Come promuovere ”volti” ed esperienze nuove di turismo Bibione, 12 maggio 2015 Mario Ialenti
Il movimento del turismo cambia volto: A) da villeggiatura a vacanza B) da vacanza a turismo C) da turismo ai turismi Dalla smania di muoversi per apparire passiamo a forme di turismo preparato, studiato, ricercato
Da turismo di massa o massificante a turismo sostenibile Il tema della tutela del creato entra direttamente o indirettamente nella “dottrina” del turismo Oggi andiamo alla ricerca di mete nuove non più guidati da offerte stanziali e stereotipate ma da una pluralità di motivazioni
Turismo sostenibile (da sustinere quindi reggibile) è sviluppo che non deve intaccare le risorse future Turismo sostenibile è «un diverso sguardo del turista» (Urry) che porta all’umanizzazione del turismo Turismo è volano economico (Expo esempio di oggi) con un ventaglio di esperienze
La Chiesa ha molto da dire: Il patrimonio ecclesiale è di dimensioni grandissime e va dal segmento culturale a quello storico, dalle tradizioni alla valorizzazione dei luoghi, dei borghi, delle tipicità La pastorale può valorizzare tutti gli elementi non confinandosi o facendosi confinare nel c.d. turismo religioso
IL PARCO La proposta progettuale del Parco culturale ecclesiale rappresenta una grande intuizione che valorizza il territorio, rispettandolo, e offre possibilità economiche allo stesso Dobbiamo proporci con una offerta complessiva che desti interesse per chi ha sete di conoscenza Il ricco patrimonio di monasteri, santuari, chiese va fatto vivere e va messo a disposizione
Ogni realtà deve elaborare la propria progettualità tenendo conto del tipico, del locale, del particolare per collocarlo in un sistema condiviso, riconoscibile (il brand, il logo, la presentazione) Non serve fare campagne personalizzate, esclusive ma inclusive Proposte integrate e complesse
Le proposte progettuali devono essere radicate nel territorio per farne un Unicum in un sistema Bisogna agire con gli strumenti della programmazione regionale e con quelli dell’Europa Non attendere il “ contributo” ma essere protagonisti con progetti innovativi
La/le pastorali siano contenitori di idee lasciando al sistema associativo la parte di realizzazione L’esempio di Terre di Senigallia / Terre delle Marche deve diventare un modello per tutte le realtà Il coinvolgimento dei decisori politici, senza essere fagocitati, è indispensabile
Vanno realizzate intese ampie ( e non più solo chiese da ristrutturare) con le istituzioni regionali inserendosi nei meccanismi dei Programmi Operativi regionali Il tema turismo sostenibile lo troviamo in tutti i programmi regionali e in tutti i programmi di cooperazione europea
Progetti non più in contrasto tra i vari territori ma segmenti di peculiarità che realizzano un cammino unico, una strada di valori, sapori e saperi con momenti di riflessione (i cammini, le vie religiose, le feste) Bisogna realizzare dei network per settori mettendo in rete il patrimonio italiano e collegandolo a situazioni omogenee in Europa per rendere la proposta “ vendibile” ed appetibile”
Bisogna uscire dall’autoreferenzialità e bisogna mettersi in gioco aprendoci e cogliendo le opportunità delle norme regionali, nazionali e europee Oggi stiamo assistendo ad un ulteriore passaggio culturale - dai turismi una volta antagonisti ad un unico contenitore : il turismo sostenibile
I percorsi del “ tipico” valorizzano i territori e creano economia Le strade, i cammini, le vie, il pellegrinaggio sono fonti di nuove esperienze turistiche che mettono al centro il territorio L’azione pastorale non può essere dettata dal centro ma ogni realtà la deve sviluppare tenendo conto delle proprie peculiarità
I documenti per il prossimo settennio di programmazione pongono l’attenzione su progetti di innovazione, smart city e sviluppo integrato La pastorale del turismo, sport e T.L ha quasi una via obbligata: integrarsi con le altre realtà per svolgere una azione sinergica territoriale con risultati tangibili.