ISTITUTO COMPRENSIVO POTENZA SETTIMO Scuola Primaria “N. Stigliani” Anno Scolastico 2011/12 Classe III B Ins. Bifolco Rosaria.

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Transcript della presentazione:

ISTITUTO COMPRENSIVO POTENZA SETTIMO Scuola Primaria “N. Stigliani” Anno Scolastico 2011/12 Classe III B Ins. Bifolco Rosaria

Nell’ambito del programma “Guadagnare Salute: rendere facili le scelte salutari” promosso dal Ministero della Salute, l’Istituto Nazionale Carapelli insieme alla Giunti Progetti Educativi ha proposto alle scuole un percorso di Educazione alla Salute, al quale la classe 3^ B, a tempo pieno, ha aderito. Motivazione La scuola ricopre un ruolo importante per promuovere e diffondere negli alunni un atteggiamento attento e consapevole verso il cibo, il territorio e l’ambiente. La scuola deve, quindi, predisporre una efficace azione educativa mirata a fornire ai ragazzi una coscienza alimentare. Percorso Promuovere la conoscenza dei prodotti della “dieta mediterranea” ed in particolare dell’olio di oliva. Analizzare le tradizioni alimentari del passato, presente e….futuro. Attività Lettura dei tre racconti appartenenti al presente, al passato ed al futuro alla scoperta del rapporto fra l’uomo e il cibo. Stesura di un racconto inventato secondo le modalità suggerite dalla Casa Editrice “Giunti”. Partecipazione al concorso che premierà le scuole con una biblioteca di classe. Produzione Libro liberamente illustrato dagli alunni e realizzato con materiali di recupero. CD multimediale

Il frantoio delle storie è un frantoio speciale, invece delle olive si macinano racconti.

Tra le storie che abbiamo letto ci è piaciuta molto”Il conte e l’oro del Selvatico” e così abbiamo deciso di realizzare un librone di cartone che vi presentiamo in formato multimediale. Questo lavoro ci ha divertiti e appassionati e abbiamo capito che il nostro futuro dipende in gran parte da noi e dall’importanza che daremo a certi aspetti della nostra vita. Acquisire i principi di una sana e corretta alimentazione è per noi giovani un obiettivo importante. Adottare corrette abitudini alimentari ci permetterà di crescere bene e in salute.

Sopra c’è Vezzi e sotto vicino al mare, c’è Borgio. A Verezzi, nei boschi sulle colline, viveva il Selvatico. A Borgio ci abitavano i pescatori. Il Selvatico non scendeva mai a Borgio, perché non sapeva nuotare e tutto quel mare, così grande, così profondo, lo spaventava un poco. Perciò erano in pochi ad aver visto il selvatico, e tanti ne parlavano senza conoscerlo davvero. Ma una cosa si sapeva con certezza, e cioè che il Selvatico possedeva una tesoro, un tesoro che tutti chiamavano “L’oro del Selvatico”.

A metà strada tra il bosco e il mare c’era il palazzo del conte. Il conte aveva tutto meno che una moglie felice. La contessa era triste, scontenta e senza appetito. Così il conte pensò che forse l’oro del Selvatico avrebbe reso felice la contessa, perché in effetti era l’unica cosa che non possedeva. Ma chi avrà il coraggio di andare a rubare l’oro del Selvatico?, si domandava il conte.

Il conte decise quindi di andare da solo nel bosco alla ricerca del tesoro del selvatico.

Il conte percorse mille sentieri, finchè si trovò di fronte una selva così intricata e fitta che a cavallo non poteva attraversare. Scese e si incamminò a piedi.

Finalmente ecco che vide la capanna del selvatico.Il conte lo chiamò e gli disse: mostrami dove tieni il tuo tesoro.

Il conte disse al selvatico:sono venuto a prendere il tuo tesoro per portarlo a mia moglie perché è triste e non mangia più. Il selvatico regalò volentieri il suo oro : l’olio delle sue olive e disse al conte di usarlo per condire il cibo della contessa e così sarebbe guarita.

Fila e rifila con l’ olio d’ oliva scende il selvatico dalla collina scende portando una verde collana una collana di lucide olive da mescolare alla bianca farina per la focaccia della regina

Il conte tornò al palazzo portando l’olio delle olive del selvatico e quando la contessa lo assaggiò sul pane ne fu così contenta che subito guarì dalla sua malinconia.

La leggenda dell’ulivo Ancora oggi sull’acropoli di Atene, vive una pianta d’olivo, testimone di n mito che i Greci scolpirono sul frontone del Partenone: Atena e Poseidone, in lotta per il possesso dell’Attica. Zeus stabilì che la Terra sarebbe stata concessa a chi dei due avesse presentato un dono utile all’umanità. Poseidone, scagliando il suo tridente contro la roccia, fece sgorgare acqua di mare, significando con il suo gesto il potere sul mare per gli Ateniesi. Atena, a sua volta, percosse la Terra ornandole di produrle un albero nuovo e meraviglioso, e all’istante nacque l’ulivo. Il consiglio dell’Olimpo affermò che miracolo più utile non si poteva immaginare,decretando vincitrice Atena.

La contessa per la felicità fece piantare ulivi su tutta la collina fino al mare, perché tutti potessero godere dell’oro del selvatico.

Insieme per una merenda d’altri tempi Oggi in classe, con la maestra d ’ italiano, abbiamo preparato una merenda molto particolare. Abbiamo disposto tante fette di pane su un vassoio, le abbiamo bagnate con un po ’ di acqua, poi le abbiamo spolverizzate con lo zucchero ed infine, la maestra ha versato sopra un filo d ’ olio extravergine d ’ oliva. Finalmente abbiamo gustato questa “ merenda d ’ altri tempi ”, gi à perch é questa era la merenda dei nostri nonni!

IL FIUME D’ORO Sette erano gli esploratori atterrati, con l’astronave Mangia/Mangia, sul pianeta OO/VERDICCHIO. Il pianeta era bellissimo, mille sfumature di verde: dal verde chiaro dei prati al verde scuro delle foreste, il cielo, invece, aveva mille sfumature di lilla, ma quello che colpiva di più era un grande corso d’acqua di colore giallo oro. Genius, il caposquadra, disse ai suoi compagni di fare un giro d’ispezione nell’area più vicina all’astronave, alla ricerca di qualcosa di buono da portare sulla terra che, a causa dell’inquinamento, era ormai priva di piante da coltivare. Intorno all’astronave c’erano solo immensi prati, oltre si intravedeva una grande macchia verde; la squadra degli esploratori camminò per diversi chilometri prima di giungere sulla riva di un grande fiume che sembrava d’oro: -che cosa sarà questa roba? - si domandarono Genius e la sua squadra –certamente acqua non è! – Dopo prenderemo qualche campione di questo liquido, ora risaliamo il fiume – disse Genius. La risalita fu lunga e faticosa e quando finalmente giunsero alla fonte del fiume … Oh! Meraviglia delle meraviglie! Un enorme albero, alto quasi come una montagna, con tanti rami lunghi e contorti, dai quali pendevano numerosissime palline verdi. Esso sovrastava due enormi massi di pietra, che misteriosamente giravano e schiacciavano le palline verdi che cadevano dall’albero. Tra i due massi sgorgava un fiume d’oro.

-Ma è bellissimo! – Questo fiume è davvero d’oro! – Questo albero assomiglia agli alberi d’ulivo che una volta ricoprivano le colline della nostra amata Terra! – Quei due massi sembrano due macine! – L’oro è forse olio? Perché tutto questo non lo portiamo sulla Terra? – dissero gli esploratori. -Prendete dei campioni di ogni cosa, andiamo sull’astronave, analizziamoli e se, come io credo, si tratta di spremuta di olive, prenderemo alcuni rametti dall’albero e ripopoleremo la Terra, così avremo di nuovo questo prezioso oro che noi non abbiamo più – disse Genius. –Potremo venire a vivere qui! - disse uno degli esploratori. Tutti si dettero da fare e presto sull’astronave analizzarono i campioni presi, si trattava proprio di un albero d’ulivo, di una macina magica e di olio. Genius e i suoi compagni presero alcuni rami dall’albero e fecero ritorno sulla Terra. La mamma di Genius era ansiosa di rivedere il figlio, che appena giunse a casa, raccontò tutto, ma anche la mamma aveva una sorpresa per lui, nel giardino di casa aveva trovato un’arancia sull’ultimo albero che era rimasto. Così sulla terra piantarono ulivi e aranci che, pian piano, diedero i loro frutti e la terra ricominciò a vivere. Il pianeta 00/Verdicchio guardava la Terra e sorrideva perché gli uomini erano stati saggi.

Renato al mercato C’era una volta un bambino di nome Renato, aveva i capelli biondi e lisci con una lunga frangia che copriva i suoi verdi occhioni. Le sue guance rosse gli donavano un’aria simpatica, soprattutto quando rideva, mostrando i suoi dentoni bianchissimi. La cosa più divertente di Renato erano le fossette sulle sue mani grassottelle. Renato era un ghiottone, amava il cibo, mangiava di tutto ma, ahimè, detestava la frutta!!! In particolare le mele e le pere, questo era motivo di litigio tra lui e sua madre che voleva a tutti i costi che mangiasse tanta frutta. Un giorno la mamma chiese a Renato di andare nella stalla a prendere Ciuc, il loro amatissimo cavallo e di legarlo al carro, per andare al mercato a fare un po’ di provviste. Il mercato del paese si teneva il primo sabato di ogni mese e quasi tutti gli abitanti delle campagne vicine andavano a fare spese. Renato preparò subito il carro, diede una carota al suo Ciuc e montò sul carro:- mamma siamo pronti? Dai, sbrigati! gridò Renato, -arrivo- rispose la mamma. Renato non vedeva l’ora di arrivare al mercato, a lui piaceva molto curiosare tra le bancarelle e poi c’era sempre qualche “novità”. In questo mercato c’erano tante bancarelle con tanta merce, cesti colmi di frutta e verdura, sacchi pieni di cereali e di legumi, ceste piene di frutta, si vendevano anche polli, maiali, pulcini; la voce dei venditori sovrastava ogni rumore, perché gridavano e invitavano la gente a comprare, c’era un andirivieni di persone: chi comprava e chi si fermava solo a guardare i prodotti esposti.

Giunti al mercato, Renato cominciò a guardarsi intorno, a curiosare di qua e di là, ad un tratto fu attirato da un odore intenso di olio fritto e da uno strano scoppiettio, poi una voce: “Bambini e bambine ci sono le patatine, sono fritte nell’olio d’oliva, non fanno male al pancino, ce ne sono anche per le vostre mamme che l’olio d’oliva compreranno se solo le assaggeranno, venite, venite, assaggiate le patatine di Tondo il vagabondo vi assicuro che sono…… la fine del mondo” Renato si precipitò dalla mamma – Mamma, mamma comprami le patatine – e la mamma disse: Renato, lo sai, non sono salutari le patatine Meglio un gran piatto di pasta e zucchine, Se proprio devi mangiarne, solo un pochino potrai comprarne. E’ proprio vero, le patatine sono proprio una bontà ma di cibo buono e salutare c’è una varietà, quando vedi insalata e finocchi non ti vien voglia di mangiarli con gli occhi? Se la tua risposta è negativa Prova ad assaggiarli e poi vedrai che dirai “evviva”! Ma dimenticavo, le mele e le pere? -Mammina cara – disse Renato – le patatine fritte con l’olio d’oliva non fanno male al pancino! E poi ti prometto che mangerò una mela croccantina tutte le mattine, e una pera tutte le sere. -Va bene mi hai convinta, ma devi mantenere la tua promessa. – Così la mamma comprò un cartoccio di patatine a Renato e così fecero anche le altre mamme. ma volete sapere come finisce questa storia? Tutte le mamme assaggiarono le patatine e comprarono l’olio d’oliva di Tondo il vagabondo perché era davvero “la fine del mondo”.

GLI ALUNNI DELLA TERZA B ABIUSI GIACOMO ABRIOLA MICHELE BELLO MARIA PIA BOCHICCHIO FABIO DI CIANCIA FRANCESCO FIORE MARIAPIA LAROCCA PASQUALE PIO MUSICANTE GIANCANIO PASQUARIELLO LUCIANA SABATINO LAURA SABATINO LORENZO SABIA CHIARA SANTORO IRIADE VITACCA LUCA

GLI ALUNNI DELLA III A Atena Emanuela Becce Giuseppe Bochicchio Riccardo Cocchi Maria Pia Fiore Saverio Franco Jacopo Giosa Fiorino Giosa Guido Guglielmi Giandomenico Kalfi Omar Lacerenza Chiara Marino Nicole Orsi Michele Ricotta Iris Romano Anna Regina Pietrafesa Vittoria Sardone Cristian Tammone Erica Trivigno Sara Volturno Giuseppe Zhari Omar