ammesso che l’uomo parli prima della donna >. Buono era tutto ciò che favoriva il dispiegamento di tutto l’esistente. >. bisogno hanno di credere di aver vissuto nel paese più perfetto >. Le donne dei corinzi mi sembrano animali addomesticati, >. nella vostra presunzione altera il vostro giudizio sul reale >. trovavamo esagerato come i colchi trattavano le loro donne, >. manca un fiuto preciso per i mutamenti minimi dell’atmosfera intorno ai potenti >. La maggior parte delle donne di Colchide cammina così >. il mio modo di esercitare potere,che esso resti invisibile >. Noi corinzi, noi giusti Ho sempre vegliato sull’incolumità del mio corpo. >. ColchideCorinto Visto dai Colchi Visto dai Corinzi
S ACRIFICIO: NECESSITA’ DI STATO >. A Corinto l’omicidio è considerato necessario per il bene della città. >.
C APRO ESPIATORIO Acamante, difensore del potere di Creonte, aizza il popolo contro Medea, accusandola ingiustamente prima di aver ucciso il fratello, poi di essere causa della peste che sta sconvolgendo la città. >.
I L PERSONAGGIO DI G LAUCE >.
I L PERSONAGGIO DI G LAUCE >.. Nella conclusione del romanzo, dopo la cacciata di Medea da Corinto, Glauce, rendendosi della buona fede di Medea e della veridicità del suo ricordo sulla sorella, decide di suicidarsi gettandosi nel pozzo.
C IRCE & M EDEA Nel romanzo di Christa Wolf i personaggi di Circe e Medea sono parenti e subiscono la stessa sorte di donne emarginate. >. Destino simile era stato riservato alla famiglia di Fedra: la donna, nel- l’Ippolito di Euripide, lamenta la stessa sorte della madre Pasifae e della sorella Arianna, che, come lei, sono state vittime di amori infausti. <<FEDRA Madre mia, sventurata, quale amore amasti! NUTRICE Quello per il toro, figlia, o che cosa dici? FEDRA E tu misera sorella, sposa di Dioniso!>> (“Ippolito”, Euripide)