Agenti chimici pericolosi Il rischio moderato : definizione, valutazione, approccio preventivo e sorveglianza sanitaria Alfonso Cristaudo Direttore Sezione Autonoma di Medicina Preventiva del Lavoro Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana Docente Scuola di Specializzazione Medicina del Lavoro Università degli Studi di Pisa "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Tipo quantità di agenti chimici pericolosi modalità frequenza di esposizione Se la valutazione dei rischi in relazione a: non si applicano le altre disposizioni preventive previste compresa la sorveglianza sanitaria La Definizione di Rischio Moderato secondo il D.Lgs 25/2002 rileva solo un “rischio moderato” per la salute e la sicurezza dei lavoratori e le misure previste al comma 1 dell’Art. 60-quinquies sono sufficienti a ridurre il rischio
Rischio moderato?! "geringfugiges"; "leve"; "faible"; "slight"; "baixo"; "ringe"; "gerig"; "Kyseisen"; "Ringa" "micro“ "basso", "lieve", "piccolo", "leggero", "esiguo, trascurabile", ecc.. Un accenno alla terminologia utilizzata….. "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
DECRETO LEGISLATIVO 12 aprile 2001, n ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 98/81/CE DEL CONSIGLIO CHE MODIFICA LA DIRETTIVA 90/219/CEE CONCERNENTE L’IMPIEGO CONFINATO DI MICROORGANISMI GENETICAMENTE MODIFICATI. ART.5 Effettuata la valutazione di cui al comma 2, l’utilizzatore assegna l’impiego confinato ad una delle quattro classi sottoelencate ……..: a) classe 1: impieghi confinati che presentano rischi nulli o trascurabili, ovvero operazioni per le quali un livello 1 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l’ambiente; b) classe 2: impieghi confinati a basso rischio, ovvero operazioni per le quali un livello 2 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l’ambiente; c) classe 3: impieghi confinati che presentano un rischio moderato, ovvero operazioni per le quali un livello 3 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l’ambiente; d) classe 4: impieghi confinati ad alto rischio, ovvero operazioni per le quali un livello 4 di contenimento è adeguato a proteggere la salute umana e l’ambiente.
How Do We Assess Risk? Follow the National Academy of Sciences (NAS) four-step risk assessment paradigm*: * From the National Research Council’s Risk Assessment in the Federal Government: Managing the Process, Hazard Identification Risk Characterization Exposure Dose- Response Assessment
Valutazione del rischio e criteri per determinare il “Rischio Moderato” Valutazione quali-quantitativa dell’esposizione Valutazione della risposta dell'organismo Individuazione dei limiti d'esposizione "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Valutazione quali-quantitativa della esposizione ad agenti chimici Evidenziazione dell' eventuale pericolosità della sostanza chimica coinvolta nel processo valutativo (es. letteratura scientifica, schede di sicurezza). Definizione dei processi produttivi e dei principali prodotti commerciali usati (quali-quantitativa). Individuazione degli esposti Determinazione o stima dell'intensità, frequenza e durata dell'esposizione all’agente chimico da valutare "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Misure dell’esposizione Possibile una valutazione che comprende o meno misurazioni di tipo ambientali o di tipo biologico "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Indagini ambientali Gli attuali metodi analitici permettono di studiare inquinanti areodispersi a concentrazioni molto piccole Studi sull’inquinamento esterno in cui sono in gioco concentra- zioni di 1 o 2 fattori inferiori rispetto a quelle dei luoghi di lavoro.
Valutazione dell’esposizione tramite il Monitoraggio biologico Determinazione delle sostanze tossiche o dei loro metaboliti nei tessuti e/o negli escreti di soggetti precedentemente esposti. Diversi fattori fisiologici quali l'età, il sesso, la dieta, l'assunzione di farmaci e di alcol possono interferire sui risultati analitici Diversi biomarkers sono risultati più sensibili della valutazione ambientale per lo studio delle esposizioni a basse dosi Per esempio l’acido trans trans muconico per ’esposizione a benzene e l’1-idrossipirene per l’esposizione IPA. "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
La Risposta dell’organismo all’esposizione ad un’agente chimico Consiste in un cambiamento dello “stato normale” A livello molecolare, cellulare, d’organo e di organismo Locale o sistemico Reversibile o irreversibile Immediato o ritardato Deterministico o probabilistico "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Da cosa dipende la risposta? Tipo di effetto nocivo e capacità d’accumulo Durata dell’esposizione (acuta, cronica) Quantità dell’esposizione, esposizioni multiple professionali e non professionali Meccanismo dell’effetto (lineare senza soglia, non lineare con soglia ecc.) Tipo di esposizione (inalatoria, cutanea, digerente) Aspetti individuali "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Ipersuscettibilità individuale Variabilità (polimorfismo) genetica Predisposizione (es. atopia) Sesso, età, salute, condizioni fisiologiche (es. gravidanza) "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Il Problema della “dose“ che può provocare modifiche allo stato di salute ed i limiti per definire tale dose. "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Areolus Phillipus Theophrastus Bombastus von Hohenheim Paracelsus ( )
Come definire i limiti Premessa: I rapporti fra il Risk Assessment ed il Risk Management "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Risk Management Nella definizione di qualunque limite è indispensabile una chiara distinzione fra la fase scientifica e quella extrascientifica. E’ però necessario un punto d’incontro: valutazione costi-benefici "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Valutazione del rischio (Risk Assessment) Gestione del rischio (Risk Management) Valutazione delle Correlazioni Dose-risposta Sviluppo di opzioni legislative Identificazione delle situazioni in cui una sostanza può causare un danno alla salute (Hazard identification) Valutazione delle conseguenze sanitarie, economiche, sociali e politiche delle opzioni Valutazione dell’esposizione Decisioni e regolamenti Caratterizzazione del rischio
Le curve dose-risposta Il rapporto dose-risposta con curve Diverse tipologie di curve Individuazione delle risposte a basse dosi "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Relazione lineare e non lineare Nella classica situazione della relazione lineare fra dose e risposta ad un aumento di una unità di dose si produce un aumento di un unità di risposta. In una relazione non lineare la relazione è rappresentata da una curva "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
No-Observable Effect Level Low-Observable Effect Level No-Observable Adverse Effect Level Low-Observable Adverse Effect Level
Corrispondenza clinica L’esposizione a sostanze chimiche che esercitano la loro azione per via sistemica può determinare un continuum di effetti così elencabili in sequenza: 1) effetti non osservati 2) effetti compensatori 3) effetti precoci di dubbio significato 4) compromissione della salute in fase precoce 5) malattia manifesta fino alla morte Si parla di effetti “adverse” nalla transizione dal punto 2) al punto 3). "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Normal Frequency Distribution Mean = 10, StDev=2
Bimodal Frequency Distribution Sensitive Sub-population?
Criteri per la definizione di Rischio moderato Bozza di Linee guida del Coordinamento tecnico per la prevenzione degli Assessorati alla sanità delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Contenuti in merito al rischio moderato Elencazione di algoritmi o modelli per stime di rischio Criteri relativi alla individuazione della soglia del rischio moderato per rischio tossicologico, rischio d’incendio o esplosione Coordinamento Tecnico delle Regioni "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Rischio tossicologico: uso di valori limite occupazionali Su un turno di lavoro: valore d’esposizione inferiore a 1/10 del valore limite Su tre turni: valore d’esposizione inferiore ad ¼ del valore limite Valutazione statistica: probabilità di superamento del limite inferiore all’0,1% per almeno sei misure Coordinamento Tecnico delle Regioni "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Senza l’uso di valori limite occupazionali Per le piccole imprese artigiane possono essere usati gli algoritmi o i modelli. Nei casi dubbi il risultato dei modelli deve essere confermato con una o alcune misurazioni delle esposizioni. Coordinamento Tecnico delle Regioni "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Esposizione cutanea Due vie previste: Senza misurazioni (con modelli) Con misurazioni, considerando rischio moderato concentrazioni minori di 1/10 del limite di rilevabilità del metodo Coordinamento Tecnico delle Regioni "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Rischio d’incendio e/o esplosione Fare riferimento al DM : 3 classi di rischio: Punto rischio di incendio basso Coordinamento Tecnico delle Regioni "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Alcune considerazioni finali Il D.Lgs 25/2002 ha molti aspetti positivi Il principale problema: tutto l’interesse sembra incentrato sulla definizione Rischio moderato-Rischio non moderato Evitare di ridurre il livello di tutela che c'era precedentemente. Si ricorda l'art 35 del dpr 303/56 che parlava già di rischio basso. Molti degli attuali modelli non valutano il parametro quantità e non prevedono la partecipazione del m.c. alla valutazione "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Responsabilità dei datori di lavoro Attenzione a quanti, anche senza una sufficiente preparazione professionale, si cimenteranno in improvvisate valutazioni del rischio chimico, lanciandosi in giudizi finali superficiali e sbrigativi. Bisogna sempre ricordarsi anche che il datore di lavoro rimane comunque responsabile dell’ attendibilità della valutazione dei rischi. "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Necessità del Decreto ex art 73 terdecies Per evitare un’applicazione disomogenea del D.Lgs 25/2002 sulla base dell’assunto del “Rischio moderato” e per evitare un utilizzo scriteriato di questa definizione nelle valutazioni di rischio vi è la necessità urgente che venga emanato il Decreto previsto dall’art. 73 terdecies che stabilisca regole certe per la definizione di rischio moderato "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Di come il concetto di Rischio Moderato è stato recepito negli altri paesi europei Precisare meglio il concetto di “rischio moderato” Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Dei contenuti delle Linee Guida del Coordinamento delle Regioni e delle altre linee guida predisposte Modalità per l’individuazione del rischio chimico moderato tramite i valori limite, modelli e algoritmi Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Della variabilità interindividuale dei lavoratori esposti anche in funzione delle caratteristiche di esposizione Obbligatorietà della collaborazione e del parere del medico del lavoro competente nella VdR Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Dei meccanismi d'azione della sostanza Anche a basse dosi non dovrebbe essere possibile individuare un rischio chimico definibile moderato quando sono in gioco sostanze con effetto mutageno, cancerogeno, sensibilizzante e tossico per la gravidanza Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Delle quantità in gioco Devono essere previsti limiti massimi alle quantità di agenti presenti o utilizzati nei luoghi di lavoro per poter definire un rischio chimico moderato Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Della valutazione dei rischi fatta per altri Decreti Grandi Rischi Incendio Quando questi rischi derivino dalla presenza di agenti chimici Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Dell’importanza della Sorveglianza sanitaria Il Decreto dovrebbe prevedere inoltre la continuazione della sorveglianza sanitaria, anche in presenza di rischio moderato, qualora il Servizio Prevenzione e Protezione ed il Medico Competente lo reputassero elemento preventivo necessario, esplicitandolo e giustificandolo nel documento di valutazione dei rischi. Condizioni di cui dovrebbe tenere conto il Decreto "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Sorveglianza sanitaria ex art. 3 D.Lgs 626/94 Si ritiene che comunque anche in carenza del decreto, la sorveglianza sanitaria, anche se con intervalli congrui, non vada interrotta nelle condizioni di rischio definibili basse-moderate in presenza per esempio di rischi da sensibilizzazione mentre lo possa essere nelle condizioni definite di sostanziale inconsistenza del rischio. L’attivazione della sorveglianza sanitaria può avvenire con l’ utilizzo dell’ art 3 comma 1 punto L: controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002
Grazie per l’attenzione! "Cambiamenti nel mondo del lavoro e nuove strategie di promozione della salute fisica e psichica dei lavoratori” Milano 21, 22 Ottobre 2002