L’oggettività del paesaggio Michela Capris, Enrico Terrone
Alcune definizioni
Paesaggio: parte di un territorio che si abbraccia con lo sguardo da un determinato punto di vista. È ciò che si percepisce essendo presenti, fisicamente, di fronte alla scena.
Scena: parte di luogo percepita. Perché la scena costituisca un paesaggio, essa deve contenere una linea dell’orizzonte che separi il territorio dal cielo. Terra e cielo devono essere entrambi protagonisti della scena, senza condizioni di subordinazione.
Castelletto Cervo (VC), 2 ottobre 2006
Punto di vista: è dato dalla presenza fisica dell’osservatore nel paesaggio. Il punto di vista implica anche il coinvolgimento di alcuni sensi come l’udito, l’olfatto e il tatto. La distanza tra punto di osservazione e scena deve essere tale da permettere allo sguardo di abbracciare la scena nella sua estensione. Se le condizioni ambientali non lo permettono non si può parlare di paesaggio, ma di particolare, scorcio, vista.
singolo elemento o gruppo di elementi che appartiene al paesaggio Particolare
Terdobbiate (NO), 23 settembre 2007
Scorcio Spazio limitato di una visuale più ampia
Venezia, Campo S. Samuele, 5 maggio 2008
Vista Ampia visuale del territorio da un punto di vista elevato
San Bonifacio, Corsica
Quando il punto dell’osservatore è molto elevato, come ad esempio in una ripresa aerea, non parliamo di paesaggio, ma di vista.
Rappresentazioni di paesaggi Dipinti, fotografie, filmati non sono paesaggi in senso proprio, ma sono rappresentazioni di paesaggi. Essi hanno un limite rispetto alla capacità visiva dell’uomo. Il limite consiste in primo luogo nella bidimensionalità e nella rettangolarità dell’inquadratura.
il Formato Una scelta che condiziona la rappresentazione:
Landscape Il formato orizzontale, che in inglese si dice Landscape, ovvero paesaggio, è più adatto a rappresentare la scena di un paesaggio
Parco Naturale della Daccia, 29 luglio 2006
Portrait Il formato verticale, che in inglese di dice Portrait, ovvero ritratto, è più adatto a rappresentare soggetti isolandoli dal resto dello spazio scenico
Torino, 11 aprile 2007
I tre tipi di rappresentazione (in rapporto alla definizione che abbiamo dato di paesaggio) 1.Rappresentazioni adeguate 2.Rappresentazioni inadeguate 3.Rappresentazioni problematiche
1. RAPPRESENTAZIONI ADEGUATE DI PAESAGGI
Pavia, 26 novembre 2005
Garbagna Novarese, 24 giugno 2008.
2. RAPPRESENTAZIONI INADEGUATE DI PAESAGGI
Milano, 13 giugno 2008
Cave, S.S.Vigliano - Candelo (BI), 14 giugno 2008
Non è presente una linea dell’orizzonte. Predomina la terra e il cielo è assente
Casale Monferrato, 22 giugno 2008
Santhià, piazza Biglia, 22 giugno 2008
Omegna, 14 agosto 2007
Il cielo ha una posizione predominante sul terreno
Monte Rosa, 28 luglio 2007
Cieli d’Europa 4 aprile 2008
Le vedute aree non rispondono alle caratteristiche delineate: il paesaggio si basa sul dualismo cielo e terra, ovvero deve avere una ampia estensione, ma deve anche poggiare al suolo, deve essere legato alla terra e all’idea di paese insita nella sua etimologia.
3. RAPPRESENTAZIONI PROBLEMATICHE DI PAESAGGI
Venezia, 22 aprile 2008
Rima, Valsermenza, 28 giugno 2008
Garbagna Novarese, 24 giugno 2008
A confronto una porzione di paesaggio (a sinistra) e una rappresentazione dello stesso paesaggio che invece risponde alle caratteristiche delineate (in basso) La porzione di paesaggio fa parte delle rappresentazioni problematiche, perché non permette allo sguardo di abbracciare la scena in una visione armonica.
Campagne novaresi, 29 aprile 2006
Quando nel campo visivo è presente un oggetto in primo piano, il paesaggio si riduce a essere semplice sfondo, anche se il formato è orizzontale.
Il paesaggio ha una sua oggettività, data dalle coordinate spazio- temporali, dalla materialità degli elementi che lo costituiscono, ma anche dall’oggettività dell’apparato visivo. Le emozioni che nascono dalla visione di una rappresentazione di una immagine sono soggettive e quindi opinabili. Si basano comunque sull’oggettività di ciò che viene percepito. Esempio: un cielo azzurro e terso può trasmettere serenità soggettiva, perché è oggettivamente azzurro e terso. L’importanza dell’oggettività
Tutela del paesaggio Una visione più scientifica, che risponde a regole precise, permette una condivisione del paesaggio. Grazie a questa condivisione è possibile operare quella che viene chiamata tutela del paesaggio. Una visione puramente soggettiva del paesaggio è pericolosa perché rischia di giustificare anche le deturpazioni e gli abusi edilizi appellandosi all’arbitrio del gusto individuale.