I MOTI LIBERALI DEL 1820-30 A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda.

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Transcript della presentazione:

I MOTI LIBERALI DEL A cura della Prof.ssa Maria Isaura Piredda

Le società segrete Dopo il Congresso di Vienna, in Europa non vi era più libertà di opinione né di associazione. Dopo il Congresso di Vienna, in Europa non vi era più libertà di opinione né di associazione. I patrioti (liberali e repubblicani) dovettero quindi raccogliersi in società segrete. I patrioti (liberali e repubblicani) dovettero quindi raccogliersi in società segrete. Si trattava di organizzazioni proibite dalle autorità e perseguitate dalle polizie. Si trattava di organizzazioni proibite dalle autorità e perseguitate dalle polizie.

Esse tenevano segreti i nomi di chi vi aderiva e spesso anche i programmi. Esse tenevano segreti i nomi di chi vi aderiva e spesso anche i programmi. La più diffusa in Europa fu (fin dall’epoca precedente) la Massoneria. La più diffusa in Europa fu (fin dall’epoca precedente) la Massoneria. In Italia fu fiorente la Carboneria (ne facevano parte coloro che lottavano per ottenere nei rispettivi regni una monarchia costituzionale di stampo liberale moderato). In Italia fu fiorente la Carboneria (ne facevano parte coloro che lottavano per ottenere nei rispettivi regni una monarchia costituzionale di stampo liberale moderato).

Necessaria per salvaguardare l’integrità dell’organizzazione dalle indagini poliziesche, la segretezza si tramutava poi in problema quando si trattava di dare programmi e obiettivi comuni al movimento. Necessaria per salvaguardare l’integrità dell’organizzazione dalle indagini poliziesche, la segretezza si tramutava poi in problema quando si trattava di dare programmi e obiettivi comuni al movimento. Per questo motivo i carbonari della Sicilia, di Roma o di Milano non riuscirono mai a concertare un piano d’insieme d’attacco e le loro rivolte rimasero episodi isolati gli uni dagli altri senza possibilità di successo. Per questo motivo i carbonari della Sicilia, di Roma o di Milano non riuscirono mai a concertare un piano d’insieme d’attacco e le loro rivolte rimasero episodi isolati gli uni dagli altri senza possibilità di successo.

Altro grave difetto fu l’elitarismo. Altro grave difetto fu l’elitarismo. Della Carboneria facevano parte solo borghesi e ufficiali appartenuti in passato alle forze napoleoniche. Della Carboneria facevano parte solo borghesi e ufficiali appartenuti in passato alle forze napoleoniche. La mancanza dell’appoggio popolare fu per le società segrete motivo di grande debolezza. La mancanza dell’appoggio popolare fu per le società segrete motivo di grande debolezza.

I moti del 1820 Nel 1820 iniziarono le prime rivolte in Spagna e nel Regno delle Due Sicilie. Nel 1820 iniziarono le prime rivolte in Spagna e nel Regno delle Due Sicilie. In Spagna il re Ferdinando VII, pressato dalla ribellione dell’esercito, fu costretto a ripristinare la Costituzione e a consentire l’elezione del Parlamento. In Spagna il re Ferdinando VII, pressato dalla ribellione dell’esercito, fu costretto a ripristinare la Costituzione e a consentire l’elezione del Parlamento. Il regime costituzionale, però, fu abbattuto dall’esercito di Luigi XVIII (sollecitato dalla Santa Alleanza) nel Il regime costituzionale, però, fu abbattuto dall’esercito di Luigi XVIII (sollecitato dalla Santa Alleanza) nel 1823.

A Napoli, il re Ferdinando I dovette fare lo stesso: concedere la Costituzione e fronteggiare la secessione della Sicilia che si proclamò indipendente. A Napoli, il re Ferdinando I dovette fare lo stesso: concedere la Costituzione e fronteggiare la secessione della Sicilia che si proclamò indipendente. Nel gennaio 1821 Ferdinando I si presentò a Lubiana (in Slovenia) ai capi della santa Alleanza chiedendo l’intervento delle truppe austriache. Nel gennaio 1821 Ferdinando I si presentò a Lubiana (in Slovenia) ai capi della santa Alleanza chiedendo l’intervento delle truppe austriache. Accompagnato dagli austriaci, il sovrano rientrò a Napoli e abolì la Costituzione e represse tutti gli insorti. Accompagnato dagli austriaci, il sovrano rientrò a Napoli e abolì la Costituzione e represse tutti gli insorti.

Moti liberali scoppiarono anche in Piemonte nel marzo Moti liberali scoppiarono anche in Piemonte nel marzo Alcune città si ribellarono ottenendo la rinuncia al trono di Vittorio Emanuele I e l’incoronazione del fratello Carlo Felice, il quale chiese l’intervento della Santa Alleanza. Alcune città si ribellarono ottenendo la rinuncia al trono di Vittorio Emanuele I e l’incoronazione del fratello Carlo Felice, il quale chiese l’intervento della Santa Alleanza. In meno di un mese i moti piemontesi furono stroncati. In meno di un mese i moti piemontesi furono stroncati. CARLO FELICE

L’intervento della Santa Alleanza riportò dovunque la situazione all’ordine. L’intervento della Santa Alleanza riportò dovunque la situazione all’ordine. Le Costituzioni furono abrogate. Le Costituzioni furono abrogate. Molti membri delle società segrete furono condannati e imprigionati o costretti all’esilio. Molti membri delle società segrete furono condannati e imprigionati o costretti all’esilio. Il capo dei carbonari piemontesi, il conte Santorre di Santarosa fuggì e andò a combattere in Grecia, dove morì nel Il capo dei carbonari piemontesi, il conte Santorre di Santarosa fuggì e andò a combattere in Grecia, dove morì nel SANTORRE DI SANTAROSA

Fu invece condannato al carcere Federico Confalonieri, capo dei carbonari del Lombardo-Veneto Fu invece condannato al carcere Federico Confalonieri, capo dei carbonari del Lombardo-Veneto Fu arrestato anche Silvio Pellico, fondatore de “l giornale liberale milanese “Il Conciliatore” Fu arrestato anche Silvio Pellico, fondatore de “l giornale liberale milanese “Il Conciliatore” Pellico restò per anni prigioniero nella fortezza austriaca dello Spielberg (in Moravia) Pellico restò per anni prigioniero nella fortezza austriaca dello Spielberg (in Moravia) Dopo la liberazione scrisse il celebre libro “Le mie prigioni” Dopo la liberazione scrisse il celebre libro “Le mie prigioni” LA FORTEZZA DELLO SPIELBERG FEDERICO CONFALONIERI SILVIO PELLICO

L’indipendenza della Grecia Il popolo greco si rivoltò al dominio turco nel 1821 spinto dai membri delle società segrete (le Eterie). Il popolo greco si rivoltò al dominio turco nel 1821 spinto dai membri delle società segrete (le Eterie). Nel 1822 fu proclamata l’indipendenza. Nel 1822 fu proclamata l’indipendenza. I turchi reagirono violentemente e seguirono dieci anni di lotta feroce. I turchi reagirono violentemente e seguirono dieci anni di lotta feroce. Molti patrioti europei accorsero in aiuto della Grecia (l’italiano Santorre di Santarosa, il poeta inglese George Byron). Molti patrioti europei accorsero in aiuto della Grecia (l’italiano Santorre di Santarosa, il poeta inglese George Byron).

Risolutivo per la Grecia fu l’aiuto fornito da Inghilterra, Russia e Francia che speravano nel definitivo crollo dell’Impero ottomano. Risolutivo per la Grecia fu l’aiuto fornito da Inghilterra, Russia e Francia che speravano nel definitivo crollo dell’Impero ottomano. Nell’ottobre 1827 la flotta europea distrusse nella baia di Navarino la flotta ottomana, aprendo la strada all’indipendenza della Grecia che avvenne nel Nell’ottobre 1827 la flotta europea distrusse nella baia di Navarino la flotta ottomana, aprendo la strada all’indipendenza della Grecia che avvenne nel Sovrano del nuovo Stato greco fu Ottone I di Baviera. Sovrano del nuovo Stato greco fu Ottone I di Baviera. Ottone I di Baviera

Il moto decabrista in Russia Nel 1825 allo zar Alessandro I successe Nicola I, fautore di un rigido assolutismo. Nel 1825 allo zar Alessandro I successe Nicola I, fautore di un rigido assolutismo. La netta chiusura ad ogni riforma del nuovo zar spinse alla ribellione gli ufficiali dell’esercito. La netta chiusura ad ogni riforma del nuovo zar spinse alla ribellione gli ufficiali dell’esercito. La rivolta decabrista (da dakabr = dicembre) fu schiacciata dal sovrano che fece giustiziare e deportare i rivoltosi. La rivolta decabrista (da dakabr = dicembre) fu schiacciata dal sovrano che fece giustiziare e deportare i rivoltosi. NICOLA I

I moti del 1830 Nel 1830 la rivoluzione ha inizio in Francia. Nel 1830 la rivoluzione ha inizio in Francia. Il re Carlo X (fautore dell’assolutismo), salito al trono nel 1824, aveva tentato di abolire la Costituzione e di favorire l’aristocrazia e il clero. Il re Carlo X (fautore dell’assolutismo), salito al trono nel 1824, aveva tentato di abolire la Costituzione e di favorire l’aristocrazia e il clero. Nel luglio 1830 emanò le “Quattro ordinanze” cercando di tornare al più rigido autoritarismo. Nel luglio 1830 emanò le “Quattro ordinanze” cercando di tornare al più rigido autoritarismo. CARLO X

Per le strade scoppiò subito la rivolta che durò tre giorni (27-19 luglio) e si concluse con l’abdicazione di Carlo X e la proclamazione di Luigi Filippo d’Orleans “re dei francesi per volontà della nazione”. Per le strade scoppiò subito la rivolta che durò tre giorni (27-19 luglio) e si concluse con l’abdicazione di Carlo X e la proclamazione di Luigi Filippo d’Orleans “re dei francesi per volontà della nazione”.

Sempre nel 1830 il Belgio si staccò dai Paesi Bassi, divenendo una monarchia indipendente e dandosi una Costituzione liberale. Sempre nel 1830 il Belgio si staccò dai Paesi Bassi, divenendo una monarchia indipendente e dandosi una Costituzione liberale. Anche la Polonia si ribellò alla Russia, ma questa rivolta fu repressa dalla Santa Alleanza. Anche la Polonia si ribellò alla Russia, ma questa rivolta fu repressa dalla Santa Alleanza.

In Italia si accesero diversi focolai di rivolta. In Italia si accesero diversi focolai di rivolta. Nel ducato di Modena e Reggio, il duca Francesco IV inizialmente appoggiò i progetti carbonari (nell’intento di diventare il sovrano di un eventuale nuovo Stato allargato all’Italia centro- settentrionale). Nel ducato di Modena e Reggio, il duca Francesco IV inizialmente appoggiò i progetti carbonari (nell’intento di diventare il sovrano di un eventuale nuovo Stato allargato all’Italia centro- settentrionale).

Resosi conto dell’inevitabile fallimento del progetto, avversato duramente dall’Austria, fece arrestare e poi giustiziare Ciro Menotti (capo dei carbonari). Resosi conto dell’inevitabile fallimento del progetto, avversato duramente dall’Austria, fece arrestare e poi giustiziare Ciro Menotti (capo dei carbonari). La rivolta scoppiò lo stesso (febbraio 1831) e si estese in diverse città del ducato di Modena, di Parma e Piacenza e dello Stato Pontificio. La rivolta scoppiò lo stesso (febbraio 1831) e si estese in diverse città del ducato di Modena, di Parma e Piacenza e dello Stato Pontificio. L’intervento austriaco fu immediato e la ribellione venne soffocata nel sangue. L’intervento austriaco fu immediato e la ribellione venne soffocata nel sangue. CIRO MENOTTI

Le rivoluzioni in America latina Dopo il Congresso di Vienna in Spagna era tornato Ferdinando VII che cercò di riaffermare la supremazia del suo paese in Messico, Argentina e America Latina. Dopo il Congresso di Vienna in Spagna era tornato Ferdinando VII che cercò di riaffermare la supremazia del suo paese in Messico, Argentina e America Latina. Lo stesso fece Giovanni VI, re del Portogallo, in Brasile. Lo stesso fece Giovanni VI, re del Portogallo, in Brasile. I creoli (i bianchi nati in Sudamerica, discendenti dagli europei) desideravano, però, l’indipendenza dalla Spagna e dal Portogallo. I creoli (i bianchi nati in Sudamerica, discendenti dagli europei) desideravano, però, l’indipendenza dalla Spagna e dal Portogallo.

Tra il 1811 e il 1828 le colonie spagnole e portoghesi dell’America Latina conquistarono l’indipendenza anche se gli iberici tentarono di opporsi militarmente alle rivolte. Tra il 1811 e il 1828 le colonie spagnole e portoghesi dell’America Latina conquistarono l’indipendenza anche se gli iberici tentarono di opporsi militarmente alle rivolte. L’indipendenza fu ottenuta anche grazie all’appoggio di Inghilterra e Stati Uniti. L’indipendenza fu ottenuta anche grazie all’appoggio di Inghilterra e Stati Uniti.