Seminario di Teologia Il valore del corpo umano Facoltà di Medicina e Chirurgia A.A. 2012/2013 Giulia Cirillo ( ) Nicola Colucci ( )
Corpo: la storia di un dualismo Nell’antichità, la contrapposizione era tra soma e psiche, corpo e anima. Oggi, più modernamente, potremmo parlare di corpo e mente. Per essere più precisi, «l’uomo mitologico è solo “soma”: quest’ultimo non è rappresentativo di scenari psichici, ma è espressivo in sé». Umberto Galimberti Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Soma e Psiche: l’ira di Ulisse Il «soma» caratterizza l’uomo greco come corpo vivente La «psiche» è il soffio che conferisce vita Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Le espressioni che noi attribuiamo all’anima, nell’uomo greco prima di Platone erano attribuite al corpo. La ricerca della perfezione del corpo: kalokagathìa e kanon Il rapporto corpo – mondo è di reazione non biologicamente istintiva La morte come fine Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La ricerca della perfezione del corpo: kalokagathìa e kanon Kalokagathìa è l’ideale greco di uomo armonico in cui la bellezza e la forza del carattere si rispecchiassero nella bellezza e forza del corpo. Kanon era il trattato perduto di Policleto sulle proporzioni dell'anatomia umana che normalizza la rappresentazione della figura virile eretta e nuda: l’uomo armonico nell’arte. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il rapporto corpo – mondo Il rapporto corpo – mondo per i greci è di reazione non biologicamente istintiva, quindi c’è differenza tra la corporeità umana e animale. È un concetto trasversale a molti pensatori di tutte le epoche e di diversi sistemi filosofici nella loro concezione antropologica. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La morte come fine Per i greci prima di Platone, la vita deve essere il luogo dell’accadimento totale, non della speranza di una vita ultraterrena. Questo è abolito dal Cristianesimo. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Corpo e Anima: Platone Introduzione al dualismo: una questione di conoscenza « Ciò che nel mondo intelligibile il bene è rispetto all’intelletto e agli oggetti intelligibili, nel mondo visibile è il sole rispetto alla vista e agli oggetti visibili» Platone, Repubblica Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Dal dualismo ontologico e gnoseologico… Secondo Platone esistono due gradi fondamentali di conoscenza, l’opinione e la scienza (dualismo gnoseologico), cui fanno riscontro due tipi d’essere distinti, le cose e le idee (dualismo ontologico). Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La verità imperfetta dell’opinione dipende dalla configurazione imperfetta del suo oggetto, ossia dal carattere mutevole e transeunte delle cose testimoniate dai sensi (sensibilità). La verità perfetta della scienza (ragione) dipende dalla configurazione perfetta del suo oggetto, le idee immutabili ed eterne. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
… al dualismo antropologico Partendo da questi presupposti, tale dualismo prende la forma di dualismo antropologico tra anima e corpo: è l’anima che permette la conoscenza avendo attinto, prima di calarsi nel corpo, dal mondo delle idee. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La conoscenza vera non può essere frutto dell’esperienza del «corpo», che è soggettiva. È necessaria dunque l’«anima» in grado di derivare la conoscenza vera dal mondo delle idee. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Corpo e Anima: Medioevo e Rinascimento … è un dualismo che ci portiamo dietro! “Se, infatti, il corpo del primo uomo fu fatto dal fango della terra, e invece i corpi degli esseri viventi, così animati come inanimati, dagli altri elementi […] per loro natura più nobili della terra […], l’elemento terrestre […] nel corpo dell’uomo fu su quelli sublimato ed esaltato”. Giannozzo Manetti Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Tale rivalutazione del corpo è in contrapposizione alla negazione ascetica medievale (il contemptus mundi: il corpo è presenza ossessiva, ma guardato con odio e paura)… …e in armonia con la concezione classica. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Nel Rinascimento non c’è più opposizione tra le facoltà spirituali e corpo, ma possibilità di un armonico equilibrio. Il corpo non è più condannato ma celebrato nella sua bellezza. Ne scaturisce anche un atteggiamento edonistico. L’uomo armonico
…nelle arti figurative La rivalutazione del corpo, propria di questa età, trova espressione nelle contemporanee arti figurative: l’esaltazione attraverso il nudo, perfetta armonia della forma umana, recupera proprio l’ideale greco della kalokagathìa. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
…per la scienza La sete di conoscenza spinge inoltre alla ricerca: se la scienza medievale era basata sui libri e sulla tradizione, Leonardo, secondo la visione del suo tempo, comincia così a studiare direttamente l’anatomia del corpo umano. Nel ‘600 nasce la concezione «utile» del corpo «organico»: tale passaggio determina la nascita della medicina come scienza, ma anche lo smarrimento del corpo «vivente». Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il Cristianesimo e il concetto di Anima Non esiste il concetto di anima nella tradizione giudaica Sant’Agostino introduce il concetto di anima come luogo dell’identità e della verità: l’interiorità «Riconosci dunque qual è la suprema armonia: non uscire fuori di te, rientra in te stesso, la verità abita nel profondo» Agostino, La vera religione Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il valore del corpo nell’antropologia Cristiana «Ritrovare il valore del corpo all’interno di quel mistero che è l’uomo» Creaturalità Il Corpo di Cristo Corpo come Eternità Corpo come identità e dignità Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Creaturalità: il mirino «Allora il Signore modellò l’uomo con la polvere del terreno e soffiò nelle sue narici un alito di vita; così l’uomo divenne un essere vivente» (Gn 2,7). «Dio creò l’uomo a sua immagine» (Gn 1, 27). Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Creaturalità: il mirino Rilettura di ciò che del corpo è visto come mistero nella Creazione: l’alito di vita Corpo come dono Corpo come «immagine del Creatore» Corpo come «tempio dello Spirito» Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Creaturalità Corpo come dono Il corpo è una realtà donata tramite la Creazione (La main de Dieu, Rodin). L’uomo è diverso dagli altri esseri viventi perché Dio infonde il lui un «alito di vita» (cfr. con il soffio di vita greco) Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Creaturalità Corpo come immagine di Dio Quel corpo, motivo di distinzione dagli animali, è anche motivo di somiglianza e, addirittura, «immagine» dello stesso Creatore. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Creaturalità Corpo come tempio dello spirito «Non sapete che il vostro corpo è santuario dello Spirito Santo che è in voi?» La persona umana è un essere corporeo e spirituale… L’uomo tutto intero è voluto da Dio. È la persona tutta intera ad essere destinata a diventare, nel Corpo di Cristo, il tempio dello Spirito. (Catechismo della Chiesa Cattolica, ) Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il Corpo di Cristo: l’Incarnazione «E il Verbo si fece carne E dimorò fra di noi» Gv 1, 14 «Egli, pur essendo per natura Dio, non ritenne una condizione irrinunciabile l’essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte» Fil 2,6-8 Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il Corpo di Cristo: l’Incarnazione Cristo, ancora prima di essere uomo, è Dio, e pur restando Dio ha preso con l’incarnazione l’umile forma di mortale Corpo incarnato: assunzione del limite come rivelazione della dignità e grandezza del corpo Assunzione del limite fino alla morte: della maestà di Dio, che gli era comune con il Padre, non se ne valse. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Corpo come eternità: la prospettiva «Credo […] la risurrezione della carne» (Symbolum Apostolorum ) Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Corpo come eternità: la prospettiva Non si può comprendere il valore del corpo nell’antropologia cristiana senza leggere in esso la chiamata all’eternità «II corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo. Dio poi che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? [...] Non appartenete a voi stessi. [...] Glorificate dunque Dio nel vostro corpo». (1 Cor 6, ) Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La Risurrezione e Redenzione riguardano anche il corpo La novità del Cristianesimo e il confronto con Platone La risurrezione dell’uomo conferma la grandezza della sua corporeità, nonostante il limite che essa rappresenta; conferma che l’unione tra l’anima e il corpo non è qualcosa di accidentale o transitorio. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
«La verità sulla Risurrezione afferma con chiarezza che la perfezione escatologica e la felicità dell’uomo non possono essere intese come uno stato dell’anima sola, separata (secondo Platone, liberata) dal corpo, ma bisogna intenderle come lo stato dell’uomo definitivamente e perfettamente integrato attraverso un’unione tale dell’anima e del corpo, che qualifica e assicura siffatta integrità perfetta» Giovanni Paolo II, Uomo e donna lo creò. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il Corpo come identità e dignità Due cardini del pensiero filosofico – antropologico cristiano sono ispirati alla filosofia di San Tommaso L’unità tra anima e corpo è sostanziale e non accidentale (sostanziale aristotelico): «Anima rationalis est forma in homine, qua corpus est corpus». Tommaso d’Aquino, De Spirit. Creat. L’essenza dell’uomo – anima e corpo – passa all’esistenza all’inizio della vita fisica: il principio spirituale, che può procedere solo dal Creatore, informa la materia nell’istante stesso della procreazione. «Omne compositum ex materia et forma est corpus» Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Non è pensabile una vita corporea che non sia vita umana; come, d’altra parte, non è pensabile una vita umana che non sia corporea. L’unità dell’uomo è un’unità integrata. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Io ho un corpo o sono il mio corpo? «Ci rendiamo conto che il nostro corpo siamo noi stessi, piuttosto che trovarci davanti ad esso come una cosa da possedere, da vestire, da sfruttare». ( Pietro Prini, Il corpo che siamo) Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il verbo "avere" è insufficiente per esprimere la corporeità. Il corpo non è strumento, ma condizione necessaria dell’essere. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 La relazione tra il soggetto e il suo corpo è talmente intrinseca che l’espressione «io ho un corpo» presuppone una relazione dualistica di esteriorità inammissibile.
«Anima non est persona», perché la persona è «corpore et anima unus». Io penso Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Io vedo Il mio corpo vedeLa mia anima pensa «L’ "io" singolare non si sente sciolto ontologicamente dal corpo se non attraverso il linguaggio». Claude Bruaire San Tommaso d’Aquino
…con la morte si ha l’annientamento totale del soggetto? Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 …sacralizzazione del corpo o puro edonismo? Antropologia monista? …ha senso parlare di coscienza? Quindi…
Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 L’essere corpo non esaurisce l’essere uomo! L’uomo è una realtà sostanziale unitaria, nella tensione duale di corpo e spirito. Io ho un corpo e sono il mio corpo, relazione imprescindibile ma non identitaria.
La percezione del limite Il corpo, rivelando il suo limite, segna il limite dell’essere umano. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 La sofferenza, la malattia, la morte, si rivelano all’uomo quali manifestazioni di un limite intrinseco, insormontabile.
Rifiutare questo limite porta con sé la negazione dell’essenza stessa dell’umanità. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
L’accoglienza del limite è sostanziale per la comprensione profonda dell’uomo. L’esperienza della propria finitudine non esita in sterile accettazione, ma nell’acuirsi della sensibilità verso sé e il mondo, del senso di unione con il Creato, della capacità di sentire altro aldilà di sé e riconoscerlo nella natura. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
L’essere creatura esprime il limite come “dipendenza” dallo stesso Creatore, ma… L’amore è il criterio di interpretazione della dignità e della preziosità di ogni persona umana, a partire dal suo corpo, nel quale appare scritta concretamente la sua unicità irripetibile. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 …tale dipendenza si interpreta con i criteri dell’amore.
L’uomo è capace di TRASCENDERE SE STESSO. E’ l’unica creatura in grado di scorgere la Sapienza aldilà del mondo, il Logos aldilà del bene, l’Infinito che gli è sotteso. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Il corpo rivela l’uomo e la sua trascendenza. “In qualche modo il corpo entra nella definizione del sacramento, essendo esso «segno visibile di una realtà invisibile», cioè della realtà spirituale, trascendente, divina”. Giovanni Paolo II Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Il corpo è manifestazione…
…e relazione Il corpo è il linguaggio dell’uomo. E’ la sua espressività che sempre, in ogni istante, gli permette di entrare in relazione. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
L’essenza della relazione non è la sua percezione psicologica ma la stessa trascendenza dell’uomo. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Si può considerare vita di relazione quella di un embrione o di un malato terminale impedito ormai nella maggior parte delle sue funzioni, anche nella parola e nello sguardo? Il corpo è sacramento dell’uomo appena visibile, così come lo è dell’uomo che soffre.
Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 La relazione è sempre possibile perché il contenuto fondamentale della relazione ha un solo nome: il dono di sé, l’amore.
«L’ uomo, il quale è la sola creatura in terra che Dio ha voluto per se stessa, non può ritrovarsi pienamente se non attraverso il dono sincero di sé». Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Concilio Ecumenico Vaticano II
L’amore è la risposta che il Vangelo offre dinanzi al limite, ad ogni sofferenza umana. Dio si è fatto Uomo, ha scelto di vivere nel Corpo, rivelandone bellezza e dignità, ma anche accettandone il limite intrinseco nel rifiuto, nella sofferenza, nella morte. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La dignità del corpo non cessa quando vengono meno alcune “funzioni”. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 La sacralità della vita è preminente sulla qualità della vita. Nessuna vita umana può giudicarsi non degna di essere vissuta in base parametri di “qualità”, tanto arbitrari quanto relativi. PERSONALISMO
La salute e il vigore fisico sono valori corporali, però non bisogna assolutizzarli, cedendo alla mentalità utilitaristica della vita intesa come benessere e rifiuto totale della sofferenza. Contro un’interpretazione materialista quindi, il corpo malato gode di pari dignità, valore e diritti di quello sano. L’elemento materiale non è fine in se stesso; il suo valore, dignità e diritti devono misurarsi con l’elemento spirituale, che sussiste in se stesso! Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 La malattia è un male, ma non è un male assoluto
Azione sul corpo o azione sulla persona? L’uomo non è solo somma di organi e funzioni. La vita corporale partecipa alla dignità della persona e alla sua intangibilità, toccare il corpo, curarlo, significa curare l’uomo nella sua globalità. Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
La sofferenza Il corpo «organico» nella medicina: la scienza oggi, per esigenze di metodo, è costretta a ridurre il corpo ad una somma di organi. Il problema non è come la scienza ci presenta il corpo, ma il fatto che noi crediamo che questa rappresentazione sia la verità del nostro corpo. Organismo sofferente o corpo sofferente? Valutazione dell’azione alla persona nella sua interezza, non solo sul corpo Il medico non risponde all’accusa in prima persona, sa che la paziente è consapevole Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Sacralità o qualità della vita? Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012
Medicina e Chirurgia Mercoledì 7 Novembre 2012 Esibizionismo, nudismo, pubblicità che riduce il corpo umano a mero oggetto di desiderio sessuale sono immorali! Intrinsecamente contraddicono la natura stessa della corporeità umana, privandola della soggettività e riducendola a oggetto. Così lo sport… …quando si giunge a promuove il culto del corpo, idolatrare la perfezione fisica e l’esito sportivo, fino a mettere in pericolo la salute e la vita.